Cultura
Ristoranti d’Italia 2024 Gambero Rosso: le nuove sfide della ristorazione d’autore. In Sicilia brilla la qualità di 173 insegne del buon cibo

Ristoranti d’Italia 2024 Gambero Rosso: le nuove sfide della ristorazione d’autore
In Sicilia brilla la qualità di 173 insegne del buon cibo
Cresce la qualità della ristorazione italiana in ogni sua forma.
3 Tre Forchette, 2 Tre Gamberi, 1 premio speciale e 37 nuovi ingressi
Roma, 16 ottobre 2023 – Arriva puntale come sempre la fotografia più autorevole ed aggiornata della ristorazione italiana: è Ristoranti d’Italia 2024, la nuova Guida del Gambero Rosso giunta alla sua 34°edizione. Sono 2.485 le insegne recensite, con 324 novità. Migliori chef della ristorazione italiana sono Massimo Bottura e Niko Romito entrambi con un punteggio di 96 centesimi, raggiunti appena sotto da Heinz Beck e Enrico Crippa, mentre perde una forchetta, scivolando dall’empireo, Gianfranco Vissani.
Le Tre Forchette sono 47, con il partner TrentoDOC, contro le 44 del 2023, di cui sette nuove. Tutte al nord come Guido di Serralunga d’Alba, l’Antica Corona Reale di Cervere, Del Cambio di Torino (che fanno salire il palmares piemontese ai più alti livelli), l’Atelier Moessmer Norbert Niederkofler di Brunico, l’Harry’s Piccolo di Trieste con le due eccezioni del Kresios di Telese Terme in Campania e il Pashà di Conversano in Puglia.
Presidiatissimi i grandi centri urbani, con offerte molto differenti dal grande ristorante alla trattoria, dal bistrò al wine bar, così come le mete più raccolte e isolate, sempre più spesso illuminate – per turisti veri o clienti in cerca di nuovi esercizi da scoprire – da una ristorazione di alto profilo. La Guida è un caleidoscopio di proposte per tutte le tasche e per tutti i gusti, con diverse chiavi di lettura e un piccolo cruscotto in grado di evidenziare anche il rapporto qualità prezzo di ogni cucina. Primeggia la Lombardia per numero e qualità di insegna, mentre in Piemonte aumentano felici le Tre Forchette, così come in Puglia e si assottigliano le differenze tra Nord e Sud.
“All’indomani della candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco e dopo un’estate rovente tra scontrini fuori taglia e dibattiti sulla crisi del settore, nonostante i sold out” racconta Laura Mantovano, Direttore editoriale della Guida, “il compito della guida è quello di tirare le somme, cogliere tendenze, senza dimenticare di valorizzare solide realtà. Le difficoltà, a partire dalla sostenibilità economica, esistono, vanno studiati nuovi modelli, non è più tempo di formalismi ma certo è che la ristorazione d’autore dalla forte identità, in Italia, ha ancora molto da dire”.
Con le sue 173 insegne la Sicilia brilla tra le terre del gusto e del buon cibo di cui 37 sono delle assolute novità della Guida: la conferma di una terra ospitale e ancora ricca di opportunità nella ristorazione:
Don Ciccio di Bagheria (PA)
Limu di Bagheria (PA)
La Zaghara dell’Hotel Villa Flora di Caltanissetta
Pamochã di Catania, il bistrot che fa il suo ingresso con ben 2 Cocotte già all’attivo
Cala Luna dell’Hotel le Calette di Cefalù (PA), dove Dario Pandolfo si aggiudica il premio speciale Moët & Chandon “Tradizione Futura”
Locanda Gulfi di Chiaramonte Gulfi (RG)
Paradise di Graniti (ME)
Trattoria Terranova da Bernardo di Lampedusa (AG)
In Cucina dai Pennisi di Linguaglossa (CT)
Relais Casina Miregia di Menfi (AG)
Salisà di Menfi (AG)
Da Vittorio di Menfi (AG)
Sacha di Messina
Locanda del Colonnello di Modica (RG), il bistrot che esordisce con ben 2 Cocotte già all’attivo
Enoteca Buonivini di Palermo
Charleston di Palermo
Villa Clelia di Palermo
L’ Osservatorio Rooftop dell’Hotel Plaza Opéra di Palermo, il bistrot che fa il suo ingresso con ben 2 Cocotte già all’attivo
L’ Ottava Nota di Palermo
Quattro Mani di Palermo
Quattroventi Comfort Food di Palermo
Broccia dell’Hotel Quartara di Panarea (ME)
Scale del Gusto di Ragusa
Da Alfredo in cucina di Salina (ME)
Capofaro Locanda & Malvasia di Salina (ME)
La Locanda del Postino di Salina (ME)
Giardino di Bacco di San Giovanni La Punta (CT)
Enzo a Mare di Santa Croce Camerina (RG)
Sand Design Restaurant di Santa Croce Camerina (RG)
La Strummula dell’hotel Borgo di Ciàula di Santa Flavia (PA)
Pata Pata di Scicli (RG)
La Pigna di Siracusa
La Zaituna dell’hotel Donna Coraly di Siracusa
T. Bellevue dell’Hotel Metropole di Taormina (ME)
Louis Vuitton Café by Timeo di Taormina (ME), il bistrot che esordisce con ben 2 Cocotte già all’attivo
Gennaio30 di Trapani
Osteria Il Moro di Trapani
Sono 3 le Tre Forchette che incoronano gli eccellenti ristoranti siciliani che hanno ottenuto un punteggio pieno. Il Duomo di Ragusa è il motivo in più per godere della bellezza di Ragusa Ibla: un tuffo nella storia, e “un viaggio nel tempo e nello spazio che parte dalla tradizione e guarda al futuro”, come reca la premessa del menù. Ed ecco allora gli itinerari, tra ricette antiche con ingredienti senza tempo e visioni moderne su prodotti d’eccellenza che traducono la globalizzazione in contaminazioni folgoranti.
La Madia di Licata (AG) dove la memoria è l’elemento nodale della cucina: una scatola dei ricordi che sa mixare immagini, sapori, odori. Un luogo di gusto dove si va per assaporare il sottile invece del grosso, il passo dopo passo invece del tutto e subito e dove si percorre un viaggio nella memoria: quella di Cuttaia e di questi luoghi veraci della Sicilia del sud. Il locale è stato di recente ampiamente ristrutturato e anche in menu nuovi piatti, che partono proprio dal concetto di stratificazione degli elementi, rendendo protagonisti ingredienti di solito usati come guarnizione o condimento.
Signum di Salina (ME), la magia d’un vecchio borgo eoliano splendidamente inserito nella natura e con affacci (lo Stromboli fumante, il profilo di Panarea) che subito conquistano. Un mini paradiso dal gusto, mediterraneo e vincente. Da quest’anno il suo gourmet si separa dal bistrot, creando due realtà anche fisicamente distinte. In terrazza si gustano i cocktail sfiziosi e una cucina light. In veranda, invece, spazio esclusivo al fine dining, con carta ampiamente rinnovata, per regalare nuove emozioni e a riprova di nuovi passi e ulteriore consapevolezza acquisita dalla chef.
Mentre i 2 Tre Gamberi, con il partner Cantine San Marzano, confermano l’eccellenza delle trattorie: Buatta Cucina Popolana di Palermo, l’ex valigeria di una Palermo primi ‘900, dall’eleganza Liberty, che dal 2015 ospita la piacevolissima osteria di Franco Virga e Stefania Milano, gli imprenditori che negli ultimi dieci anni hanno letteralmente cambiato la faccia della ristorazione del capoluogo inanellando una serie di progetti significativi anche per il rilancio turistico e culturale della città. Qui si parla di tradizione e di grandi classici palermitani buoni e “veri” come in nessun altro posto a Palermo, egregiamente elaborati nella cucina a vista strada.
Tischi Toschi di Taormina (ME) un’insegna che ha a che fare con storie di ritorni che sono, dunque, anzitutto storie di migrazioni come quella del Tischi Toschi, frutto incrociato di due migrazioni: una fisica, geografica, l’altra esistenziale, di mestiere e di vita, quando l’attuale patron decise di abbandonare il lavoro originario per dedicarsi alla caccia di gioielli della cucina popolare e delle vigne della sua terra. Con materie prime dai quattro lati della Sicilia assemblate poi a comporre piatti profondamente incardinati al solco prolifico e variegato della storia culinaria di qui; ma anche, a loro modo, sintesi che va oltre il mero evocare il passato.
Cultura
La migliore pasta alla Norma a Catania si mangia da Buatta

Il ristorante di via dei Crociferi si aggiudica il primo posto nel programma d Joe Bastianich, Foodish
La ricetta della chef Dina Ferrari ha conquistato il conduttore italo-americano
Catania, 16 Ottobre 2025 – Buatta vince la sfida dedicata alla pasta alla Norma a Catania e
conquista il primo posto nel programma di Joe Bastianich, Foodish, in onda da lunedì a venerdì su
TV8.
Il conduttore italo-americano ha scelto la pasta alla Norma della chef Dina Ferrari del ristorante
Buatta, in una competizione tutta gastronomica che ha coinvolto quattro ristoranti del capoluogo
etneo. Joe Bastianich ha elogiato in particolare la chef Dina Ferrari per” la tecnica nella
preparazione delle melanzane, proposte in tre diversi tagli e consistenze”, sottolineando come
“questo equilibrio renda il piatto unico”. Ha apprezzato inoltre la dolcezza armonica della salsa,
definendo il piatto “perfetto” nell’insieme.
Il giudizio finale è stato di un “piatto eccellente”
Il programma Foodish vede sfidarsi quattro locali per conquistare un premio di mille euro e
aggiudicarsi il titolo di locale Foodish. Durante la puntata dedicata alla pasta alla Norma, Joe
Bastianich, accompagnato a Catania da Andrea Lo Cicero Vaina, ex pilone della nazionale di Rugby,
ha valutato ciascun piatto dei quattro ristoranti coinvolti.
Per la chef di Buatta, Dina Ferrari, “la pasta alla Norma appartiene profondamente alla tradizione
familiare, simbolo della mia infanzia e della casa. È stata un’occasione speciale, ricca di valore
affettivo e culturale – ha commentato Dina Ferrari –
La pasta alla Norma può sembrare un piatto semplice e povero, ma in realtà è complesso nella sua esecuzione. Ogni passaggio, dalla salsa di pomodoro alla frittura delle melanzane, dal taglio degli ingredienti fino alla cura dei dettagli,
richiede rigore e precisione. È questa attenzione meticolosa che ha trasformato un piatto tradizionale in un’eccellenza, convincendo Joe Bastianich ad assegnare la vittoria a Buatta”, ha concluso la chef Ferrari.
Il ristorante Buatta, nato nel 2015 dall’avventura imprenditoriale di due coppie di giovani catanesi,
Nicolò Giannotta e Agnese Privitera, Giorgia l’Episcopo e Damiano Valguarnera, si è affermato
nella prima apertura come uno dei primi locali che ha puntato sulle birre artigianali, sul Cunzatizzu
– un pane condito che nasce dallo stesso impasto della pizza – e sui piatti serviti nelle Buatte,
termine siciliano che indica i vasi in vetro dove si conserva il cibo. Buatta, oggi si rinnova nel segno
di una cucina ispirata al comfort food, a ricette che appartengono e identificano diverse culture – a
partire da quella siciliana fino ai classici della cucina americana – frutto di continue ricerche e della
creatività di Dina Ferrari.
Nel menù, oltre ai must come il Cunzatizzu e le Buatte, si trovano piatti come il pollo glassato, il
vitello tonnato, le polpette di melanzana, il taco di polpo e la premiata pasta alla Norma. Ricette
uniche che uniscono sapori familiari e ingredienti originali, aggiungendo spesso un tocco esotico.
La carta dei vini mostra sensibilità e attenzione ai vini naturali siciliani dei piccoli produttori e alle
bevande no alcohol come la kombutcha.
Ambiente
L’asino di Pantelleria un simbolo su Rai3. L’importanza di riportare la razza sull’isola

Italo Cucci “Siamo amici della natura, delle fauna e di tutto quello che manca al resto del mondo.” – Attesi entro il 2026 altri due puledrini di asino pantesco
Uno splendido servizio è stato dedicato all’asino di Pantelleria, dalla Rai nella rubrica “Il Settimanale“, in onda tutti i sabato dalle ore 12.30 su Rai3.
L’incipit caratterizzato dalla nascita di Ettore porta subito gli spettatori in uno stato di curiosità, sorpresa e meraviglia.
Sul giocoso puledrino molte aspettative per la comunità, perchè, come recita il collega la sua nascita dopo decenni per Pantelleria “rappresenta un recupero di identità storica”.
Le sue origini tunisine/algerine conferiscono maggior fascino alla storia e alla cultura di questo irresistibile animale che ha rischiato di estinguersi, ma grazie al lavoro sinergico del Dipartimento Regionale delle Foreste e dall’Università di Palermo, in trent’anni di studi, si contano 78 esemplari.
Dopo Ettore, si attende la nascita di altri due asini panteschi, con l’auspicio di arrivare a cento capi, ma l’obiettivo è di arrivare a 150, per scongiurare nuovi rischi di estinzione, come ha spiegato Giuseppe Pace.
Importanza ed eco sono stati attribuiti, nel servizio, al recentissimo Festival Pantelleria Asinabile, organizzato dall’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria che ha creato un sipario costruttivo ed energico per la presenza dell’asino sull’isola.
Anna Maria Cusimano, Guida del Parco, ha sottolineato come molti bambini abbiano perso il contatto con la natura e l’asino, con le giuste tecniche, può fare da ponte tra i piccoli panteschi e la natura stessa.
Ma i progetti che coinvolgono gli asini non sono finiti, anzi si parla di escursioni a piedi nei sentieri millenari di una isola tutta da esplorare, ammirare e annusare, come spiega Massimo Montanari, formidabile art director del festival Pantelleria Asinabile, rendendo l’isola una entità molto interessante e di richiamo.
Matteo Piceni, altra Guida del Parco, ha spiegato le qualità dell’asino proprio ad affrontare certe attività. La sua camminata ambiale, lo rende particolarmente adatto a certi percorsi svolti pacatamente, con lentezza e piacevole rilassatezza.
Di poi, interviene il Commissario Straordinario del Parco di Pantelleria, Italo Cucci “Siamo amici della natura, delle fauna e di tutto quello che manca al resto del mondo e questo ci rende orgogliosi.
“Mi ha emozionato la sua ascesa, quella dell’asino, nel mondo dei pet, addirittura per l’aiuto terapeutico che possono portare ai bambini, delle persone che hanno difficoltà e quelle che non ne hanno”.
Il servizio dal minuto 5.14, circa.
Cultura
Enti locali in Sicilia, al via IX corso Asael: formazione per sindaci, assessori e consiglieri

Enti locali in Sicilia, al via il IX corso Asael
Progetto formativo per sindaci, assessori e consiglieri
Undici incontri on line con docenti ed esperti di amministrazione e contabilità pubblica
Palermo, 18 ottobre 2025 – Undici incontri on line per formare sindaci, assessori e consiglieri di tutta la Sicilia. Partirà lunedì 20 ottobre la nona edizione del corso di formazione politico-istituzionale organizzato dall’Asael, l’Associazione siciliana amministratori enti locali.
Un appuntamento che ogni anno coinvolge centinaia di amministratori dell’Isola che avranno l’opportunità di approfondire le tematiche più attuali che riguardano comuni ed ex province. “Troppo spesso chi viene eletto non ha pienamente contezza del ruolo che andrà a ricoprire – spiega Matteo Cocchiara, presidente dell’Asael -. Da qui l’esigenza di un corso di formazione che fornisca gli strumenti e le conoscenze per poter servire al meglio le istituzioni, nell’interesse dei cittadini. Un obiettivo che l’Asael persegue da tempo e su cui chiede anche interventi normativi”.
Gli incontri si terranno sulla piattaforma Zoom, dalle 15.30 alle 18, e partiranno lunedì 20 ottobre con il primo webinar, fino ai primi di dicembre. Numerosi i relatori che si alterneranno tra docenti universitari, dirigenti in servizio o in pensione, esperti contabili e amministrativi.
Fra i temi in programma i compiti dei distretti socio-sanitari, il ruolo degli amministratori e dei dipendenti degli enti locali, il decreto salva-casa, l’autonomia differenziata, gli strumenti di programmazione. E ancora i bilanci, il dissesto finanziario, la gestione delle risorse umane, i tributi locali, la legislazione urbanistica, il Pnrr.
“Il corso è aperto a tutti gli amministratori – spiega Cocchiara – sia a quelli più esperti che a quelli eletti per la prima volta. Il sistema delle autonomie locali è in continua evoluzione e solo un costante aggiornamento può garantire a sindaci, assessori e consiglieri di padroneggiare la materia. Un’opportunità che l’Asael offre in modo totalmente gratuito a chi decide di impegnarsi nelle istituzioni: un compito che non è una professione ma che richiede professionalità e quindi competenza”.
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