Cultura
Sguardo sulla città di Modica attraverso le “Pietre nello stagno” di Carmelo Modica

Lo stagno, si sa, è uno specchio d’acqua di limitato spazio, caratterizzato per lo più dall’assenza di mutamenti o di sviluppo. Tale forma statica può essere disturbata o, meglio, sollecitata da pietre la cui presenza spezza tale calma apparente. Dunque, metaforicamente, un momento quasi “unico” che può rivelarsi un utile e necessario “strumento per tentare di suscitare salutari reazioni” nell’ambito delle tre (e non solo) principali coordinate sociali, culturali e, non ultime, politiche in cui si inquadra una Città nelle sue molteplicità di funzioni di varia origine e indole.
In tale solco può essere inquadrato il recente libro dall’emblematico titolo “Pietre nello stagno” (pubblicato in E- book, 2023, pp. 533; illustrazione della copertina di Guglielmo Manenti) del modicano Carmelo Modica, conosciuto da tutti come “il Colonnello” (avuto riguardo alla sua carriera militare), con al suo attivo diverse pubblicazioni, collaborazioni giornalistiche a diverse testate ed un’intensa ed appassionata attività pubblicistica. Ha dato il suo contributo a testate del Sindacato autonomo di Polizia. Ha ricevuto incarichi di consulenza nel settore della riorganizzazione dei Servizi municipali. Il sottotitolo del poderoso volume, “Un eretico nel Laboratorio politico di Piero Vernuccio, quattro lustri di collaborazione al suo Dialogo”, fa intuire al lettore l’intento e l’obiettivo prefissato dall’autore, ovvero una sorta di “diario giornalistico mensile” attraverso cui è messo a nudo “lo spaccato della storia politica, sociale e culturale della città di Modica”, coprendo un arco temporale abbastanza lungo rappresentato dai primi due decenni del nuovo millennio.
Le argomentazioni discettate fanno parte di una rubrica intitolata “Carta bianca”, quasi “a voler sottolineare la assoluta e totale libertà di collaborazione” al mensile modicano “Dialogo”, così come era nello stile editoriale del suo direttore Piero Vernuccio (iniziata da Carmelo Modica nel giugno 1998 e chiusa a febbraio del 2020), che tutti ricordiamo per la sua splendida e sagace “apertura al dialogo fra gli opposti: la Destra Sociale, la Sinistra in tutte le sue sfaccettature, la Società Civile, il filone post-Anarchico”. Ieri, come anche oggi, risuonano sempre attuali gli intenti dichiarati da Carmelo Modica in quel giugno del ’98 quando inizia sul mensile “Dialogo” la periodica rubrica “Carta bianca” in quel magma di storia modicana che egli stesso definisce come “un ambiente dominato dalla scarsa riflessione, dalla valutazione per schemi e dalle gabbie partitiche e dalla cultura dell’immagine e della frase ad effetto” per cercare di smuovere, appunto, le acque stagnanti della poliedrica dimensione urbanistica della città di Modica, facendo “grande ricorso alle provocazioni” e cercando di operare “una saldatura tra cultura e politica”. Molteplici si rivelano le tematiche riportate sul libro sistemate in maniera organica ed affrontate nel corso della pubblicazione dei citati articoli (oltre duecento) dedicati alle varie amministrazioni cittadine che si sono susseguite nel tempo.
