Personaggi
Pantelleria, si è spento Don Franco Maccano, sacerdote dell’isola negli anni ’60. Il suo cuore è rimasto qui

Si è spento ieri mattina, Don Franco Maccano.
Ha professato il sacerdozio sull’isola per un lungo periodo e, innamorandosene, ha trasmesso il legame con l’isola ai suoi famigliari.
E’ infatti il nipote Alfredo che ci racconta di lui e dei suoi giorni nella Perla Nera del Mediterraneo.
“Mio zio Don Franco è nato ad Aulla Massa Carrara nel 1933 credo sia stato parroco di Pantelleria pressappoco alcuni dopo il 1960 anno in cui era stato ordinato sacerdote a Roma presso i gesuiti.
“Non ricordo per quanto tempo rimase sull’ isola, però ci ha sempre raccontato come si viveva in quegli anni.
“Mi sembra che contribuì alla costruzione di una chiesa. Tant’è che alcuni anni fa’ dovette tornare a Pantelleria per siglare la donazione del terreno.
“Nei suoi racconti ricordava alcune famiglie: alcune tra le tante i Nasti e Maccotta che possedeva la cartoleria in centro due sorelle a Buggeber che lo aiutarono nella sua missione.
“Ricordava anche alcuni parroci che vennero dopo di lui e che lo ospitarono, quando tornò qualche volta in vacanza.
Aveva anche un amico tale Salvatore Fernandez in Contrada Khamma, che purtroppo non sento da molti anni per cui non so se sia ancora in vita, che io sappia non aveva parenti. Forse un “figlioccio” che lo aiutava.
“Don Franco si è spento serenamente questa mattina, dopo un breve ricovero nell’ospedale di Pontremoli MS.”
Viene tenerezza a leggere di queste memorie, specie quando i ricordi sono netti come quelli del piroscafo
Per lui il traghetto per Trapani era ancora il piroscafo.
“Un altro aneddoto potrebbe essere basato sul vino: a mio zio piaceva molto lo zibibbo. Raccontò di un signore che coltivava appositamente uva nera per fare il vino da portare ai padri che venivano dal nord.”
Vediamo se qualcuno dei nostri lettori lo ricorda.
Cultura
“Antiche voci di Pantelleria” il successo di una donna, di una lingua tra memoria e identità

Presentazione del libro di Angelina Rodo “Antiche voci di Pantelleria” tra curiosità, stupore e meraviglia
Nello spiegare il sottotitolo si manifesta già tutta l’essenza del piacevolissimo pomeriggio che si è tenuto presso la Sala Consiliare del Comune di Pantelleria, lo scorso 29 agosto, in occasione della presentazione del libro di una straordinaria Angelina Rodo.
Una sala gremita ha accolto con grande interesse tutti gli interventi di una elegante, garbata ma al contempo energica insegnante di altri tempi, ma di grande attualità, che ha porto l’accento sull’importanza del dialetto, come identità di un popolo, sulla veracità di una cultura attraverso la lingua che si parla.
Tra i presenti, le istituzioni: Sindaco Fabrizio D’Ancona, il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppa Spata, e l’Assessore Massimo Bonì, che hanno fatto gli onori di casa.
Con la complicità del moderatore Aurelio Mustacciuoli, il pomeriggio ha preso una piega oltre modo interessante e accattivante, anche per il pubblico dei giovani presenti e richiamati dall’argomento.
Nel libro, la sagace autrice, ha riportato non solo termini, specialmente quelli più desueti, ma anche espressioni, modi di dire. Sollecitando il pubblico, ha aperto un sipario molto simpatico e leggero, in cui i presenti si sono lanciati in quei motti ricordando i nonni trasmettitori di verità, proverbi e vita.
Manifestando la sua grande preparazione e la profondità delle ricerche compiute, le interviste per quest’opera, la Rodo, con il suo fare da nobildonna, ha messo in evidenza le influenze linguistiche che fanno parte del nostro dialetto: fenici, arabi, normanni, francesi, spagnoli, ciascuno di questi popoli ha tracciato solchi determinanti per la formazione del “pantesco”,
Con riconoscenza verso l’autore, si è concluso l’evento citando Ignazio Buttitta: “Un populu. quannu ci arrubbanu a lingua. è persu pi sempri”.
L’importanza del dialetto è, come dicevamo, altissima e trasmetterlo ai giovani è un dovere affinchè mantengano l’identità del proprio sangue e delle origini e il libro “Antiche voci di Pantelleria” è tutto da leggere e rileggere e incorporare nella testa di ciascun pantesco.
Personaggi
Pantelleria, è morto Battista Maccotta: un pezzo di memoria dell’isola vola via con lui

E’ morto questo pomeriggio alle ore 15, Giambattista Maccotta, un pezzo di memoria di Pantelleria vola via con i suoi 83 anni.
Risiedeva a Borgo San Donato, nella sua fortunata azienda agricola e, dopo pochi giorni di degenza all’ospedale al Santa Maria Goretti di Latina, complicazioni hanno detto la loro e si è spento, su una barella senza poter rivedere i suoi cari un’ultima volta.
Classe 1942, uomo affasciante, energico, aveva seguito le orme del padre Fortunato, che ha ceduto all’omonimo figlio: hanno visto nell’Agro Pontino una felice svolta, ma il cuore di Battista, generoso e affettuoso, subiva il richiamo della sua amata isola.
Una splendida casa a Khamma e quella con grande terrazza a Gadir, viveva i suoi periodi sull’isola attorniato dall’affetto di tanta gente.
Sposato con la splendida Rosalba, compagna di tutta la sua vita, aveva avuto due figli, Fortunato Marco e Daniela che gli hanno regalato nipoti vivaci e bellissimi animatori degli ultimi suoi anni di vita.
Per chiudere il quadro biografico, Battista, mio caro e vicino cugino, era fratello di Angelina Maccotta, moglie di Zino Patanè forse il primo fornaio di Khamma. Ma non dimentichiamo gli avi: appunto il padre Fortunato e la mamma, la Zia Lina Casano, di Turi “Bonomo” il grande e immortale musicista.
Il mio sincero e sentito cordoglio lo voglio scrivere in questo spazio, poichè tutti noi saremo colpiti sempre più tempo dalla mancanza del caro Battista.
Marina
Personaggi
Pantelleria, 24 agosto i funerali di Silvano Piazza in Chiesa Matrice Ss Salvatore

Si terranno domani, domenica 24 agosto 2025 alle ore 9.30, presso la Chiesa Matrice Ss Salvatore di Pantelleria Centro i funerali del compianto concittadino Silvano Piazza, prematuramente scomparso dall’affetto dei suoi cari e di una intera comunità.
Stimato insegnante, molti anni ha contribuito alla formazione sportiva di intere generazioni di studenti panteschi, trasmettendo loro non solo i valori dello sport, ma anche quelli del rispetto, della disciplina e della crescita personale.
Per la comunità pantesca era una figura di riferimento, un educatore che ha lasciato un segno indelebile in tutti. Ormai settant’enne Piazza era una di quelle persone che restano tra gli affetti cari da custodire con cura.
La nostra redazione si unisce al cordoglio dei famigliari
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