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Salute

Rotary Roma Capitale in prima linea contro l’Alzheimer. Il 4 giugno convegno

Redazione

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ALZHEIMER: IL 4 GIUGNO 2022 IL ROTARY SCENDE IN PRIMA LINEA CONTRO LE PROBLEMATICHE DI SALUTE DELLA TERZA ETÀ

In Italia sono 1,2 milioni i malati di Alzheimer e 700.000 persone non sanno di esserlo. Grazie al Rotary si è sconfitta la poliomielite, che nel 1988 colpiva 350.000 bambini, ora l’impegno è a favore degli anziani che il Covid-19 ha dimostrato essere così vulnerabili.

(Sharing-Media) L’impegno nella lotta alle malattie rientra da sempre tra gli obiettivi prioritari del Rotary. Negli ultimi 32 anni l’associazione internazionale fondata da Paul Harris ha consentito di vaccinare oltre 2,5 miliardi di bambini in 122 Paesi, con un impegno economico di circa 2 miliardi di dollari da parte dei soci rotariani di tutto il mondo. E proprio grazie al Rotary i casi di poliomielite si sono ridotti del 99.9% rispetto al 1988, quando questa malattia —per la quale non esiste una cura ma che è prevenibile con un semplice vaccino— colpiva ogni anno oltre 350 mila bambini.

 

Oggi nel mondo rimangono pochissime decine di casi isolati di Poliovirus Tipo-1Le altre forme virali sono già ufficialmente eradicate: la poliomielite da Poliovirus Tipo-2 è stata debellata nel 2015 ed il 24 ottobre 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che anche il Poliovirus Tipo-3 è stato definitivamente sconfitto. Ma i Rotary Club di tutto il mondo da anni operano in prima linea anche contro altre malattie.

 

I club sono distribuiti in quasi tutti i Paesi del mondo e questa presenza «glocal» —locale e globale— permette ai rotariani sia di attivarsi nelle loro comunità per risolverne problemi specifici che di collaborare con altri club a progetti di servizio a carattere internazionale, sempre uniti nell’impegno di migliorare la qualità della vita dell’intera umanità.

 

La sfida più grande parte ora da Roma, più precisamente dal Rotary Club Roma Capitale (distretto rotariano 2080) che sta proponendo ai rotariani di tutto il mondo di concentrarsi nella lotta ad un’altra malattia: l’Alzheimer.

«Bisogna trovare molti più fondi per finanziare la ricerca e di questo possiamo farci carico noi rotariani, proprio come abbiamo fatto per la poliomielite» sostiene il dott. Renato Boccia, portavoce e responsabile del Progetto Alzheimer del Rotary Club Roma Capitale.

Il progetto rotariano a carattere internazionale parte dunque dal nostro Paese, ma anche il progetto contro la poleomelite ha la sua prima origine, 41 anni fa, per opera di un piccolo club italiano: il Rotary Club di Treviglio, che, tramite il suo presidente Sergio Mulitisch, propose allaConvention di Roma del 1979 l’idea di vaccinare contro la poliomielite i bambini dei Paesi in via di sviluppo. Il progetto, subito accettato dal board della sede centrale di Evanston del Rotary International ed ebbe così tanto successo che il Rotary decise di coprire tutto il mondocon il programma di vaccinazione «Polio Plus».

 

Oggi, forti della circostanza che Albert Sabin, rotariano di Cincinnati, padre del vaccino orale, ha lasciato in eredità al Rotary International l’utilizzo del suo vaccino e grazie anche alla collaborazione dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Unicef, nonché all’apporto finanziario della Fondazione Bill e Melinda Gates che ha raddoppiato i fondi raccolti e messi a disposizione dalla Rotary Foundation aggiungendone di propri, la poliomielite può dirsi praticamente eradicata dal mondo, restando solo pochi focolai isolati.

Con l’Alzheimer il Rotary si propone di fare lo stesso. Da dove ri-cominciare? Dal «IV Convegno su Alzheimer ed altri inconvenienti della Terza Età» organizzato dal Rotary Club Roma Capitale sabato 4 giugno 2022, dalle 16 alle 20.30, presso il Rooftop del Rome Marriott Grand Hotel Flora (Via Veneto, 191) nella Capitale.

Il convegno-evento, realizzato grazie alla fattiva collaborazione della senatrice Paola Binetti, membro della Commissione Sanità del Senato della Repubblica Italiana, è organizzato dal Rotary Club Roma Capitale (distretto 2080) insieme al Rotary Club Fermo (distretto 2090) con la partecipazione (ad oggi) di altri 7 differenti club appartenenti a diversi distretti italiani del Rotary International: Rotary Club di Ostia, Roma Appia Antica, Roma Tevere (Distretto 2080), Ancona e Fabriano (Distretto 2090), Lamezia Terme (Distretto 2100), Ostuni-Valle d’Itria e Rosa Marina (Distretto 2120), Ascoli Piceno (Distretto 2090).

 

«Non è un convegno medico-scientifico a favore di qualche casa farmaceutica, ma è un convegno “rotariano”» puntualizza il responsabile e portavoce del Progetto Alzheimer del Rotary Club Roma Capitale.

E con ciò il dottor Renato Boccia intende dire che il convegno si occuperà di un problema attuale di grande interesse sociale per il quale il Rotary è in grado di fornire una lettura del problema alla luce dei valori che propugna, quali il «servire al di sopra di ogni interesse personale». 

