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Salute

Patto di collaborazione tra Anci Sicilia, Rete Civica per la sanità territoriale

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SALUTE BENE COMUNE: ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA ANCI SICILIA, RETE CIVICA SALUTE E COMITATI CONSULTIVI PER PROMUOVERE L’EMPOWERMENT DEI CITTADINI E IL RAFFORZAMENTO DELLA SANITÀ TERRITORIALE

 

Nel piano di lavoro indagini sulle barriere architettoniche e monitoraggi territoriali sui determinanti di salute, coinvolgimento nelle attività di prevenzione e buone pratiche di integrazione socio sanitaria, co-progettazione della “medicina di prossimità” e sensibilizzazione alla donazione d’organi e tessuti per aumentare i trapianti salvavita

ANCI Sicilia, Rete Civica della Salute e Comitati Consultivi delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere firmano un accordo di collaborazione triennale finalizzato alla realizzazione di un sistema di sviluppo partecipato attraverso percorsi di sensibilizzazione, educazione, partecipazione e politiche attive sul tema “Salute Bene Comune” con particolare riguardo alla visione “One Health”. Ad ospitare la cerimonia della firma è la riunione del Comitato Direttivo dell’ANCI Sicilia svoltasi oggi pomeriggio a Palazzo delle Aquile a Palermo. Un luogo e una data che ne sottolineano l’importanza, al pari della platea invitata, nella quale i rappresentanti dell’Associazione dei Comuni sono fianco a fianco con i coordinatori provinciali della Rete Civica della Salute (RCS). L’accordo, firmato dal presidente di ANCI Sicilia Leoluca Orlando, dall’ideatore e coordinatore della RCS Pieremilio Vasta e dal presidente della Conferenza dei CCA Pier Franceso Rizza va oltre l’enunciazione di principi, peraltro solidamente ancorati alle previsioni legislative più avanzate, a partire dalla Misura 6 del PNRR sullo sviluppo dell’Assistenza territoriale del Sistema sanitario nazionale attraverso le “reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” e dalle previsioni del DM 71/2022 che persegue “la valorizzazione della partecipazione di tutte le risorse della comunità, attraverso il coinvolgimento dei diversi attori locali (Aziende Sanitarie, Comuni, Professionisti, Pazienti e loro caregiver e Terzo Settore)” nel processo di riordino delle nuove strutture di prossimità: Case della Comunità (CdC), Cure domiciliari attraverso equipe multi professionali (Unità di Continuità Assistenziale) e Centrali Operative Territoriali (COT) favorendo una reale interconnessione socio-sanitaria nei contesti urbani. “L’accordo di collaborazione firmato oggi- dichiarano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia – sancisce una vera e propria alleanza a tutela del fondamentale bene comune che è la salute. Le tristi vicende legate alla

pandemia che hanno, purtroppo, caratterizzato gli ultimi anni, ci hanno reso consapevoli del fatto che la salute individuale non è più una questione privata ma un bene comune globale”. “Il protocollo d’intesa vuole essere un’ulteriore sollecitazione affinché gli amministratori locali, i dirigenti e i funzionari dei comuni, possano esercitare, anche su questi temi, un ruolo attivo divenendo così vere e proprie “agenzie” di promozione della salute anche attraverso la diffusione di prassi e comportamenti che favoriscano la prevenzione e uno stile di vita salutare”, aggiunge Alvano.

