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Cronaca

Pantelleria-Scauri, revocato il senso unico in Via A. D'Aietti

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Una comunicazione del sindaco Vincenzo Campo VIABILITA’ NELLA VIA AMEDEO D’AIETTI A SCAURI Dopo l’ordinanza n.64 del 9 luglio del 2018 a firma del Comandante della Polizia Municipale, dott. Vito Simonte, che istituiva il senso unico di marcia nella Via Amedeo D’Aietti, in contrada Scauri, l’Amministrazione Comunale ha ricevuto rimostranze e lamentele da parte di numerosi cittadini residenti nella zona che hanno vivacemente manifestato la loro contrarietà alla decisione presa senza la minima consultazione dei cittadini residenti in loco, senza alcun preavviso pubblico e trascurando un’attenta valutazione dei notevoli disagi che si sarebbero creati per la viabilità del luogo e per i cittadini impossibilitati a ricollocare nelle zone di residenza i propri mezzi di lavoro. Il sindaco Vincenzo Campo ha verificato che l’ordinanza è stata redatta in data 9 luglio 2018 con le seguenti motivazioni trascritte nella stessa: “Preso atto della richiesta pervenuta da parecchi cittadini residenti nella Via Amedeo D’Ajetti, nonché la richiesta pervenuta dal sig. Santoro Genova – prot. 13147/1319 P.M. del 9 Luglio 2018 – con la quale si richiede l’istituzione del senso unico di marcia nella Via Amedeo D’Ajetti… ravvisata – al fine di tutelare la sicurezza e l’incolumità pubblica e la regolare fruibilità anche da parte dei residenti della stessa Via, nonché quella di turisti e villeggianti – la necessità di adottare provvedimenti temporanei di viabilità, istituendo il senso unico di marcia nella Via Amedeo D’Ajetti, dal 1 Luglio al 30 Settembre di ogni anno – in concomitanza con il periodo di maggiore afflusso turistico sull’Isola….. considerate, le particolarmente ridotte, dimensioni della carreggiata stradale e i diversi tratti curvilinei a visuale non libera, che interessano la suddetta Via.” I cittadini che si sono presentati nella Casa Comunale hanno contestato la decisione sottolineando che il senso unico creerebbe al contrario notevoli difficoltà limitando la possibilità di fluida circolazione del traffico dei residenti costretti ad agire su altre strade limitrofe, che a loro volta presentano criticità non indifferenti quali l’importante traffico di mezzi pesanti e autobotti in transito a servizio di tutta la zona a monte, (riferita alla Via Zighidì e alla via per Sibà), oltre alla scarsa visibilità nell’innesto con altre strade comunali sulle quali il traffico veniva spostato. I cittadini hanno sottolineato anche che i mezzi di soccorso e le autobotti di fornitura acqua possono accedere alla via D’Ajetti solo nel senso contrario a quello stabilito dall’ordinanza (imboccando cioè l’ingresso dalla via Zighidì) in quanto la ridotta dimensione della carreggiata, particolarmente critica solo nell’ultimissimo tratto della via verso l’incrocio con Via San Gaetano, ne impedisce di fatto il passaggio qualora si provenisse dal lato sud. Attualmente eseguono manovre di inversione per ritornare sulla via e percorrerla nell’altro senso. Con l’istituzione del senso unico tali mezzi non possono più servire le abitazione del luogo, così come il titolare dell’impresa edile collocata nella zona a monte della Via D’Ajetti non può più rientrare in sede se non imboccando la via contro senso rispetto a quanto stabilito dall’ordinanza. Il senso unico non si rivela quindi un’azione sensata come è stato sottolineato anche dalle 78 firme di residenti presentate e protocollate presso gli uffici comunali. In considerazione di quanto rilevato e da quanto sottolineato dai residenti in loco, l’ordinanza di istituzione del senso unico in Via D’Ajetti è stata revocata con l’ordinanza n. 82 del 10/8/2018, sempre a firma del Comandante Simonte che ordina: “siano adottati nuovi provvedimenti di viabilità al fine di tutelare la sicurezza e l’incolumità pubblica e la regolare fruibilità anche da parte dei residenti della stessa Via, nonché quella di turisti e villeggianti, con l’istituzione del limite massimo di velocità di 20 Km/h, il divieto di fermata, l’apposizione della segnaletica verticale di Strettoia e la collocazione di specchi per la viabilità nei tratti curvilinei a visuale non libera.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Cronaca

Strage Toyota, Ugl Metalmeccanici:”Investire sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”

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“Serve realmente impegno per la sicurezza, attraverso lo sviluppo di una cultura organizzativa orientata alla prevenzione e alla formazione. Tragedie come quella accaduta a due operai di 34 e 37 anni che hanno perso la vita a seguito dell’esplosione alla Toyota Material Handling di Borgo Panigale nel Bolognese non devono ripetersi mai più e per questo occorre agire sulla prevenzione, implementando procedure di sicurezza efficaci, aggiornando costantemente i macchinari e formando adeguatamente il personale”.

