Cultura
Servizio militare di leva, le tappe di un obbligo durato 143 anni

i QUANDO IL SERVIZIO MILITARE ERA OBLIGATORIO… I SICILANI VENIVANO DESTINATI AL NORD E I PIEMONTESI AL SUD L’ obbligatorietà della cosiddetta “naja”, introdotta nel Regno d’Italia nel 1861, è stata resa inattiva dal 1° gennaio 2005. Nel Dopoguerra la sua durata era scesa da 18 a 10 mesi e sono state riconosciute l’obiezione di coscienza e il servizio civile sostitutivo. Il Ricordo… Era il 17 maggio del 1978 anch’io come la maggior parte dei giovani abili al servizio militare partii dalla mia città Ragusa per andare ad Orvieto presso la Caserma “Piave” a svolgere la selezione e l’addestramento (CAR). Nel mio caso fui incorporato a svolgere il servizio di leva presso il I Battaglione Bersaglieri “La Marmora” di stazza a Civitavecchia come Bersagliere scelto incarico 30/A (Assaltatore). Ragazzi di ieri, uomini di oggi, che con il trascorrere del tempo hanno mantenuto il ricordo di quel periodo della loro vita spesso con il desiderio di raccontarlo o anche solo di incontrare nuovamente i propri commilitoni. Com’è noto il servizio obbligatorio di leva venne sospeso nel 2004 con la legge Martino. Un’istituzione durata 143 anni, dalla nascita del Regno d’Italia fino al gennaio 2005 quando giurarono i nati nel 1985, l’ultimo scaglione di leva. Quei mesi di coscrizione obbligatoria (prima 24 poi 12) per molti giovani rappresentarono una finestra verso un mondo fino ad allora sconosciuto: la propria Nazione. Quella chiamata obbligò infatti i giovani che raggiungevano la maggiore età a partire da casa superando, magari per la prima volta, i confini del proprio paese. Non a caso in tanti riconoscono il servizio militare obbligatorio quale strumento che facilitò la costruzione dell’unità d’Italia, oltre che la diffusione dell’italiano. “All’arme, All’arme, e siamo già borghesi, son giorni e non so mesi, e non si sente più la ritirata neppure il contrappello e l’adunata…”. Quanti uomini ragusani ricordano queste parole, gli ultimi i nati nel 1985, che significavano ritorno a casa dopo aver assolto l’obbligo di leva. Intere generazioni di isolani hanno dato il loro contributo alla patria e ancora oggi conservano quella divisa. Oggi la maggior parte, che vediamo sfilare alle parate, è composta da professionisti ma fino al 2005 non era così. Tutto iniziava intorno ai diciassette anni con i famosi tre giorni dedicati alla visita medica, molti ne avevano l’incubo. C’erano vere e proprie leggende metropolitane che certamente non mettevano di buon umore, messe in giro da chi aveva già affrontato quella prova. Al ritorno era facile che fra i ragazzi che movimentavano la “movida ragusana”, tra corso Italia e via Roma, ci si chiedesse: “Ti hanno arruolato?”. La risposta a volte era sì, detta fra rabbia e orgoglio.
