Cultura
Ragusa, la festa del santo: 29 agosto segnava la fine dell’estate
CORREVA L’ANNO 1980 Ragusa: quando si degustava il semifreddo o il pezzo duro al mitico caffè Talmone per la festa di San Giovanni. Ci sono luoghi, edifici, angoli di verde che in ognuno di noi come d’incanto nel rivederli ti riportano indietro nel Tempo. Beh… è successo proprio due giorni fa, quando per puro caso passai con la mia autovettura in Viale Tenente Lena…a Ragusa.
Un’ Immagine chiara e nitida… i tempi del Talmone! Era il 1965 quando mio zio Benito e mia zia Lucia intrapresero un percorso, lungo una vita intera, nella gestione di un Caffè che ha fatto storia in città. Il Benito aveva lavorato sia al Caffè Trieste che al Caffè Italia e collaborato all’apertura del Mediterraneo nel 1955; dopo queste importanti esperienze lavorative prese in gestione le Torri d’argento, e io vi entrai (come nipote) ritrovandomi in un ambiente decisamente in stile Americano! Una struttura innovativa per quei tempi: la prima Piscina a Ragusa, il Mitico bagnino Carnemolla, una grande sala con camino, salotti, sala biliardo, il Ping Pong (tennis da Tavola) un campo da Tennis e di Pallacanestro ed il Bar… Il primo Toast della mia vita lo assaporai lì (Mi sentivo in America).
In seguito, lo zio prese in gestione il ristorante Bellavista a Marina di Ragusa ma quando fu raso al suolo da un incendio vendette la licenza a Gino e Paolo, che vi fondarono l’omonimo bar; lo zio invece prese in gestione il Miramare. Quella fu davvero un’epoca mitica, si credeva in un futuro migliore… erano gli anni del boom economico. Intanto il tempo passava e come si faceva a quei tempi, i ragazzini per le vacanze d’estate andavamo a fare i garzoni nelle botteghe o nei Bar. Quando lo zio Benito prese in gestione il Talmone nel centro della città nuova, che a quei tempi era il cuore pulsante della città, il bar era circondato da tante banche, assicurazioni, tantissimi uffici, senza contare negozi e cinema. Al cinema La Licata, ad esempio, si faceva la matinée, lo spettacolo domenicale a cui tante famiglie prendevano parte e viale Tenente Lena diventò il prolungamento della via Roma, affollatissimo di gente che faceva lo Struscio (la passeggiata).
Al Talmone si andava anche per vedere la Televisione… la maggioranza della cittadinanza che ne era sprovvista, si ritrovava in un’atmosfera da cinema neorealista. Io portavo le ordinazioni con la” guantiera “(vassoio) di metallo nei vari uffici della zona… prendevo l’ascensore del palazzo La Licata (un’emozione indescrivibile…) e portavo agli impiegati di Alleanza Assicurazioni la colazione di granite, brioche, caffè etc, con una traballante mano da super principiante e se qualcosa fosse fuoriuscito dai bicchieri sarei stato benevolmente perdonato perché mi vedevano giovane ed educato.
Il Caffè raggiungeva il massimo della sua potenzialità per le festività: I cesti e le confezioni di regalo erano uno splendore… ogni azienda metteva in risalto il meglio della produzione in quei periodi… un piacere per gli occhi e per il palato. I clienti erano ben consci di essere parte dell’ambiente e andavano orgogliosi di essere annoverati come clienti del Talmone.
Ma il giorno più importante per la città e per il Talmone era la festa del Santo Patrono di Ragusa, San Giovanni Battista “senza Priculi ne Danni”; già da tempo i più esigenti clienti prenotavano il tavolo fuori dal bar per la serata della processione, si ci portava per l’occasione la famiglia vestita a festa, sfoggiando abiti nuovi e acconciature o parrucche per le donne alla moda (le parrucche comprate da” Sarino” uno dei primi parrucchieri di classe della città) e sì ordinava senza badare a spese la consumazione.
La Pina (mia madre) anche Lei sfoggiò quell’anno, in cui ebbe inizio la mia esperienza lavorativa al Caffè Talmone, la sua parrucca bionda, destando incredulità e meraviglia nel fratello Benito… Al tavolo bisognava prendere la sofferta decisione… aspettata per tutto l’anno.” Scusi -si pronunciava il Capo Cameriere-desiderate Il Pezzo Duro o il Semifreddo? Oggi, più che mai, sento che abbiamo perso la speranza e la voglia di fare qualcosa che possa soddisfare i nostri sogni e le nostre aspettative. Ma noi siamo sempre fiduciosi e aspettiamo giorni migliori e, come da manuale di storia, siamo sicuri di farcela … ad maiora!