Una vena emotiva e di rigoroso ed affabile ricordo percorre l’animo dell’autore nel menzionare il compianto “amico e maestro” Piero Vernuccio (direttore responsabile del mensile modicano “Dialogo” sin dal 1976) unitamente al gruppo affiatato di amici collaboratori (tra cui Peppe Ascenzo, Carmelo Parisi, Giovanni Dormiente, Franco Antonio Belgiorno). Il corposo volume “è uno spaccato attento, consapevole – annota il prefatore Piergiorgio Barone – condotto con una attenzione quasi maniacale a tutte le azioni amministrative scoperte, ma anche sotterranee, quasi invisibili, dei vari sindaci, assessori, gruppi di potere, che si sono succeduti dal 1998 e fino al 2020”. Un’attenzione che pone sotto i riflettori della coscienza civile “le attività consiliari, propositive, dialogiche, costruttive, effervescenti, ma anche inutili, tediose, inconcludenti” da parte di soggetti che, non di rado, prestano il fianco ad un becero e sistematico “voltagabbana”. “La visione che il Nostro ha riguardo alla politica della città – continua il prefatore – è dettata da un legame alto, stretto e significativo con Modica”. Non poche si rivelano le riflessioni che l’autore propone ai lettori in maniera sagace e con una punta di sana e graffiante ironia a suggello del suo dichiarato intento di genuina provocazione culturale e sociale. Un testo,
dunque, che si presta non solo alla lettura ma anche alla consultazione “per conoscere e ricordare i fatti, gli avvenimenti, la storia della città di Modica negli ultimi due decenni”.
Giuseppe Nativo
Cultura
Pantelleria, 25 e 26 agosto al via “Ogghiu Pantiscu Fest” da una idea di Stefania De Carlis

Una due giorni di incontri con personaggi del settore, ma anche visite e degustazioni: da non perdere
Nei giorni 25 e 26 agosto 2025, dalle ore 19.o0, a Punta Spadillo di Pantelleria, presso il Museo Geonaturalistico, si terrà “OGGHIU PANTISCU FEST”.
A fare gli onori di casa, Fabrizio D’Ancona, Sindaco di Pantelleria, e Italo Cucci, Commissario straordinario Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria.
L’evento sarà moderato da Luigi Caricato e Stefania De Carlis, ideatrice del progetto.
Durante l’incontro si parlerà del significato dell’olivocoltura pantesca e gli obiettivi che ci si può proporre per rilanciare l’olio del territorio. Coltivare olivi striscianti comporta notevoli investimenti e grande pazienza, motivo per il quale l’olio pantesco non può essere ritenuto un olio extra vergine di oliva tra i tanti. Ascolteremo gli interventi di Salvatore Barbagallo, assessore dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e
della pesca mediterranea della Regione Siciliana, e Massimo Bonì, assessore all’Agricoltura del Comune di Pantelleria.
Sarà un evento di grande importanza per nuove prospettive della nostra economia, da sempre basata sull’agricoltura e che all’agricoltura cerca di tornare.
“Ogghiu Pantiscu Fest” si articolerà in due giorni.
Il secondo appuntamento, sempre a Punta Spadillo, stessa ora, ci sarà il 26 agosto 2025
Tutto il programma:
Cultura
“Pantelleria l’Isola Maestra” straordinaria partecipazione alla presentazione del libro di Franca Zona

Sala Conferenze gremita e capannello di gente fuori dall’Hotel Mursia per la presentazione della quarta opera di Franca Zona, importante firma squisitamente pantesca
Si è tenuta ieri, nei locali dello storico Hotel Mursia, la presentazione di “Pantelleria l’Isola Maestra”, l’ultimo lavoro letterario di Franca Zona.
Condotta dalla giornalista Marina Cozzo, la manifestazione culturale ha richiamato moltissima gente tra panteschi, turisti e ospiti dell’albergo, nonchè autorità come il Vicesindaco Adele Pineda.
Quest’ultima si è complimentata per l’organizzazione e per la regia che la voleva, fluida e coinvolgente di vari soggetti e generazioni.
La presentazione si è aperta con la canzone di Claudio D’Ancona, dal titolo “Pantelleria”, che ha subito creato la giusta atmosfera, inducendo il pubblico a chiudere gli occhi e immaginare o anche sognare.
Gli intervalli erano scadenzati dalla magica musica del M° Gianni Valenza, che aveva ricreato antichi sipari dei Circoli di Pantelleria. Magistrale con il suo doppio strumento: l’uno la fisarmonica, l’altro il sorriso. Con colpi decisi tra tasti e mantice, aveva iniettato in tutto il pubblico il dolce richiamo del ballo di una volta, tra tanghi e mazurche.
