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Patto per Pantelleria: un tavolo tecnico tra partiti e associazioni proposto da Fumuso

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Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta di Angelo Fumuso

 

Era il 12 gennaio del 2019  ed avevo, col numero zero, lanciato un volantino di informazione politica, “informa isola”. In quel volantino parlavo di porte e finestre aperto nel partito che verrà, di un partito aperto all’Isola,  di un programma “ Avanti senza paura”, e soprattutto ahimé, di un tavolo politico aperto tra i partiti e le associazioni dell’isola.

A un anno e più di distanza, sento il bisogno di pubblicarlo nuovamente, perché è di un’ attualità sconvolgente e soprattutto non troverei parole migliori di quelle che ho già scritto.

.Allora  il mio non-amico, lo bloccò! E infatti,  si sono fatte solo le riunione tra i partiti, scritte le regole per come riunirci, per come pubblicare le note congiunte, di una rotazione della presidenza delle riunioni e dei comizi,  una riunione informale, e poi basta.

 Abbiamo un modo diverso di concepire i tavoli politici e il rispetto tra i partiti !

 Ad un anno di distanza,  si invoca quella unità tra i partiti, senza nessuna regola o rispetto per le altrui diversità, al solo scopo di alzare la bandierina. Come siamo caduti in basso, ahimè!

Ad un anno di distanza vedo una ricerca di soluzioni,  quando bastava  appoggiare e perseguire  la strada  che avevo indicato. Dare una veste giuridica stabile e duratura che permettesse al nostro nosocomio, l’ospedale Nagar, di avere un punto nascita stabile è potere perseguire la politica del doppio binario, era ed è, la strada da seguire.

 Ciò non è stato fatto e ahimè, abbiamo buttato un anno nella spazzatura !. Come si dice “ l’inferno è pieno di  vie intitolate ai buoni propositi”.

 

 il nostro motto è unità !

 

 Nella campagna nazionale d’ascolto del partito, la parola più adoperata da tutti gli iscritti  e simpatizzanti, è stata UNITA ! E noi  a Pantelleria, questa unità la auspichiamo per noi come partito,  e per tutta la  politica isolana,  ma soprattutto per l’isola!

Ci vorrebbe più unità d’intenti da parte di tutti i partiti dell’isola, per la risoluzione dei problemi. Seppure nella diversità delle visioni politiche, dovremmo trovare un punto di sintesi per il bene dell’isola. Noi politici dobbiamo cambiare, ma anche i nostri concittadini, devono cambiare!

Con questa politica  che nel corso degli anni è degenerata ed è diventata “ la macchina del fango” per come ne hanno parlato Saviane  e Andrea Camilleri, parlare di Politica con la p maiuscola, capisco che è dura per tutti !

Non parlo solo riferendomi al clima nazionale, ma anche di un clima locale ! Vorrei ricordare le ultime due elezioni comunali, con quel clima di velenoso, di accuse infamanti e denunce. Così non si può andare avanti! Divisi e in lotta l’uno con l’altro, non vince l’isola!  Anzi vai indietro !

Non ho sentito nessuna voce levarsi contro  gli epitaffi  lanciati alle donne di Forza Italia, o le l’immagini poco  riguardose, verso Angela Siragusa, trattate come prostitute!

Eppure  un contesto democratico e civile, lo  doveva  fare e denunciare ad alta voce. Questa non è democrazia!

Ci vorrebbe più unità di intenti in quest’isola!  Don Vito Impellizzeri,  rifletteva tempo fa,  durante un’omelia sul fatto che capita ad ogni cittadino di Pantelleria quando si trova fuori dall’isola, in terraferma.  Ma come mai, quando due panteschi s’incontrano fuori dall’isola, anche se non si conoscono o si praticano raramente, si  salutano e si aiutano reciprocamente ?  Come mai succede questo solo fuori dell’isola e non è pratica quotidiana nell’isola? Quando puoi ritornano sull’isola,  stentano a salutarsi se non addirittura,  cambiano strada per non sentirsi a disagio. Perché perdiamo nell’isola, questo spirito di unità, di fratellanza e di radici,  che ci dovrebbe unire tutti!

Un piccolo sforzo, anche nelle diversità di parte, dovremmo  praticarlo! Anche perché i problemi sono comuni, la barca in cui stiamo tutti, è unica!

 

 essere uniti paga, essere divisi no !

 

Ci vorrebbe sull’isola, più unità e non divisione! Vi racconto un aneddoto,  una storia vera  personale successa  diverse anni fa, per dimostrare  che quando si vuole, si può fare!.

 Quando furono istituiti i distretti scolastici, sono stato eletto,  dal consiglio comunale di allora, come rappresentante dell’isola. Rappresentavo la sinistra isolana, coi voti del PCI e del PSI, anche si sono aggiunti due voti della Democrazia Cristiana. Assieme a me, i furono eletti, il mtr. Salvatore Silvia in quota DC  l’ingegnere Secchi  come rappresentante del MSI .Tutti e tre rappresentavano l’isola nelle nostre diversità!  Eppure, unimmo le nostre forze, non ci dividemmo, sempre compatti  per l’isola!

Ci siamo protetti l’uno con l’altro,  quando inizialmente si doveva eliminare un rappresentante,  è quello eliminato apparteneva alla destraI. Poi uniti si è presentato una proposta unitaria  per risolvere il problema scolastico della mancata di designazione di professori e maestri sull’isola, fino a dicembre.

La proposta per invogliare i maestri professori a venire sull’isola,  era la gratifica del doppio punteggio  per l’anno scolastico.  La mozione unitaria fu accolta, in virtù della nostra compattezza e dalla forza delle nostre argomentazioni

 

Patto per Pantelleria

 

Per questi motivi, ho deciso di riaprire il tavolo politico tra le forze Isolane. Tavolo politico aperto perché le sedute siano pubbliche. “Patto per Pantelleria” lo chiamo !

Desidero ardentemente che i problemi dell’isola,  sui trasporti, sulla sanità e sull’agricoltura, da oggi in poi si affrontano in un modo diverso, in un modo unitario.

Non aspettiamo che il fatto  accada,  ma  programmiamoci e agiamo unitariamente prima! Non essere succubi, ma attori del nostro destino!

Desidererei che le sedute siano pubbliche,  in quanto parliamo dei cittadini e per i cittadini panteschi,  e quindi la loro presenza è fondamentale.

Dopo questa elezione è giusto che chi ha vinto amministri e chi è all’opposizione controlli ! Chieda spiegazioni, solleciti e indichi soluzione diverse.E’ la democrazia !  Si dice sempre che per fare una buona amministrazione, ci  vuole un’ottima opposizione!

 Nella diversità dei ruoli ( opposizione e maggioranza), avere e prospettare un canale di dialogo e di confronto sereno e serio,  per come ho detto al Sindaco Vincenzo campo,  mi sembra un buon auspicio per il 2019..

 

PS. Questo è quello che scrissi a inizio dell’anno scorso, oggi più che mai d’attualità !  Ma da allora ad oggi, c’è una differenza sostanziale, Il fatto cioè che la chiusura del punto nascita è avvenuto.  Allora  aveva una ragione un tavolo politico aperto tra le forze d’opposizione,  Oggi c’è bisogno di una risposta unitaria di tutti,  compresa l’amministrazione. Ho già parlato col Sindaco e presentato ufficialmente la richiesta di un tavolo tecnico tra tutti i partiti e l’amministrazione. Ho avuto la promessa  che come gli impegni  per questa emergenza sanitaria, diminuiranno,  il tavolo tecnico si farà!

 

 Angelo Fumuso

coordinatore del comitato IV “Isola di Pantelleria”.

 

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Trapani, Italia Celere segnala mancata corresponsione di buoni pasto o tiket agli operatori di polizia

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Notizie sulla provincia di Trapani - Il giornale di Pantelleria

Riceviamo e pubblichiamo integralmente

ART. 3 COSTITUZIONE: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”…tranne gli operatori di Polizia

 

In un Paese ove ci si preoccupa GIUSTAMENTE di assicurare un pasto ed opportuni generi di conforto a chi, pur facendo ingresso irregolare nel territorio dello Stato, si trova a dover passare ore all’interno di strutture dell’Amministrazione, dobbiamo purtroppo constatare che pari trattamento non viene garantito agli Operatori di Polizia che, a causa di servizi di O.P. e straordinario emergente, si trovano ad operare presso gli uffici di Polizia anche in orari che sono normalmente deputati alla consumazione dei pasti.

Dal mese di Novembre 2020 l’Amministrazione non corrisponde al proprio personale il corrispettivo sostitutivo dei cosiddetti “generi di conforto” previsti nei servizi di O.P. e, dal mese di Marzo 2021, non corrisponde il corrispettivo dei cosiddetti “buoni pasto o Ticket” sostitutivi della mensa obbligatoria di servizio.

Nel settore privato, alla base di ogni azienda vi è la programmazione degli obiettivi e delle esigenze future e non di rado, se qualche Manager non è in grado di programmare, prevedere o gestire tali bisogni, saltano le sedie. Ma NOI non operiamo nel settore privato, così capita che ogni anno si ripetano sempre le stesse emergenze (che ormai da emergenze si sono trasformate in cattive consuetudini) e pertanto il Personale che per legge “veglia al mantenimento dell’ordine pubblico, alla sicurezza dei cittadini, alla loro incolumità e alla tutela della proprietà; cura l’osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e speciali dello Stato, delle province e dei comuni, nonché delle ordinanze delle autorità; presta soccorso nel caso di pubblici e privati infortuni” sia costretto a subire l’inefficienza di taluni MANAGER che provoca un trattamento disparitario anche nei confronti di chi si trova sul territorio Nazionale in virtù di una violazione di legge.

Per quanto sopra, questa O.S. chiede che si provveda in tempi certi alla corresponsione di quanto dovuto al Personale, non escludendo di promuovere azioni volte al recupero dei crediti vantati dai colleghi, nelle opportune sedi.

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Ambiente

Pantelleria, Via Kazzen ripulita dalle erbacce. Ci scrive una lettrice

Redazione

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Ci scrive una lettrice per la pulitura di Via Kazzen. Riportiamo integralmente il messaggio:

“Tramite Il Giornale di Pantelleria a nome dei residenti di Via Kazzen voglio ringraziare il Comune per aver finalmente ripulito la strada! E comunque ritengo che determinati interventi vanno fatti prima di adesso.”

Il messaggio della lettrice prosegue con: “Su questo marciapiede fino a ieri mattina non si poteva nemmeno salire”.

 

Rimanete aggiornati con Il Giornale di Pantelleria su tutti i fatti di cronaca, cultura, attualità, politica, sport e altro ancora.

Per contatti: ilgiornaledipantelleria@gmail.com ovvero tramite Whatsapp al numero: 3332715327.

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La voce dei lettori

Pantelleria, disagi con il servizio idrico a Kaffefi. Ci scrive un lettore

Redazione

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente

 

Buongiorno,

mi permetto di scrivere pubblicamente questa mail alle vostre testate, dopo ponderata e lunga riflessione sull’opportunità di farlo. Ma, come capirete leggendo nel seguito, l’esperienza che sto vivendo ormai da 4 mesi con i responsabili del servizio idrico comunale, ha fatto sì che la misura raggiungesse il colmo e che pertanto non fosse più possibile non rendere pubblica una vicenda che sta ormai assumendo aspetti paradossali.

Provo a riassumere brevemente:

Io e mia moglie Ilaria Piscitelli, siamo proprietari di un dammuso in Contrada Kaffefi allacciato all’acquedotto gestito dal servizio idrico comunale (Codice Cliente 3646 intestato a mia moglie Ilaria Piscitelli).