Salvatore Battaglia Presidente Accademia delle Prefi
Cultura
Tradizione e innovazione: i Pizzicotti di melanzane portano la Sicilia al Campionato Italiano
Dal Gran Galà delle Lady Chef a Palermo alla sfida nazionale di Rimini: la Sicilia protagonista. “Un piatto che intreccia memoria contadina e visione contemporanea, simbolo di sostenibilità e passione”
Palermo, 27 novembre 2025 – La Sicilia al femminile conquista la ribalta nazionale. Nelle cucine di Casena dei Colli, a Palermo, martedì 26 novembre, si è svolta la selezione regionale del Trofeo Migliore Lady Chef Professionista. Lo stesso è inserito per la prima volta, per volere della coordinatrice regionale del comparto delle Lady chef Rosi Napoli, nel contesto del Gran Galà delle Lady Chef, evento che ha riunito oltre quaranta professioniste provenienti da sette province siciliane.
La competizione, giunta alla sua quinta edizione e organizzata dall’ Unione Regionale Cuochi Siciliani, ha visto tre province contendersi il titolo, interpretando il tema “Il pomodoro nel piatto tra sostenibilità e innovazione”.
Palermo: Chef Raffaella Nastro con Uovo al pomodoro, piatto dalle radici napoletane ma dal cuore siciliano.
Enna: Tosca Piemonte Benedetta, appena ventenne, con cappellacci al basilico ripieni di mozzarella di bufala, chips di suino nero dei Nebrodi e pomodorini gialli.
Ragusa: Salvina Scottino con i Pizzicotti di melanzane, rivisitazione contemporanea della parmigiana, arricchita da fonduta di Ragusano DOP e riduzione di basilico.

La vittoria di Salvina Scottino
A conquistare la giuria è stata Salvina Scottino, Lady Chef ragusana, con un piatto che ha saputo fondere la forza della tradizione contadina con la freschezza dell’innovazione. I suoi pizzicotti di melanzane e pomodoro hanno esaltato il pomodoro come simbolo di italianità e sostenibilità. Con questa vittoria, Salvina rappresenterà la Sicilia alla fase nazionale del Campionato della Cucina Italiana 2025, in programma a Rimini nel mese di febbraio.
La giuria
La valutazione è stata affidata a una giuria d’eccezione, voluta dal presidente regionale Rosario Seidita, composta da:
Maestro Giuseppe Giuliano (Presidente), Mario Puccio, Fabio Armanno
Un trofeo che racconta le donne
Il Trofeo Migliore Lady Chef Professionista, nato nel 2021 e dedicato esclusivamente alle donne chef, prevede un’unica categoria: Cucina calda. L’inserimento nel Gran Galà delle Lady Chef ha dato alla selezione regionale un valore speciale, trasformando la competizione in un palcoscenico di professionalità, passione e condivisione.
Sicilia tra memoria e futuro
La Sicilia dimostra ancora una volta che la sua cucina è fatta di memoria e futuro, di gesti antichi e nuove visioni. Con i suoi pizzicotti di melanzane e pomodoro, Salvina Scottino porta a Rimini non solo un piatto, ma un racconto di territorio, sostenibilità e passione.
Dichiarazioni della coordinatrice regionale Rosi Napoli e del presidente Rosario Seidita
“Dire di essere orgogliosa forse è riduttivo. Vedere le Lady Chef tutte insieme, in un momento di condivisione e di riflessione così importante è stato meraviglioso. E anche il Concorso Cirio, contestualizzato all’interno del Gran Galà, ha assunto un valore ancora più grande. Posso solo dire GRAZIE e al prossimo Gran Galà “.
“Il presidente Rosario Seidita soddisfatto per come si è svolta la selezione regionale all’insegna degli standard federativi e della worldchef e ringrazia la coordinatrice regionale Rosi Napoli per aver organizzato un raduno delle lady, molto partecipato, che sicuramente crea aggregazione e rafforza lo spirito di appartenenza verso la nostra Associazione”.
