Cultura
Promemoria: Sabato e domenica appuntamenti istituzionali per 10 anni di Unesco della vite ad alberello di Pantelleria
Per la prima volta in Italia, Pantelleria accoglierà Fumiko Ohinata, a capo della Segreteria della Convenzione Unesco del 2003, per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. L’occasione della sua presenza saranno gli eventi di celebrazione dei dieci anni dal riconoscimento Unesco che inizieranno sabato 14 e vedranno la partecipazione dell’ambasciatore Liborio Stellino, Rappresentante Permanente presso l’Unesco; e del sottosegretario di Stato del Ministero all’Ambiente, Claudio Barbaro.
Alle ore 12.30, è prevista la scopertura della targa celebrativa del decennale che verrà collocata sulla parete esterna del Municipio, nella piazza Cavour, nel centro del paese. Un’iniziativa che intende lasciare alla comunità pantesca, in maniera permanente, un messaggio di ringraziamento ai viticoltori eroici dell’isola, veri protagonisti del patrimonio Unesco.
Alle ore 21, in contrada Khamma, si svolgerà la serata istituzionale “10 anni di patrimonio Unesco” con la presentazione delle esperienze di valorizzazione della vite ad alberello. Tre i temi principali sui cui si svolgerà la serata: l’incontro tra istituzioni e comunità; il percorso di valorizzazione nei dieci anni Unesco; la voce dei protagonisti della pratica agricola; la consegna di riconoscimenti.
Apriranno la serata Italo Cucci, commissario straordinario dell’Ente Parco e la direttrice Sonia Anelli. Interverrà il sottosegretario del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Claudio Barbaro; la segreteria della Convenzione Unesco del 2003, per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, Fumiko Ohinata; l’ambasciatore Liborio Stellino, delegato permanente presso l’Unesco a Parigi; il sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona; il presidente del Consorzio dei Vini Doc Marsala, Benedetto Renda. Nel corso della serata il professor Pier Luigi Petrillo, direttore della Cattedra Unesco dell’Università Unitelma Sapienza di Roma, presenterà il lavoro per la salvaguardia della pratica agricola tra passato, presente, futuro.
Spazio, poi, ai protagonisti di queste celebrazioni con il talk show dedicato alla comunità praticante che vedrà una serie di testimonianze dei produttori dell’isola. Interverranno Emanuela Bonomo, Francesco Ferreri, Filippo de Nunzio. La serata si concluderà con la consegna dei riconoscimenti per la valorizzazione della pratica agricola della vite ad alberello e il brindisi insieme alla comunità.
Domenica 15 presso il castello di Pantelleria, alle ore 17.30, si terrà l’incontro dal tema “Confronti Eroici” in cui parteciperanno i rappresentanti dell’associazione dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico. Seguirà la degustazione “10+5 di Patrimoni Unesco” incontro tra i vini prodotti nei territori di Pantelleria e Conegliano Valdobbiadene. L’appuntamento organizzato dall’Irvo, Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia, con la collaborazione del Direttore generale Dr. Gaetano Aprile e il Responsabile A.T.S. Dr. Lucio Monte, sarà condotta dall’enologo IRVO – Ambasciatore Viticoltura Eroica Cervim Gianni Giardina.
Personaggi
E’ morto il M° Beppe Vessicchio: il mondo dello spettacolo perde un grande personaggio
A diramare la notizia è l’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, dov’era ricoverato in rianimazione per una polmonite interstiziale precipitata rapidamente.
Aveva solo 69 anni e la sua esistenza è stata costellata di grandi soddisfazioni professionali e personali.
Era stimatissimo e amato da chiunque abbia incrociato il suo cammino, co il suo fare elegante e garbato.
Giuseppe Vessicchio era nato a Napoli il 17 marzo 1956, era compositore, direttore d’orchestra, arrangiatore tra i più amati e riconoscibili del panorama italiano, noto per la sua grande sensibilità musicale, presenza straordinaria nei vari festival di Sanremo. Nella sua carriera ha collaborato con i più grandi nomi italiani e internazionali, da Gino Paoli a Roberto Vecchioni, da Zucchero a Ornella Vanoni.