Premesso che non risiediamo stabilmente a Pantelleria ma veniamo spesso nel corso dell’anno e non soltanto nel periodo estivo, intorno alla metà di Aprile 2022 siamo stati avvisati da amici panteschi che nella nostra proprietà era venuta a mancare l’acqua. In data 18 Aprile (martedì dopo Pasquetta) ci siamo attivati cercando di contattare telefonicamente l’ufficio del Servizio Idrico del Comune. Dopo ripetuti tentativi andati a vuoto siamo riusciti, dopo qualche giorno, a parlare solo con l’ufficio amministrativo, che nulla sapeva del guasto e che si è limitato a prendere nota della segnalazione affermando che l’avrebbe trasmessa alla sezione tecnica. Nei giorni successivi, non ricevendo alcuna notizia, abbiamo ripetutamente provato a chiamare e, visti i continui fallimenti, abbiamo inviato una mail per sollecitare informazioni in merito alla segnalazione effettuata.

Inutile dire che la mail non ha mai ricevuto risposta.

Non ci siamo arresi e abbiamo continuato a telefonare, quasi ogni mattina. La nostra speranza era che almeno qualcuno ci dicesse cosa stava succedendo e perché l’acqua non arrivava. Lungi da noi l’idea che si fosse proceduto alla riparazione, ci bastava sapere che qualcuno fosse per lo meno a conoscenza del problema.

Nemmeno questo siamo riusciti ad ottenere.

Non sapendo più a chi rivolgerci abbiamo deciso di inviare una nuova mail, questa volta mettendo in copia anche il sindaco, denunciando la gestione assolutamente inefficiente del servizio idrico che, a un mese dalla prima segnalazione, non è stato in grado di fornire alcun tipo di informazione, né sui tempi di risoluzione del problema, né sul fatto che si sia proceduto o meno a verifiche tecniche volte a valutare la natura e l’entità del problema stesso.

Anche questa volta la mail non ha avuto la benché minima replica da parte di nessuno.

Non vorrei farla troppo lunga ma le telefonate e le mail sono continuate sempre più pressanti, anche perché verso la fine di Maggio saremmo dovuti arrivare a Pantelleria.

Avendo a disposizione una riserva di circa 30 quintali di acqua siamo arrivati a Pantelleria con l’ansia di risolvere il problema prima che si dovesse procedere al ripristino dell’acqua mediante autobotte che, data la ridotta carreggiata dello sterrato che giunge alla nostra proprietà, non poteva che essere di dimensioni ridottissime (non più di 10 quintali di acqua per volta).

Al secondo giorno di permanenza a Pantelleria (e dopo quasi 2 mesi dalla prima segnalazione) siamo riusciti a sapere da un tecnico del Comune che il problema era noto: sulla nostra linea si era formata una grossa perdita e quindi per evitare sprechi di acqua, nell’attesa di riparare la perdita, la linea sarebbe stata attivata solo una volta a settimana (il sabato per l’intera giornata) per consentire alle varie utenze di fare scorta per la settimana successiva.

In effetti così è stato e per i 2 sabati successivi abbiamo constatato che l’acqua veniva resa disponibile per circa una ventina di ore.

Al terzo sabato (4 Giugno 2022) l’acqua non è più arrivata.

Il tecnico del Comune che per la prima volta ci aveva avvisati della perdita, ci aveva anche fornito il nominativo e il recapito di una persona da contattare in caso di problemi (Il signor Pirreca Maurizio) che successivamente abbiamo scoperto essere un privato al quale il Comune ha appaltato una parte del servizio di manutenzione della rete. Contattato, si è immediatamente attivato (lui sì) per capire il problema. Ha tentato di risolverlo ma invano. La questione pare fosse legata al fatto che la perdita sulla linea era ormai talmente grande che l’acqua non riusciva ad avere sufficiente pressione per raggiungere la nostra utenza posta più a monte. A questo punto la palla passava di nuovo al Comune che avrebbe dovuto, giocoforza, riparare la perdita.

Io e mia moglie nel frattempo siamo stati costretti a lasciare l’isola non potendo più continuare a rimanere con la spada di Damocle dell’acqua portata in cisterna a 10 quintali alla volta. Oltretutto, avremmo dovuto rivolgerci al Comune per avere questo servizio sostitutivo di erogazione dell’acqua. Cioè lo stesso Comune che non risponde!!!