Alla presentazione di “Pantelleria l’Isola Maestra” hanno preso parte anche la nostra giornalista Giada Zona, Mariella Raffaele e Giovanna Drago, che ciascuna con la propria esperienza di vita e professionale si è rapportata non solo al libro ma anche al vivere a Pantelleria, attraverso nuove lenti: quelle fornite da Franca Zona, nel suo libro. Lenti che portano a verità ancestrali, da trasmettere con passione ai nostri discendenti, affinchè diventino gli eredi di un patrimonio unico e inestimabile: Pantelleria l’Isola Maestra.
Dal libro si sono toccati i punti che maggiormente caratterizzano la Figlia del Vento: dal Lago, alla dicotomia terra mare, dalla gastronomia all’insegnamento per i bambini e le generazioni più nuove, per comprendere il valore e il privilegio di vivere a Pantelleria.
Con gli interventi freschi e colorati di Filippo Maccotta, Emanuele Pinna e Nicola Pinna, l’accento si è spostato sui giovani, cui è veramente indirizzato il libro, affinchè, grazie anche ai programmi svolti dalle scuole, essi si riconoscano nell’isola, la assimilino nel suo umore più intimo per tutelarla e accudirla, per sempre compiendo un lavoro da esempi per i coetanei e anche non.
Un incontro straordinario di cultura, di gente, di sacrifici e amore: tutto questo è stato il pomeriggio di ieri che ha ricreato come in un docufilm, con un filo conduttore saldo, limpido che accompagnava gli astanti dalle origini all’attuale civiltà pantesca, piena di contaminazioni magnifiche, di genialità e resistenza, in una isola così ardua e severa, ma altrettanto generosa. Il pubblico incredibile è rimasto partecipe e curioso fino alla fine.
Il suo richiamo è tale che anche chi se ne va, resta avviluppato dai tentacoli sinuosi e ammalianti di una dimensione, senza tempo nè spazio, e poi, prima o poi il più delle volte fa ritorno.
Con “Pantelleria l’Isola Maestra”, dai Sesi al Lago di Venere, dall’agricoltura eroica alla voce del vento, all’arte della cucina, Franca Zona ha portato al suo pubblico una sorta di manuale, un bignami dell’isola, una piccola ma efficace guida, rivolta a tutti, ma con maggior attenzione rivolta ai residenti, affinchè comprendano profondamente il privilegio di vivere qui, valorizzarla, perchè Pantelleria ha tanto da dare, in maniera inesauribile, ha tanto da raccontare, ha tanto da insegnare, del resto Pantelleria è l’Isola Maestra.
Il pomeriggio si è concluso con la degustazione di piccola pasticceria, tipica pantesca.
Giovanni Di Micco
Cultura
Pantelleria, il mistero del Gibele: il Monte degli Dei

Un ciclo di incontri per riscoprire l’isola come antico tempio a cielo aperto
Pantelleria non è soltanto mare e paesaggi mozzafiato. Al centro dell’isola si erge il Gibele, un monte che da secoli è avvolto da racconti di apparizioni, culti dimenticati e significati nascosti. Non una semplice vetta, ma il vero cuore invisibile dell’isola: un luogo che le antiche civiltà hanno consacrato agli dei e che ancora oggi custodisce segreti pronti a essere svelati.
Il Centro Studi e Ricerche Arco di Apollo dedica a questo straordinario tema il secondo appuntamento del ciclo Pantelleria Segreta.
Martedì 19 agosto 2025, dalle 19:00 alle 20:30, presso Le Alcove di Van der Grinten – Spaces for the Urban Arts (Corso Umberto I, 39), si terrà la conferenza “Gibele: il Monte degli Dei”.
L’incontro accompagnerà il pubblico in un viaggio tra mito, archeologia e geomorfologia del sacro, alla ricerca delle radici profonde che fanno del Gibele un monte unico nel Mediterraneo. Un’occasione per guardare Pantelleria con occhi nuovi: non solo come terra di natura selvaggia, ma come antico luogo d’iniziazione dove l’uomo incontrava — e può ancora incontrare — il divino.
La quota di partecipazione è di 10 euro e comprende buffet con vino locale e una dispensa esclusiva di ricerca e approfondimenti.
Posti limitati, minimo 20 iscritti.
📌 Info e prenotazioni: WhatsApp 371 1278468
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