Immagine di copertina dal web
Cultura
Pantelleria, l’asso degli aerosiluranti Guido Robone a La Margana – 2ª parte
L’azione di siluramento contro la petroliera British Lord confermò le non comuni doti di aerosiluratore del tenente pilota Guido Robone. D’altronde egli a quel momento era considerato il miglior pilota della 278a Squadriglia: Fama non usurpata visti i precedenti. Ricordiamo qui soltanto il siluramento e danneggiamento, unitamente a Buscaglia, dell’incrociatore britannico Kent nella notte del 17 settembre 1940.
Alle ore 23:55 di quella notte due aerosiluranti italiani (Buscaglia e
Robone) lanciarono i loro siluri contro il Kent causando danni estesi e un vasto incendio,
provocando inoltre la morte di trentadue membri dell’equipaggio.
Ma soprattutto l’azione del successivo 14 ottobre, quando alle ore 18:55 il comandante della 278°,
Massimiliano Erasi, e il suo gregario, Guido Robone, silurarono l’incrociatore inglese Liverpool
presso l’estremità orientale dell’isola di Creta. La parte prodiera dell’unità nemica fu letteralmente
tranciata e le perdite tra l’equipaggio ammontarono a 3 ufficiali e 27 marinai uccisi e 35 feriti.
Il
Liverpool restò fuori servizio per oltre un anno. Per questa azione il Robone si meritò la sua prima
medaglia d’argento al valore, la cui motivazione abbiamo già riportato sopra.
Il tenente pilota Guido Robone ebbe modo di distinguersi immediatamente anche a Pantelleria.
Erano i primi di maggio e l’ammiragliato inglese aveva dato il via all’Operazione Tiger, avente
quale obiettivo di far transitare in Mediterraneo una parte di un convoglio navale, in sigla WS-8, al
fine di portare rifornimenti di carri armati, aerei, munizioni e carburante all’armata britannica del
Nilo, attestata presso Alessandria d’Egitto.
Come sempre l’ammiragliato non aveva poi lesinato
sulla scorta, impegnando al riguardo numerose unità da guerra.
Alle 19:52 dell’8 maggio 1941 velivoli italiani in ricognizione lanciarono l’allarme che il convoglio
inglese stava attraversando il canale di Sicilia. In quel momento non fu possibile far alzare in volo
alcun aereo per contrastare le navi nemiche. Solo dal campo di Margana in Pantelleria, decollò alle
22.40 un solitario Savoia-Marchetti S.M.79. Lo pilotava il tenente Robone.
Per più di un’ora il pilota italiano volò scrutando la vasta superficie del mare illuminata dalla luce
lunare, ma delle navi avversarie nessuna traccia. Era scoraggiato e sul punto di far ritorno a
Margana, quando verso mezzanotte scorse, nitide, le sagome delle unità del convoglio inglese.
Robone scelse di puntare sulla sagoma più grande, che a lui sembrava essere un incrociatore da
battaglia tipo “Renown”. Alle 00:02 del 9 maggio sganciò il siluro e immediatamente virò,
allontanandosi rapidamente. Gli sembrò poi di aver sentito un’esplosione soffocata e quindi pensò di aver messo a segno il colpo.
L’unità presa di mira dal Robone non era affatto un incrociatore da battaglia, ma nientemeno che la corazzata Queen Elizabeth, orgoglio della Royal Navy. Solo la prontezza del comandante, il capitano di vascello Claud Barrington Barry, e l’abilità del suo equipaggio evitarono una triste fine alla corazzata. Infatti con una pronta e subitanea manovra si riuscì ad evitare il siluro, passato poi a pochissimi metri dallo scafo. Quel giorno la fortuna non fu certo dalla parte di quel solitario S.M.79 della 278a Squadriglia, pilotato dal tenente Robone, che per il suo coraggio avrebbe meritato senz’altro il successo.
Comunque la sua solitaria straordinaria missione bellica è degna di essere tramandata negli annali della storia dell’aviazione militare italiana. Guido Robone ebbe poi modo di distinguersi anche durante le fasi dell’Operazione Substance, nome in codice di una delle consuete missioni di rifornimento degli inglesi per l’isola di Malta, che si svolse dall’11 al 28 luglio 1941. Nel pomeriggio del 23 luglio Robone si alzò in volo col suo S.M.79 dal campo di Margana e alle ore 17:30 attaccò con la solita determinazione delle navi nemiche di ritorno da Malta e dirette a Gibilterra.
