Cultura
Sebastiano Tusa raccontato dal figlio Andrea. L’archeologo lascia in eredità l’amore per Pantelleria – Intervista

Pronunciare il nome di Sebastiano Tusa, in qualsiasi contesto a Pantelleria, crea subito emozioni forti: ammirazione per il professionista, commozione per il lavoro svolto nel mondo, ma anche rabbia per la sua tragica e prematura scomparsa. Aveva ancora tanto da fare e dare al nostro pianeta intero e una fatalità? un incidente? un errore umano o cinica noncuranza?
Fatto sta, che il 10 marzo 2019 nella lista dei 157 passeggeri del volo dell’Ethiopian Airlines precipitato, figurava anche l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa.
Lo scienziato perdeva la vita a soli 66 anni, dopo aver scongiurato il peggio con un brutto male.
Oggi lo vogliamo raccontare con gli occhi del figlio Andrea Tusa.
Il giovane dal padre eredita la passione per lo studio, la ricerca e per Pantelleria, dove il senior ha scoperto tanti siti archeologici sopratutto subacquei importantissimi.
Ma non si è voluto cimentare sulle orme dell’archeologia, (preferendo approfondire lo sviluppo dell’umanità) preferendo l’antropologia e lo studio della cultura nelle sue forme contemporanee.
Laureato all’Università di Roma La Sapienza, dopo studi classici, si trasferiva in Francia per approfondire i suoi studi in antropologia, (al corso di Scienze Sociali) iscrivendosi all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Marsiglia . Dopo varie esperienze di lavoro e di insegnamento sia in Francia che in Italia (sempre in Francia), tornava stabilmente in Italia anche per la nostalgia per il suo paese.
Così lo scorso anno vinceva una borsa di studi presso l’Università di Palermo, potendo acquisire il dottorato in Scienze del Patrimonio Culturale per cui sta svolgendo ricerche sulla nostra isola.
Gli occhi di Andrea Tusa, classe ’85, sono scuri e grandi e la sua cadenza palermitana è dolce nenia quando parla.
- Lei seguiva suo padre negli scavi e come lo vedeva? Si lo seguivo molto spesso da bambino, specie in quelli a Pantelleria. Nonostante i lavori si svolgessero in condizioni spesso difficili (caldo torrido o vento molto forte) vedevo la figura di papà con grande stima e ammirazione.
- Come mai lei non ha voluto seguire le orme di suo padre? Beh, mio padre archeologo, mio nonno paterno archeologo, mia nonna archeologa, mio fratello idem…”
- Sebastiano Tusa come appariva come padre. La sua figura la vedeva come ingombrante, voluminoso. Lei viveva il confronto con la sua grande personalità? Si. Consideri che per lui il lavoro era tutto: lo studio, l’insegnamento, ma sopratutto archeologica era la prima cosa. Quando si fanno scelte del genere, talvolta, tendi a trascurare anche le relazioni, la famiglia, gli affetti. Ma più crescevo e più comprendevo l’importanza del suo operato. Quando sei bambino e ragazzo non capisci l’importanza di avere una persona simile come padre e le potenzialità che può avere verso di te. Ho capito veramente l’importanza dopo il periodo di studi a Roma. Circa sei anni fa si ammalò di cancro, la cui notizia mi ha dato una grande paura che mi ha spinto verso di lui cercando di viverlo il più possibile. Fortunatamente, papà ha vinto il male.”.
- In effetti capita di accorgersi del valore delle cose o delle persone quando vengono meno o stanno rischiando di non esserci più… “Si assolutamente. E poi, come diceva lei, la figura così imponente, prima ancora di mio padre c’era mio nonno Vincenzo: una figura mitica! Anche per l’epoca in cui ha vissuto, cioè dagli anni ’50 in poi. Mio nonno è stato un pioniere anche per Pantelleria: scavò per primo il Sese Grande al Mursia nel ’60. Nonno creò il parco archeologico di Selinunte. Poi papà si dedicò in maniera più sistematica di Pantelleria.
- Quando suo padre trovava un reperto di particolare rilievo, manifestava entusiasmo o teneva per sé i risultati delle ricerche? Lui era un grande entusiasta da ogni scoperta importante che faceva, Era un gioire quasi infantile.
- Dalle foto che ho visto, mi pare che egli avesse l’entusiasmo negli occhi, avesse la vita negli occhi… Si è vero, seppur mio padre aveva anche un contegno molto pacato e un grande controllo delle emozioni e pazienza. Parlo di pazienza non solo durante gli scavi di(cesello)negli scavi, ma anche con tutte le persone che lo contornavano. Bisogna ricordare che oltre ad essere un grande archeologo lui riusciva a creare delle squadre, farle andare d’accordo per andare avanti nei progetti. Ecco come è riuscito ad avere ruoli importantissimi: prima come docente universitario, poi volendo stare sul campo, come sovrintendente della provincia di Trapani e nel 2004 riuscì a creare la grande Sovrintendenza del Mare la prima e unica in Italia: un ente pubblico che si occupa di archeologia subacquea, realizzata sotto il governo regionale di Cuffaro con Assessore alla Cultura Fabio Granata.