“Cittadini e istituzioni devono essere consapevoli del fatto che la salute di ognuno di noi è una risorsa collettiva – aggiunge Orlando – e che prendersi cura di sé, dell’altro e dell’ambiente in cui si vive è un compito personale che però può essere svolto con successo solo attraverso un’azione collettiva, con la messa in comune dei saperi medici, la condivisione di stili di vita sostenibili e con la corretta fruizione dei necessari presidi sanitari”. “Si tratta ancora una volta, com’è nel Dna della RCS e come già sviluppato nell’accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale – sottolinea Pieremilio Vasta – di un’alleanza di sussidiarietà circolare. Un modo per promuovere nei fatti, grazie al coinvolgimento dei Riferimenti Civici, che mettono a disposizione risorse umane, esperienziali e di competenza, quell’affiancamento alle istituzioni che si traduce in supporto quotidiano, promozione di una cooperazione dal basso facilitata dall’alto attraverso co-progettazioni e co-programmazioni. Non per caso dell’Accordo fa parte integrante un programma di azioni che impegna ANCI e RCS a coinvolgere Sindaci, Assessori, Consiglieri e Personale comunale nell’esercizio organizzato del principio costituzionale di sussidiarietà circolare per le politiche pubbliche sui beni comuni: salute, ambiente, cultura e a comunicare la possibilità offerta di promuovere e favorire la partecipazione civica nel processo di qualificazione e umanizzazione del Sistema Salute basato sulla interconnessione tra Sanità, Scuole ed Enti Locali”. “I Comitati Consultivi delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Sicilia, nel loro ruolo di rappresentanza degli Utenti ed Operatori – spiega Pier Francesco Rizza – affiancheranno i Comuni nella elaborazione dei pareri obbligatori sui Piani territoriali dell’Assistenza Sanitaria Territoriale e sull’integrazione socio-sanitaria al fine di rafforzare la Medicina di prossimità, ridurre l’uso inappropriato dell’Ospedale e del Pronto Soccorso e migliorare l’Umanizzazione dei servizi”.

Il piano di lavoro dei tre anni mette insieme diverse azioni. Molte sono dedicate a informazione e sensibilizzazione. Si va dai webinar informativi e formativi, per ambiti di bacini territoriali, dedicati a "Partecipazione Civica e Sociale", "One Health", " Sviluppo sostenibile e Ambiente", "Cittadinanza digitale e Comunicazione” alla partecipazione dei Riferimenti Civici accreditati nei Comuni alle iniziative di formazione e divulgazione organizzate da ANCI Sicilia, dagli incontri di presentazione della RCS nell’ambito dei lavori delle Giunte e dei Consigli Comunali, con il coinvolgimento non solo degli Assessori e dei Consiglieri ma anche dei Dirigenti dei Comuni, alle iniziative di promozione dell’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria, con particolare riferimento alle malattie oncologiche o croniche, dalla sensibilizzazione alla donazione di organi e tessuti per salvare tante vite in attesa alla più consapevole partecipazione civica nell’allerta tempestiva in sinergia sia con la Protezione Civile che con il Servizio sanitario.

Ma ci sono anche altri impegni, altrettanto significativi. E infatti l’ANCI e i Comuni collaboreranno alle fasi attuative territoriali dell’Accordo tra Ufficio Scolastico Regionale e la RCS per il supporto all’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica nelle Scuole della Sicilia sull’Obiettivo formativo “Salute Bene comune”, con particolare riferimento ai rischi per la salute nel contesto urbano al fine di favorire più alto livello di alfabetizzazione e di accessibilità all’informazione sanitaria di tutti i cittadini aumentando il grado di autoconsapevolezza. Non solo. La RCS parteciperà sia agli studi e ai monitoraggi sui determinanti di salute previsti dal Manifesto “La Salute nelle Città: bene comune” sottoscritto dall’ANCI nazionale sia ad interventi-pilota di indagine sulle barriere architettoniche / ostacoli all’inclusione. E ancora: con il fine di cooperare per “il necessario miglioramento dell’integrazione socio sanitaria nei territori siciliani”, l’ANCI e la Rete opereranno insieme per la co-progettazione di modelli organizzativi e metodologia operativa da offrire ai Comuni per “la migliore attuazione nel territorio siciliano del progetto dell’OIS (Osservatorio sulle buone pratiche di Integrazione Sociosanitaria) di Federsanità ANCI in convenzione con Agenas, finalizzato a raccogliere le migliori esperienze di integrazione socio sanitaria al fine di renderle modelli diffusi attraverso l’organizzazione di tour informativi interprovinciali in una logica di reale disseminazione”.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Sanità Lazio, Giuliano (UGL): “Violenza sessuale su operatrice del 118 è atto selvaggio che va punito in maniera esemplare”

