Ambiente
Pantelleria, un lettrice segnala: al Lago niente cestini per immondizia e cartelli scoloriti. Dotare la zona con bagni chimici
Riceviamo e pubblichiamo integralmente le segnalazioni e suggerimenti di una nostra lettrice, relativamente alla zona del Lago di Venere.
La presente per segnalare la totale carenza di cestini dell’immondizia presso tutta la circonferenza del lago di Venere, neanche presso il parcheggio delle auto. Non vi e’ neanche una spiegazione per turisti sulla storia del lago , sulle tradizioni, sui possibili benefici dei fanghi. Vi e’un cartello illegibile, logoro, vecchio e scolorito.
Non vi e’ neanche un bagno chimico: se qualcuno ha esigenza di una toilette deve appollaiarsi forse dietro ad un cespuglio?
Quanto sarebbe sfruttata una doccia a pagamento ? Una semplice doccia che funziona a tempo, a pagamento, come nelle spiagge della Romagna …farebbe la felicità di tutti i turisti che vengono a godere della bellezza di una location unica al mondo.
Nella speranza che presto qualche miglioria possa presto essere apportata in questa location paradisiaca nel rispetto della natura.
Cordiali Saluti
In copertina, foto di Leonardo Puleo
Ambiente
Pantelleria, al via realizzazione sede Protezione Civile, Scuola educazione ambientale e foresteria
Intervento di qualificazione dell’immobile comunale in località Buccuram per la realizzazione della sede della Protezione Civile comunale, della Scuola di educazione ambientale e forestale e della foresteria
il Sindaco comunica che la Giunta Municipale ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo all’intervento di qualificazione attraverso la demolizione e ricostruzione dell’immobile di proprietà comunale sito in località Buccuram, destinato alla realizzazione della sede della Protezione Civile comunale, della Scuola di educazione ambientale e forestale e della foresteria.
Il progetto prevede la rifunzionalizzazione dell’immobile comunale mediante un intervento strutturale complessivo, finalizzato all’adeguamento dell’edificio alle esigenze operative della Protezione Civile e alle attività di formazione previste, nel rispetto della normativa vigente. L’intervento è inserito nell’ambito della programmazione dell’Ente ed è coperto da risorse finanziarie già individuate, come risultante dagli atti amministrativi approvati, con l’avvio delle successive fasi procedurali demandato ai competenti uffici comunali.
Ambiente
Pantelleria, cimice asiatica, avvistamenti e preoccupazione degli agricoltori. Ne parliamo con Giovanni Bonomo
La cimice asiatica appassionata del cappero pantesco
E’ già da qualche tempo che la cimice asiatica, nome scientifico halys halyomorpha, è sopraggiunta sull’isola, manifestando subito la sua nefasta essenza. Come le diverse specie aliene, o comunque tali per l’isola, essa rappresenta una preoccupazione per l’agricoltura, e visti i recenti workshop realizzati sull’isola, abbiamo voluto approfondire l’argomento.
Un riferimento prezioso da cui attingere nuove notizie è senza dubbio Giovanni Bonomo, agricoltore per professione e per passione, con quel piglio per la conoscenza a largo raggio che lo induce ad approfondimenti e studi continui.
Reduce dall’organizzazione del corso “Agricoltura Bionaturale”, realizzato con il Centro Culturale Giamporcaro, Bonomo ha avuto modo di farsi una idea sulla presenza della cimice asiatica a Pantelleria e possibili soluzioni per allontanarla dalle coltivazioni.
Signor Bonomo, questo insetto ha dei periodi in cui è più aggressiva e di cosa si nutre? “I periodi in cui la si vede più spesso sono le stagioni della primavera e dell’estate. Si nutre suggendo le piante, i frutti e le foglie dei capperi.
Prima avevamo la Bagrada Ilaris, che si era allocata a Scauri, Rekhale e zone limitrofe.
Qui a Pantelleria, invece, l’asiatica è stata vista dal professore Bruno Massa e un testimone l’ha vista in una pianta di cappero nel capoluogo. E non si limita ai capperi, ma aggredisce anche piante da frutta e tutte quelle piante coltivate e non, insomma quelle spontanee. Ed è attraverso proprio la frutta che deve essere arrivata, così come tanti altri insetti.”
Questa cimice non fa la schizzinosa, in buona sostanza. Come allontanarla, allora? “Esatto, le piace tutto. Per allontanarla, dobbiamo ricorrere a metodi naturali e il corso che abbiamo tenuto ad ottobre è stato illuminante. Luigi Rotondo ha spiegato che un buon “repellente” è il carbonato di calcio addizionato con un tot di mandarino ed è un composto a largo spettro, coinvolgendo diversi insetti. Un altro esperto suggerisce l’uso del sapone molle, come il Marsiglia, con cui fare trattamenti, per i quali ci vuole molto tempo e fatica. Ma la cosa urgente è cominciare ad organizzarci e forse il Parco e il Comune in sinergia posso vedere se si può trovare il sistema per una “lotta biologica”.
