Sanità
Modica, straordinario intervento di espianto organi

È durato 5 ore l’intervento di prelievo di fegato e reni da parte dell’equipe guidata dal prof. Trombadore. Una seconda possibilità per i pazienti in lista d’attesa, già allertati dall’Ismett di Palermo
di Aldea Bellantonio da Meteoweb.eu
Per una vita che ci lascia, si accende la speranza di una nuova rinascita. La donazione di organi, non solo in campo medico ma anche, e soprattutto, nella sfera etica, contribuisce a restituire una possibilità ai malati in lista di attesa. È il caso di un espianto d’organi su un paziente maschio di 71 anni ricoverato al reparto di terapia intensiva dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, nel Ragusano.
Dopo l’accertamento di morte cerebrale, un’intervento durato cinque ore, con il consenso dei familiari, l’équipe chirurgica dell’Ismett di Palermo e quella dell’Unità operativa di rianimazione di Modica, diretta da Rosario Trombadore, hanno provveduto al prelievo di fegato e reni. Prezioso l’aiuto di Guglielmo Scimonello, Vito Marullo e le infermiere Rosanna Tizza, Martina Burgaletta e dei medici che si sono alternati per la corretta riuscita della procedura. Ha dato il proprio contributo anche l’équipe infermieristica di Chirurgia del “Maggiore-Baglieri”.
L’Asp di Ragusa ha espresso “le più sentite condoglianze e un ringraziamento ai familiari per aver contribuito, con generosità e altruismo, al buon esito della procedura. I pazienti in lista d’attesa per il trapianto presso l’Ismett sono stati già allertati”.
Sanità
Malattie del sangue: i farmaci non farmaci che allontanano la chemio e combattono le ricadute. Confronto tra esperti a Palermo

Introduzione nel prontuario degli anticorpi monoclonali “rimedi efficaci ma costosi per i quali occorre una pianificazione. Lo Stato incentivi la ricerca”
Si è conclusa a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei Medici di Palermo, la due giorni che ha coinvolto centinaia di esperti di malattie del sangue, ematologi, biologi e medici di medicina trasfusionale, di tutta Italia. L’incontro denominato Attualità e prospettive in Ematologia 2023, giunto alla sua ventunesima edizione, ha affrontato tra i tanti temi, quello dei nuovi farmaci non farmaci in grado di allontanare terapie più impattanti come la chemioterapia, per l’ immunoterapia con anticorpi speciali, bispecifi, e Car-T, e l’inserimento nel prontuario terapeutico di queste nuove soluzioni che sconvolgono il programma, fino ad ora, seguito per i pazienti affetti da malattie oncoematologiche, linfomi, leucemie acute e mieloma multiplo.
Gli anticorpi monoclonali per le ricadute della malattia
«L’obiettivo di questo incontro – spiega Maurizio Musso, responsabile scientifico dell’evento e direttore dell’unità operativa di Oncologia e trapianto di midollo osseo de La Maddalena di Palermo – è di un fitto confronto tra studiosi e opinion leader per dare indicazioni e condivisioni per l’applicazione di questi presidi di cura, molto efficaci ma anche molto costosi, per i quali occorre una pianificazione. Le malattie del sangue sono rare, rappresentano soltanto l’8-10% ma sono quelle più frequentemente caratterizzate da una ripresa della malattia. Gli anticorpi monoclonali, terapia intelligente che colpisce solo il tumore, per l’esperienza consolidata degli studi clinici, sono indicati proprio per pazienti in ricaduta, invece delle più aggressive chemioterapie, dando grandi possibilità di cura e lunghe sopravvivenze. Tutto ciò è un successo della medicina dovuto alla ingegnerizzazione degli anticorpi e delle cellule T immunocompetenti».
L’immunoterapia ha cambiato la storia delle malattie del sangue
Sono farmaci efficaci, con tossicità diverse da quelli normali e secondo l’indicazione dell’Aifa possono essere utilizzati sono da alcuni centri specializzati, anche per limitarne il costo che a carico del servizio sanitario nazionale. “Non produciamo questi anticorpi speciali, li importiamo da multinazionali americane. Esisteva un progetto di ricerca di alcune industrie farmaceutiche e centri di ricerca italiani, ma non è andato in porto. In Europa, l’Italia è quella che spende meno nella ricerca. Lanciamo un appello affinché lo Stato investa maggiormente nelle comunità scientifiche e in questo settore, visto che l’immunoterapia ha cambiato la storia delle malattie del sangue».
L’ufficio stampa
Milvia Averna
milvia.averna@ideeinforma.it
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Maurizio Musso, responsabile scientifico dell’evento e direttore dell’unità operativa di Oncologia e trapianto di midollo osseo a La Maddalena di Palermo
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Snippet: Confronto tra esperti a Palermo per parlare di malattie del sangue e immunoterapia con gli anticorpi monoclonali contro le ricadute
Sanità
Pantelleria, nuovi problemi per i pazienti del Centro Dialisi

