Cultura
San Vito – Cous Cous Fest: per la prima volta 10 Paesi in gara al Campionato del mondo
Al debutto al festival Russia, Ucraina e Cina
Dieci giorni di gare, incontri e concerti gratuiti dal 20 al 29 settembre
Torna Medici Senza Frontiere Charity partner dell’evento
Per la prima volta nella storia del festival saranno 10 i Paesi in gara al Cous Cous Fest, la cui 27^ edizione di svolgerà a San Vito Lo Capo dal 20 al 29 settembre 2024. Sarà quindi un’edizione speciale quella del Bia Cous cous world championship, il Campionato del mondo di cous cous, evento centrale del festival, che mette a confronto chef internazionali in una gara amichevole all’insegna dello scambio tra culture.
Anche quest’anno procede a pieno ritmo l’organizzazione dell’evento prodotto dall’agenzia Feedback in partnership con il Comune di San Vito lo Capo che metteranno in scena un programma di 10 giorni di sfide di cucina, incontri culturali, concerti e spettacoli gratuiti sulla spiaggia della cittadina: sono già tre i live annunciati, con la direzione artistica di Massimo Bonelli e della sua iCompany: venerdì 20 settembre la Rappresentante di Lista, venerdì 27 settembre Rose Villain e sabato 28 settembre Big Mama.
Alla luce della situazione storica che stiamo vivendo, il festival – che sin dalla sua nascita porta avanti il tema dell’integrazione tra popoli e culture – quest’anno intende lanciare, ancor di più, un messaggio di pace, unione e condivisione sottolineato dallo slogan scelto per l’edizione 2024: Grains of Peace (Granelli di pace).
Da giovedì 26 a sabato 28 settembre il Bia Cous cous world championship farà incontrare, in cucina, chef provenienti da 10 Paesi del mondo, alcuni dei quali in guerra tra loro, per un momento che si preannuncia di forte emozione e dal grande valore simbolico che vedrà protagoniste le squadre di Russia e Ucraina, Israele e Palestina, Cina, Eritrea, Tunisia, Marocco, Italia e la squadra promossa da Medici Senza Frontiere che contribuirà a dare forza al messaggio di pace.
“Da 17 anni ormai -ha detto Francesco Formisano, Ceo di Bia cous cous – Bia sostiene il Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale che celebra il cous cous come piatto della pace. Siamo al fianco del Campionato del mondo perché il nostro cous cous è esportato in 50 Paesi e da sempre abbiamo a cuore i temi dell’internazionalizzazione e dell’integrazione, in quanto parliamo di un alimento che viene consumato quasi in tutto il mondo, con un occhio di riguardo anche per la sua salubrità e sostenibilità”.
Ad assaggiare i piatti ci saranno due giurie: una tecnica, formata da esperti di cucina guidati da Oscar Farinetti, e una popolare. Infatti anche il pubblico partecipa alle sfide: basta acquistare i ticket (20 euro, 40 euro la finale), per degustare i piatti, abbinati ad etichette siciliane, e votare le ricette. I ticket sono disponibili anche on line, e in promozione, sul sito www.couscousfest.it.
Ecco i Paesi partecipanti all’edizione 2024:
Per la Cina scendono in campo Giulia Liu e Zuo Cuibing. Giulia Lui, classe 1984, è nata a Wenzhou, nella regione dello Zhejiang. Dopo aver vissuto diversi anni in Emilia Romagna, si trasferisce a Milano dove i genitori aprono il primo ristorante cinese della città. E’ la fondatrice e proprietaria di Gong Oriental Attitude, un ristorante di alta cucina cinese a Milano – aperto nel 2015 insieme al marito Lorenzo – che interpreta, in maniera contemporanea, le antiche tradizioni della gastronomia asiatica. Al suo fianco lo chef Zuo Cuibing: originario di Pechino, è maestro della cucina tradizionale cinese e guida la partita dei wok, cottura tipica che richiede grandi capacità tecniche.
L’Eritrea sarà rappresentata da Biniam Sagai. Nato ad Asmara, è chef e titolare del ristorante Savana Eritreo che propone l’autentica cucina eritrea nel cuore di Milano: un viaggio tra colori, profumi e sapori d’Africa. Con la sua passione è riuscito a far conoscere nel capoluogo lombardo uno dei piatti più saporiti della sua infanzia in Eritrea: lo zighinì, a base di carne di manzo, verdure e crema di legumi speziata, e l’injera, un pane tipico sottile e dal gusto piacevolmente acidulo, su cui vengono servite verdure, spezzatini di carne, pesce o legumi. Al Savana Eritreo si mangia con le mani, abitudine che favorisce un contatto diretto col cibo e la creazione di un momento conviviale.