Vi chiedereste perché fra rabbia e orgoglio. Rabbia perché si considerava un tempo perso soprattutto per quei giovani che davano una mano al reddito familiare lavorando nelle piccole botteghe o dai “Mastri” (Professionisti Artigiani) che animavano la città. Orgoglio perché c’era la soddisfazione di aver superato queste prove fisiche. Un altro motivo d’orgoglio era il corpo di appartenenza, perché se avessi fatto parte della marina o dei bersaglieri saresti stato sicuro che, una volta indossata la divisa, diventavi “figo” per le ragazze. Spesso, infatti, nella “movida ragusana dell’epoca” le ragazze che vedevano un marinaio o un bersagliere si pizzicavano fra loro. C’era il detto “pizzico a te, fortuna a me”. Le ragazze andavamo matte per quelle divise. A vent’anni ti staccavi dalla famiglia, arrivava la “famosa” cartolina con la tua destinazione, nella nostra città la maggior parte partivano da Catania o Siracusa, accompagnati in macchina dai genitori, la partenza in treno da Ragusa era sconsigliata per la prolungata durata del tragitto. Vi era un rituale che si ripeteva nel tempo: fidanzate che piangevano nei giorni che precedevano la partenza, coppie che si promettevano amore eterno. I posti erano la villa Margherita o il più blasonato Giardino Ibleo, e nelle balaustre o in alcuni alberi a volte si incidevano cuori con le iniziali e con la data della promessa. Sembrava di partire in guerra, si scambiavano foto singole e spesso le ragazze le impregnavano con il rossetto come per tener vivo il ricordo di un amore, non esistevano ancora gli i-phone e gli smartphone e i loro antenati cellulari. Quella foto era la prima cosa che sistemavi nell’armadietto. Arrivava la partenza, dovevi affrontare un nuovo mondo, per molti era la prima volta che si stava lontano dai genitori, dalla ragazza e spesso (forse molte ragazze fidanzate non lo hanno mai saputo) ci si raccomandava all’amica fidata per essere informati sulla fedeltà. Per chi era destinato a sud Italia, si era considerati fortunati, bene o male si stava nel mezzogiorno, per chi andava nelle regioni del nord era proprio un calvario. Quanti si vedevano al ritorno a Ragusa passeggiare con la divisa. Lungo le vie della “movida ragusana” eri l’osservato speciale. In quel periodo si fortificavano gli amori ma spesso se ne rovinavano altri. Si aspettavano lettere, a volte, fra commilitoni e ti accorgevi se qualcuno fosse tornato single. Si scrivevano lettere piene di promesse, non erano sms o chat con poche lettere senza vocali, ciò che succede oggi. Poi la fila al telefono, si ascoltavano i “quanto mi ami” degli altri, si cercava la cabina più lontana per avere un po’ di privacy, peccato che tutti avevano avuto lo stesso pensiero e si ritrovava a far la fila. In quel periodo stringevi amicizia con i commilitoni di altre parti d’Italia, in pratica imparavi a far gruppo e a reagire, in parole povere a cavartela da solo. A volte c’era anche il lato negativo che spesso rovinava tutto: il “nonnismo” che sarebbe il moderno “bullismo”. Ne facevano le spese i deboli o i ribelli. Quanti ricordi vengono ancora conservati: i numeri telefonici scritti al momento del congedo che ancora si conservano. Spesso ci si ritrova sui social. Chissà se si decidesse di rendere obbligatoria la “naja” come la vivrebbero i giovani di oggi. Ai posteri l’ardua sentenza! Noi potremmo dire come nel film di Toto: Sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo! Nel mio caso ho fatto 2 mesi ad Orvieto e 10 mesi da Bersagliere scelto 30/A (Assaltatore) a Civitavecchia…
I 3 GIORNI DECISIVI: IL VIAGGIO… L’ARRIVO… E IL CORPO DI APPARTENENZA Il punto più a nord d’Italia dove ero stato era Reggio Calabria e pensavo che l’Italia finisse subito dopo … sapevo che poi c’era Roma e subito dopo Milano, dove avevo parenti. Invece, non solo
