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Cultura

Pantelleria, sulle mascherine a scuola ci scrive il Presidente del Consiglio d’Istituto D’Ajetti titolo personale

Redazione

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Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta di Enrico Greco, redatta a titolo personale

Dopo una nottata di riflessione sulla necessità di buttar giù queste due righe, ho deciso di farlo per dire la mia sulla questione mascherine e tamponi.

Da quasi 6 anni faccio parte della componente genitoriale del consiglio di circolo del circolo didattico Angelo D’Ajetti di Pantelleria, e negli ultimi tre anni ricopro la carica di presidente dello stesso.

Tutta questa premessa per dire che da anni partecipo e do il mio piccolo contributo sugli argomenti e problematiche della scuola, anni tutt’altro che facili per vari motivi che non sto qui ad elencare, prendendo decisioni a volte difficili, magari anche non centrando in pieno l’obbiettivo e in pochi casi sbagliando, ma sempre con un solo obbiettivo davanti, quello di fare il meglio per i bambini del circolo didattico.

Mi chiedo e le chiedo, signor Sindaco, se le vostre decisioni hanno il nostro medesimo obbiettivo! Infatti, non le nascondo un certo disorientamento sulle restrizioni che cadono sulle teste dei nostri figli, dandoci non poche preoccupazioni.

Se, da una parte, dobbiamo “ingoiare” l’obbligo di far indossare per tutte e 5 ore le mascherine ai nostri figli, nonostante la scuola garantisce l’adeguata distanza interpersonale, dall’altra si interpreta nella sua ultima ordinanza (confermato anche da lei stesso nella diretta social) che l’insegnate che arriva il Lunedì mattina da qualsiasi comune della nostra provincia, se non può o non vuole fare il tampone 48 ore prima ( a spese proprie, da quanto ho potuto capire ), può andare tranquillamente a scuola a svolgere il proprio compito, e solo dopo che esce da scuola può sottoporsi al tampone e in attesa di avere l’esito non uscire di casa.

Allora le chiedo: – L’incolumità fisica dei nostri bambini vale meno di quella del negoziante dove deve recarsi per fare la spesa? – Se la mascherina e la distanza tenuta a scuola è sufficiente per non sottoporsi al tampone prima di entrare in aula, come diventa insufficiente per uscire di casa e andare al solito negozio per fare la spesa? Da quando è iniziata questa pandemia, di incongruenze e disposizioni discutibili ne abbiamo viste tante, anche a livello nazionale, ma quando investono in questo modo i nostri figli e il futuro di questa nostra società, senza alcuna parvenza della delicatezza e rispetto della loro età e innocenza, noi genitori che, fino a prova contraria siamo i loro primi difensori e tutori, abbiamo l’obbligo di gridare il nostro dissenso e preoccupazione per quanto si sta verificando e si verificherà nel prossimo futuro. cordialmente

Greco Enrico

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Cultura

Pantelleria, Ministero di Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi: 21 dicembre con il Vescovo

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In Chiesa Matrice Ss Salvatore, domenica 21 dicembre sarò una giornata particolare per la comunità strettamente religiosa di Pantelleria. 
Se, infatti, da una parte avremo l’anniversario dell’arrivo sull’isola delle Suore delle Poverelle, dall’atro durante la stessa celebrazione Eucaristica di ringraziamento delle ore 11:00, il nostro Vescovo Angelo Giurdanella conferirà il Ministero dell’Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi.

Per saperne di più: Suore delle Poverelle, 80 anni di professione a Pantelleria. Messa con il Vescovo Giurdanella

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Cultura

Pantelleria, Sold out per Antonino Maggiore e il suo libro “Le note stonate”

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Presentazione con mini spettacolo per un pubblico di ogni età 

Sold out al Circolo Ogigia, sempre magistralmente capitanato da Florinda Valenzain occasione della presentazione del libro di Antonino Maggiore “Le note stonate”.
Il pomeriggio culturale Centro ha ottenuto un tale successo da superare le previsioni degli organizzatori.

Un pubblico così nutrito, sfidando il vento e il gelo, ha totalmente gremito la sala dello storico circolo di Pantelleria Centro. Persone di ogni età è accorsa a conoscere la nuova opera del musicista pantesco.
Moderata da Franca Zona, esperta e raffinata scrittrice, e da Giovanna Drago, insegnante sensibile e preparata, la presentazione ha alternato momenti di pura e intimistica commozione a quelli di leggerezza e sobrietà, esattamente come lo stesso libro, “Le note stonate” (Casa Editrice Menna – Avellino) fa e induce a fare durante la lettura.

Antonino Maggiore, presentato come uomo e come scrittore da Franca Zona, è  definito “maestro per passione”. “Le note stonate” viene  scritto in quattro giorni, o meglio notti. La stesura è nata come un “viaggio segreto” da condividere con poche persone. E così, inizialmente è stato: l’autore aveva mandato ciò che egli stesso ha definito un opuscolo, a Giovanna Drago la quale immediatamente inizia un’opera di convincimento alla pubblicazione che svolta quando la collega lo invita a riflettere sul ruolo degli insegnanti che devono essere anche degli educatori, in un contesto storico dove spicca la fragilità degli alunni.
Da qui, l’invio alla casa editrice e parte tutta questa nuova avventura da cui si appalesa la personalità di Antonino Maggiore. 
L’entusiastico approccio non solo alla lettura, ma all’ascolto del libro “Le note stonate” era palese ancor più pensando alle ondate di sentimenti e percezioni che da esso scaturiscono.

Per sorpresa del protagonista del pomeriggio letterario, un capannello di suoi alunni, ad un certo punto, lo ha circondato in un coro canoro, o meglio, in abbraccio canoro, affettuoso e leggiadro per la tenera età.
Un sipario, un piccolo ma dolce spettacolo che ha reso ancora più apprezzato l’evento de “Le note stonate”.

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Cultura

Suore delle Poverelle, 80 anni di professione a Pantelleria. Messa con il Vescovo Giurdanella

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80° di Professione Religiosa sull’isola

Per gli 80 anni di professione religiosa sull’isola, sono previsti grandi festeggiamenti.

Sabato 20 dicembre ore 20.00 VEGLIA DI PREGHIERA “MENDICANTI DI LUCE” in Chiesa Madre SS Salvatore;
Domenica 21 dicembre ore 11.00 Chiesa Madre CELEBRAZIONE EUCARISTICA DI RINGRAZIAMENTO presieduta dal nostro Vescovo Angelo Giurdanella a cui seguirà un rinfresco in oratorio.

Suore delle Poverelle a Pantelleria

La presenza delle Suore Poverelle a Pantelleria risale al lontano 1945, quando il primo gruppo di sei suore fu destinato all’ospedale di Khamma. Da allora si sono susseguiti anni di servizio operoso, di dono gratuito verso i malati, gli anziani, i bambini e la comunità tutta. Una presenza silenziosa ma attiva, fatta di dedizione, disponibilità, ascolto, accoglienza, attenzione ai più deboli e ai più bisognosi ma anche di gioia e di affetto, di entusiasmo e di vitalità.

Fondazione della congregazione

La congregazione ha origine nel 1864 a Bergamo, per opera di Don Luigi Maria Palazzolo.

Il sacerdote realizzò un’associazione di volontarie, per curare la gestione di un oratorio destinato alle ragazze povere del rione popolare di San Bernardino. Le donne si occupavano dell’insegnamento del catechismo e di varie attività caritatevoli a vantaggio della gioventù derelitta.

Le suore, dette delle Poverelle, da allora continuano a dedicarsi alle opere a favore della gioventù, aggiungendo tra le loro finalità la visita ai poveri e agli ammalati a domicilio, la cura degli orfani e, più tardi, l’insegnamento. Nel 1875 aprirono la prima filiale a Vicenza e l’anno successivo a Brescia e a Breganze.

Vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede il 5 gennaio 1919.

Le religiose dell’istituto ampliarono rapidamente il loro ambito di azione.

Infatti, nel 1919 fondarono una casa a Roma, dove vennero loro affidati i servizi domestici presso il pontificio collegio Urbano di Propaganda Fide. Nel 1922 aprirono a Grumello del Monte un centro per la cura e la riabilitazione dei disabili gravi. Poi, nel 1926 presero ad assistere le detenute del carcere di Bergamo e a partire dal 1931 si dedicarono all’assistenza delle comunità di emigrati italiani in Francia, Belgio e Lussemburgo. Nel 1952, fondando una casa in Congo, si aprirono all’apostolato missionario. In occasione dell’epidemia di ebola verificatasi nel maggio 1995 a Kikwit (Congo), alcuni ammalati furono ospitati presso un ospedale diretto dalle suore. Le religiose continuarono la loro opera di assistenza anche quando si capì che il contagio era quasi inevitabile.

Sei di loro, tutte provenienti dalla Lombardia, contrassero la malattia e morirono. 

Le Suore delle Poverelle si dedicano all’istruzione, alla gestione di orfanotrofi e case famiglia, all’assistenza agli emarginati e agli ammalati.

 

Oltre che in Italia, le suore sono presenti in Brasile, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Kenya, Malawi, Perù e Svizzera; la sede generalizia è a Bergamo.

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