L’Israele gareggia con gli chef Tze’ela Rubinstein e Mauro Galigani, coppia anche nella vita, che gestiscono nelle campagne di Lucca il Cooking in Toscana, ristorante di cucina tradizionale regionale, ma anche luogo di eventi e cooking class. Un luogo dove il concetto “dalla fattoria alla tavola” è uno stile di vita e dove le relazioni sono al centro della connessione alimentare.
L’Italia sarà rappresentata da Antonino Ingargiola, classe 1995, nato a Mazara del Vallo, chef del ristopub “Bik Bak” di San Vito lo Capo. Amante dei sapori e dei colori della tradizione siciliana, ha lavorato anche in ristoranti stellati, come il tre stelle Michelin “Geranium” di Copenaghen eletto miglior ristorante al mondo nel 2022 e il ristorante “Mec”, una stella Michelin a Palermo. Ingargiola sarà affiancato in gara dal vincitore del Campionato italiano di cous cous Conad.
Per il Marocco in gara ci saranno la coppia di chef Chaoui Hanae e Mourad Dakir. Chaoui Hanae è una chef imprenditrice nata a Fes, e “adottata” da Milano dove, nel 2022 ha aperto La Medina, bistrot con sala da tè, specializzato in cucina e pasticceria marocchina. Al suo fianco il marito Mourad Dakir, nato a Tata, nel sud del Marocco, chef e titolare di Maison Touareg, il primo ristorante marocchino a Milano (2017). Mourad è un maestro del Cous cous fassi, specialità tipica agrodolce, a base di pollo, zucca, carote e marmellata di cipolla, uvetta, cannella e miele.
La Palestina schiera invece Shady Hasbun e Samia Sowwan. Nato a Firenze da madre grossetana e padre palestinese, Shady Hasbun cresce in Palestina, dove viene influenzato dalle culture culinarie toscane e mediorientali. L’amore per la cucina si concretizza ad Arezzo, dove decide di trasformare la sua passione in professione. Diventa insegnante e nel 2012 avvia il progetto del Social Cooking, che nel 2016 si evolve in Chef Shady FoodExperience, un laboratorio culinario sull’interazione e lo scambio di esperienze. Samia Sowwan, palestinese, nasce in Libano a Beirut, ma arriva in Italia nel 2001. Iscritta alla Culinary Academy , lavora al ristorante il Simbiosi di Cinquale, a Forte dei Marmi.
Per la Russia e l’Ucraina gareggiano due chef che lavorano nello stesso ristorante, il Veranda che propone cucina ucraina, russa, georgiana e bielorussa a Milano. Hanna Yefimova, chef e patron del locale, rappresenterà l’Ucraina con papà russo e mamma ucraina e una vita di spostamenti e sacrifici che l’ha portata in Italia, passando da Napoli e infine a Milano dove ha saputo esprimersi al meglio come imprenditrice. Tra le sue specialità c’è il Borsh, zuppa tradizionale ucraina, ricca di verdure e carne, servita con panna acida (smetana) e una spolverata di aneto e i Vareniki, ravioli tipici ucraini ripieni di patate, funghi e cipolle, serviti con panna acida e burro fuso. La storia di Hanna dimostra come i confini siano nella testa degli uomini, sulla carta, non nelle tradizioni culinarie.
Ai fornelli per la Russia Evgeniy Romanov, classe 1984, che al ristorante Veranda è specializzato nella cucina tradizionale russa. Anche se i genitori volevano che diventasse avvocato, decide di intraprendere la strada della ristorazione, seguendo la sua passione per la cucina. Ha iniziato il suo percorso nel 2002, lavorando in ristoranti di cucina russa, ucraina, georgiana, cinese, giapponese, francese e mediterranea. Tra le sue specialità le Crepes dello zar, farcite con salmone affumicato, coperte di uova di salmone e servite con panna acida e la Solyanka, zuppa tradizionale russa, ricca di carne e salumi affumicati, con olive nere e cetrioli salati, servita con panna acida (smetana) e una spolverata di prezzemolo.
