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Salute

Sanità, FNPI: “Come sarà l’infermiere del futuro: cambiare professione infermieristica per evolvere l’assistenza”

Marilu Giacalone

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Presentate al Parlamento le proposte di tre gruppi di lavoro

e di un Panel di Giuria che ne ha sintetizzato i risultati, composto dai maggiori esperti e responsabili della Sanità nazionale

 

Il futuro della professione infermieristica dei prossimi vent’anni si disegna ora.

E la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) che rappresenta in Italia 460mila infermieri iscritti all’Albo, lo fa – dopo aver raccolto le loro richieste attraverso la consultazione pubblica degli “Stati generali” – con un preciso elenco di impegni rivolti alle istituzioni e alla politica, raccolti e analizzati in un “documento di consenso” sui principali cardini su cui si articolerà lo sviluppo della professione nella cornice di un rinnovato Servizio Sanitario Nazionale.

I risultati finali della Consensus Conference promossa dalla FNOPI durante tutto il 2022, saranno ora trasmessi  ai parlamentari delle Commissioni competenti in materia di Lavoro, Bilancio, Sanità e Istruzione di entrambi i rami del Parlamento e alle istituzioni.

Inserire le prestazioni infermieristiche nei livelli essenziali di assistenza, anche con indicatori per confrontare e misurare i risultati dell’assistenza infermieristica a livello nazionale. Superare l’esclusività degli infermieri dipendenti per ampliare l’offerta assistenziale al territorio, con la massima attenzione al mantenimento dell’equilibrio del sistema. Stop a modelli di assistenza basati su prestazioni limitate al caso specifico, sostituiti da modelli organizzativi per la presa in carico della persona e dei loro caregiver.

 

Prescrizione infermieristica di presìdi sanitari utili nella pratica assistenziale, farmaci di uso comune e/o per garantire la continuità terapeutica nelle cronicità. E poi: un cambiamento radicale della formazione, con specializzazioni e percorsi universitari ad hoc in alcune aree: cure primarie e sanità pubblica; neonatologia e pediatria; salute mentale e dipendenze; intensiva e dell’emergenza; medica; chirurgica.

 

Sono queste alcune azioni che un panel di 46 stakeholder (23 infermieristici e 23 non), rappresentativi della sanità nazionale, hanno identificato, dopo l’analisi durata più di un anno condotta da tre gruppi di lavoro sui temi da affrontare per dare impulso alla professione infermieristica e all’assistenza sanitaria: le nuove esigenze del Ssn; le strade per l’evoluzione della professione; la revisione del suo assetto formativo.

   

Sedici esperti, riuniti in un Panel di Giuria, hanno poi analizzato e sintetizzato il lavoro dei gruppi e identificato una serie di azioni che ora saranno sottoposte alle istituzioni e alla politica perché possano essere previste e realizzate (V. tabella di sintesi allegata).

 

Tra queste, un ruolo fondamentale è quello della formazione: aumentarne la qualità e incrementare i docenti universitari infermieri di ruolo per garantire qualità e non impattare negativamente su altri corsi di laurea attivi.  Garantire l’evoluzione di conoscenze e competenze manageriali per i ruoli di direzione con percorsi distinti e successivi alla laurea magistrale, come master o corsi di alta formazione e realizzare la laurea magistrale a indirizzo clinico abilitante per un profilo con competenze avanzate e funzioni e attività specifiche distintive dal laureato triennalista (es. possibilità prescrittiva).

 

Ancora, sempre sul versante della formazione, prevedere scuole di specialità interprofessionali quali ad esempio nell’ambito delle cure primarie e sanità pubblica, cure palliative, geriatria e così via.

 

Naturalmente è essenziale riconoscere nel sistema di remunerazione la specificità del ruolo agito dagli infermieri professionisti, visto che a oggi sono tra i meno pagati d’Europa e per far fronte da subito alla carenza di organici che mette a dura prova le strutture e a rischio la qualità dei servizi, formalizzare la figura e il ruolo di nuovi operatori sanitari, formati e gestiti dagli infermieri, da inserire nei setting assistenziali, certificati in un registro nazionale gestito dalla della FNOPI, per tutelare i cittadini e le organizzazioni che fruiranno del loro intervento.