La contraerea avversaria fu come sempre rapida e violenta e il velivolo italiano fu colpito diverse volte, sempre però in parti non vitali. Ma Robone non si scoraggiò affatto e proseguì. Giunto a distanza utile, sganciò il suo siluro, che andò a colpire in pieno un grosso piroscafo. Si trattava della petroliera Hoegh Hood di 9.351 tonnellate, al comando del capitano Gustav Saanum.
La Hoegh
Hood, benché gravemente danneggiata, riuscì fortunosamente a proseguire, sebbene con velocità
ridotta.
Per questa azione Robone ebbe la sua terza medaglia d’argento. Motivazione:
“Capo equipaggio di apparecchio aerosilurante, compiva numerose azioni contro unità navali.
Avvistato un numeroso convoglio nemico fortemente scortato, si lanciava decisamente all’attacco, e,
malgrado la violenta reazione contraerea, che colpiva ripetutamente il velivolo, riusciva, con grande
perizia ed audacia, a portarsi in posizione utile per il lancio del siluro che colpiva affondandola una
grossa unità navale.
Cielo del Mediterraneo centrale, 23 luglio 1941-XIX”.
In realtà la nave inglese non era affondata, ma soltanto danneggiata. Comunque la coraggiosa e
temeraria azione meritava senz’altro una medaglia al valore.
Il tenente Guido Robone proseguì poi il conflitto con altri tipi di velivoli, meritando anche una medaglia di bronzo, con la seguente motivazione: “A Robone Guido – Capitano Pilota.
Arditissimo pilota aerosilurante, trasferitosi per un nuovo impiego della sua specialità su
apparecchio da caccia dimostrava ancora le sue eccelse doti di coraggio e di aggressività. Il 12
giugno 1942 incurante della rabbiosa reazione contraerea, guidava una formazione all’attacco di
una portaerei fortemente scortata. portandosi ad una distanza talmente ravvicinata da sorvolare il
ponte di volo.
“Combattente versatile, in ardite azioni di mitragliamento al suolo, di attacco in
picchiata e nella difesa di Napoli dava prova della sua eroica determinata volontà di sacrificio.
Negli innumeri combattimenti sostenuti contro preponderanti forte nemiche, collaborava
all’abbattimento di molti velivoli avversari.
“Esempio purissimo delle più nobili eroiche tradizioni
della nostra gente.
Cielo del Mediterraneo. 6 agosto 1942-21 giugno 1943”.
Uscito indenne dalla guerra, continuò a servire l’Aeronautica Militare italiana, raggiungendo il
grado di generale di Squadra Aerea.
Orazio Ferrara (2 – fine)
Per leggere la prima parte: Un asso della Luftwaffe a Margana di Pantelleria
Cultura
Pantelleria, con San Martino il finissage della mostra “Resistenza” di Carlotta Vigo
RESISTENZA di Carlotta Vigo > Finissage 09.11.2025 ore 18
nella Galleria „Le alcove di van der Grinten *spaces for the urban arts“
Con “Resistenza” Carlotta Vigo mette in mostra l’ultimo baluardo di chi si oppone a una società sempre più assoggettata all’omologazione industriale e tecnologica che, in maniera lenta ma inesorabile, va annichilendo l’uomo, privandolo delle proprie abilità artigiane e di pensiero critico.
Al centro dell’obiettivo i volti e gli sguardi di partigiani postmoderni, ambasciatori di un messaggio politico da salvaguardare e sostenere. Pescatori, macellai, apicultori e artigiani che, per affinità elettiva, hanno deciso di restare umani mantenendo vivo il peso della tradizione. Merito, anche, di Pantelleria e della sua natura ancora “audace” e profonda, in stretta connessione con chi la abita.
Non è un caso che su quest’isola la tradizione del Carnevale sia sacra, un patrimonio umano teatro di aggregazione ed espressione di antichi rituali dionisiaci.
“Il giorno in cui questo Paese perderà contadini e artigiani, non avrà più storia”, diceva Pier Paolo Pasolini.
Luisa Indelicato
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