- Come mai l’archeologia marina per Sebastiano Tusa? Era un appassionato subacqueo? Tutto nacque perchè mio padre capì che la maggior parte di testimonianze archeologiche si trovavano sott’acqua. La cosa l’aveva già intuita mio nonno, ma lui(aveva una repulsione) era un uomo di campagna e non aveva un buon rapporto con il mare. Mio padre riunì un gruppo di persone specializzate nella ricerca subacquea. Poi parliamo in un’epoca (in cui tutto era più favorevole) in cui la situazione politica era più favorevole.
- E ora veniamo alla tragedia. Il professor Tusa stava andando in Etiopia perchè invitato dall’Unesco a partecipare ad un meeting sulla valorizzazione e gestione del patrimonio subacqueo. Si era stato chiamato grazie alla sua esperienza e competenza nel settore per insegnare nuovi strumenti e approcci di lavoro. Ma la cosa importante è che mio padre rappresentava lì a Malindi la Regione Siciliana, come Assessore Regionale alla Cultura.
- Lei dov’era in quel momento dell’incidente? Io ero a casa da amici, con la mia compagnia Jessica. Sono stato chiamato al telefono e mi è stato detto solo “torna a casa immediatamente”. Io avevo capito che era successo qualcosa di davvero importante, ma mai avrei pensato a una disgrazia simile.
- Come l’ha salutato? Noi ci siamo visti la sera prima della sua partenza al Museo Riso di Palermo, in occasine di una mostra, e ci siamo salutati come tante altre volte.
- Secondo lei, cosa è successo in cielo il 10 marzo 2019? Veda, nella vita metti nel conto che ti possano accadere cose brutte, ma mai pensi che una simile disgrazia capiti proprio te. La cosa che fa più rabbia è che non si è trattato di un incidente dovuto all’inesperienza di un pilota, ma si è trattato di un disastro “previsto”! Gli armatori dell’aereo Boeng 737 Max e4rano a conoscenza del mal funzionamento del software di questo aereo: era già il secondo a precipitare! C’era già stato un incidente simile qualche mese prima…Io, mio fratello e tutta la mia famiglia abbiamo deciso di(approfondire questa vicenda) fare causa in America alla Boeing e lottare affinché tragedie del genere non possano più accadere.
- Un pensiero verso “papà”? Avrei voluto passare molto più tempo con lui. Avrei voluto dirgli che mi spiace di essere stato talvolta poco carino o comprensivo con lui… non avrei voluto. A volte avrei voluto, invece, ascoltarlo un po’ di più. In ogni caso mi ritengo fortunato perché in questo mondo le persone come mio padre è come se fossero immortali.
(.. Ma noi sappiamo che Sebastiamo Tusa lo sa!)
Marina Cozzo
Cultura
VVN – Vini e Vigne del Valdinoto il 2 maggio alla Loggia del Mercato di Noto

Sarà un’edizione tutta serale, dedicata ai winelovers e ai molti viaggiatori che sceglieranno il Sud est della Sicilia come destinazione per il fine settimana del 1 maggio, quella di VVN – Vini e Vigne del Valdinoto 2025. L’appuntamento con il tradizionale evento annuale organizzato dalla Strada del Vino Valdinoto è per venerdì 2 maggio 2025 alla Loggia del Mercato, privilegiata sede dell’enoteca della Strada nel cuore del centro storico di Noto: a partire dalle 19 saranno aperti i banchi d’assaggio, con oltre 30 aziende partecipanti che in poche ore consentiranno agli ospiti di fare un piccolo viaggio soprattutto nella conoscenza dei vitigni autoctoni, Nero d’Avola e Moscato, percorrendo idealmente tutte le strade di questo grande territorio vitivinicolo.
«Abbiamo deciso di dedicare quest’edizione interamente ai wine lovers – spiegano il presidente e il direttore della Strada del Vino Valdinoto Massimo Padova e Frankie Terranova insieme al presidente del Consorzio di Tutela Valdinoto Angela Sergio – dopo due appuntamenti che nei mesi scorsi abbiamo dedicato invece agli operatori del settore, a Modica e a Siracusa, accrescendo in modo sostanziale il nostro lavoro dedicato alla promozione delle aziende in sinergia con gli altri protagonisti del sistema enogastronomico del territorio, a cominciare da ristoranti ed enoteche. Questa stagione sarà molto importante per le attività della Strada, perché intendiamo dare nuovo impulso all’attività della Loggia del Mercato, che nella sua enoteca riunisce tutte le referenze dei produttori associati, e contestualmente rafforzare la promozione degli itinerari enoturistici di questo grande territorio che racchiude la Doc Siracusa, la Doc Noto, la Doc Eloro e l’IGP Avola. Coinvolgendo i visitatori in viaggio in questo lungo ponte del 1 maggio inauguriamo un’estate di eventi organizzati direttamente dalla Strada e da tutti i nostri produttori».
Sarà possibile partecipare a VVN con ticket da 10 o 15 euro, che daranno accesso all’assaggio rispettivamente di 3 o 5 calici. I ticket sono disponibili per l’acquisto online su stradadelvaldinoto.it.
Spettacolo
Pantelleria, Nathalie Caldonazzo e Massimo Galfano in visita ufficiale per il Festival Internazionale “Voci dal Mediterraneo”

Questa mattina, Nathalie Caldonazzo, attrice, conduttrice televisiva e madrina ufficiale del Festival Internazionale “Voci dal Mediterraneo”, accompagnata dal direttore artistico della manifestazione, Massimo Galfano, ha fatto visita al Comune di Pantelleria in vista dell’attesa kermesse che si terrà sull’isola dal 24 al 27 luglio 2025.
Ad accoglierli presso la sede municipale sono stati il Sindaco Fabrizio D’Ancona, la Vicesindaca e Assessore alla Cultura e allo Spettacolo Adele Pineda e l’Assessore alla Comunicazione Federico Tremarco. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto e collaborazione istituzionale, con l’obiettivo di sottolineare il ruolo strategico del Festival nel promuovere l’immagine culturale e turistica di Pantelleria a livello internazionale.
Nel corso del cordiale colloquio, sono stati discussi i dettagli organizzativi dell’evento, che si preannuncia come uno dei momenti culturali più significativi dell’estate pantesca. Il Festival “Voci dal Mediterraneo” si propone di valorizzare la musica, l’arte e il dialogo interculturale tra i popoli che si affacciano sul Mare Nostrum, con una programmazione ricca di concerti, spettacoli e incontri con artisti di fama nazionale e internazionale.
Il Sindaco D’Ancona e il Vicesindaco Pineda hanno espresso il loro entusiasmo e il pieno sostegno all’iniziativa, ribadendo l’importanza di investire su eventi culturali di alto profilo per favorire lo sviluppo turistico e sociale dell’isola.
«Siamo onorati di ospitare una manifestazione di così grande respiro – ha dichiarato la Vicesindaca Pineda – e siamo certi che il Festival sarà una straordinaria occasione per valorizzare le eccellenze di Pantelleria e per promuovere la cultura del dialogo e della bellezza».
Il direttore artistico Massimo Galfano e la madrina Nathalie Caldonazzo hanno ringraziato l’Amministrazione comunale per il caloroso benvenuto e per il sostegno offerto al progetto, confermando il massimo impegno per garantire un evento di altissima qualità.
Il Festival Internazionale “Voci dal Mediterraneo” si prepara così a diventare un appuntamento imperdibile, capace di trasformare Pantelleria in un vero e proprio crocevia di culture, voci e emozioni.
Cultura
Pantelleria: terzo cineforum ‘Isola del Sapere’ dell’UNIPANT

Il film, WE WANT SEX, una commedia sulla battaglia delle donne inglesi per la parità salariale, sarà proiettato gratuitamente mercoledì 30 aprile
Anche ieri la sala era piena per il secondo appuntamento con il Cineforum del progetto “Panteschità 2: L’Isola del Sapere” della Democrazia Partecipata 2024, che terminerà a fine maggio alla sede Unipant in Via San Nicola, 42°.
Le proiezioni sono aperte a tutti i cittadini.
Il terzo film in programma sarà proiettato mercoledì 30 aprile alle ore 19.30 e sarà WE WANT SEX del regista inglese Nigel Cole. Il film ci porta in Inghilterra nel 1968, nella storia di Rita O’Grady, che nel 1968 guidò lo sciopero delle 187 operaie della fabbrica Ford nell’Essex (Inghilterra) che pose le basi per la legge sulla parità di diritti e di salario tra uomo e donna. Tra gli interpreti più noti troviamo Rosamund Pike, Bob Hoskins, Miranda Richardson e Sally Hawkins. Il film è del 2010.
Il titolo, volutamente allusivo, si riferisce ad un incidente accaduto durante la manifestazione delle donne davanti al Parlamento inglese, dove esibivano cartelli scritti a mano che messi l’uno dietro l’altro formavano la scritta “We want sex equality”, Vogliamo la parità salariale. Una folata di vento più forte fece volare via proprio gli ultimi cartelli, lasciando solo i primi che formavano la scritta We want sex… proprio mentre si affacciava il Primo Ministro inglese.
Da questo spunto prende il titolo la commedia che sa far divertire e riflettere, partendo da un fatto storico, per un problema che dopo più di 50 anni ancora non è stato risolto né nel Regno Unito né nel resto del mondo.
Come sempre i film proposti mirano a far riflettere su un tema importante e attuale e in questo caso si parlerà di diritti delle donne, di parità salariale e del ruolo delle donne nella società, constatando che troppe cose non sono ancora cambiate dal 1968 ad oggi.
L’ingresso gratuito sarà fino ad esaurimento posti.
Qui la scheda e il trailer del film: https://www.unipant.it/events/30-aprile-cineforum-we-want-sex/
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