passai la costa tirrenica salernitana e poi la Campania (degustai a volo la decantata pizza venduta da ambulanti in stazione…) ma proseguii fino in Umbria e lì finalmente arrivai alla stazione di Orvieto. Sui binari c’erano ad attenderci dei soldati e graduati che scrutavano i giovani in arrivo; se avevi in mano una borsa e magari la cartolina precetto eri finito. È fu così… “Tu, spina, vieni qui. Mettiti lì, che quando ci siete tutti vi portiamo in caserma”. Primo impatto con le buone maniere dell’Esercito Italiano. Quando siamo stati in numero sufficiente siamo partiti su un cassone CM (che sta per camion medio, contrapposto a Camion Leggero e Camion Pesante). Iniziano le sigle incomprensibili (CM, CP, CL, 48, 36, 5+2, CPR, CPS, 165, RAL, …) e gli ordini gridati “scendere, sbrigarsi, aspettare”. Il viaggio in camion era obbligatorio perché la caserma Piave stava nella parte alta della città rispetto alla Stazione ferroviaria, ubicata nella parte inferiore della città (Scoprii dopo che c’era una funicolare che garantiva il trasporto veloce fra le due parti della città). Dalle due del pomeriggio, rigorosamente senza mangiare, siamo riusciti ad arrivare in camerata alle 21, esausti, sfiancati, depressi e anche un po’ impauriti. Prima ci hanno registrato in un grande stanzone dove venivamo chiamati e alcuni soldati seduti dietro lunghi tavoli ci interrogavano per compilare una scheda piena di dati che, teoricamente, erano già in possesso dell’esercito. Subito dopo ci assegnarono il piano e la camerata dove andare a dormire, e fu così che con alcuni corregionali conosciuti nel lungo tragitto ferroviario ci organizzammo per la scelta delle brande e dei rispettivi armadietti a trascorrere la prima notte fuori casa. Eravamo quattro giovani siciliani accomunati dalla sola terra di appartenenza… Scrimali e Caldara di Palermo, Di Gricoli dell’Agrigentino ed io di Ragusa… la tristezza sopraggiunse quando sentimmo suonare il silenzio da un commilitone con la sua tromba… in quel momento tutti indistintamente dai piemontesi ai siciliani sono sicuro che il pensiero andò alla propria terra e ai propri cari… Il Terzo giorno, dopo giorni di visite mediche, di misurazione di altezza e di taglie, fummo avviati in magazzino per l’assegnazione della divisa militare da indossare… ( Solo a quel punto avremmo saputo a quale corpo di appartenenza eravamo stati assegnati) e poi ci hanno fatto spogliare degli abiti civili e portati al magazzino per il vestiario: zaino da viaggio, divisa estiva, divisa invernale, basco, bustina, passamontagna, tre camice, mutande tattiche, calzettoni, maglie da sotto, scarpe, scarponcini, anfibi, materasso, cuscino, federe, lenzuola, coperte, fazzoletti, sapone, spazzole, lucido, grasso, gavetta, dentifricio, posate… e inaspettatamente mi fu consegnato dal magazziniere un astuccio di cartone (oggetto misterioso…), incuriosito chiesi lumi del contenuto dell’astuccio… il caporale con una sonora risata… mi disse che ero diventato un Bersagliere… e dentro l’astuccio c’era l’indizio maggiore di ciò… curioso in disparte aprii l’astuccio misterioso e ne uscì il piumetto del bersagliere da inserire nel cappello per le grandi occasioni o nell’elmetto per l’addestramento o in missione… Da quel momento e per tutti i 12 mesi fu una continua corsa… Svelti, svelti, correre, … Sembravano divertirsi a farti aspettare per poi invitarti a correre. Alla fine, a Dio piacendo, con quel carico di roba pesantissimo e voluminoso, ce la facemmo e arrivammo in camerata. Ho messo a posto quel che potevo e mi sono buttato sul letto a castello che mi avevano dato. Mi veniva da
piangere e mi chiedevo: ma dove sono finito? Intanto, sino a mezzanotte hanno continuato ad arrivare altri disgraziati come me. Tra grida e rumori, alla fine, mi sono addormentato.
IL SERVIZIO DI LEVA FINI’ MA ALCUNE COSE RIMASERO IN ME PER TUTTA LA VITA Come tante situazioni o esperienze nella vita di tutti noi anche il servizio di leva è stato formativo nel bene e nel male! Quell’anno di servizio militare fu una delle pietre miliare della mia vita. La conoscenza di altre realtà sia nei rapporti umani che ambientali, la scoperta di una capacità sportiva che ancora oggi pratico con passione “la corsa”, la capacità di adattamento a circostanze diverse dall’ambiente in cui vivevo e per ultimo ma con reale sincerità… furono e lo sono ancora oggi l’orgoglio e la contentezza di essere stato e mi sento ancora oggi un Bersagliere… dalla caserma Piave di Orvieto a quella di Civitavecchia.
Salvatore Battaglia
Presidente dell’Accademia delle Prefi
Spettacolo
Festival Internazionale “Voci dal Mediterraneo”, oggi conferenza stampa a Palermo. Presente Vicesindaco Pineda

Si è svolta quest’oggi a Palermo la conferenza stampa di presentazione della Seconda edizione del Festiva “Voci dal Medierraneo”. Per l’amministrazione comunale e per l’isola di Pantelleria era presente il Vicesindaco, con delega allo spettacolo, Adele Pineda.
