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Salute

Siap Sicilia: “Donazione di un defibrillatore alla questura di Agrigento”

Redazione

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SIAP – SICILIA: “DONAZIONE DI UN DEFIBRILLATORE ALLA QUESTURA DI AGRIGENTO” 

Palermo, 2 nov. – “La Segreteria Regionale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia SIAP – Sicilia annuncia la consegna del primo defibrillatore destinato alla Questura di Agrigento, che fino ad oggi ne era sprovvista. L’apparecchiatura sarà installata all’ingresso di Piazza Vittorio Emanuele, n. 2, e costituirà un importante presidio salvavita sia per i poliziotti che per gli utenti.

Il defibrillatore sarà ufficialmente consegnato domani, alle ore 18:30, al Questore Dr. Emanuele Ricifari presso i locali della Questura, a seguito di un’iniziativa congiunta tra Conflavoro Pmi, la Polizia di Stato e il Sindacato SIAP.

Il dispositivo sarà donato dal Presidente Regionale di Conflavoro Pmi, Giuseppe Pullara, il quale ha sottolineato l’importanza della mission condivisa con la Polizia di Stato riguardante la sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro.

A testimonianza del valore che il SIAP attribuisce a questa iniziativa, alla cerimonia di consegna, organizzata dalla Segreteria Provinciale SIAP – Agrigento e dalla Segreteria Regionale SIAP – Sicilia, parteciperanno il Segretario Nazionale Generale Giuseppe Tiani, il suo vice il Segretario Nazionale Luigi Lombardo. Tiani ha dichiarato quanto sia fondamentale la collaborazione tra organizzazioni professionali e istituzioni al fine di promuovere concretamente la cultura della sicurezza e della prevenzione.

Il Questore Ricifari ha espresso la sua gratitudine per il gesto di valore compiuto da Conflavoro, sottolineando l’importanza della costruttiva collaborazione con il SIAP”.

 

LA SEGRETERIA REGIONALE

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Economia

Leali per Pantelleria, presentata interrogazione per mancato contributo alle gestanti

Redazione

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Leali per Pantelleria ritorna ad accedere i riflettori sul mancato contributo alle partorienti dell’isola per l’annualità 2024. La norma regionale difatti prevede un contributo sino a 5 mila euro per le gestanti residenti sull’isola che a causa della chiusura del
Punto nascite isolano sono costrette a partorire su terraferma.

“Siamo a metà Marzo- è ancora non si ha alcuna traccia dei contributi che spettano di diritto alle famiglie isolane, che nel corso nel 2024 hanno dato alla luce una nuova vita – dichiara il consigliere Casano per il movimento Leali per Pantelleria.
Le nostre mamme- continua- sono costrette a partorire lontano dai propri affetti familiari, dalla propria casa, affrontando anche un notevole impegno economico. Non vorremmo- conclude Casano- oltre il danno anche la beffa. Siamo a Marzo ma ancora non è stato erogato alcun contributo. Ritardi inaccettabili.“

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Salute

Sanità siciliana al collasso, Safina (PD): “Vergognoso scaricabarile, si dimettano tutti!”

Redazione

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“La sanità siciliana è allo sbando e il caso dell’ASP di Trapani è solo la punta di un iceberg che solo all’idea fa rabbrividire. La gestione fallimentare di questo governo regionale e dei suoi uffici ha portato a una situazione drammatica, con cittadini privati del loro diritto fondamentale alla salute. E ora, invece di assumersi le proprie responsabilità, si abbaia alla luna senza mai mettere sotto accusa l’intero sistema. È inaccettabile!”

Lo afferma con forza il deputato regionale del Partito democratico Dario Safina. Che incalza: “Le ispezioni hanno già evidenziato criticità gravissime: disfunzioni nella gestione, mancanza di verifiche e controlli, ritardi che hanno avuto conseguenze dirette sulla vita delle persone. C’erano relazioni, comunicazioni e richieste d’intervento ben precise, ma nessuno ha mosso un dito. E adesso, come se nulla fosse, si fa finta di non sapere, di non capire, di cadere dalle nuvole. La verità è che chi doveva vigilare ha fallito e la colpa ricade sull’intero sistema di governo regionale”.