E’ quanto dichiara il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera unitamente a Maurizio Boschi, Segretario UglM Bologna e Andrea Spettoli, Vice Segretario della federazione Provinciale commentando la morte sul lavoro di due operai per i quali, “una enumerazione che non è per niente ammissibile. La scarsa o inesistente attenzione al tema della sicurezza sul lavoro, che viene messa in atto in ogni singola attività lavorativa, è un tratto comune che lega la maggioranza dei casi. Come Ugl Metalmeccanici riteniamo che vada intensificato il lavoro fra istituzioni, parti sociali e datoriali per definire le proposte volte a implementare gli investimenti sulla sicurezza, potenziare il coordinamento delle banche dati e degli organi di vigilanza e aumentare l’organico del personale ispettivo indispensabile per effettuare i controlli a 360°. Una strage, quella alla Toyota, che accende drammaticamente il faro sulla sicurezza dentro le fabbriche. O non si rispettano le norme e i protocolli, o questi non ci sono. In entrambi i casi non si può parlare di fatalità: a tutti noi italiani – aggiungono i sindacalisti – il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ci dà insegnamento sostenendo che, le morti sul lavoro siano un oltraggio alla convivenza civile, e per l’UglM è così. Da anni attraverso manifestazioni e mobilitazioni, l’Ugl porta all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni il drammatico fenomeno delle cosiddette ‘morti bianche’ e per dire basta infortuni mortali sul lavoro. Il tema della sicurezza – concludono  Spera, Boschi e Spettoli –  deve continuare ad essere sempre al centro dell’agenda politica e rappresentare la priorità in un Paese che fonda la propria Costituzione sul diritto al lavoro. Alle famiglie di Lorenzo Cubello e Fabio Tosi vanno le nostre più stringenti e sentite condoglianze, ai 15 feriti giungano gli auguri di pronta guarigione”.

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Salute

Safina (PD): “Sanità siciliana sull’orlo del collasso: il governo regionale intervenga subito!”

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Nel biennio 2023-2024, quasi il 25% dei medici assunti dall’ASP di Trapani ha rassegnato le dimissioni

 

Trapani, 24 ottobre 2024 – La sanità siciliana è in una situazione sempre più critica, e il deputato regionale Dario Safina (Partito Democratico) lancia un accorato appello al Presidente della Regione, Renato Schifani, e all’Assessore alla Salute, Giovanna Volo, affinché intervengano immediatamente. “Siamo a un passo dal collasso”, afferma Safina.

“Nel biennio 2023-2024, quasi il 25% dei medici assunti dall’ASP di Trapani ha rassegnato le dimissioni. La carenza di personale sta paralizzando l’intero sistema sanitario. Ma la vera emergenza si avvicina: a dicembre 2024 scadranno i contratti degli specializzandi, risorsa fondamentale per il nostro sistema. Se non verranno create le condizioni per trattenerli, andranno via”.

“Dati aggiornati alla mano – spiega Safina – dei 312 medici assunti a vario titolo dall’ASP di Trapani negli ultimi due anni, solo 226 risultano ancora in servizio, mentre in 73 hanno già lasciato il loro incarico. Le strutture amministrative stanno facendo il possibile per gestire la situazione, ma i loro sforzi rischiano di essere vanificati da un sistema ormai al collasso”, denuncia Safina.

“La mancanza di incentivi per i giovani medici, una volta completata la specializzazione, li spinge a cercare opportunità migliori altrove. Turni insostenibili e stipendi più bassi rispetto al settore privato li costringono a lasciare. Se non agiamo subito per migliorare le loro condizioni di lavoro e offrire prospettive stabili, continueremo a perdere risorse preziose”.

Nel frattempo, i cittadini siciliani pagano il prezzo di questa crisi. “Nel 2023, il 7% dei siciliani ha rinunciato alle cure mediche per difficoltà economiche o per le lunghe liste d’attesa, mentre il 50% ha preferito farsi curare fuori dall’isola, generando un debito di oltre 230 milioni di euro per il sistema sanitario regionale,” aggiunge Safina.

 

Nonostante i tentativi dell’ASP di Trapani di ridurre le liste d’attesa, la situazione resta allarmante. Safina sollecita il governo regionale a prendere provvedimenti urgenti per garantire a tutto il personale sanitario le condizioni necessarie a rimanere in Sicilia e assicurare così un futuro al sistema sanitario pubblico dell’isola. “Se non si agisce subito, il collasso sarà inevitabile”, conclude Safina.

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Cronaca

Incendio sfiorato su traghetto Genova Palermo. Nave bloccata in porto

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Un principio di incendio, ieri sera, è stato sventato sul traghetto della compagnia Grandi Navi Veloci (GNV), diretto a Palermo.
Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio sarebbe divampato poco prima della partenza delle ore  23 di ieri, in prossimità degli scarichi dei fumi.

Immediatamente il personale di bordo si è reso conto di cosa stesse accadendo ed è intervenuto per estinguere le fiamme.

La nave, sottoposta ai controlli della Guardia Costiera e del Rina, è ferma nel porto di Genova e tutti i passeggeri sono ancora a bordo, ignari di quando potranno raggiungere Palermo.

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