Le testate locali Il Giornale di Pantelleria e Pantelleria Notizie, con i loro direttori, hanno partecipato all’incontro, durante il quale si è parlato di come sia nata l’idea, del successo della prima edizione, da definirsi puntata zero, di prova, e del programma fitto e perfettamente architettato per l’edizione del 2025.
L’idea
E’ nato da un’idea dell’Ass. Musicultura in co-produzione con la Eventi e Management Italia, del
direttore artistico Massimo Galfano, noto artista cantautore autore e produttore discografico, della
Mediterranean Label etichetta discografica, dell’assessore al ramo turismo/spettacolo e Vice
Sindaca Adele Pineda e Il sindaco Fabrizio D’ancona, del comune dell’isola di Pantelleria, con il
patrocinio del comune dell’isola di Pantelleria.
Con la seconda edizione, il Festival Internazionale Voci Dal Mediterraneo vuole diventare un
appuntamento fisso ogni anno, per l’isola, diventando un’evento di importanza e rilevanza
internazionale, coinvolgendo come fatto nella prima edizione, svoltasi dal 26 al 28 luglio 2024 in piazza Cavour, artisti emergenti e non provenienti dall’estero e da tutta Italia, coinvolgendo la stampa Internazionale ed Italiana, le radio Internazionali ed Italiane, le tv Internazionale ed Italiane, incluso il coinvolgimento delle piattaforme streaming e del digitale terrestre, per non parlare di tutti gli ospiti – artisti – giurati – discografici – ecc. che anno accettato l’invito del direttore artistico Massimo Galfano.
Quindi stando al lavoro della scorsa edizione e del successo avuto, la seconda edizione del
Festival Internazionale Voci Dal Mediterraneo si pone ancora una volta l’obbiettivo di promuovere
e valorizzare l’isola di Pantelleria, definita la perla nera e il cuore pulsante del mediterraneo, e
con essa tutti gli artisti emergenti in gara, gli ospiti, le radio, le tivu’, la stampa, i partner e
sponsor che saranno coinvolti.
La prima edizione del festival Voci Dal Mediterraneo, targata 2024, ha segnato e riscosso un grande
successo, come documentato dalla stampa – dalle foto – dai video e dalle recensioni positive avute da
giornalisti – pubblico presente – pubblico collegato via streaming – e tutti gli addetti ai lavori del settore musicale – radio/tv – discografici – presenti e non ecc. ecc.
A distanza di mesi i media i social, come anche tutti gli artisti in gara e non, gli sponsor e i partner
coinvolti, continuano a parlare dell’ottima riuscita del festival e questo e il piu’ grande risultato che si potesse raggiungere dopo che si sono spenti i riflettori, quindi in buona sostanza una manifestazione che punta a restare nel cuore e nella memoria delle persone e di tutti gli addetti ai lavori è di fatto una manifestazione vincente e come tale ha bisogno di riconfermarsi con una seconda edizione di altissimo livello.
Quindi sotto la positiva onda del successo avuto, ci si vuole confermare anche in questa seconda
edizione, targata Festival Internazionale Voci Dal Mediterraneo dell’isola di Pantelleria ediz. 2025
Con un’edizione molto piu’ ricca e variegata sia dal punto di vista del cast – di nazioni coinvolte –
di partner e sponsor – con l’idea di riuscire a creare un contenitore di livello nazionale ed
Internazionale, grazie anche al coinvolgimento di tutti i media e partner provenienti sia dall’Italia
che dall’estero, aggiungendo anche il fatto che circa 10 artisti arriveranno proprio dal territorio
Europeo e non.
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Come si intende svolgere la seconda edizione del festival Internazionale Voci Dal Mediterraneo:
2) selezione degli artisti in gara in tutta europa – l’italia e’ inoltre abbiamo
conferme di partecipazione gia’ da parte della spagna – polonia – romania –
tunisia – germania – svizzera – ucraina – italia – inghilterra – malta – ecc.
L’elenco delle nazioni è in aggiornamento fino al 30 giugno 2025
3) coinvolgimento dei media a livello nazionele ed internazionale da parte della
stampa delle nazioni sopracitate
4) coinvolgimento delle radio a livello nazionale ed internazionale da parte
delle nazione sopracitate
5) coinvolgimento delle tv nazionali ed internazionale grazie allo streaming e al
digitale terrestre
6) e’ confermata la messa in onda a livello nazionale su canale italia ammiraglia su
sky e canale italia con punte di ascolto e telespettatori che va dai 15.000.000 ai
20.000.000 telespettatori alla settimana, la messa in onda e prevista in prima
serata alle ore 21:00 su canale italia e sky il 30 agosto 2025.