“La sanità pubblica non può essere gestita in questo modo, sulla pelle della gente – ribadisce Safina -. La situazione è talmente grave che oggi i siciliani si trovano davanti a un bivio: emigrare per curarsi o rassegnarsi al peggio. Questo non è accettabile. Se questa è l’idea di sanità che ha il governo Schifani, allora farebbero bene a dimettersi tutti. I cittadini siciliani, noi tutti, meritiamo di più”.

“E’ solo il risultato della scellerata lottizzazione politica che questo governo di centrodestra ha deciso di mettere in campo anche nella sanità – continua il deputato trapanese -. E non basta chiedere scusa alle oltre cento persone che, dopo mesi di attesa, hanno scoperto forse irrimediabilmente di avere un tumore e ora non sanno cosa fare. Le scuse, di fronte a questa tragedia, servono a poco. Servono fatti, servono responsabilità chiare e serve un cambio radicale nella gestione della sanità in Sicilia. Il tempo delle parole è finito. Il sistema è al collasso ed è colpa del governo regionale siciliano. Si prenda atto e si agisca di conseguenza!” conclude Safina.

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Cronaca

Scandalo ritardo referti a Trapani, Schifani “7 punti per affrontare l’emergenza”. Ecco quali

Direttore

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Schifani: «Fatti del genere non devono più verificarsi in Sicilia»

«Sulla vicenda dei referti in ritardo all’Asp di Trapani sento di scusarmi nei confronti di quelle persone che in questi momenti stanno ricevendo i risultati positivi, purtroppo, sulle loro patologie. Non ho responsabilità diretta sulla questione, ma in politica chi sta al vertice deve assumersi responsabilità che non sono sue, facendo propri anche gli errori altrui. Errori commessi, per i quali saremo estremamente rigorosi. La percentuale di referti positivi è del 5%, quindi sono circa 160-170 i casi. Si stanno raggiungendo in queste ore le famiglie per informarle, in maniera tale che si accelerino i processi di terapia».

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a Catania a margine dell’incontro sugli 80 anni del quotidiano La Sicilia. Sul piano dell’Asp trapanese in 7 punti per affrontare l’emergenza, Schifani ha commentato evidenziando che «forse se i sette punti si fossero messi in atto prima non staremmo qui a disquisire di questo tristissimo episodio che sta toccando le coscienze non soltanto dei siciliani, ma di tutti gli italiani. Fatti del genere non possono più verificarsi in Sicilia: non possiamo consentirlo, né lo consentiremo».

I 7 punti

  1. I sette punti iniziano con la tardiva nomina del direttore sanitario aziendale avventa soltanto nel mese di settembre 2024, e non risultano atti relativi al coinvolgimento del responsabile del rischio clinico e qualità, in questa grave vicenda, da parte della nuova direzione strategica;
  2. MA la principale causa, secondo le dichiarazioni  dell’Asp di Trapani, è  carenza di anatomopatologi nel reparto. Lo scorso 4 marzo 2025 dalla Siapec (Società Italiana di anatomia patologica e di citologia diagnostica) sarebbe emerso ogni dirigente medico anatomopatologo dovrebbe eseguire almeno 2.500 diagnosi l’anno. Ma attualmente con i personale presente il numero di diagnosi compreso sarebbe tra circa 500 e 1700, sia nel 2023 che nel 2024;
  3. a un’analisi dei dati fomiti dall’Asp di Trapani in merito al numero degli esiti istopatologici si evincerebbe un sottodimensionamento dei carichi di lavoro per ciascun dirigente medico anatomo patologo;
  4. durante la visita ispettiva del 3 marzo 2025, non è stata fornita, nonostante richiesta, alcuna evidenza documentale di linee guida o procedure adottate dal servizio di anatomia patologica in ottemperanza alle linee guida emanate dal Ministero della Salute del 2015;
  5. nel passaggio alla nuova gestione non si è dato seguito alla disposizione del direttore sanitario, pro tempore, per risolvere la criticità legata ai ritardi di refertazione e consegna degli esami istologici;
  6. l’assessorato ha avviato una indagine conoscitiva per sapere i tempi medi di esecuzione per le prestazioni di anatomia patologica eseguiti presso gli enti del sistema sanitario regionale: emerge un tempo di refertazione tra i 10 ed i 20 giorni lavorativi;
  7. l’organizzazione interna non è fluida e tempestiva delle pratiche istologiche: le problematiche nel coordinamento delle attività tra il personale e la carenza di un sistema di controllo in tempo reale delle diagnostiche, hanno diluito i tempi di attesa.
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