 

“il tradizionale modello organizzativo è ormai inefficace per rispondere alle esigenze di salute della popolazione – spiega Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI -. Il nuovo paradigma sanitario si fonda sulla costruzione di reti di prossimità territoriale, determinando uno spostamento dei setting assistenziali dai luoghi tradizionali di cura, come gli ospedali, verso strutture territoriali più sostenibili e accessibili che possano favorire l’integrazione sociosanitaria e la continuità dei percorsi”.

 

“Alla luce di queste considerazioni – ha aggiunto – si può comprendere come sia necessaria e naturale una evoluzione della professione infermieristica, dei relativi profili di competenza e dei ruoli agiti nelle diverse strutture sanitarie e dei percorsi formativi che possano accompagnare e stimolare questo cambiamento. L’obiettivo della Consensus Conference promossa dalla FNOPI è quello di promuovere una interlocuzione con i principali soggetti istituzionali coinvolti nei processi di riforma in atto, per raggiungere un accordo sulle tematiche sanitarie attuali particolarmente complesse inerenti al ruolo professionale infermieristico”.

*Gli esperti del Panel di Giuria sono:

Tonino Aceti – Presidente Salutequità; Pier Giovanni Bresciani– Psicologo del lavoro e docente Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”; Silvio Brusaferro– Presidente Istituto Superiore di Sanità (ISS); Davide Caparini – Assessore al Bilancio della Regione Lombardia e presidente del Comitato di Settore Regioni–Sanità;  Bruno Cavaliere– Presidente Società Italiana per la Direzione e i Management delle Professioni Infermieristiche (SIDMI); Salvatore Cuzzocrea – Presidente Osservatorio nazionale formazione MUR e Rettore dell’ Università degli Studi di Messina; Carlo Della Rocca – Presidente Conferenza Permanente delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia – Preside Facoltà Farmacia e Medicina Università di Roma “Sapienza”; Claudio Costa – Coordinatore dell’area tecnica del personale sanitario Regione Veneto – componente del gruppo di supporto del Comitato di settore Regioni-Sanità; Tiziana Frittelli – Presidente Federsanità, Confederazione delle Federsanità Anci regionali – Direttore generale AO San Giovanni Addolorata di Roma; Silvio Garattini – Presidente Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”; Domenico Mantoan – Direttore generale Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali AGENAS; Letizia Melina Maria – Segretario Generale Ministero dell’Università e della ricerca; Paolo Petralia – Vicepresidente Federazione Italiana Aziende Sanitarie – Ospedaliere (FIASO) – Direttore generale ASL4 Chiavarese del SSR Ligure;  Francesco Quaglia – Direttore Dipartimento Salute e Servizi Sociali Regione Liguria; Luisa Saiani – Presidente Conferenza Permanente Professioni Sanitarie – Professore Scienze infermieristiche generali e cliniche presso il Dipartimento di Diagnostica dell’Università degli Studi di Verona (MED/45); Rossana Ugenti – Direttore Generale Direzione delle professioni Sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale – Ministero della Salute

 

I GRUPPI DI LAVORO E I LORO COMPONENTI

 

Gruppo di lavoro numero 1: “Le nuove esigenze del Sistema Sanitario Nazionale alla luce dell’evoluzione normativa degli ultimi mesi e dai cambiamenti introdotti dal PNRR: uno sguardo oltre l’emergenza pandemica”

Referente del Comitato Centrale FNOPI: Pietro Giurdanella

Referente metodologico: Daiana Campani – Università del Piemonte Orientale

Componenti

Luigi Bertinato – Responsabile Segreteria Scientifica della Presidenza,

Istituto Superiore della Sanità (ISS); Alessandra Burgio – Ricercatrice Istituto nazionale di statistica (ISTAT);  Marinella D’Innocenzo– Direttore Generale ASL Rieti – Componente dell’Esecutivo nazionale Federsanità Anci; Deborah De Cesare – Ricercatrice presso gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano; Valerio Di Monte– Presidente Corso di laurea in infermieristica – Professore ordinario di Scienze infermieristiche – Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica e Pediatriche Università degli Studi di Torino; Lorena Martini – Direttore UOC Formazione ECM Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS); Cristina Masella – Professore ordinario Dipartimento di Ingegneria Gestionale Politecnico di Milano

 