7) e’ confermata la presenza di tante radio fm e streming che saranno presenti in
sala stampa – tv – e radio – e collegatoi in streaming nelle serate del festival dal 24
al 27 luglio 2025, confermata anche la presenza di radio canale italia come radio
partner a livello nazionale.
8) sono stati gia’ realizzati spot, girati sull’isola di pantelleria per lanciare il
festival e l’immagine dell’isola, gia’ condivisi sui social e sulle pagine ufficiali
del festival voci dal mediterraneo a partire da aprile 2025.
9) i protagonisti degli spot girati sono stati il cantautore, direttore artistico
e presentatore massimo galfano, con la co presentatrice e madrina della
seconda edizione del festival internazionale voci dal mediterranmeo dell’isola
di pantelleria la nota showgirl presentatrice e attrice nathalie
caldonazzo, gli spot girati hanno puntato ad invitare le persone a venire
sull’isola per il festival voci dal mediterraneo ma anche per venire a vedere le
bellezze dell’isola e per godersi una piacevole vacanza fatta di musica mare
cultura bellezze natura arte culinaria ecc.ecc.
Inoltre il direttore artistico massimo galfano a lavorato sul nuovo
regolamento, sulla gestione e la co ordinazione delle serate del festival apportando
alcuni modifiche e cambiamenti:
(nota importante il regolamento potra’ subire cambiamenti fino al 30 giugno 2025)
:
1) limite di eta’ che sara’ dai 14 ai 39 anni
2) la canzone in gara dovra’ essere in lingua italiana
3) nella serata della cover che si svolgera’ il 26 luglio dovra’ essere in lingua
italiana
4) almeno 6 artisti proverranno dall’estero
5) gli artisti in gara andranno da un minimo di 14 ad un massimo di 24 artisti in gara
6) unica categoria di brani in gara, la categoria inediti, in modo da riuscire a
suscitare e avere l’attenzione e l’interesse delle case discografiche
nazionali, produttori ecc.
7) gli artisti in gara provenienti da tutta europa e non sono stati scelti a
mezzo di invio del materiale sulle apposite caselle email segnalate nel
regolamento, e dopo una prima scrematura gli artisti scelti sono stati
ascoltati a mezzo audizione live dal direttore artistico massimo galfano e
tutta la commissione da esso scelta.
8) la durata del festival e passata da 3 a 4 giorni, confermando che le date
ufficiali di questa seconda edizione sono dal 24 al 27 luglio 2025
9) si e’ pensato anche di organizzare un gemellaggio tra l’isola di
pantelleria e la polonia, per l’esattezza a cracovia, paese a cui e stato
affidato, da parte dell’associazione musicultura alla societa’ denominata
artowork, il mandato ufficiale per la messa in opera di tutta la fase delle
audizioni, in tutta europa esclusa l’italia, diventando cosi’ punto
nevralgico di tutte i paesi dell’europa coinvolti, e affidando sempre alla
artowort la realizzazione la gestione e il coordinamento di tutti i paesi
coinvolti, dell’ufficio stampa per l’estero, come radio – tv- e giornali –
10) nella settimana del festival a partire dal 24 fino al 27 luglio verra’ realizzata
e allestita presso la sala consiliare del comune dell’isola di pantelleria,
una postazione chiamata sala stampa, da dove tutti i giornalisti – tv – e radio
presenti, e che si colleghereranno in streaming, potranno seguire commentare e
relazionare tutto il festival e le varie conferenze stampe che si terranno
con il direttore artistico massimo galfano e con l’assessore al ramo
spettacolo la vicesindaca adele pineda, questo succedera’ ogni mattina a
partire appunto dal 24 luglio fino alla domenica mattina 27 luglio, inoltre
la sala stampa avra’ il compito di assegnare ad uno dei partecipanti in gara il
premio denominato sala stampa e il premio della critica intitolato a toto
cutugno.