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Sanità Lazio, Giuliano (UGL): “Violenza sessuale su operatrice del 118 è atto selvaggio che va punito in maniera esemplare”

“La violenza sessuale a bordo di una autoambulanza del 118 avvenuta sabato sera a Roma nel quartiere San Lorenzo è un atto selvaggio, che va punito in una maniera esemplare” dichiara in una nota il Segretario Nazionale Gianluca Giuliano, commentando l’episodio di barbarie, avvenuto da parte di un cittadino extracomunitario che durante il percorso che lo portava in ospedale, si sarebbe divincolato dalla barella saltando addosso ad una operatrice sanitaria palpeggiandola ripetutamente. “L’ennesima folle aggressione ai danni di professionisti della sanità che evidenzia l’effettiva mancanza di sicurezza in cui opera il personale, oramai sempre più vittima di situazioni di degrado sociale”. Alla vittima la vicinanza e la solidarietà di tutta la nostra organizzazione conclude Giuliano.

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Partinico – Sanità ed emergenza liste d’attesa: nasce clinica Santa Chiara, diretta dai diabetologi Vincenzo e Francesca Provenzano

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Presidio contro diabete e obesità, con professionalità d’eccellenza, tecnologie avanzate, prezzi da ticket sanitario, tempi da struttura privata e un metodo innovativo

È stata inaugurata nella maestosa struttura che ospitò, nel ‘900, il Molino Pastificio Soresi, che si trova in via Maggiore Guida, 9 nel centro storico di Partinico, in provincia di Palermo, la Casa di Cura Santa Chiara. Non solo una clinica privata ma uno dei pochi centri specializzati in Italia contro il diabete e l’obesità, tra le malattie più diffuse in Sicilia, i disturbi alimentari e la cura del piede diabetico. Aperta a tutte le branche della medicina, nasce con l’intento di garantire la salute a prezzi accessibili soprattutto per chi ormai ha rinunciato a curarsi, tra le lunghe attese del pubblico e i costi esorbitanti del privato. Esportando un modello sanitario che prevede in un unico giorno dalle analisi, alla diagnosi, alla terapia. Il tutto con medici e tecnologie d’eccellenza, strumenti farmacologici di ultima generazione, chirurgia e psicologia. La governance di Santa Chiara è composta dall’amministratore delegato Angelo Sapienza, dai direttori sanitari Vincenzo Provenzano, diabetologo di fama internazionale, già primario di diabetologia dell’ospedale Civico di Partinico e dalla figlia Francesca Provenzano che ha seguito le orme del padre. Direttore amministrativo Gianlivio Provenzano.

Il modello Santa Chiara per lo snellimento delle liste d’attesa

“La nostra mission è creare una sanità di eccellenza alla portata di tutti – ha commentato il direttore sanitario Vincenzo Provenzano – con un prezziario sovrapponibile al tariffario regionale e, in alcuni casi, a metà prezzo. Una struttura di specializzazione che vuole affiancare il pubblico e non contrapporvisi, offrendo un modello virtuoso da poter seguire. Il paziente, infatti, arriva di mattina e, in un contesto alberghiero confortevole, fa tutte le indagini del percorso diagnostico terapeutico con un team polispecialistico che comprende oltre ai medici e agli infermieri, anche gli psicologi e le associazioni di volontariato. Nel pomeriggio, ha già in mano la terapia con risparmio di tempo, economico e con zero disagi. Questo è il modello che vogliamo proporre anche alla Regione per lo snellimento delle liste d’attesa”.

