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Ambiente

Siccità, Mazzetti (FI): “Sbloccare subito oltre 100 interventi indicati da Commissario”

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“La scarsità idrica ha assunto sempre di più i tratti di un’emergenza strutturale, per adesso localizzata solo in alcune regioni del Paese, come la Sicilia e Sardegna, ma anche molte altre del Sud soffrono; tuttavia, è chiaro che si deve lavorare in modo strutturale, consci che serve una strategia di adattamento al cambiamento climatico di lungo periodo, a cui abbiamo dato il via con i progetti del Pnrr che dovrà procedere anche con le nuove tecnologie già sperimentate in alcune realtà puntando molto di più a forme di partenariato pubblico-privato (PPP). La risposta migliore sta nello sblocco degli interventi urgenti, quei 127 interventi indicati dal Commissario”. Lo afferma l’On. Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia e componente VIII Commissione ambiente, che ha posto il problema in un’interrogazione in cui chiedeva “quali iniziative intenda assumere, con somma urgenza, per rispondere all’emergenza idrica e per accelerare l’iter autorizzatorio delle opere ritenute prioritarie”. “L’ANBI – ricorda Mazzetti – ha evidenziato il problema che da mesi solleviamo in Commissione e, in un recente report, ha fotografato la realtà del divario idrico tra Nord e Sud, dove nemmeno le ultime piogge hanno mitigato la siccità. La situazione degli invasi lascia supporre – ricostruisce Mazzetti – un esaurimento delle risorse già dalla metà di agosto. Particolarmente preoccupante la situazione in Sicilia dove il deficit pluviometrico supera il 60% e 6 bacini su 29 sono a secco. Ciò ha evidenti ripercussioni su questi territori, con danni ingenti all’agricoltura e alle produzioni di qualità da sempre distintive”. “Le risposte sperimentate fino ad oggi non sono state sufficienti, bisogna incrementare le facoltà del commissario – propone – con ulteriori pieni poteri per realizzare velocemente le opere e mantenere quelle già esistenti e, se necessario, nominare i 6 presidenti di autorità di bacino commissari straordinari”. “A fronte di questa emergenza – prosegue Mazzetti – il governo non solo ha nominato un Commissario ma ha anche già stanziato 20 milioni, con 6 autorità di bacino territoriali coordinate dal MASE, oltre alle risorse disponibili attraverso il già citato Pnrr, segnatamente quelle stanziate dalle misura M2C4 che permettono di intervenire ove sia più urgente ora. Voglio menzionare anche l’importante lavoro del Mase che ha dotato, per la prima volta, l’Italia di una serie di contromisure concrete per far fronte alla siccità”. “Sono convinta ‐ aggiunge – che occorra anche rivedere il ruolo dei consorzi di bonifica e di miglioramento fondiario, cui il Ministero affida parte dell’esecuzione del Piano per la mitigazione del rischio idrogeologico, rendendoli uno strumento di presidio del territorio nell’ambito della regimazione, conservazione e distribuzione delle acque”. “Ad ogni modo, nonostante la gravità e l’assenza di interventi in passato, stiamo lavorando a un cambio di strategia e stanziamenti concreti che dovranno essere per cassa e non più per competenze, partendo dal principio che non fare le opere costa molto più che farle”, conclude.

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Ambiente

Pantelleria, al via realizzazione sede Protezione Civile, Scuola educazione ambientale e foresteria

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Intervento di qualificazione dell’immobile comunale in località Buccuram per la realizzazione della sede della Protezione Civile comunale, della Scuola di educazione ambientale e forestale e della foresteria

il Sindaco comunica che la Giunta Municipale ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo all’intervento di qualificazione attraverso la demolizione e ricostruzione dell’immobile di proprietà comunale sito in località Buccuram, destinato alla realizzazione della sede della Protezione Civile comunale, della Scuola di educazione ambientale e forestale e della foresteria.

Il progetto prevede la rifunzionalizzazione dell’immobile comunale mediante un intervento strutturale complessivo, finalizzato all’adeguamento dell’edificio alle esigenze operative della Protezione Civile e alle attività di formazione previste, nel rispetto della normativa vigente. L’intervento è inserito nell’ambito della programmazione dell’Ente ed è coperto da risorse finanziarie già individuate, come risultante dagli atti amministrativi approvati, con l’avvio delle successive fasi procedurali demandato ai competenti uffici comunali.