Siamo in pieno inverno, fine dicembre, ma la primavera arriva in un attimo e con essa il risveglio di tutta la primavera e dei suoi componenti, tra cui anche la cimice asiatica.
Ambiente
Lampedusa, riapre il Centro di Recupero delle Tartarughe
Sindaco Mannino “𝗨𝗻𝗮 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗟𝗮𝗺𝗽𝗲𝗱𝘂𝘀𝗮, 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼”
Dopo circa due anni di lavoro, di sinergia e di collaborazione concreta, oggi possiamo finalmente annunciare una notizia che riempie il cuore di orgoglio: 𝗿𝗶𝗮𝗽𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗥𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗧𝗮𝗿𝘁𝗮𝗿𝘂𝗴𝗵𝗲, che avrà la sua sede nei locali dell’Area Marina Protetta di Lampedusa.
Un centro che in passato non era stato messo nelle condizioni di proseguire il proprio prezioso lavoro e che oggi torna finalmente ad essere operativo, restituendo al nostro territorio un presidio fondamentale di tutela, ricerca e cura.
Questo centro non è solo un luogo di scienza e protezione, dove ogni giorno si lavora per salvaguardare una specie simbolo del Mediterraneo come la Caretta caretta.
È anche un segno concreto dell’identità di Lampedusa: un’isola che difende il suo mare, la sua biodiversità e guarda al futuro con responsabilità.
La riapertura rappresenta inoltre una straordinaria opportunità turistica e culturale, un’attrazione di primo livello capace di raccontare ai visitatori il valore del nostro patrimonio naturale e l’impegno che mettiamo nella sua difesa.
Un ringraziamento sentito all’Associazione Caretta Caretta e a Daniela Freggi, al mio Assessore Pietro De Rubeis che ha seguito tutti i passaggi amministrativi, e a tutti coloro che hanno creduto in questo percorso, lavorando con passione, competenza e visione.
Oggi Lampedusa compie un passo importante. Per il mare. Per le tartarughe. Per la nostra comunità.
Bentornato, Centro di Recupero delle Tartarughe.
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fabrizio vella
09:07 - Agosto 7, 2020 at 09:07
Questa si chiama civiltà!
Maria Gabriella Fasana
15:36 - Agosto 7, 2020 at 15:36
Condivido la segnalazione relativa alla totale assenza di cestoni per la raccolta della spazzatura allo specchio di Venere ma penso che più grave sia che dopo due anni per arrivarci si debba ancora fare un giro lunghissimo in strada pericolosa e sterrata.
In ogni caso in assenza di cestoni in poi punti dell”isola conviene portarsi un sacchetto e riportarsi la propria a casa e, ove necessario, anche quella dei maleducati che l’abbandono ovunque come per le cicche abbandonate.
Marta Diglio
21:13 - Agosto 7, 2020 at 21:13
Vivo l’isola da qualche anno ormai….Non è mlto grande i nostri rifiuti li portiamo dove alloggiamo non ci costa niente sistemarli nella nostra borsa…. e così i nostri bisogni fisiologici……lasciamo il lago di venere così com’è.. meraviglioso…..cambia posto ci sono i centri commerciali sulla terra ferma che fanno al caso tuo….grazie .
siegfried buck
22:49 - Agosto 7, 2020 at 22:49
stessa cosa al porto di scauri, forse peggio, perchè -attenzione – lì si trova veramente una toilette, l’hanno costruita in 2005 – purtoppo “e chiuso da anni…
(l’ho segnalato qualche anno fa sul pantelleria news!!!).
buck (kaffefi)
Sandro
14:22 - Agosto 8, 2020 at 14:22
Il lago di Venere e Pantelleria non sono la riviera adriatica, chi pulirebbe il bagno e farebbe manutenzione alle docce a pagamento?
Allora mettiamo anche lettini e ombrelloni
musica e gonfiabili
Meglio portarsi a casa i rifiuti e risciacquarti con una bottiglia di acqua e lasciare il lago come è
Annamaria Albertini
16:25 - Agosto 8, 2020 at 16:25
Ho trascorso le vacanze a Pantelleria per due anni consecutivi e devo dire siano state indimenticabili
Pantelleria non è per tutti , non è per un turismo di massa e con un minimo di buona volontà e rispetto ci si organizza per non lasciare sgradevoli tracce . Chissà che prima o poi riesca a ritornare per rivedere due splendidI AMICI ! Da Torino un caro saluto Annamaria
Elena
22:09 - Agosto 8, 2020 at 22:09
Pantelleria o la ami o la odi….
Noi l amiamo…. Certo la stanno lasciando al degrado puro… Un po’ di migliorie non guasterebbe…. Strade pericolose e comunque un po’ di più educazione e pulizia da parte dei villeggianti non guasterebbe…. Se poi I panteschi metterebbero del proprio…. Non guasterebbe.
Rimane che sono state delle ferie fantastiche.