Sanità pubblica e privata insieme: il saluto di Salvatore Requirez e Barbara Cittadini

Numerose le autorità presenti al taglio del nastro per la presentazione dei servizi della struttura. Tra gli esponenti del mondo della sanità pubblica e privata, Salvatore Requirez, dirigente generale Dasoe dell’Assessorato regionale della Salute, Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Orazio De Guilmi presidente dell’Associazione dei Diabetici. Presente Salvatore Iacolino, dirigente generale del dipartimento per la pianificazione strategica che ha affermato: “Abbiamo l’esigenza di rivedere la rete ospedaliera e di abbattere ancora di più le liste d’attesa, rendendo equo l’accesso alle prestazioni ai cittadini, qualunque sia il loro rango sociale e l’esigenza di rafforzare la cooperazione tra pubblico e privato per garantire un’offerta assistenziale sempre più ricca e coerente con le esigenze della sanità siciliana”. Barbara Cittadini, vicepresidente vicario Aiop nazionale e presidente Aiop Sicilia che riunisce la sanità privata, ha sottolineato come “in Sicilia ci sono resistenze sulla sanità di diritto privato che non esistono nel resto di Italia” esortando la politica a “credere nella sinergia tra pubblico e privato”.

Le autorità politiche presenti

Tra le autorità politiche, oltre al sindaco del comune di Partinico, Pietro Rao, il senatore Raoul Russo, il senatore Davide Faraone, il deputato nazionale Maria Carolina Varchi, l’eurodeputato Giuseppe Milazzo, Nuccia Albano, assessore della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Girolamo Turano, assessore all’Istruzione e alla formazione professionale, Vincenzo Figuccia, deputato questore dell’Assemblea Regionale Siciliana che ha consegnato una targa di merito al dottore Vincenzo Provenzano per la struttura Santa Chiara.

E, ancora, il presidente della Commissione Attività Produttive dell’Ars, Gaspare Vitrano, il presidente della Commissione Antimafia, Antonello Cracolici, Nicola Vernuccio in rappresentanza della Città metropolitana di Palermo e il presidente del Consiglio Comunale di Partinico Erasmo Briganò. Presenti anche i sindaci del comprensorio Alberto Arcidiacono di Monreale, Luigi Cino di Camporeale, Antonino De Luca di Giardinello, Giuseppe Terranova di Montelepre, Vito Rizzo di Balestrate, Santo Cosentino di Trappeto, Franco Ribaudo di Marineo, Giuseppe Siviglia di San Giuseppe Jato, Vito Cannella di San Cipirello, i rappresentanti dei comuni di Cinisi, Capaci e Terrasini.

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ASP di Trapani contro uso droghe e nuove sostanze psicoattive, crack e fentanyl, krokodil

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L’Asp di Trapani scende in campo con iniziative di sensibilizzazione per contrastare l’uso di sostanze stupefacenti dato il preoccupante aumento del consumo delle droghe chimiche nel territorio

Ieri mattina il direttore generale dell’Asp, Ferdinando Croce, ha presentato le attività per contrastare l’uso delle sostanze stupefacenti, con particolare riferimento alle nuove sostanze psicoattive, crack e fentanyl, krokodil.
“Sull’aumento dell’uso di droghe nella provincia trapanese siamo ad una nuova chiamata alle armi – ha affermato Croce – i dati in nostro possesso fanno comprendere come è in atto un rischioso ritorno alle nuove droghe, armi chimiche che non sono più di produzione naturale e molto più pericolose e per questo si deve aumentare soglia di attenzione.
“Non sei figo, sei solo fatto” è lo slogan della Campagna di comunicazione lanciata dall’Asp. “Vogliamo dare un impatto forte sui giovani e per questo lanciamo una campagna di prevenzione che coprirà quattro mesi. Partiamo in estate e poi continuiamo con l’inizio dell’anno scolastico con cartellonistica ad hoc per la promozione della salute”- ha sottolineato Croce.
“L’Asp di Trapani – ha aggiunto Croce – intende far fronte all’emergenza delle nuove droghe non solo dal punto di vista terapeutico ma anche su quello della prevenzione. È fondamentale far comprendere ai nostri giovani che la cultura dello sballo è un miraggio pericoloso, che ha conseguenze irreparabili sulla salute, dal punto di vista economico e anche per I risvolti che ha nell’alimentare fenomeni di microcriminalità. Non possiamo e non vogliamo sottrarci a questa responsabilità nei confronti dei cittadini. La nostra lotta alle dipendenze non si ferma a quella da stupefacenti ma riguarda anche altre forme, altrettanto pericolose e sulle quali è necessario che la comunità sia messa in guardia”.

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