Gruppo di lavoro numero 2; “L’evoluzione della professione infermieristica e le modifiche inerenti alle organizzazioni sanitarie in risposta ai nuovi bisogni di salute della popolazione”

Referente del Comitato Centrale FNOPI: Nicola Draoli

Referente metodologico: Federico Ceschel – Università degli Studi di Roma Tre

Componenti

Daniela Donetti – Direttore Generale Azienda Sanitaria Locale Viterbo; Giorgio Magon– Direttore SITRA (Servizio Infermieristico Tecnico e Riabilitativo Aziendale) – IRCCS Istituto Europeo di Oncologia, Milano; Annalisa Mandorino – Segretaria Generale CittadinanzAttiva; Maria Mongardi– Presidente Società scientifica nazionale infermieri specialisti del rischio infettivo (ANIPIO); Marco Rotondi – Presidente Istituto Europeo Neurosistemica (IEN); Laura Stefanon – Presidente Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee (AISLeC); Angelo Tanese – Dirigente Presidenza del Consiglio – Docente Modelli organizzativi e Gestione delle Risorse Umane – Corso di laurea Magistrale in Economia e Management Sanità e lnnovazione Tecnologica – Università Telematica San Raffaele.

 

Gruppo di lavoro numero 3: “La revisione dell’assetto formativo infermieristico in risposta all’emergente fabbisogno formativo di base e specialistico”

Referente del Comitato Centrale FNOPI: Beatrice Mazzoleni

Referente metodologico: Alberto Dal Molin – Università del Piemonte Orientale

Componenti

Marisa Bonino – Presidente Società italiana di pediatria infermieristica (SIPINF); Gabriella Bordin – Presidente Associazione italiana infermieri medicina (ANIMO); Claudio Buttarelli – Presidente Associazione Italiana degli Infermieri di Camera Operatoria (AICO); Alberto Dal Molin – Professore associato Dipartimento di medicina traslazionale dell’Università del Piemonte (UPO); Duilio Manara – Professore associato e Direttore della Didattica professionale del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Ospedale San Raffaele di Milano; Ginetto Menarello – Presidente Associazione Infermieri di Famiglia e di Comunità (AIFeC); Cesare Giovanni Moro – Presidente Società tecnico scientifica di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale (SISISM) – Coordinatore Infermieristico Servizi Territoriali DSM-D Azienda Socio Sanitaria Territoriale Bergamo Ovest di Treviglio; Silvia Scelsi – Presidente Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica (ANIARTI); Daniela Tartaglini – Vicepresidente Società Italiana per la Direzione e il Management delle Professioni Infermieristiche (SIDMI)

Salute

A Pantelleria sospesi servizi endoscopici, Assessore Pineda sollecita ASP

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L’Assessore alla Salute del Comune di Pantelleria, Prof.ssa Adele Pineda, ha segnalato con una nota ufficiale la perdurante sospensione dei servizi di colonscopia e gastroscopia presso l’Ospedale “Nagar” di Pantelleria.

La Pineda ha ricordato di aver già inviato, lo scorso 21 agosto, una comunicazione all’ASP di Trapani senza ricevere risposta, sottolineando come la mancanza di un servizio essenziale costringa i cittadini a recarsi sulla terraferma, con evidenti disagi economici e sanitari.
L’Assessore Pineda ha infine rinnovato la propria disponibilità alla collaborazione con le autorità sanitarie e ha espresso apprezzamento per il personale medico e infermieristico che continua a operare con dedizione nonostante le difficoltà.

La nota

Al Commissario ASP di Trapani Dott.ssa Sabrina Pulvirenti

All’Assessore alla sanità della Regione Siciliana Dott.ssa Daniela Faraoni

Al Direttore del Distretto Sanitario di Pantelleria Dott. Luca Fazio

 

  Con la presente intendo segnalare quanto sta accadendo nella nostra isola, Pantelleria, dove da mesi non è più possibile effettuare né una colonscopia, né una gastroscopia: questo costringe chi vive sull’isola e ha necessità di eseguire questi esami ad andare sulla terraferma sobbarcandosi, oltre alle fatiche dello spostamento, anche spese piuttosto elevate. Coloro che, per svariati motivi, non ultimo quello economico, non riescono a sottoporsi per tempo agli esami già menzionati, rischiano di scoprire una malattia sulla quale un tardivo intervento può diventare fatale.

