Segui i nostri social

Sociale

San Marco d’Alunzio (ME), avviato stage formativo per ragazzi stranieri dei centri SAI siciliani

Matteo Ferrandes

Pubblicato

-

Avviato un percorso di Stage Formativo destinato ai ragazzi stranieri provenienti da vari centri SAI siciliani attraverso la piattaforma MIGRANTS.WORK.

Si sta tenendo a San Marco d’Alunzio (ME), grazie alla partnership tra il CONSORZIO UMANA SOLIDARIETA’ s.c.s. e l’azienda SAN LORENZO GROUP s.r.l. che li ospiterà

 

Migrants.Work, iniziativa del Consorzio Umana Solidarietà s.c.s., è la prima piattaforma online di collocamento privato del lavoro straniero il cui obiettivo principale è il perseguimento dell’inclusione socio-lavorativa dei cittadini di paesi terzi residenti in Italia e il contrasto al fenomeno del caporalato. La piattaforma agisce garantendo un matching calibrato tra lo straniero che si registra e l’azienda che pubblica l’offerta di lavoro, così come favorisce l’opportuna qualificazione del destinatario attraverso l’offerta di servizi ad hoc.

Grazie alla partnership avviata tra il Consorzio Umana Solidarietà e la San Lorenzo Group, in data 13 marzo 2023 è stato avviato il primo Stage di Orientamento, il secondo gruppo ha iniziato il 27 marzo 2023,  in ambito tessile della durata di 40 ore di formazione specialistica in modalità laboratoriale.

Le lezioni dello stage, sono tenute da professionisti e da esperti di settore che accompagnano i discenti durante il percorso formativo,  e si svolgono presso il comune di San Marco d’Alunzio, in provincia di Messina.

A partecipare sono gruppi di ragazzi di numero non superiori alle 8 unità al fine di garantire che tutti i discenti abbiano la possibilità di utilizzare gli attrezzi e gli strumenti aziendali. In occasione di questo stage, presso l’azienda San Lorenzo Group s.r.l. impareranno ad usare le macchine da cucito e a cucire a mano. L’intento dello stage, pensato per far acquisire quelle specifiche conoscenze indispensabili per orientarsi in questo particolare settore, è quello di fornire un piano di formazione qualificante ad una possibile assunzione. Il discente avrà la possibilità di: conoscere la professione; testare sul campo gli aspetti aziendali di lavoro, orari, rispetto dei ruoli, vita in azienda, macchinari, procedure; utilizzare in prima persona i macchinari aziendali; valorizzarsi e migliorare le proprie opportunità nella ricerca di un posto di lavoro; imparare dai professionisti del settore; valutare se il percorso è idoneo alle sue aspettative, interessi, capacità. Per questo, il corso è stato scelto e studiato nell’ottica di volere trasferire e far acquisire al discente quelle skills che, una volta fatte proprie, possono fare “la differenza”.

Pubblicità
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Sociale

Morte Messina Denaro, Mons. Giurdanella “La CHiesa dalla parte delle vittime e della giustizia”

Giovanni Di Micco

Pubblicato

il

[Mazara del Vallo/Trapani) – «Conosciamo bene le dichiarazioni di Matteo Messina Denaro che ha definito la Chiesa piena di corrotti. Sono dichiarazioni che si commentano da sé». Lo dice il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella, dopo la morte di Matteo Messina Denaro. Il questore di Trapani Salvatore La Rosa ha vietato i funerali per il boss. «In questo momento noi come Chiesa stiamo dalle parti delle vittime – ha detto Giurdanella – stiamo dalla parte della giustizia, perché le persone che hanno subìto ogni forma di violenza atroce, fatta di morte, possono sentirsi accompagnati da processi urgenti che la società civile, forze dell’ordine, magistratura ma anche la comunità scolastica ed ecclesiastica deve avviare, per liberare questo territorio dalla cultura della sopraffazione, della prepotenza, della logica del più forte».  
   Monsignor Giurdanella ha, altresì, ribadito: «Dobbiamo iniziare dalle famiglie, dalla scuola per scrollarci di dosso questo peso che ci portiamo da parecchi anni. In questi mesi successivi all’arresto di Matteo Messina Denaro ho raccolto, tra i giovani e le forze sane del nostro territorio, un urlo di speranza per poterci liberare da questa piovra (la criminalità mafiosa) che ci tiene sospesi e che non ci permette di vivere». 
(mf)

Leggi la notizia

Sociale

Castelvetrano, Teatro in Carcere, il progetto per l’inclusione sociale

Marilu Giacalone

Pubblicato

il

Premesso che il valore del lavoro teatrale in carcere, i suoi esiti artistici e il suo ruolo nel trattamento rieducativo rappresentano ormai un patrimonio di acquisizioni consolidate; il teatro, nei luoghi reclusi, non è solo attività di svago, ma svolge un importante valore terapeutico, agisce nel profondo e implica un percorso di consapevolezza che è individuale e collettivo allo stesso tempo, l’attività laboratoriale del teatro incide profondamente su chi lo pratica. In molti istituti di pena l’attività teatrale viene impiegata come metodo che favorisce l’inclusione sociale, tra l’istituzione carceraria e la società civile, con particolare attenzione al risultato, riscontrato nella diminuzione della recidiva da parte dei detenuti che si dedicano al teatro, dove si attesta al 6%, rispetto al 65% di chi non ha mai partecipato, e una volta uscito, ritorna a commettere reati.

