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Salute

Presentato alla Bit l’evento enogastronomico “Mangia Sano Italia”

Marilu Giacalone

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È stato presentato a Milano, nell’area The Best of Western Sicily della Borsa Internazionale del Turismo, l’evento enogastronomico “Mangia Sano Italia”, in programma dal 24 aprile all’1 maggio 2023 a Erice, in Sicilia. 
Un viaggio nel mondo dell’agroalimentare di qualità della Sicilia Occidentale. Alla conferenza, moderata dalla giornalista Stefania Renda, sono intervenuti: Massimo Marino, presidente dell’Associazione “Premio Saturno, Trapani che Produce”, Daniela Toscano, sindaca del Comune di Erice, Lorenzo Zichichi della Fondazione “Ettore Majorana” e lo chef e gastronauta Peppe Giuffrè. 

“Sono felice di essere qui a presentare, insieme ai presenti, questo prestigioso progetto nell’ottica di valorizzare quelli che sono il nostro patrimonio e le nostre specialità enogastronomiche a km zero. Il cibo fa parte della nostra identità, la cucina siciliana così variopinta è un nostro punto di forza. La dieta mediterranea è famosa in tutto il mondo e promuovere queste nostre peculiarità credo sia il nostro dovere.” – queste le parole di Daniela Toscano, sindaca del Comune di Erice. 

“Vorrei ringraziare tutti i partner che hanno permesso di realizzare questo progetto, alla sua prima edizione, augurandoci che possa avere una progettualità pluriennale. Terra, agricoltura, cibo, storia questi i punti focali di ‘Mangia Sano Italia’” – così afferma Massimo Marino, presidente dell’associazione organizzatrice della manifestazione. 

Gli eventi si svolgeranno in numerose locations del borgo medievale. Tra i partner il Centro studi scientifici “Ettore Majorana” fondato dal fisico italiano Antonino Zichichi. 
“Il centro Majorana è dislocato in quattro ex monasteri restaurati. Questi antichi edifici, dalla storia ultrasecolare, attualmente sono stati dedicati a grandi scienziati e saremo lieti di darne la disponibilità per ospitare questo evento dando un ulteriore segnale d’apertura al territorio, a maggior ragione in questo 2023 nel quale festeggeremo i 60 anni dalla fondazione del Centro della Cultura Scientifica” – così ha continuato Lorenzo Zichichi intervenendo per la Fondazione  “Ettore Majorana”.

Peppe Giuffrè, che ha individuato “il paniere delle eccellenze” dell’appuntamento, è un esperto di banqueting e food oltre che un mecenate del Made in Sicily, un vero e proprio ambasciatore del gusto, anima creativa e gastronomica del progetto. “La cucina è una cosa bellissima, e non si finisce mai di imparare, vado sempre alla ricerca di una cucina del benessere, salutare, con materie prime della mia terra”. Esterofilo e poliedrico, e con la vena artistica: in Bit, alla presenza della Ministra al Turismo Daniela Santanchè e dell’Assessora al Turismo, Sport, Spettacolo della Regione Siciliana Elvira Amata, in maniera teatrale, ha preparato una meravigliosa cassata siciliana, un format di teatro-cucina che ha portato in tutto il mondo. I suoi show cooking entusiasmano da anni occhi e palati celebri. 

Presenti in conferenza numerosi gastronomi e giornalisti della stampa specializzata, ai quali è stato offerto un barattolo di caponata preparata dallo Chef Peppe Giuffrè. La caponata è uno dei più noti contorni siciliani, composto da melanzane fritte, sedano, pomodori, olive e la tipica salsa agrodolce che la caratterizza.

Mangia Sano Italia è organizzato dall’Associazione “Premio Saturno, Trapani che Produce”, con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato all’Agricoltura in collaborazione con il Comune di Erice, la Fondazione “Ettore Majorana”, l’Istituto di Istruzione Superiore “I. e V. Florio”, Distretto del Cibo, Distretto Turistico della Sicilia Occidentale, Gal Elimos, il Gruppo Editoriale Telesud, l’Ebat (Ente Bilaterale Agricolo del Territorio della Provincia di Trapani), Strade del Vino Erice Doc e la Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri.

Di seguito il link per poter rivedere la conferenza di presentazione https://fb.watch/iHbjhfovKG/.

