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Economia

Porti di Castellammare e Bonagia, Safina (PD): “Il governo faccia in fretta per non perdere i fondi FSC”

Redazione

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Porti di Castellammare e Bonagia, Safina (PD): “Il governo faccia in fretta per non perdere i fondi FSC”

L’appello del deputato trapanese al governatore Schifani e la sua Giunta

 

Trapani, 8 aprile 2024 – “Il governo regionale deve immediatamente attivarsi per inserire i porti di Castellammare e Valderice/Bonagia tra i finanziamenti previsti dai Fondi di sviluppo e coesione, altrimenti rischieremo di perdere l’ulteriore occasione per lo sviluppo ed il rilancio economico e turistico della nostra provincia”.

E’ un vero e proprio appello ad una corsa contro il tempo quello che il deputato trapanese del PD Dario Safina lancia al governo Schifani, per salvare due delle opere portuali più importanti del territorio trapanese e di cui si parla ormai da decenni.

E carte alla mano, va nel dettaglio l’onorevole Safina, spiegando passo dopo passo lo stato dell’arte dei due progetti e individuando le possibili soluzioni.

“Per quanto concerne il porto di Castellammare – spiega Safina – è stato fatto un bando per un appalto integrato ed è stato firmato il contratto ma i lavori non sono ancora partiti a causa di ritardi da parte dell’impresa aggiudicataria. L’importo stimato dei lavori, infatti, è di circa 10 milioni di euro ma in realtà, da un’analisi delle carte che ho condotto con gli uffici competenti, emerge che per completare tutte le opere necessarie, e cioè il completamento dell’ultima parte del pennello e il rinforzo della difesa a mare della parte di banchina già ripristinata, sono necessari almeno 15 milioni di euro. E’ dunque necessario che il governo regionale si adoperi immediatamente intanto per far partire i lavori e poi per individuare le ulteriori risorse necessarie nell’ambito dei Fondi di Sviluppo e Coesione, visto il ruolo strategico che questa struttura può rappresentare, non solo dal punto di vista diportistico ma anche e soprattutto commerciale”.

Altra opera portuale significativa, per la parte nord della provincia di Trapani, è il porticciolo turistico di Valderice/Bonagia, anche alla luce delle trasformazioni che subirà il porto di Trapani.

“Qui – continua l’onorevole Safina – la situazione è particolarmente complessa, non solo perché i 31 milioni di spesa previsti non basteranno alla luce dell’aggiornamento dei prezzi che dovrà essere effettuato, ma anche perché i 265 mila euro previsti dall’articolo 22, comma 24, della legge regionale n.25 del 21 novembre 2023, indispensabili per l’adeguamento del progetto e per gli studi di settore necessari per la valutazione ambientale VIA/VAS da parte del Ministero dell’Ambiente, per un inconcepibile errore non sono stati assegnati al dipartimento che li aveva richiesti e dunque non sono disponibili in bilancio. Il rischio, anche qui, è che a causa di tutti i ritardi accumulati, non si riesca ad accedere ai Fondi di sviluppo e coesione, rendendo vano ogni sforzo finora fatto per la costruzione di questa importante opera portuale”. 

“Al di là di quanto sostenuto dall’amministrazione valdericina, infatti, – spiega ancora Safina – la situazione appare purtroppo completamente diversa. Va ricordato che, di fatto, la famosa delibera di giunta regionale dell’allora governo Musumeci, a cui spesso gli amministratori locali fanno riferimento, non prevede alcun obbligo per la Giunta Schifani di destinare le risorse dei Fondi di sviluppo e coesione per il porto di Bonagia”.

 

“Da qui il mio appello al Presidente della Regione e alla sua giunta – conclude il deputato trapanese – affinché intanto si stanzino immediatamente i 265 mila euro per l’adeguamento della progettazione e per gli studi di settore indispensabili per le valutazioni ambientali necessari e rendere l’opera cantierabile nel più breve tempo possibile. E poi l’impegno ad assegnare una parte dei 130 milioni di fondi FSC destinati alle opere portuali della Sicilia per la realizzazione del porto di Castellammare e del porticciolo turistico di Valderice/Bonagia”.

Economia

Apicoltura, Regione dà il via libera a bando da oltre un milione e trecentomila euro

Matteo Ferrandes

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Formazione, scambi di buone pratiche, lotta a parassiti e malattie, prevenzione delle avversità climatiche, ripopolamento del patrimonio apistico, acquisto di sciami. Sono questi alcuni degli obiettivi del bando “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele” per la Campagna apistica 2025-2026, pubblicato dall’assessorato dell’Agricoltura. Si tratta di un finanziamento europeo (fondo Feaga) e statale, che l’Ue e il Ministero dell’agricoltura assegnano annualmente alle Regioni per sostenere gli investimenti sulla produzione, la commercializzazione del miele e per incrementare i livelli produttivi.
Nel dettaglio, l’azione A del bando, rivolto agli apicoltori e alle organizzazioni del settore, riguarda i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti.

L’azione B, invece, è relativa agli ivestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e ad altre iniziative più specifiche come la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi; la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico nell’Unione, incluso l’allevamento delle api e la razionalizzazione della transumanza; l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware e software) per il miglioramento qualitativo e la valorizzazione delle produzioni dell’alveare destinate al commercio. 

Infine, l’azione F si concentra sulla promozione, comunicazione e commercializzazione, e sulle attività del mercato, con particolare attenzione al tema della sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
Il bando é consultabile a questo link
 
 
In copertina Denny Almanza noto apicultore di Pantelleria

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Economia

Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Marilu Giacalone

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Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.

«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».

Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it. 
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo

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Economia

Importanti novità per i celiaci dall’ASP di Trapani: dal 1° ottobre accredito mensile su Tessera Sanitaria

Redazione

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Novità per chi è in possesso di un’esenzione per celiachia

Dal 1° ottobre 2025, infatti il budget sarà accreditato mensilmente sulla Tessera Sanitaria/Carta regionale dei Servizi. Per attivarlo, il cittadino celiaco avente diritto deve recarsi al proprio Distretto Sanitario dell’ASP Trapani.

Per utilizzare il budget mensile in farmacie, parafarmacie, negozi specializzati e in supermercati convenzionati di alcune catene della grande distribuzione, sarà sufficiente presentare la Tessera Sanitaria alla cassa al momento dell’acquisto, e inserire il Codice Celiachia ricevuto dall’ASP.

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