Sociale
Pantelleria, successo per lo spettacolo “Figlio non sei più giglio” con Daniela Poggi e Mariella Nava
“Figlio non sei più giglio” uno spettacolo che induce ad una riflessione da un altro punto di vista
Ieri sera, in occasione del 25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – al Cineteatro San Gaetano di Scauri è andato in scena “Figlio non sei più giglio”, scritto da Stefania Porrino e interpretato da Mariella Nava e Daniela Poggi.
La serata è stata aperta dall’Assessore Benedetta Culoma, che nelle sue deleghe segue anche le Pari Opportunità. Nel suo intervento ha ricordato che la violenza sulle donne non riguarda soltanto i casi più eclatanti, ma anche ciò che accade nel quotidiano, nelle relazioni familiari e nei legami più vicini. Ha richiamato l’importanza di riconoscere i segnali e di non abituarsi a forme di controllo, dipendenza o sopraffazione che, purtroppo, spesso vengono normalizzate.

L’Assessore ha sottolineato che questo spettacolo invita a osservare con maggiore attenzione ciò che accade intorno a noi, a non voltarsi dall’altra parte e a domandarsi quale ruolo ciascuno possa avere nel prevenire la violenza, sostenendo chi vive situazioni di difficoltà e rafforzando una cultura del rispetto.
Lo spettacolo ha approfondito proprio queste dinamiche: il peso dei legami, le fragilità, le radici di comportamenti che possono trasformarsi in abuso e il percorso di chi trova la forza di rompere il silenzio.
Un racconto che parla di sofferenza e fragilità.
Un racconto che mette al centro anche il riscatto e la consapevolezza, necessari per provare a interrompere cicli che spesso sembrano senza fine.
Lo spettacolo ha offerto inoltre un punto di vista raro e complesso: quello delle madri degli uomini che commettono femminicidi. Donne che si interrogano su ciò che non hanno visto, su cosa avrebbero potuto fare, su quali segnali, oggi così evidenti, allora erano stati ignorati o minimizzati.
L’attrice ha interpretato questo ruolo con grande intensità, dando voce a una madre che si strugge e ripercorre i meandri della propria memoria alla ricerca di quei momenti in cui avrebbe potuto intuire l’indole violenta del figlio. Le volte in cui si è detta “è solo un ragazzo”, le risposte date per sminuire, i dubbi soffocati, le domande che tornano con forza: se solo avessi… se solo non avessi lasciato…
La componente musicale ha accompagnato la scena in modo delicato, sostenendo un’interpretazione che ha saputo creare un silenzio attento in sala. Un monologo intenso, capace di tenere il pubblico sospeso e di spingere alla riflessione anche dopo la conclusione dello spettacolo.
Il pubblico ha seguito con grande partecipazione. Al termine, Don Salvatore, il Vicesindaco Adele Pineda e l’Assessore Culoma si sono intrattenuti insieme alle artiste per un breve confronto, evidenziando quanto sia fondamentale continuare a sensibilizzare soprattutto i più giovani. Famiglia e scuola svolgono un ruolo importante, ma non sempre bastano: servono strumenti aggiuntivi, momenti di ascolto e linguaggi capaci di raggiungere davvero le nuove generazioni. In questo senso, il teatro può offrire un contributo decisivo.
Un ringraziamento va alle artiste, alla produzione e a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa.
La lotta contro la violenza sulle donne riguarda l’intera comunità e ogni occasione di riflessione condivisa è un passo in avanti verso un cambiamento reale.
Foto a cura di Clara Garsia
Cultura
Pantelleria – Ripristino campanile, Comunità di Tracino-Khamma ringraziano amministrazione e Cons. Maddalena
La comunità di Khamma – Tracino ringrazia il sindaco Fabrizio D’Ancona e l’amministrazione tutta per il ripristino del campanile della Chiesa Madonna della Pace.
L’ apparecchio delle vecchie campane era stato installato nel 2006/2007 ,con le offerte fatte da diverse famiglie locali. Da qualche anno il dispositivo che governa il tutto si era danneggiato e purtroppo non è stato possibile ripararlo.
In tutto questo il Consigliere Comunale Giuseppe Maddalena si è fatto portavoce di un gruppo di parrocchiani, che ha fortemente voluto che le campane tornassero a suonare dopo qualche anno di silenzio.
Grazie a quest’ultimo e a questa amministrazione, la contrada può svegliarsi e scandire le ore del giorno con il tocco delle campane.
Gli abitanti di Khamma- Tracino
Foto a cura di Simone Raffaele
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