Il Convegno vuole mettere in luce che la senescenza non può essere un problema solo per la famiglia del malato, ma è necessario stimolare gli enti e le istituzioni competenti a mettere in atto tutti gli strumenti di prevenzione possibili, ragione per la quale diventa fondamentale una corretta informazione.

 

Il primo passo è quello sensibilizzare i media e l’opinione pubblica. Il Convegno si prefigge di aumentare l’informazione e la conoscenza delle malattie neurovegetative della terza età come strumento per ridurre l’emarginazione ed il pregiudizio sociale nei confronti delle persone colpite da tali patologie e dei loro familiari. Per permettere loro la partecipazione, per quanto possibile, alla vita attiva della comunità.

 

In Italia ci sono oltre 1,2 milioni di malati conclamati di Alzheimer e ci sono anche più di 700 mila persone che ancora non sanno di essere malate. Nel mondo i malati sono addirittura 50 milioni e tra 8 anni avremo un nuovo malato ogni 3 secondi. «Cifre che devono far pensare e che devono essere prese seriamente in considerazione» conclude Renato Boccia.

Cronaca

Zingaro (TP), turista francese infortunato: intervento Soccorso Alpino a Cala Capreria

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Zingaro, intervento per un turista francese infortunato a Cala Capreria I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano sono intervenuti nella Riserva Naturale Orientata dello Zingaro (Trapani) per un turista francese che si era infortunato nei pressi di Cala Capreria. L’uomo, 47 anni, stava percorrendo il sentiero costiero con alcuni familiari quando è scivolato rovinosamente procurandosi la sospetta frattura della caviglia destra che gli ha impedito di proseguire.

Allertato il numero di emergenza del Soccorso Alpino, in funzione 24 ore su 24, da Palermo sono partite due squadre con un medico che hanno raggiunto a piedi il luogo dell’incidente dall’ingresso lato sud, hanno stabilizzato il ferito, lo hanno immobilizzato e caricato su una barella per trasportarlo a spalle per circa un chilometro e mezzo consegnandolo all’ambulanza del 118 che, intanto, era arrivata all’ingresso.

Il turista è stato quindi trasferito all’ospedale di Alcamo. Fondamentale la collaborazione del personale della Riserva.

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Salute

Trapani, dialogo tra l’On. Bica e il Comm. Croce: progetti e potenziamenti nella sanità della provincia

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Sviluppi nel settore sanitario: dialogo tra l’On. Giuseppe Bica e il commissario straordinario dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, su progetti e potenziamenti della sanità in provincia

Trapani, 18 aprile 2024 – Questa mattina, l’On. Giuseppe Bica, deputato regionale di Fratelli d’Italia, ha incontrato il Commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Trapani, Ferdinando Croce.

Durante il confronto, aperto e produttivo, è stato ribadito che la realizzazione della radioterapia a Trapani nella nuova struttura che sorgerà a fianco dell’Ospedale “Sant’Antonio Abate” e che accoglierà anche il complesso operatorio, diventerà presto una realtà, rappresentando un passo avanti significativo nel migliorare l’accesso ai trattamenti oncologici nella nostra comunità. Inoltre, è stato approfondito il progetto per l’ospedale di Alcamo, che, nonostante un finanziamento parziale dallo Stato, richiede ulteriori 30 milioni di euro per essere completato. È evidente che questo tema sarà oggetto di particolare attenzione politica.
E’ emersa anche l’urgente necessità di ampliare e potenziare il personale dell’Ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani. Si è discusso della fattibilità di istituire Poli di alta specializzazione nel territorio, al fine di fornire cure più avanzate e mirate ai pazienti.

“Ribadisco il mio impegno a monitorare da vicino gli sviluppi e a lavorare con determinazione per garantire che le necessità sanitarie del nostro territorio siano soddisfatte. È essenziale collaborare con tutte le parti interessate per realizzare questi importanti progetti e migliorare significativamente l’assistenza sanitaria”, così conclude Bica.

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Salute

On. Giuseppe Bica: “Un passo avanti per la sanità: radioterapia a Trapani e attenzione sull’Ospedale di Alcamo”

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Trapani, 17 aprile 2024 – “Un importante passo avanti per la sanità trapanese: grazie all’impegno del governo Schifani, la radioterapia sarà presto una realtà nell’Ospedale “S. Antonio Abate” di Trapani. Finalmente, dopo anni di attesa, Trapani avrà accesso alla radioterapia direttamente sul territorio. Il progetto, riconosciuto tra i migliori del settore, è stato interamente finanziato con un budget di 10 milioni di euro. Ma le buone notizie non finiscono qui: la procedura per l’appalto è in fase avanzata, con i lavori previsti per essere consegnati entro settembre 2025”. Lo ha annunciato oggi Giuseppe Bica, deputato regionale di Fratelli d’Italia, dopo un’audizione sulla programmazione e attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per interventi sanitari in Sicilia, tenutasi presso la Commissione UE.
Parallelamente all’approvazione del progetto per Trapani, l’attenzione si concentra sul nuovo Ospedale di Alcamo.
“Per quanto riguarda Alcamo, il governo è consapevole della necessità di una copertura finanziaria parziale per il progetto ospedaliero. Attualmente, si sta valutando il bilancio regionale per individuare le migliori opzioni. Tra queste, si sta considerando anche la possibilità di realizzare l’ospedale per fasi funzionali, per garantire una soluzione tempestiva e efficiente” – così continua Bica.
“Continuerò a monitorare da vicino i progressi e ad agire con determinazione per assicurare che le necessità sanitarie del territorio siano soddisfatte” – così conclude Giuseppe Bica, deputato regionale.

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