La Tunisia gareggia con un’altra coppia di chef, Amine e Sahla Marrakchi, entrambi di Sfax dove lavorano al ristorante Doigts D’or, nel cuore della Medina. Amine si diploma alla scuola alberghiera di Djerba, Sahla in pasticceria ma entrambi hanno lavorato nella formazione di chef in cucina tunisina per la catena Iberostar. Dopo il matrimonio, partecipano come giurati in numerosi concorsi gastronomici e a Marsiglia hanno preparato, in un solo giorno, cous cous per più di 1400 persone.
Decima squadra in gara sarà quella promossa da Medici Senza Frontiere (MSF), anche quest’anno Charity partner del festival, che per questa importante occasione ha formato squadra davvero “Senza Frontiere”, capitanata da Cesare Battisti, chef e oste del ristorante Ratanà a Milano e composta dal suo sous chef Davide Politi e dallo chef senegalese Mbaye Mbow. Battisti è considerato oggi uno dei cuochi più rappresentativi della cucina di tradizione rivisitata e di qualità, attenta all’utilizzo di materie prime eccellenti provenienti da piccoli produttori e incentrata sui temi della sostenibilità alimentare, ma anche economica, ambientale e sociale, e ideatore del progetto di integrazione culturale per l’inserimento sociale ed economico per i richiedenti asilo Marcel Boum.
“Siamo felici e onorati di essere nuovamente partner del Cous Cous Fest, quest’anno anche attraverso il nostro coinvolgimento al Campionato del mondo”, dichiara Chiara Magni, Head of Public Engagement di Medici Senza Frontiere. “Come organizzazione medico – umanitaria indipendente che da oltre 50 anni opera in tutto il mondo, sappiamo bene quanto il cibo rappresenti una risorsa fondamentale cui ancora troppo spesso le persone non hanno accesso, e al contempo uno strumento di integrazione prezioso fra le culture. È questo il messaggio che vogliamo portare al Cous Cous Fest, e ringraziamo Cesare Battisti, Mbaye Mbow e Davide Politi per aver accettato questa sfida al nostro fianco”.
Il Cous Cous Fest è organizzato con il sostegno della Regione Siciliana, dei main sponsor Bia Cous Cous, Conad, Electrolux e degli official sponsor Acqua Maniva, Amadori, Premiati Oleifici Barbera, il Gruppo Caronte & Tourist, Le Stagioni d’Italia, Tenute Orestiadi e UniCredit.
Cultura
LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA PRESENTA IL CALENDARIO ISTITUZIONALE
2026
L’11 dicembre 2025, alle ore 11.00, presso Villa Ahrens, sede del Centro Operativo della DIA di Palermo, i Capi Centro e i Capi Sezione Operativi della DIA dislocati in Sicilia, presentano il Calendario istituzionale 2026 della Direzione Investigativa Antimafia.
L’odierna presentazione segue quella tenutasi a Roma il 5 dicembre 2025, presso Palazzo San Macuto, alla presenza del Direttore della DIA, Gen. C.A. della Guardia di Finanza, Michele CARBONE, evento strutturato in una tavola rotonda moderata dalla giornalista Francesca FAGNANI, con l’intervento dell’On. Chiara Colosimo, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, della Dott.ssa Lia SAVA, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Palermo, prima donna a ricoprire tale incarico, della Dott.ssa Lorena DI GALANTE, Vice Direttore Operativo della DIA, nonché della Dott.ssa Elena FERRARO, imprenditrice del trapanese nota per essersi opposta a richieste estorsive dei Messina Denaro, finita per questo motivo sotto scorta. I lavori sono stati conclusi da un intervento del Dott. Giovanni MELILLO, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
Il Calendario Storico della Direzione Investigativa Antimafia del 2026 è dedicato alle donne della legalità. Donne che, spesso in silenzio ma sempre con assoluta determinazione, hanno rotto con il passato, hanno sfidato il peso della cultura mafiosa, hanno scelto – con sacrificio e lucidità – di stare dalla “parte giusta”. Questa edizione vuole essere non soltanto un racconto iconografico, ma un percorso di memoria civile, un tributo a un coraggio che ha cambiato e continua a cambiare il nostro Paese. Il calendario conferma la sua natura di strumento istituzionale prezioso, non solo per il significato simbolico che porta con sé, ma per il valore identitario che rappresenta per tutto il personale della DIA. E in questa edizione, più che mai, le donne emergono come protagoniste assolute, capaci di intrecciare – nelle istituzioni, nella società civile, nell’arte, nella politica e nella vita quotidiana – la trama viva della speranza e della legalità.