Paradossalmente, nel frattempo, si continua a parlare della prevenzione come dello strumento principe per evitare l’insorgere o il peggioramento di determinate patologie.

Già un anno fa, proprio da Pantelleria partiva una segnalazione mediatica, divenuta anche politica grazie all’intervento degli onorevoli Dalla Chiesa e Mulè, sull’enorme ritardo con cui arrivavano gli esiti degli esami istologici: in tale occasione ero stata contattata dalla Prof.ssa Maria Cristina Gallo, che, avendo già denunciato un ritardo di 8 mesi nell’arrivo di un referto con una diagnosi terribile, mi ringraziava per aver reso pubblica una situazione di estrema gravità. Maria Cristina oggi non è più con noi, ma è triste e nel contempo provoca rabbia e frustrazione, constatare che quanto è accaduto non ha insegnato nulla: a Pantelleria, infatti, ripetiamo lo stesso errore, sospendendo un servizio essenziale per salvare delle vite.

Ho già sollevato la questione con l’ASP, inviando una PEC il 21/08/2025,  con successivo sollecito, che non ha mai ricevuto alcun riscontro; il problema, come dichiarato dall’ufficio stampa della stessa Azienda Sanitaria di Trapani,  pare essersi posto quando, in seguito all’inizio dei lavori di manutenzione straordinaria nei locali che ospiteranno l’ambulatorio di Endoscopia Digestiva a Pantelleria, non è stata trovata un’allocazione alternativa: ma è possibile che in tutto l’ospedale, in tanti mesi, non sia stato individuato uno spazio ad hoc per evitare di sospendere il servizio? Non bisogna essere addetti ai lavori per capire che la mancata possibilità di effettuare determinati esami potrebbe essere causa di patologie che mettono seriamente a rischio la vita. Nella dichiarazione dell’ufficio stampa dell’ASP si assicurava che l’ambulatorio sarebbe tornato pienamente operativo dalla prima settimana di settembre, ma, ancora oggi, al CUP non si prendono neppure le prenotazioni per eseguire gastroscopie e colonscopie.

Ritengo che quanto sta accadendo denoti una superficialità che non trova giustificazioni, pertanto, anche in seguito a quanto comunicatomi da diversi concittadini e di concerto con l’Amministrazione comunale di Pantelleria, ho deciso di scrivere questa lettera, che sarà inviata anche agli organi di stampa, auspicando che possa interrompere l’assordante silenzio delle Istituzioni.

Quando si parla di salute e quindi di vite umane, il tempo è fondamentale, bisogna intervenire subito e chiedere con forza e determinazione, a maggior ragione se le risposte non arrivano.

Da assessore alla sanità e da cittadina di Pantelleria ho vissuto e vivo in prima persona le tante problematiche che attanagliano il nostro territorio e sono consapevole del fatto che una risposta adeguata richieda spesso tempi molto lunghi, ma nella questione da me posta una soluzione non è solo possibile, ma anche e soprattutto dovuta.

Nonostante Il nostro ospedale possa contare sull’abnegazione e la professionalità del personale ospedaliero, che ringrazio pubblicamente, ci sono situazioni in cui è necessario che l’intervento risolutivo arrivi “dall’alto”.

Manifesto la mia totale disponibilità ad affrontare anche altre problematiche che richiedono soluzioni e risposte appropriate e resto in attesa di un positivo e sollecito riscontro.

Cordiali saluti

L’Assessore alla salute

Prof.ssa Adele Pineda

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Salute

Pantelleria – Stati Generali Isole Minori, Sindaco “diritto alla cura privilegio condizionato dai limiti dei collegamenti””

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Video con intervento integrale del Sindaco D’Ancona

Il Sindaco D’Ancona agli Stati Generali delle Isole Minori: “Serve una nuova stagione di attenzione e risorse per i nostri territori”