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Pantelleria, cimice asiatica, avvistamenti e preoccupazione degli agricoltori. Ne parliamo con Giovanni Bonomo

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La cimice asiatica appassionata del cappero pantesco

E’ già da qualche tempo che la cimice asiatica, nome scientifico halys halyomorpha, è sopraggiunta sull’isola, manifestando subito la sua nefasta essenza. Come le diverse specie aliene, o comunque tali per l’isola, essa rappresenta una preoccupazione per l’agricoltura, e visti i recenti workshop realizzati sull’isola, abbiamo voluto approfondire l’argomento.

Un riferimento prezioso da cui attingere nuove notizie è senza dubbio Giovanni Bonomo, agricoltore per professione e per passione, con quel piglio per la conoscenza a largo raggio che lo induce ad approfondimenti e studi continui.

Reduce dall’organizzazione del corso “Agricoltura Bionaturale”, realizzato con il Centro Culturale Giamporcaro, Bonomo ha avuto modo di farsi una idea sulla presenza della cimice asiatica a Pantelleria e possibili soluzioni per allontanarla dalle coltivazioni.

Signor Bonomo, questo insetto ha dei periodi in cui è più aggressiva e di cosa si nutre?I periodi in cui la si vede più spesso sono le stagioni della primavera e dell’estate. Si nutre suggendo le piante, i frutti e le foglie dei capperi.
Prima avevamo la Bagrada Ilaris, che si era allocata a Scauri, Rekhale e zone limitrofe. 
Qui a Pantelleria, invece, l’asiatica è stata vista dal professore Bruno Massa e un testimone l’ha vista in una pianta di cappero nel capoluogo. E non si limita ai capperi, ma aggredisce anche piante da frutta e tutte quelle piante coltivate e non, insomma quelle spontanee. Ed è attraverso proprio la frutta che deve essere arrivata, così come tanti altri insetti.”

Questa cimice non fa la schizzinosa, in buona sostanza. Come allontanarla, allora?Esatto, le piace tutto. Per allontanarla, dobbiamo ricorrere a metodi naturali e il corso che abbiamo tenuto ad ottobre è stato illuminante. Luigi Rotondo ha spiegato che un buon “repellente” è il carbonato di calcio addizionato con un tot di mandarino ed è un composto a largo spettro, coinvolgendo diversi insetti. Un altro esperto suggerisce l’uso del sapone molle, come il Marsiglia, con cui fare trattamenti, per i quali ci vuole molto tempo e fatica. Ma la cosa urgente è cominciare ad organizzarci e forse il Parco e il Comune in sinergia posso vedere se si può trovare il sistema per una “lotta biologica”.

Siamo in pieno inverno, fine dicembre, ma la primavera arriva in un attimo e con essa il risveglio di tutta la primavera e dei suoi componenti, tra cui anche la cimice asiatica.

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Lampedusa, riapre il Centro di Recupero delle Tartarughe

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Sindaco Mannino “𝗨𝗻𝗮 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗟𝗮𝗺𝗽𝗲𝗱𝘂𝘀𝗮, 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼”

Dopo circa due anni di lavoro, di sinergia e di collaborazione concreta, oggi possiamo finalmente annunciare una notizia che riempie il cuore di orgoglio: 𝗿𝗶𝗮𝗽𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗥𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗧𝗮𝗿𝘁𝗮𝗿𝘂𝗴𝗵𝗲, che avrà la sua sede nei locali dell’Area Marina Protetta di Lampedusa.
Un centro che in passato non era stato messo nelle condizioni di proseguire il proprio prezioso lavoro e che oggi torna finalmente ad essere operativo, restituendo al nostro territorio un presidio fondamentale di tutela, ricerca e cura.
Questo centro non è solo un luogo di scienza e protezione, dove ogni giorno si lavora per salvaguardare una specie simbolo del Mediterraneo come la Caretta caretta.
È anche un segno concreto dell’identità di Lampedusa: un’isola che difende il suo mare, la sua biodiversità e guarda al futuro con responsabilità.
La riapertura rappresenta inoltre una straordinaria opportunità turistica e culturale, un’attrazione di primo livello capace di raccontare ai visitatori il valore del nostro patrimonio naturale e l’impegno che mettiamo nella sua difesa.
Un ringraziamento sentito all’Associazione Caretta Caretta e a Daniela Freggi, al mio Assessore Pietro De Rubeis che ha seguito tutti i passaggi amministrativi, e a tutti coloro che hanno creduto in questo percorso, lavorando con passione, competenza e visione.
Oggi Lampedusa compie un passo importante. Per il mare. Per le tartarughe. Per la nostra comunità.
Bentornato, Centro di Recupero delle Tartarughe.

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