11) la giuria sara’ composta esclusivamente da professionisti della discografia
cercando di coinvolgere le major e sara’ coordinata da marcello
balestra, ex direttore artistico della warner music italia,
discografico – produttore – e curatore di tutte le opere di lucio
dalla, nominato dal direttore artistico massimo galfano presidente
di giuria per tutte e quattro le serate del festival, tra i giurati nomi
noti come kikko palmosi discografico e produttore e compositore di
alcuni big come laura pausini – annalisa – francesco renga – moda’ –
emma marrone – alessandra amoroso – giorgia – ecc. Antonio
tortolano discografico e produttore oltre che selezionatore per
the voice senior – the voice kids – x factor, giuseppe denaro maestro
di musica – discografico – e produttore, lea benigno maestra di musica – corista – – cantante – e vocal coach – altri nomi se ce ne saranno
saranno comunicati entro il 20 luglio 2025 a mezzo comunicato
stampa ufficiale
23) si e’ anche pensato di istituire un premio denominato eccellenza
territoriale che sara’ riconosciuto alle aziende che faranno da partner e
sponsor al festival internazionale voci dal mediterraneo, in modo da
coinvolgere tutte le aziende locali e non
24) e stata confermata l’iniziativa che le radio presenti potranno assegnare
un premio a loro discrezione intitolato alla loro radio di appartenenza ad
uno degli artisti ingara
25) confermato il premio della critica intitolato a toto cutugno
26) introdotto il premio sala stampa
27) confermato il premio miglior inedito
28) confermato il premio serata della cover
29) introdotto il premio presenza scenica
30) introdotto il premio delle radio
31) confermata la presenza del dottore giuseppe arnone presidente della
fondazione italiani in europa, dove premiera’ le aziende partner provenienti
dall’estero con la targa eccellenze italiane in europa
svolgimento delle 4 serate del festival
(per tutte le info dettagliate visita il sito ufficiale https://www.eventiemanagement.com/partner )
– giovedi’ 24 luglio prima serata:
ci sara’ la presentazione ufficiale di tutti gli artisti in gara con la canzone scelta dal
direttore artistico, dove presenteranno per la prima volta sia alla giuria che alla
stampa che al pubblico presente e collegato in streaming il proprio brano inedito,
inoltre tutti gli artisti come da regolamento, potranno uscire fuori nelle
piattaforme digitali con il brano in gara, solo dopo averlo esibito, quindi
questo preclude che proprio dall’isola di pantelleria avverra’ il lancio del
loro brano e video clip ufficiale, rendendo il festival voci dal
mediterraneo inedito, in modo da permettere ai discografici, ai media, ai
giornalisti alle radio e alla critica presente e non, di amplificare il festival
internazionale voci dal mediterraneo dell’isola di pantelleria degli artisti in gara
e di tutti gli ospiti intervenuti,
inoltre si alterneranno ospiti come cantanti ballerini ecc. Ma tra tutti i super
ospiti saranno i jalissi, inoltre la serata sara’ presentata dal direttore
artistico massimo galfano che sara’ affiancato da nathalie caldonazzo e il
noto comico di zelig – colorado – made in sud e tu si que vale alessandro
serra
Spettacolo
È iniziato ufficialmente il Media Green Art Festival 2025: dopo 20anni torna a Pantelleria

La conferenza stampa – inizia il Megaf 2025
Dopo due anni e mezzo di scrittura e progettazione SincroCult è riuscita a riportare quest’iniziativa sull’isola grazie ad una rete di persone che non ha mai smesso di crederci.
Il Megaf nasce per riportare il cinema a Pantelleria: un cinema breve ed essenziale, che da raccontare grandi storie in piccoli formati. I Cortometraggi che vedrete in sala parleranno di persone, di ambiente, di memoria e di identità.
Il Megaf non è solo un festival ma un ponte tra l’isola e chi arriva da fuori, tra l’arte e la sostenibilità, tra chi cerca storie e chi ha bisogno di raccontarle.
Da queste premesse nasce il tema centrale di questa edizione, l’Immigrazione, in tutte le sue mille sfaccettature. Pantelleria è terra di partenze e di approdi, un’isola di confine che conosce da vicino il fenomeno dell’immigrazione e dell’emigrazione.
