Ambiente
Salina, fondi per la geotermia nelle isole siciliane
Geotermia offshore, fondi da Ue e Regione, anche per il pozzo di
Panarea
“Case green”, nascerà a Malfa un “living lab” per progetti pilota e
formazione giovani
Malfa (Isola di Salina), 6 giugno 2024 – “Sperimentare con successo
nuove tecnologie e nuove soluzioni applicative per sviluppare la
diffusione delle rinnovabili in una terra complessa, difficile e piena
di ostacoli naturali come quella delle Eolie può sicuramente contribuire
a rendere più facile e agevole la transizione energetica altrove, dalle
isole maggiori ai Continenti”. Lo ha affermato uno degli studenti
dell’istituto “Isa Conti Eller Vainicher” di Lipari, impegnati sul
fronte della transizione nell’arcipelago, nel presentare, ai “Green
Salina Energy Days” in corso a Malfa, il video promozionale “L’energia
nella bellezza: itinerario nel territorio eoliano alla scoperta
dell’energia” da loro realizzato.
In proposito, un nuovo impulso alla ricerca di tecnologie innovative nel
settore delle fonti rinnovabili viene dalla geotermia offshore, che alle
Eolie offre innumerevoli occasioni di ricerca e sperimentazione. Proprio
in questi giorni si sta concretizzando l’arrivo da Ue e Regione di fondi
per lo sviluppo della geotermia offshore nell’arcipelago delle Eolie e
nel Tirreno meridionale.
La Commissione europea ha approvato lo schema di aiuti da 35,3 miliardi
di euro predisposto dal governo italiano per sostenere l’incremento
della produzione di energia da fonti rinnovabili dando priorità, nei
bandi di gara, alle tecnologie cosiddette “non ancora mature” (compresa
la geotermia e l’eolico offshore), attraverso la realizzazione di nuove
centrali per un totale di 4,6 GW di nuova capacità installata. La misura
sarà in vigore per quattro anni.
Contemporaneamente, l’Ingv, grazie ad un finanziamento del dipartimento
regionale Energia, sta aggiornando, con il progetto “Irgie”, la
mappatura delle fonti geotermiche presenti attorno alle isole minori
siciliane, lavoro che è già a buon punto, come è stato riferito oggi da
Fabio Di Felice dell’Ingv nella seconda giornata dei “Green Salina
Energy Days” organizzati dall’associazione “Isole sostenibili” con il
sostegno anche di Ance Sicilia.
Il passo successivo sarà rappresentato dalla realizzazione di un “pozzo
geotermico” sperimentale sui fondali al largo di Panarea, che
consentirebbe di alimentare la centrale elettrica dell’isola, nonché il
minidissalatore che sarà costruito con i fondi della misura “Isole
Verdi” del “Pnrr”. Ed è proprio nel riutilizzo di residui di spesa di
questa misura che il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza
energetica e il Dipartimento regionale Energia stanno verificando la
possibilità di reperire le risorse necessarie, valutate in circa 200mila
euro, per costruire il pozzo geotermico sperimentale.
Novità anche sul fronte della direttiva europea “Case green”. Ai “Green
Salina Energy Days” è nata l’idea di istituire, su iniziativa del Comune
di Malfa, un “living lab” e un “Energy center” che forniscano assistenza
tecnica ai professionisti e alle imprese locali, oltre a formare i
giovani e trasferire loro competenze, per realizzare progetti pilota di
efficientamento energetico di edifici. L’iniziativa sarà curata
dall’associazione “Isole sostenibili”, ha spiegato il vicepresidente
Francesco Cappello, con il supporto tecnico di associazioni di
categoria, quali Ance Sicilia e Cna.
Il direttore di Ance Sicilia, Giuseppe La Rosa, ha spiegato che “le
Eolie, grazie all’impiego di materiali naturali come la pomice e la
pietra lavica e le tradizionali tecniche costruttive del luogo, si
trovano in una condizione di partenza favorevole per raggiungere prima
di altre aree i requisiti europei di efficienza energetica e di
benessere abitativo. Ance Sicilia vede con favore l’attuazione
nell’arcipelago della direttiva europea ‘Case Green’ in quanto persegue
la tutela dell’ambiente e l’abbattimento dei consumi energetici e,
quindi, del costo delle bollette dei cittadini. Le isole sono la
migliore base di partenza per progetti pilota che mettano insieme varie
tecnologie, dai materiali naturali al biogas, e per favorire questo
processo, nella fase attuativa della direttiva Ue, il governo nazionale
dovrebbe prevedere una misura specifica per le isole minori, così come è
stato fatto nel ‘Pnrr’ con la misura ‘Isole Verdi’”.
E Mario Ventimiglia, consulente della Cna, ha sottolineato che “gli
edifici sono come pazienti, non esistono diagnosi e soluzioni tecniche
uguali per tutti. La direttiva Ue può essere applicata perfettamente
alle Eolie, dove l’impiego di materiali naturali fa parte della cultura,
non solo delle imprese e dei lavoratori, ma anche degli abitanti.
Dunque, qui sarà più facile raggiungere ottimi risultati”.
Ambiente
Pantelleria centro senza acqua da oggi. Ecco perchè
Da oggi 19 novembre, l’erogazione di acqua in Pantelleria centro e zone limitrofe è interrotta.
Ecco l’avviso

Ambiente
CER SOCIALE UNIPANT per Pantelleria: un successo di adesioni
Il 24 novembre scade il termine per partecipare al primo gruppo
L’Unipant è con soddisfazione che comunica che ad oggi abbiamo ricevuto ben 30 manifestazione di interesse di adesione alla costituzione della CER.