Alcuni pazienti del Centro Dialisi presso dell’Ospedale Nagar di Pantelleria ci hanno contattato per rappresentarci nuovi problemi legati ad una presenza non fissa e continuativa dello specialista nefrologo.
Fino a qualche tempo fa era stato assunto un medico molto giovane ma molto in gamba, pronto alle emergenze e ora rimpianto perchè trasferito ad Agrigento.
Cosa è successo
Il professionista è stato sostituito da altro medico che, sembrerebbe, faccia l’ultima terapia dal lunedì al sabato, lasciando scoperta l’isola della sua presenza per la domenica, per tornare sull’isola il lunedì mattina, meteo permettendo.
Messa così sembrerebbe niente, ma, considerando che il dottore resta a Pantelleria fino alle 18,30 e torna il lunedì mattina alle ore 8,30, i pazienti, in caso di emergenza in quelle ore di vacatio come possono risolvere i molteplici problemi che si presentano spesso? Anche solo l’idea che il medico non sia presente, rende i dializzati agitati.
Ricapitolando, i dializzati sanno di non avere il professionista dalle ore 18,30 del sabato alle ore 8,30 del lunedì dopo, se viene l’aereo.
Prima di questo, i medici arrivavano il lunedì e se ne andavano il lunedì, intercambiandosi tra di loro, senza lasciare scoperto il Centro Dialisi e assicurando la presenza in emergenza.
I pazienti contrariati
I pazienti sono contrariati da questa situazione che li lascia nell’incertezza sulla loro già precaria salute: “Chi interviene se capita un problema di sabato sera o domenica? E di inconvenienti noi ne abbiamo molto di frequente”, ci dice il testimone di questa problematica che poi continua “A Pantelleria non ci sono solo i trapiantati di reni, ma anche i malati cronici che non sono pochi!”
Sanità
Lampedusa, attivata una postazione del 118. Schifani: «Aiuto concreto per l’isola»

Presidenza della Regione
La chiamata di soccorso “numero 1” è giunta alle ore 11: stamattina ha preso il via per la prima volta a Lampedusa una postazione medicalizzata del 118, attivata in base a un’intesa tra Regione Siciliana, Seus 118 e Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp). Su mandato specifico del ministero della Salute, l’Inmp ha finanziato i circa 2 milioni e 258 mila euro necessari per la durata iniziale dell’accordo, cioè fino al 31 agosto 2025.
«L’attivazione, per la prima volta, di una postazione medicalizzata del 118 – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – oltre ad assicurare un ulteriore strumento di assistenza medica tempestiva alla popolazione residente e ai turisti, è anche la dimostrazione di come il governo regionale sia vicino alla comunità lampedusana che sta affrontando sfide straordinarie a causa dei continui sbarchi di migranti. Lampedusa non è sola e va aiutata con azioni concrete come quella di oggi».
La postazione è ospitata all’interno del Poliambulatorio dell’Asp di Palermo di contrada Grecale. All’attivazione di oggi sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Filippo Mannino, il dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica dell’assessorato regionale della Salute, Salvatore Iacolino, il presidente della Seus 118, Riccardo Castro, il commissario straordinario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni, il direttore generale dell’Inmp, Cristiano Camponi, e l’assessore comunale alla Salute, Aldo Di Piazza.
L’accordo, di durata biennale ed eventualmente rinnovabile per altri 36 mesi, attua la norma “Decreto Flussi” inserita su iniziativa del ministro della Salute «per garantire tempestività ed efficienza negli interventi di emergenza-urgenza a tutela della salute degli abitanti dell’isola e della popolazione migrante».
«È un traguardo importante – dice Iacolino – al quale abbiamo concorso come Regione Siciliana. Fondamentale la sinergia con Inmp, Seus 118 e Asp di Palermo. La comunità delle Pelagie può contare da oggi su un’ambulanza medicalizzata che garantisce prontezza di interventi e immediatezza nella risposta assistenziale. È una chance ulteriore di sicurezza fornita in un luogo significativo e, per certi versi, disagiato come l’isola di Lampedusa, ma è soprattutto una risposta complessiva del sistema sanitario».
Per Castro, «grande e forte è stata la spinta del presidente della Regione, Renato Schifani, e dell’assessorato regionale della Salute nel volere una postazione medicalizzata del 118 a Lampedusa. L’intera comunità dell’isola può da oggi contare su un soccorso avanzato, caratterizzato da un equipaggio composto da un medico, un infermiere e 2 autisti-soccorritori. È un’ambulanza dotata di defibrillatore, ecografo e di tutte le attrezzature necessarie per rianimare a bordo un paziente».
Camponi sottolinea che «si tratta di un importante servizio offerto alla comunità di Lampedusa, realizzato grazie all’intervento fortemente voluto del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha attivato l’Inmp, articolazione operativa del ministero che, in piena sinergia con la Regione Siciliana e il Comune di Lampedusa, ha contribuito finanziariamente e progettualmente alla realizzazione della postazione del 118 per la prima volta nell’Isola. Si tratta, comunque, di un primo passo di un percorso di partnership che sta coinvolgendo anche ministero dell’Interno, Guardia costiera, Asp di Palermo e Croce Rossa Italiana per fornire ulteriori servizi, di valenza sia sanitaria che sociale, alla comunità delle Pelagie».
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