Ad oggi non siamo ancora tornati e chissà se e quando potremo farlo, visto che il problema non è stato ancora risolto. Nel frattempo essendo riusciti a parlare con il signor Santangelo, responsabile tecnico del servizio, abbiamo avuto le seguenti spiegazioni in rigoroso ordine cronologico e a distanza di tre/quattro giorni una dall’altra:

  1. abbiamo ricevuto segnalazione dal signor Pirreca del problema, in settimana facciamo un sopralluogo per verificare
  2. abbiamo problemi con i tecnici in malattia, contiamo di fare il sopralluogo la settimana prossima
  3. abbiamo fatto il sopralluogo e abbiamo identificato il punto della perdita. Per ripararla ci servono però almeno due persone, probabilmente la settimana prossima riusciamo ad organizzare l’intervento
  4. Per intervenire abbiamo bisogno dello scavatore che sarà disponibile la settimana prossima
  5. Abbiamo fatto un sopralluogo e non riusciamo a trovare il punto esatto della perdita (in contraddizione con il punto 3). Quella linea è un colabrodo e sarà difficile intervenire. Abbiamo deciso di bypassarla e allacciarvi direttamente alla linea nuova che corre sulla strada asfaltata. Per fare questo lavoro è necessario uno scavo per il quale ci stiamo attrezzando
  6. Il Comune non ci fornisce lo scavatore, stiamo provando a reperirlo. Vi faccio sapere fra mezz’ora.

“Vi faccio sapere fra mezz’ora”. Questa è l’ultima comunicazione ufficiale che siamo riusciti ad avere dal Comune.

La mezz’ora ad oggi è diventata 6 giorni. Giorni durante i quali noi non siamo più riusciti a sapere nulla. Ovviamente abbiamo richiamato senza ottenere nessuna risposta se non un sms che ci intimava di non continuare a provare altrimenti ci avrebbero bloccati, visto che quello era un cellulare privato. Che fosse un numero privato il diretto interessato non lo ha mai specificato a voce, lo ha solo insolentemente dichiarato con quell’sms. Abbiamo sempre cercato di contattare Santangelo, rigorosamente in orario di lavoro, usando i tre numeri a nostra disposizione: innanzitutto quello del suo ufficio – pubblico – al Comune e poi, in caso di mancata risposta, i due numeri di cellulare, uno, come abbiamo appena scoperto, privato, e l’altro sempre spento (forse proprio perché di lavoro).

Credo di averla fatta fin troppo lunga. Ma la vicenda richiedeva un seppur essenziale riassunto, anche perché il suo aspetto così kafkiano (in certi punti lo definirei persino comico se non fosse tragicamente reale) mostra lo stato di abbandono e di inefficienza in cui versa un servizio così importante com’è quello dell’acqua pubblica, tanto più in un contesto difficile come può essere quello di Pantelleria. Ma quello che più di ogni altra cosa offende, è l’assoluta mancanza di trasparenza verso l’utente (che peraltro paga bollette che a questo punto definirei inutilmente care visto che non si è in grado nemmeno di fare una lettura corretta dei contatori una volta l’anno) che viene trattato come se fosse un disturbatore e quindi non degno nemmeno di avere un quadro chiaro della situazione.

Un utente che, si badi bene, se correttamente e onestamente informato, sarebbe anche disposto a contribuire a spese proprie all’intervento e quindi a venire incontro all’amministrazione.

L’amara considerazione finale che ci sentiamo di fare è che da questa triste vicenda purtroppo si evince una volta di più che in questo Paese tutto ciò che è amministrazione pubblica è ormai allo sbando più completo. Decenni di saccheggi di risorse pubbliche utilizzate per fini clientelari e politici, hanno condotto ovunque a non poter più contare su infrastrutture pubbliche correttamente progettate ed efficientemente manutenute.

Nel ringraziarvi per l’attenzione e per il tempo che vorrete dedicarmi porgo,

cordiali saluti

Renzo Miglioli

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