Salute
Sanità, Cimest: Bene Volo, ministero adegui tariffe rimborsi specialistica accreditata

Palermo, 19 mag. – “Esprimiamo il nostro sincero apprezzamento per le dichiarazioni rilasciate a Quotidiano Sanità dalla dottoressa Giovanna Volo, assessore alla Salute della Regione Sicilia, che chiede un intervento ministeriale per risolvere il problema della scarsa capacità di compensazione delle tariffe delle prestazioni erogate dalla specialistica accreditata esterna”. Lo affermano i coordinatori del CIMEST, (Coordinamento Intersindacale di Medicina Specialistica ambulatoriale di territorio), Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso.
“In questi mesi di confronto serrato con l’assessore Volo che sembra essersi finalmente trasformato in una collaborazione proficua a vantaggio della salute dei cittadini siciliani – proseguono Gibiino e Calvaruso – , abbiamo a più riprese sottolineato come il mancato adeguamento di queste tariffe agli attuali livelli di inflazione, dato che risalgono al 1996, assieme al mancato rimborso per le prestazioni fornite in extrabudget metteva e mette tutt’ora a rischio fallimento le nostre strutture e con esse il lavoro dei nostri dipendenti”.
“L’attuale rivisitazione delle tariffe ministeriali – sottolineano ancora i coordinatori del CIMEST – sembra orientata a mantenere una situazione che per la specialistica accreditata è antieconomica poiché ogni singola prestazione erogata vede rimborsi di gran lunga inferiori rispetto ai costi che le singole strutture sopportano per erogarle. A titolo puramente esemplificativo facciamo presente che la prima visita cardiologica con elettrocardiogramma vede un rimborso per l’ambulatorio che la eroga di 33 euro a fronte di una spesa sostenuta per 63 euro, e una seconda visita (con ECG) che per la struttura ha lo stesso costo viene rimborsata per soli 16 euro. Un percorso riabilitativo mediamente viene rimborsato 22 euro quando il solo costo orario del fisioterapista è di circa 25 euro ai quali vanno aggiunti tutti gli altri costi, fisiatra compreso. Anche se con cifre e proporzioni diverse questo schema vale per quasi tutte le prestazioni erogate dai privati accreditati”. “Per questo – concludono Gibiino e Calvaruso – ci uniamo alla richiesta della dottoressa Volo nel chiedere un intervento ministeriale urgente per porre rimedio a un vulnus che potrebbe portarci a dover chiudere i nostri ambulatori e a non poter soddisfare le esigenze di salute dei cittadini”.
Salute
Sanità, Giuliano (UGL): “OSS, figura confinata in un angolo. Non esistono lavoratori di serie B, la politica deve intervenire”

“E’ passato del tempo da quando, era il 2021, la senatrice Paola Boldrini cercò attraverso un DDL di far ottenere agli OSS quei diritti e quella dignità ancora oggi negati. Non essendo schiavi di alcun pregiudizio politico salutammo con soddisfazione quello che immaginavamo potesse essere l’inizio di un cammino che portasse alla luce, garantendo definizione e valorizzazione del ruolo che prevedesse anche una formazione continua e di alta qualità, una figura essenziale ed insostituibile della piramide della sanità italiana. Tante buone intenzioni, si parlava anche della possibilità di dichiarare usurante la professione, a cui però non è stato dato alcun riscontro. Così che ad oggi la figura dell’operatore sociosanitario rimane confinata in un angolo, quasi dimenticata, senza ottenere i riconoscimenti, giuridici e materiali, che sarebbero dovuti. Anzi con la creazione della figura dell’assistente infermiere, su cui confermiamo la nostra assoluta contrarietà, si è data una violenta spallata a quella crescita professionale che da tempo viene giustamente reclamata dalla categoria. Così, oggi, gli emolumenti degli OSS continuano a non garantire loro una vita dignitosa a fronte di carichi di lavoro spesso insostenibili cui si sommano da tempo aggressioni fisiche e verbali che sono tra le cause scatenanti dei sempre maggiori casi di burn-out. Discutere di un futuro migliore della sanità italiana rimane una missione impossibile se si continueranno ad avere lavoratori di serie B, messi al margine del sistema. Per questo chiediamo alla politica di intervenire per riprendere il filo di quanto la senatrice Boldrini aveva pensato. Per garantire agli oss di uscire dal limbo reclamando quella dignità che meritano” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.
Salute
Pantelleria e Egadi nella telemedicina dell’ASP di Trapani con Tunisia, progetto da 900mila euro

L’UE finanzia un progetto di telemedicina dell’Asp Trapani con la #Tunisia. E’ stato infatti approvato dal Dipartimento regionale della Programmazione il progetto di cooperazione, con capofila l’ASP Trapani, nell’ambito del Programma “Interreg VI-A Next Italia Tunisia 2021-2027” per iniziative di Telemedicina, denominato “TÉLÉ-MÉD-ISOLÉS – Services innovants de télémédecine a impact euroméditerranéen pour les sujets en conditions d’isolement”.
Il progetto, in partenariato con enti e istituzioni italiane e tunisine, prevede azioni di cooperazione transfrontaliera per promuovere la parità di accesso all’assistenza sanitaria e la resilienza dei sistemi sanitari. Mira a fornire servizi innovativi di telemedicina “di prossimità”, a impatto #euromediterraneo, a favore di un target di beneficiari, comprensivo di soggetti in condizione di “isolamento” sia per lontananza, sia per status sociale, migliorando significativamente la gestione delle malattie croniche e promuovendo la prevenzione in Sicilia e Tunisia, sfruttando le tecnologie di telemedicina per superare le barriere geografiche e socioeconomiche all’accesso alle cure, e riducendo gli spostamenti per raggiungere i luoghi di cura.
Il contributo comunitario per la realizzazione del progetto è pari a 907 mila euro, per un biennio di attività.
Sei i partner: tre italiani, ASP Trapani (capofila), Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Giurisprudenza e Consorzio Sisifo, e tre tunisini, DACIMA Consulting, Association pour l’Education sanitarie en Médicine d’urgence e ABSHORE Tunisie. La convenzione tra gli enti partner sarà siglata il prossimo 5 maggio.
I partner tunisini individueranno di contro le località del territorio caratterizzate da difficoltà di accesso in cui implementare il progetto, aventi come target di riferimento i pazienti affetti da malattie croniche, con particolare riferimento al #diabete mellito. Il diabete comporta anche costi molto elevati: il 6,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata è assorbita dalla popolazione diabetica
Salute
Prevenzione neonatale, presentato in ARS disegno di legge per diagnosi su immunodeficienze primitive

E’ stato presentato disegno di legge a firma di Giuseppe Pace, capogruppo di Democrazia Cristiana presso l’ARS, su “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle immunodeficienze primitive”.
Lo scopo di tale atto è quello di inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) lo screening neonatale obbligatorio per la diagnosi precoce delle immunodeficienze primitive.
Tali malattie sarebbero tanto rare quanto gravissime con possibili conseguenze fatali. La diagnosi precoce potrebbe evitare tutto ciò.
In buona sostanza diagnosticare un sistema immunitario carente può rappresentare un salvavita per il neonato.
Il disegno di legge farebbe realizzare un Centro di coordinamento per gli screening neonatali dedicato alle immunodeficienze primitive, presso i presìdi ospedalieri dotati di Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica.
In questo modo anche lo stile di vita del neonato migliorerebbe, evitandone la migrazione sanitaria, per viaggi della speranza.
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