Siamo particolarmente soddisfatti del numero di interessati e speriamo che altri aderiranno. Tuttavia, per motivi organizzativi questa è l’ultima settimana per entrare nel primo gruppo del Quadro sociale.
Dal giorno 24 novembre procederemo:
1. all’Analisi di Fattibilità Tecnica ed Economica.
Valuteremo i profili di consumo e produzione potenziale del punto di prelievo (POD) al fine di verificare la Vostra inclusione e il Vostro contributo ottimale all’interno della nascente Comunità Energetica Rinnovabile (CER).
2. all’Elaborazione di Simulazioni.
Predisporremo simulazioni e modelli previsionali per calcolare i potenziali benefici di autoconsumo condiviso e di risparmio energetico derivanti dalla partecipazione alla CER.
Pertanto, occorrerà inviare copia dell’ultima bolletta elettrica (solo le prime due pagine) tramite email all’indirizzo cer@unipant.it oppure consegnare una copia presso la sede Unipant, via San Nicola 42A, (la copia possiamo farla in sede) nei giorni 19, 20, 25, 26, 27 novembre dalle 17 alle 19.30.
Insieme all’invio della bolletta (o consegna della stessa in sede) occorrerà compilare, firmare e inviare (sottoscrivere in sede) il modulo di consenso al trattamento dei dati personali allegato.
Qualora, dal 24 novembre, dovessero pervenire altre manifestazioni di interesse queste verranno prese in considerazione in un secondo momento.
Infine, per ragioni organizzative e di tempistica, il mancato invio (e/o consegna) della bolletta, insieme al consenso al trattamento dei dati, entro il 30 novembre verrà considerato come rinuncia alla partecipazione, dando la possibilità a chi si è iscritto dopo ad entrare nella CER. Si terrà conto dell’ordine cronologico di adesione.
La perentorietà dei termini è necessaria per rispettare il cronoprogramma per consentire al progetto di proseguire in maniera costante.
Dipartimento Energia e Ambiente UNIPANT
Avv. Marcello Sparacio
Ing. Angelo Parisi
Contatti per Informazioni: CER@UNIPANT.IT – WWW.UNIPANT.IT – 331 490 5245
Ambiente
Addio termosifoni? L’Italia inventa la pittura che riscalda i muri grazie al grafene
Una rivoluzione invisibile: la vernice che scalda le pareti
Un’innovazione che sembra uscita dalla fantascienza arriva dall’Italia: una pittura riscaldante al grafene, sviluppata dalla società BeDimensional SpA in collaborazione con l’Università di Genova.
Si applica come una normale vernice, ma è capace di trasformare intere pareti in superfici radianti, eliminando la necessità di termosifoni, stufe o pannelli ingombranti.
Raggiunge temperature oltre i 100°C consumando appena 35 watt per metro quadrato, molto meno rispetto ai comuni sistemi elettrici e con un risparmio potenziale del 40% sui consumi energetici.
Un’idea destinata a cambiare il modo in cui riscaldiamo le nostre case — soprattutto in un periodo in cui ottimizzare i consumi di luce e gas è diventata una necessità per molte famiglie.
Perché tutti parlano della vernice riscaldante al grafene
Il segreto sta nel grafene, materiale considerato rivoluzionario per l’efficienza con cui conduce elettricità.
Quando la parete pitturata viene collegata a semplici elettrodi in rame, entra in funzione il Joule effect, generando calore direttamente sulla superficie.
Questa tecnologia offre:
un calore più uniforme
un ambiente senza sbalzi termici
meno dispersioni energetiche
Un approccio che si integra perfettamente in un percorso di consumo consapevole. Per monitorare meglio i consumi domestici è utile conoscere il costo del kWh o il proprio consumo energetico.
Come funziona davvero: tecnologia semplice, risultati sorprendenti
La vernice è compatibile con diverse superfici, dai normali intonaci ai pannelli sandwich, ed è pensata sia per nuove costruzioni che per ristrutturazioni.
Non servono impianti complessi: basta applicarla e collegare gli elettrodi.
Tra i vantaggi principali:
nessuna manutenzione
assoluto silenzio
nessun elemento visibile che ingombra l’ambiente
massima libertà di design
Una soluzione ideale per bagni, studi, locali tecnici e spazi difficili da raggiungere con i sistemi di riscaldamento tradizionali.
Pro e contro: come trasformare un’innovazione in opportunità
Vantaggi
Consumi ridotti rispetto ai riscaldamenti elettrici tradizionali
Installazione semplice
Calore uniforme
Nessun impatto estetico
Per chi desidera valutare alternative più convenienti, è possibile confrontare le offerte luce e le offerte gas.
Sfide
Meno efficiente delle pompe di calore più performanti
Necessità di certificazioni e test a lungo termine
Disponibilità commerciale iniziale limitata
Nonostante ciò, il potenziale è enorme: soprattutto per ristrutturazioni eleganti, locali piccoli, ambienti umidi o progetti ad alto valore estetico.
Il calore invisibile che cambia la casa
La pittura al grafene propone un nuovo modello di comfort domestico: invisibile, efficiente e sostenibile.
In futuro potrebbe integrarsi con tecnologie smart e sistemi fotovoltaici, trasformando ulteriormente il modo in cui utilizziamo l’energia.
Questa innovazione tutta italiana potrebbe davvero portare a un mondo senza termosifoni visibili. Se i prossimi test confermeranno le prestazioni promesse, la pittura riscaldante al grafene potrebbe diventare uno dei pilastri dell’edilizia sostenibile del futuro.
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