I Cortometraggi che parteciperanno al Concorso di Cortometraggi “Sguardi sul Mondo” saranno, in ordine di proiezione:
8 luglio
“Muti come Pesci” di Antonio Stoccuto
“My Eyes” di Ide Maman
“Il Cielo è Perso” di Fabrizio Fusco
“Adia” di Alberto de Simone
“A Chiamata” di Laura Boggero
9 luglio
“Etnoragù” di Cristiano Esposito
“Savana” di Riccardo Amato, Alessio Bonamino
“She Was” di Abril Andrea Arnauda Appel
“Tilt” di Antonio Palumbo
10 luglio
“Bagliori” di Mattia Paone
“Laugh” di Ide Maman
“Refugium” di Valerio Vittorio Garaffa
“Terra bruciata” di Fabio Fontana
I premi dedicati ai Cortometraggi vincitori del concorso saranno:
Miglior Cortometraggio assegnato da Augustus Color
Miglior Regia assegnato da Gioielleria Maccotta
Miglior Attore assegnato da Sapori di Pantelleria
Miglior Sceneggiatura assegnato YaGin
Miglior Trucco e Acconciatura assegnato da YaGin
Miglior Costume assegnato da MueGin
Miglior Fotografia assegnato da YaGin
Miglior Effetti Visivi assegnato da Gioielleria Maccotta
Miglior Montaggio assegnato da YaGin
Miglior Colonna Sonora assegnato da MueGin
Premio Megaf Giovani assegnato da Gioielleria Maccotta
Per questa edizione del Festival abbiamo deciso di dedicare una serata a quei cortometraggi che non sono potuti rientrare nel Concorso, ma che abbiamo ritenuto meritevoli e in linea con i nostri principi:
7 luglio
“Manco Morto” di Emma Cecala
“Cicatrici di Gaia” di Giulia Badalassi
“Fosforize” di Alessandra Facciolo aka Sundra Ray Monde
“Apice Terra Mia” di Max Oliva
“Ho sete” di Ettore di Gennaro
“Sul Bric Mindino non c’è nessun pino” di Lorenzo Bussone
“Black(out) & White” di Gianni Zauli
Il Megaf è anche però il festival che cerca di connettere la cultura alle attività locali, che rendono questo luogo unico: la Notte dei Talenti, l’evento conclusivo del festival, sarà un momento per riconoscere chi è partito, chi ha portato con sé la propria storia ed ha saputo trasformarla in valore.
Coloro che saranno premiati durante la serata conclusiva del Megaf saranno, in ordine di categoria:
Cultura e Letteratura:
Vanessa Brignone, Tatiana Brignone, Giorgia Belvisi
Ambiente e Sostenibilità:
Fernando Zarra, Samuela Guida
Innovazione e Imprenditoria:
Pietro Gabriele, Enio Kosci, Denny Almanza, Giovanni Brignone
Sport e Benessere:
Matteo Marino, Emanuele Pinna, Greta Stuppa, Michele Inglese, Dario Ferrante
Arte e Spettacolo:
Cinzia Busetta, Rebecca di Malta, Martina Modica, Teodora Duceag, Cristina Gabriele, Emanuele Pinna, Marisol lo Rillo, Chiara Brignone, Youssef Essaid, Sharon Gabriele, Danilo Ruggero, Luca Valenza, Clara Greco, Ludovica Franco, Dario Spezia, Chiara Valenti, Benedetta Gauli
Ringraziamo le autorità e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del festival, in particolare:
il Comune di Pantelleria, l’Ente Parco Nazionale di Pantelleria, Danish Air Transport, Autonoleggio Policardo, Pantelleria Island, Weloo, Gioielleria Maccotta, Yagi Media Distribuzione, Augustus Color, Dafar Mobili
Abbazia San Giorgio, Cantina Pellegrino, Azienda Agricola Emanuela Bonomo, Sapori di Pantelleria, Cantina Solidea, Cantina Murana, Cantina Marino, MueGin, Azienda Agricola Almanza, Emporio del Gusto, Birrificio la Panteska.
Al Tramonto, Trattoria da Pina, Trattoria Runcune, Scruscio, Il Principe e il Pirata, U Truscio.
Agenzia Rizzo, Noleggio Lorena, Il Faraglione, Cibus Car, Yacht Simone, Yacht Marina Hotel.
In allegato il programma completo del Megaf.