Il Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona, è intervenuto sabato scorso agli Stati Generali delle Isole Minori, portando la voce dell’isola e delle sue comunità all’attenzione delle istituzioni nazionali.
L’evento, promosso dal Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci, ha riunito sindaci, rappresentanti del Governo e amministratori locali per affrontare congiuntamente le criticità e le prospettive di sviluppo dei territori insulari italiani.
Nel suo intervento, il Sindaco D’Ancona ha espresso gratitudine al Governo per l’attenzione dimostrata verso le isole minori, sottolineando tuttavia la necessità di passare dalle parole ai fatti, affrontando in modo strutturale le problematiche legate alla continuità territoriale e ai collegamenti aerei e marittimi.
“I territori insulari” – ha dichiarato D’Ancona – “vivono da anni un cortocircuito tra le necessità delle comunità e la qualità dei servizi di trasporto oggi disponibili. La continuità territoriale, tanto decantata, per noi si traduce spesso in una quotidiana lotta per garantire diritti fondamentali come la salute e la mobilità”.
Il Sindaco ha raccontato episodi concreti che testimoniano la difficoltà dei cittadini panteschi nel raggiungere la terraferma, soprattutto per motivi sanitari urgenti.
“Mi è capitato” – ha spiegato – “di dover intervenire personalmente per assicurare a un concittadino in partenza per un trapianto la possibilità di volare verso Palermo. È inaccettabile che il diritto alla cura diventi un privilegio condizionato dai limiti dei collegamenti”.
D’Ancona ha inoltre evidenziato l’effetto domino che le carenze del sistema dei trasporti generano sull’intera economia locale.
“Un’isola isolata non può crescere. Se le merci restano ferme nei porti per giorni, le nostre imprese ne pagano il prezzo. È un circolo vizioso che frena ogni possibilità di sviluppo”.
Durante il suo intervento, il Sindaco ha formulato un appello alle istituzioni nazionali affinché le politiche per le isole minori siano coerenti con i principi costituzionali di uguaglianza e solidarietà, e ha chiesto un rafforzamento delle risorse economiche destinate alla mobilità e ai servizi essenziali.
“Non chiediamo privilegi, ma il riconoscimento dei diritti di cittadinanza piena per chi vive tutto l’anno su territori che sono parte integrante della Repubblica italiana. Il futuro delle nostre isole passa dai trasporti: solo garantendo collegamenti efficienti possiamo assicurare salute, studio, lavoro e dignità ai nostri cittadini”.
Il Sindaco D’Ancona ha infine espresso fiducia nel percorso avviato dal Ministro Musumeci, definendo questa iniziativa “una luce accesa su problemi reali, che meritano finalmente risposte conseguenti”.

Per sentire l’intervento: Intervento Sindaco D’Ancona

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Salute

Leali per Pantelleria, mozione per rafforzare sanità pantesca preventiva e per malati oncologici

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Due recenti fatti riportati dalla stampa degni di nota:

📌La prossima attivazione della Risonanza magnetica a Lipari.

📌l’avvio del servizio di somministrazione di farmaci chemioterapici a Lampedusa.

Due traguardi storici per le due comunità isolane.
Traguardi, che trasformano un diritto, quello alla salute, in realtà per i cittadini delle due comunità isolane. Cittadini che non dovranno affrontare più viaggi per essere curati. Due traguardi verso una sanità realmente di prossimità.

Stando a noi, dobbiamo essere felici per i nostri amici di Lipari e Lampedusa, e chiedere con forza che quei modelli positivi appena inaugurati possano anche essere realizzati sulla nostra isola.

Per questo domani depositeremo una mozione per chiedere con forza al sindaco e alla giunta tutta di porre in essere qualsiasi utile iniziativa affinché anche i nostri pazienti oncologici, i nostri pazienti fragili, non debbano più affrontare i viaggi della speranza per essere curati, o per sottoporsi ad una semplice risonanza Magnetica o Colonscopia. Bisogna darsi una smossa, lavorarci, provarci, dialogare con Asp, assessorato e ministero alla Salute. Portare nei tavoli istituzionali le ragioni della nostra comunità.

A Pantelleria occorre fare più prevenzione. È inammissibile che ad oggi ancora non riparta il servizio di Colonscopia sull’isola, costringendo i nostri concittadini a viaggiare con dispendio economico elevato.

Abbiamo un ospedale qui sull’isola che va tutelato e potenziato. E questo è compito della Politica tutta. E su questi temi, come abbiamo sempre fatto e dimostrato non ci possono essere divisioni, perché in gioco c’è la salute dei nostri concittadini.

Leali per Pantelleria.

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