I laboratori teatrali in carcere si rivelano inoltre un’attività in grado di colmare il senso di impotenza e di disistima in cui il detenuto si ritrova a causa dell’assenza di stimoli, del tempo trascorso, del senso di inutilità e di perdita della propria identità. Alla luce dei benefici rieducativi sopra narrati, lo “Sportello Antiviolenza” della Procura della Repubblica di Marsala, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Magistrati – Sottosezione di Marsala, all’inizio di quest’anno ha proposto un laboratorio teatrale alla Casa Circondariale di Castelvetrano che, condividendone il valore, ha permesso la realizzazione del progetto proposto in cui sono protagonisti i detenuti che volontariamente hanno aderito all’iniziativa. Data la necessità di affidare la realizzazione artistica del laboratorio teatrale a professionisti, veniva dato incarico di elaborare un apposito progetto teatrale all’Associazione Culturale Skenè di Marsala che, gratuitamente, redigeva un appropriato progetto e ne curava la realizzazione. In ragione di quanto in premessa, si comunica alle Agenzie di Stampa e di Informazione presenti sul territorio che, in data 02 Ottobre 2023 alle ore 17.00, presso la Casa Circondariale di Castelvetrano sarà messa in scena per la prima volta uno spettacolo teatrale, protagonisti gli stessi detenuti partecipanti al laboratorio, dal titolo “Shakespeare in 90 minuti”.

INFORMAZIONI PER LA PARTECIPAZIONE ED INDICAZIONI PER ACCEDERE ALL’INTERNO DELLA CASA CIRCONDARIALE

Per le comprensibili ragioni di sicurezza, dovute alla particolarità del luogo in cui avverrà la rappresentazione e per la partecipazione all’evento di personalità di rilievo istituzionale, le citate Agenzie potranno chiedere di partecipavi comunicando, al più presto, i dati identificativi e copia di un documento dei giornalisti inviati, ai fini dei necessari controlli di sicurezza e per le conseguenziali autorizzazioni, al Mar. Magg. C.C. Giacomo Davide Bertolino, in qualità di Referente per lo “Sportello Antiviolenza” della Procura di Marsala, all’indirizzo mail: giacomodavide.bertolino@giustizia.it ; lo stesso, per ulteriori informazioni sull’evento è raggiungibile all’utenza 0923/765468. Si informa fin da ora che all’interno della struttura penitenziaria non sarà possibile introdurre accessori quali borse, valigie ecc. e dispositivi elettronici quali telefoni cellulari, videocamere ecc. nell’eventualità che i citati accessori o dispositivi vengano portati a seguito, gli stessi saranno riposti in cassette ubicate all’ingresso della struttura. Eventuali realizzazioni di filmati o registrazione di interviste potranno essere eseguite fuori dalle mura di sicurezza della Casa Circondariale.

Leggi la notizia

Sociale

Pantelleria2050, violenza sulle donne: basta silenzio!

Matteo Ferrandes

Pubblicato

il

Dopo la vicenda di Annalisa bisogna continuare un percorso di prevenzione e sensibilizzazione sull’isola

Le donne e gli uomini di Pantelleria2050 si uniscono in un abbraccio alla famiglia di Annalisa Fontana, vittima di un aguzzino che ha ripagato il suo amore con una morte straziante.

Annalisa era con noi non più tardi di due domeniche fa, a ballare e a cantare in un locale isolano, solare, sorridente, piena di positività come era sempre, nonostante tutto, nonostante lui.

È un dolore forte, che si accompagna ad una rabbia immensa per una fine senza senso, cattiva, crudele. Un pensiero di preoccupazione e affetto va ai figli, vittime anch’essi, che dovranno affrontare il trauma di un evento così tragico.

Conosciamo bene i numeri e l’entità del problema della violenza sulle donne e sui minori a Pantelleria, lo abbiamo affrontato in silenzio e con commozione in questi anni, giungendo ad importanti risultati come la casa-rifugio temporanea per donne e minori del Progetto Prins che è indispensabile e che, ci rivolgiamo alla nuova Amministrazione Comunale, non deve essere utilizzata ad altri scopi, come sembra sia intenzione di qualche funzionario.

La triste vicenda di Annalisa ci ricorda ancora una volta che non dobbiamo voltarci dall’altra parte davanti alla violenza, dobbiamo imparare a riconoscere i muti segni di aiuto ed essere uniti nel sostegno e nella protezione delle donne dell’isola. Una vera comunità non lascia indietro nessuno, non ammette vili giustificazioni di tali atti con l’appartenenza a ceti sociali disagiati, una vera comunità protegge le sue donne. Sempre.

Aderiamo convintamente alla Marcia di domani sera, ma siamo consci che una marcia non basta. Dobbiamo continuare un discorso importante di sensibilizzazione e prevenzione che non riguardi solo le donne, ma soprattutto miri ad educare gli uomini al rispetto.

Apprezziamo le parole dell’Assessore Pineda su questa vicenda e ci auspichiamo che sia l’inizio di una collaborazione super partes concreta e continua per portare avanti i progetti iniziati in questi anni e di iniziarne di nuovi, perché dobbiamo smettere di nascondere il fenomeno, negarlo o ignorarlo. Bisogna urlare invece, creare le condizioni per portare le donne a denunciare gli abusi e bisogna mettere in atto azioni concrete di sostegno per le donne che lo fanno.

È responsabilità di tutti noi che fatti di questo genere non accadano più, nemmeno di entità minore. È un percorso che si fa insieme, tutti. Nessuno escluso.

Leggi la notizia

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza