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Ambiente

Resilea: una Cooperativa di Comunità a Pantelleria come esperimento di sostenibilità per comunità rurali del Mediterraneo e Africa

Redazione

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La Scuola Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile di Siena (SISSD) ogni anno accoglie da tutto il mondo esperti che vengono messi a confronto per sviluppare soluzioni atte al raggiungimento dei 17 obbiettivi per lo sviluppo sostenibile che le Nazioni Unite propongono di raggiungere entro il 2030 ( i cosiddetti 2030 SDG – Sustainable Development Goals)
Gianpaolo Rampini di Resilea aps di Pantelleria è stato scelto tra 350 candidati assieme ad altri 30 colleghi provenienti da 12 stati, che si sono riuniti dal 13 al 18 giugno a Siena per presentare le loro proposte, suddivisi su tre aree: agroalimentare, energia, industria.
Rampini esperto di rafforzamento sociale, ha fatto parte del gruppo Agrifood, formando un team multidisciplinare con altri 7 esperti di ricerca in ambito agricolo (CREA), managers dell’economia sostenibile, analisti dell’impatto ambientale di grandi multinazionali, rappresentanti di organizzazioni che si occupano di strategie per la compensazione delle emissioni di carbonio, formatori provenienti dall’Africa.
Assieme a loro Rampini ha proposto “La Cooperativa di Comunità come strumento per il rafforzamento delle comunità rurali in aree marginali, verso un’economia a basse emissioni di carbonio “.
Il tema prendeva in considerazione un’area che sta risentendo particolarmente gli effetti del Cambiamento Climatico: in particolare l’area del Mediterraneo e la fascia africana che dal Sahel arriva sul nostro mare.
E’ noto il fenomeno dell’abbandono delle aree rurali da parte delle comunità locali, che per secoli sono state le custodi della biodiversità, e di conoscenze e pratiche oggi più che mai importanti per il contrasto al cambiamento climatico. Tanto per citare Pantelleria, l’aridocoltura e l’architettura organica .
La Cooperativa di Comunità è un nuovo strumento che pone al centro il territorio e la comunità operando sul bene comune, direzionando lo sviluppo socio-economico attraverso pratiche sostenibili e di valorizzazione del patrimonio agro-ecologico.
L’idea è quella di fornire servizi all’agricoltura familiare, che oggi globalmente ancora contribuisce all’80% del fabbisogno, ma che spesso essendo un’economia a conduzione famigliare, non riesce a diventare impresa. In questo senso la cooperativa di comunità è quello strumento che interviene sia a supporto della trasformazione degli alimenti a livello locale, sia nella distribuzione e nel marketing favorendo così lo sviluppo locale. Ma la novità presentata dal gruppo non si limita a questo modello.
Quando parliamo di soluzioni per la sostenibilità e per la resilienza di un territorio, dobbiamo pensare che tali soluzioni coinvolgano tutti gli attori di un territorio : comunità, ricercatori, amministratori, educatori e stakeholders.
E’ per questo motivo che di solito ci si ferma, poiché immaginare di creare un piano di sviluppo sostenibile mettendo d’accordo tutti, sembra un’utopia.
Per questo motivo Resilea è arrivata a Siena proponendo di creare un “territorio in miniatura”, un centro che si occupi di ricerca, formazione, produzione agricola ed energetica . Un piccolo territorio che serva da esperimento di lavoro, implicando tutti gli attori rispetta il nuovo approccio sistemico, unico a detta degli esperti che potrà generare nuove soluzioni e prospettive negli anni futuri per il nostro pianeta
A valutare le proposte una commissione composta da Jeffrey Sachs, la più autorevole figura internazionale di riferimento per lo sviluppo sostenibile, ( Columbia e Harvard UN- – Economics professor, bestselling author, innovative educator, UN advisor, and global leader in sustainable development),
accompagnato da Carlo Papa (Enel Foundation), Peter Schmidt (European Economic Social Committee), Costanza Consolandi (Sustainable Finance – UNISI) e Simone Cresti (SISSD project officer and SDSN Mediterranean Network Manager).
Il progetto, accolto favorevolmente dalla commissione ora è in cerca di investitori.
Il video presentato al SISSD è disponibile a questo indirizzo
Per saperne di più, contattare Resilea aps – Gianpaolo Rampini
Contatti: rampini@resilea.org – Tel. 3460866421

Aeronautica Militare

OPERAZIONE GHOSTNETS: 30 “reti fantasma” recuperate tra Augusta e Siracusa

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RECUPERATE TRA AUGUSTA E SIRACUSA

ISPRA SALVA FLORA E FAUNA

60.000 metri quadrati di fondale ispezionati, centinaia quelli finalmente liberati da reti lunghe fino a 260 metri che tornano a respirare e a ripopolarsi; liberate specie protette rimaste intrappolate

Ben 60.000 metri quadrati di fondale marino ispezionati, oltre 30 reti fantasma lunghe fino a 260 metri (pari all’incirca a un grattacielo di 100 piani) recuperate a una profondità di 40-60 metri e centinaia i metri quadrati di fondale finalmente liberati: è il risultato dell’operazione “Ghostnets” condotta da ISPRA lungo la costa siciliana, tra Augusta e Siracusa. L’intervento, parte del progetto MER (Marine Ecosystem Restoration) finanziato dal Pnrr, è stato realizzato con il supporto della RTC Ghostnets (CASTALIA, CONISMA e MAREVIVO) e ha permesso di recuperare varie tipologie di reti: a strascico, da posta, grovigli di cime, lenze e nasse e di liberare specie protette rimaste intrappolate. “Con questa operazione, centinaia di metri quadrati di habitat pregiati potranno gradualmente tornare a “respirare” e favorire la ricolonizzazione da parte delle specie marine circostanti. “Questa campagna di recupero è un grande passo avanti per la tutela dei nostri mari – spiegano i ricercatori di ISPRA – ma rimane fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza tra gli operatori del settore e continuare a investire in tecnologie e politiche di prevenzione”. Tutto questo è stato reso possibile dalla Legge 60/2022 “Salva Mare” che ha qualificato le reti abbandonate e recuperate come rifiuti urbani da riciclare o smaltire.

L’impatto delle reti abbandonate

La diffusione di reti da pesca abbandonate (ALDFG – Abandoned, Lost or Discarded Fishing Gear) è cresciuta negli ultimi decenni a causa dell’intensificarsi dell’attività di pesca e dell’impiego di materiali sintetici, più economici e resistenti ma anche più dannosi per l’ambiente rispetto alle fibre vegetali utilizzate per reti tradizionali, come la canapa. Queste reti continuano a esercitare la cosiddetta “pesca fantasma”, pur non essendo più sottoposte al controllo umano, restano attive e continuano a catturare flora e fauna marina. In particolare, i danni provocati dalle reti riguardano:

Praterie di Posidonia oceanica: subiscono danni fisici, come ombreggiamento e abrasione, che uccidono o sradicano le piante.

Coralligeno: le specie sessili vengono strappate, spezzate, ricoperte e abrase, subendo gravi ripercussioni.

Fauna marina vagile: rimane intrappolata o ferita dalle reti, che continuano la loro azione di cattura anche dopo aver perso ogni controllo.

Le operazioni sul campo

Dopo una fase preliminare di ricognizione, che ha permesso di mappare e caratterizzare i fondali con strumentazione specializzata (Multibeam per la batimetria, Side Scan Sonar per l’individuazione di oggetti sommersi e ROV per la raccolta di immagini e dati in tempo reale), sono stati ispezionati circa 60.000 m² di fondale. L’intervento in acqua è stato eseguito da OTS (Operatori Tecnici Subacquei), supportati da due imbarcazioni per il recupero e lo stoccaggio delle reti.

Gli OTS si immergono tramite una “stage” o “gabbia” collegata alla nave di supporto e restano costantemente in contatto con la superficie attraverso un “cordone ombelicale” multifunzione (fornisce aria o miscele respiratorie, comunicazioni audio/video e assistenza). Una volta localizzate le reti, gli operatori le sganciano dal fondale, tagliandole se necessario in sezioni maneggevoli, per poi fissarle a cavi o sagole che consentono di sollevarle con un verricello fino in superficie.

Tecnologia e lavoro di squadra

L’operazione è stata condotta utilizzando strumenti tecnologici avanzati:

Multibeam per mappare il fondale e individuare le reti;

Side Scan Sonar per una scansione dettagliata degli oggetti sommersi;

ROV (Remotely Operated Vehicle) per monitorare e raccogliere dati in tempo reale.

Sul campo, gli Operatori Tecnici Subacquei (OTS) hanno operato in sicurezza, utilizzando un sistema di sollevamento con verricelli per recuperare le reti, garantendo la conservazione degli habitat sottostanti e minimizzando l’impatto sugli organismi rimasti intrappolati, come ceranti (anemoni cilindriche), ricci diadema, magnose (simili ad aragoste “schiacciate”) e madrepore a grappolo, tutte specie protette. Prima dell’avvio della rimozione, sono state liberate anche alcune cernie brune.

Una volta portate le reti a bordo, si è proceduto a un setaccio meticoloso per consentire la fuoriuscita di ulteriori esemplari di ricci matita, stelle marine, piccoli scorfani, ricci di prateria e svariati crostacei, salvaguardando così il maggior numero possibile di organismi marini.


Verso l’economia circolare

Le reti recuperate verranno ora trasportate per lo smaltimento e, dove possibile, avviate al riciclo, contribuendo a promuovere l’economia circolare e riducendo l’impatto ambientale dei rifiuti marini.

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Ambiente

Nasce il Consiglio Civico per il Parco di Pantelleria

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Il Comitato Promotore del Referendum sul Parco Nazionale di Pantelleria in risposta alla bocciatura del referendum e alla richiesta popolare di proseguire l’azione di partecipazione e influenza, annuncia la sua trasformazione in Consiglio Civico per il Parco di Pantelleria, una libera associazione di persone ai sensi degli articoli 36-38 del Codice Civile.
La decisione è stata approvata all’unanimità durante l’assemblea del 20 dicembre 2024 e ratificata dalla maggioranza qualificata di più di due terzi dei membri conformemente a quanto previsto dall’articolo 8 dello statuto del Comitato.
Il Consiglio Civico, che mantiene gli stessi membri e il medesimo Coordinatore del Comitato Promotore, si pone l’obiettivo di promuovere il coinvolgimento popolare sui documenti di gestione, sulle iniziative e sulle attività del Parco.
Attraverso un dialogo costante con l’Ente Parco e le istituzioni territoriali, il Consiglio intende rappresentare le istanze della comunità pantesca e dei circoli locali, avanzando proposte e osservazioni che rispecchino la volontà collettiva.
Il Consiglio Civico per il Parco di Pantelleria opererà senza personalità giuridica, con un approccio inclusivo e partecipativo, per garantire che la voce della comunità pantesca sia ascoltata e valorizzata nelle decisioni che riguardano il territorio.
Per ulteriori informazioni, contattare:
il Coordinatore del Consiglio Civico, Ing. Aurelio Mustacciuoli email mustacciuoli@gmail.com o il Segretario del Consiglio Civico, sig. Salvatore Spata email mediterraneaservicepantelleria@gmail.com

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Ambiente

Pantelleria, Il Mare del Parco: scade il 10 gennaio 2025 l’avviso per corso gratuito per educatori ambientali

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Il Mare del Parco: scade il 10 gennaio 2025 l’avviso per la partecipazione al percorso formativo gratuito per educatori ambientali

L’iniziativa è realizzata dal Parco Nazionale Isola di Pantelleria e da Marevivo

 

Il Parco Nazionale di Pantelleria e l’associazione Marevivo promuovono il percorso formativo gratuito “Il Mare del Parco”, per formare esperti nella tutela e valorizzazione dell’ambiente marino dell’isola.

L’intervento vuole realizzare un approccio integrato alla tutela del patrimonio naturale, che comprenda sia l’ambiente terrestre che quello marino.

Il programma, che inizierà il 20 gennaio 2024, prevede 75 ore di formazione teorica e pratica, seguite da un tirocinio coinvolgendo anche le scuole locali.

Aperto a 20 candidati, il percorso è rivolto a diplomati con esperienza o interesse nel settore. Tra i temi affrontati: biologia, geologia e archeologia marina, salvaguardia delle aree protette, sfide climatiche, pesca sostenibile, citizen science e metodologie educative.

Le domande possono essere presentate entro il 10 gennaio 2025. Maggiori dettagli e moduli disponibili su www.parconazionalepantelleria.it e www.marevivosicilia.it. Per informazioni: sicilia@marevivo.it, tel. 334 70 59 354.

Per approfondimenti: https://www.parconazionalepantelleria.it/news-dettaglio.php?id=81178

 

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