Salute

Sanità, Giuliano (UGL): “OSS, figura confinata in un angolo. Non esistono lavoratori di serie B, la politica deve intervenire”

Giovanni Di Micco

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“E’ passato del tempo da quando, era il 2021, la senatrice Paola Boldrini cercò attraverso un DDL di far ottenere agli OSS quei diritti e quella dignità ancora oggi negati. Non essendo schiavi di alcun pregiudizio politico salutammo con soddisfazione quello che immaginavamo potesse essere l’inizio di un cammino che portasse alla luce, garantendo definizione e valorizzazione del ruolo che prevedesse anche una formazione continua e di alta qualità, una figura essenziale ed insostituibile della piramide della sanità italiana.  Tante buone intenzioni, si parlava anche della possibilità di dichiarare usurante la professione, a cui però non è stato dato alcun riscontro. Così che ad oggi la figura dell’operatore sociosanitario rimane confinata in un angolo, quasi dimenticata, senza ottenere i riconoscimenti, giuridici e materiali, che sarebbero dovuti.  Anzi con la creazione della figura dell’assistente infermiere, su cui confermiamo la nostra assoluta contrarietà, si è data una violenta spallata a quella crescita professionale che da tempo viene giustamente reclamata dalla categoria. Così, oggi, gli emolumenti degli OSS continuano a non garantire loro una vita dignitosa a fronte di carichi di lavoro spesso insostenibili cui si sommano da tempo aggressioni fisiche e verbali che sono tra le cause scatenanti dei sempre maggiori casi di burn-out. Discutere di un futuro migliore della sanità italiana rimane una missione impossibile se si continueranno ad avere lavoratori di serie B, messi al margine del sistema. Per questo chiediamo alla politica di intervenire per riprendere il filo di quanto la senatrice Boldrini aveva pensato. Per garantire agli oss di uscire dal limbo reclamando quella dignità che meritano” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.

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Salute

Pantelleria e Egadi nella telemedicina dell’ASP di Trapani con Tunisia, progetto da 900mila euro

Redazione

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L’UE finanzia un progetto di telemedicina dell’Asp Trapani con la #Tunisia. E’ stato infatti approvato dal Dipartimento regionale della Programmazione il progetto di cooperazione, con capofila l’ASP Trapani, nell’ambito del Programma “Interreg VI-A Next Italia Tunisia 2021-2027” per iniziative di Telemedicina, denominato “TÉLÉ-MÉD-ISOLÉS – Services innovants de télémédecine a impact euroméditerranéen pour les sujets en conditions d’isolement”.

Il progetto, in partenariato con enti e istituzioni italiane e tunisine, prevede azioni di cooperazione transfrontaliera per promuovere la parità di accesso all’assistenza sanitaria e la resilienza dei sistemi sanitari. Mira a fornire servizi innovativi di telemedicina “di prossimità”, a impatto #euromediterraneo, a favore di un target di beneficiari, comprensivo di soggetti in condizione di “isolamento” sia per lontananza, sia per status sociale, migliorando significativamente la gestione delle malattie croniche e promuovendo la prevenzione in Sicilia e Tunisia, sfruttando le tecnologie di telemedicina per superare le barriere geografiche e socioeconomiche all’accesso alle cure, e riducendo gli spostamenti per raggiungere i luoghi di cura.

Il contributo comunitario per la realizzazione del progetto è pari a 907 mila euro, per un biennio di attività.

Sei i partner: tre italiani, ASP Trapani (capofila), Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Giurisprudenza e Consorzio Sisifo, e tre tunisini, DACIMA Consulting, Association pour l’Education sanitarie en Médicine d’urgence e ABSHORE Tunisie. La convenzione tra gli enti partner sarà siglata il prossimo 5 maggio.

I partner tunisini individueranno di contro le località del territorio caratterizzate da difficoltà di accesso in cui implementare il progetto, aventi come target di riferimento i pazienti affetti da malattie croniche, con particolare riferimento al #diabete mellito. Il diabete comporta anche costi molto elevati: il 6,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata è assorbita dalla popolazione diabetica

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Salute

Prevenzione neonatale, presentato in ARS disegno di legge per diagnosi su immunodeficienze primitive

Direttore

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E’ stato presentato disegno di legge a firma di Giuseppe Pace, capogruppo di Democrazia Cristiana presso l’ARS, su  “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle immunodeficienze primitive”.

Lo scopo di tale atto è quello di inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) lo screening neonatale obbligatorio per la diagnosi precoce delle immunodeficienze primitive.
Tali malattie sarebbero tanto rare quanto gravissime con possibili conseguenze fatali. La diagnosi precoce potrebbe evitare tutto ciò.

In buona sostanza diagnosticare un sistema immunitario carente può rappresentare un salvavita per il neonato.

Il disegno di legge farebbe realizzare un Centro di coordinamento per gli screening neonatali dedicato alle immunodeficienze primitive,  presso i presìdi ospedalieri dotati di Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica.
In questo modo anche lo stile di vita del neonato migliorerebbe, evitandone la migrazione sanitaria, per viaggi della speranza.

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