Il team di Sincrocult augura a tutti un Buon Festival!
Regina Maria Sofia Chisci
Responsabile Area Comunicazioni
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Cultura
La caponata dei marinai dei velieri / 1

di Orazio Ferrara
Diciamo subito, a scanso di equivoci, che questa caponata non ha nulla a che vedere con quella famosa oggigiorno preparata in Sicilia e in altre regioni e che ha come ingrediente principe la melenzana. Però, senza dubbio alcuno, dalla caponata marinara di una volta trae origine, con modifiche e varianti a volte sofisticate, quella di oggi.
Origini della caponata
La caponata marinara fu per secoli il “combustibile” alimentare che faceva andare la forza remiera
(i forzati ai remi) delle galere da guerra. E non solo i remieri, ma anche l’intero equipaggio si
nutriva con essa. L’antica consuetudine di consumare a bordo questa vivanda passò poi in uso agli
equipaggi delle navi a vela sia da guerra che commerciali.
Già il nome di caponata o capponata (per alcuni paesi costieri siciliani e questi sono più vicini alla
parola originaria) o capponada per dirla coi genovesi (gente di mare di prim’ordine) è di difficile
decifrazione.
Scartiamo subito, perché sa di cosa troppo letteraria, la tesi che la vuole derivata dal
latino “caupona” nel suo significato di “taverna”. Non ci convince nemmeno anche la tesi che la
vuole derivata dal “pesce capone” o lampuga, anche se quest’ultimo, essiccato, compare
sporadicamente quale ingrediente in antiche ricette.
Dobbiamo quindi andare alle origini quando la caponata aveva ancora l’arcaico nome di “cappon di
galera” (per i marinai genovesi “capun de galera”). Siamo nella marineria remica delle galere o
galee mediterranee del ‘300 / ‘400.
Probabilmente i marinai intesero dare, con ironia tutta
marinaresca, quel nome al loro quotidiano pasto a bordo, che di cappone e quindi di carne saporita
non aveva un bel niente e che pertanto si rivelava essere appunto un cappone (finto) di galera.
Eppure quel pasto, assai semplice da preparare e con ingredienti poveri, era saporito e piaceva, tanto
da passare indenne attraverso generazioni di uomini di mare quale tradizionale e sostanzioso
alimento in navigazione.
Ma quali erano gli ingredienti e la preparazione?
Dell’assenza delle melenzane abbiamo già accennato, occorre però precisare che erano assenti anche i pomodori, che fanno la loro comparsa saltuaria nelle caponate dei velieri del tardo Ottocento. Infatti i pomodori, di origine del Sud America, vennero portati in Europa dai navigatori spagnoli nel XVI secolo. In Italia fanno la loro comparsa nell’anno 1548 alla corte di Cosimo de’ Medici, ma per diversi secoli quel frutto viene considerato solo ornamentale e quindi non commestibile.
Gli ingredienti utilizzati per la caponata erano quelli di facile conservazione e che non andavano a male facilmente durante i lunghi viaggi per mare: gallette, cipolle, aglio, olive in salamoia, origano, aceto, olio e pesce essiccato. Quello principe era costituito dalle gallette (non altro che fette di pane biscottato), che si conservavano abbastanza croccanti per almeno un anno intero. Le forme delle gallette erano diverse a seconda delle marinerie.
Ricordiamo quelle rotonde dei marinai genovesi e quelle a ferro di
cavallo (‘u viscottu) caratteristiche della marineria pantesca. Solo che le gallette di quest’ultima non
erano a base di farina, ma bensì d’orzo, che a detta dei marinai di un tempo erano molto più
saporite.
Infatti, nel tempo andato, l’orzo in Pantelleria era un alimento fondamentale per la popolazione in
quanto lo stesso veniva coltivato in loco, mentre la farina doveva venire, con gravosa spesa, dalla
Sicilia. Era usuale in passato nei vigneti intercalare filari dì orzo a quelli di zibibbo. Si ottenevano
così due vantaggi.
Il primo era costituito dall’orzo raccolto per l’alimentazione, il secondo che quei
filari d’orzo intercalati proteggevano i teneri germogli dello zibibbo dal secco e caldo vento di
scirocco di casa nell’isola.
(1 – continua)
Orazio Ferrara
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