Ed è proprio attraverso questo spirito che possiamo leggere il calendario mese per mese: come una grande narrazione corale, che dà volto e voce alle donne che hanno inciso, e continuano a incidere, nella storia antimafia. Palermo, 11 dicembre 2025
Cultura
Pantelleria, dal 13 dicembre “Zero”, Mostra Arte Concettuale di Alice Bernardo
La personale di Alice Bernardo si profila come un viaggio dell’artista e dell’osservatore
Dal 13 al 23 dicembre 2025, in Via Napoli 2, verrà allestita “Zero” la mostra arte concettuale firmato Alice.
Alice Bernardo torna ad esporre i propri lavori dopo dieci anni, invitando i visitatori a compiere un viaggio.
Con il titolo “Zero” si profila il nuovo cammino di Alice nel mondo e nell’arte.
L’autrice, infatti, ci spiega che Zero non è una mostra da sfiorare con lo sguardo: non entri, guardi due quadri, commenti al volo e poi esci. Zero è un viaggio, prima di tutto per chi l’ha creata.
Dopo dieci anni senza pennelli, l’autrice si ferma, respira, conta fino a dieci e mentre lo fa ripercorre la sua storia.
Nel 2014 espone *VIVI* al Castello di Pantelleria.
Nel 2015 *SEMEN* alla Mediateca.
Due mostre che, nonostante la poca notorietà, hanno lasciato il segno.
Poi inizia un nuovo cammino: prima creativa artigiana, poi commerciante fuori dagli schemi.
Nel 2018 apre il suo primo negozio, piccolo ma ricco di idee.
Vende abbigliamento per bambini, fa dirette sui social, usa la sua arte per dare forma al commercio.
Nel 2019 si sposta in un locale più grande.
Pochi mesi dopo arriva la pandemia.
La crisi economica la travolge, ma lei tiene duro: lavora più di dodici ore al giorno, pensa solo al negozio.
Fino a quando… fino a quando, nel 2023 il corpo si ferma: venti chili in più, notti senza sonno, pressione altissima, pronto soccorso.
Lì capisce che ha perso il suo riflesso. Capisce che non si vede più, che ha smesso di esistere per sé stessa.
Decide di combattere.
Comincia a guardarsi con sincerità: quel negozio le stava portando via tutto, soprattutto il tempo:
il tempo per essere sé stessa, per conoscersi, per amare.
Ci vogliono due anni per accettare la verità e per cambiare strada, con passi lenti ma chiari
Due anni fa incontra Tania.
Prima concorrenti, poi alleate che scoprono di avere lo stesso sogno e mettono insieme le forze.
Nasce *B_ART* (Bernardo – Alice – Rizzo – Tania), un piccolo negozio a Scauri che parla di resilienza, di cura e di amore per l’isola.
Ad oggi: Alice sta chiudendo un capitolo di dieci anni e torna a contare.
Tira fuori tutto quello che ha tenuto sospeso.
Ogni percorso ha un senso, ogni fine porta nuovi inizi, nuove possibilità, dove lo zero è la ripartenza è il punto da cui ricominciare.
Nella locandina leggiamo la frase “Chi entra porta luce” ma per capirla davvero bisogna entrare dentro: nello spazio, nelle opere, in sé stessi.
Nelle tele tornano i semini, tornano le impronte della sua mano: ognuno dovrebbe lasciare un segno, un’impronta vera, vissuta, felice o dolorosa.
Dietro il niente ci siamo noi, il nostro riflesso. e i dieci giorni di mostra vogliono far entrare dentro, e far entrare dentro di sé.
Un luogo che non è luogo, dove l’arte diventa voce e le possibilità diventano infinite.
Dal 13 al 23 dicembre, ogni giorno dalle 18 alle 23, imperdibile evento a Pantelleria.
Cultura
Pantelleria, calendario delle messe e delle confessioni nel periodo dell’Avvento
La Chiesa Matrice di Pantelleria ha resi noti i calendari delle messe fino al giorno domenica 21 dicembre 2025 e delle confessioni
Orario messe:

Le confessioni:
- Chiesa San Gaetano – Scauri: giovedì 18 e venerdì 19 dicembre dalle ore 16.00 alle ore 16,30
- Chiesa San Francesco – Khamma: durante tutta la novena dalle ore 16.30 al 17.00
- Chiesa Madre SS Salvatore – Capoluogo: da giovedì 18 a sabato 20 dicembre dalle ore 12.00 e dopo la messa.
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