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Cronaca

Pantelleria, salvate 5 persone su piccolo natante alla deriva con bimbo di 5 mesi – Nel V I D E O abbraccio toccante

Direttore

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Nelle immagini un soccorso effettuato nei giorni scorsi dalla GuardiaCostiera di Pantelleria.
A seguito di una segnalazione pervenuta da terra e confermata da un peschereccio presente in zona, la motovedetta SAR 312 della Guardia Costiera è intervenuta a circa 20 miglia a sud delle coste dell’isola per trarre in salvo 5 persone che erano a bordo di un piccolo natante in balia del mare mosso e del vento che sfiorava i 40 km/h.
Tra le persone tratte in salvo e trasportate in sicurezza a Pantelleria, due bambini, uno dei quali di soli 5 mesi.

Il Video termina con un toccante abbraccio tra il presunto capo famiglia e uno dei militari della Capitaneria di Porto di Pantelleria

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Economia

Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Marilu Giacalone

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Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.

«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».

Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it. 
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo

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Cronaca

ON. Ida Carmina (M5s) “Vergognoso attacco alla Flotilla : il Governo alzi la testa e pretenda verità e garantisca protezione ”

Redazione

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“Mentre le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla pronte a salpare da Catania si
preparavano a partire, da Tunisi arriva la notizia di un episodio gravissimo e
inquietante: un’esplosione ha colpito la Family Boat, nave principale della missione
umanitaria, con a bordo attivisti come Greta Thunberg e membri del comitato
direttivo.
Secondo le prime ricostruzioni diffuse dalle autorità tunisine, l’incendio sarebbe
partito dall’interno. Eppure, i video circolati in queste ore dimostrano chiaramente
che la nave è stata colpita dall’alto, presumibilmente da un drone. Un attacco vile e
inaccettabile contro chi porta aiuti umanitari, che dovrebbe suscitare una condanna
unanime e senza ambiguità. A rendere ancora più fosco lo scenario è il ritrovamento,
nel Mediterraneo, di un enorme relitto di oltre cinque metri, di natura ancora
sconosciuta, sul quale il Ministero della Difesa continua a mantenere un silenzio
colpevole ed evasivo.
Tutto ciò avviene nel cuore del Canale di Sicilia, a ridosso delle nostre coste,
lasciando cittadini ed istituzioni in uno stato di sconcerto e profonda preoccupazione. 
Alta è la tensione in Sicilia e nella provincia di Agrigento,  già in passato esposta a
pericolo  per le tensioni in Medio Oriente e che non dimentica l’ attacco  missilistico
libico contro Lampedusa in risposta alla crescente tensione tra la Libia e gli Stati
Uniti del 15 aprile 1986 in cui solo per caso fortuito i due missili lanciati da Gheddafi
caddero in mare, senza causare danni o vittime
A fronte  di questi eventi, non bastano frasi di circostanza o il silenzio imbarazzato
delle istituzioni. L’Italia deve alzare la testa, esigere immediatamente verità e
chiarezza sull’accaduto, garantire copertura diplomatica e protezione politica
all’intera missione umanitaria e tutelare in ogni sede i cittadini italiani coinvolti . Non
si può restare indifferenti mentre nel Mediterraneo vengono colpite navi umanitarie,
mentre si rischia di trascinare le nostre acque e il nostro Paese in scenari di tensione

internazionale senza precedenti. Il Governo non può più voltarsi dall’altra parte:
pretenda verità, assuma le proprie responsabilità e difenda con coraggio la dignità e la
sicurezza dell’Italia e dei suoi cittadini”. Lo afferma con una nota la deputata del
Movimento 5 Stelle, Ida Carmina.

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Ambiente

DENUNCIATI PER AVER CACCIATO SPECIE PROTETTE E SEQUESTRATE LE ARMI. SALVATO DA MORTE CERTA ANCHE UN BARBAGIANNI FERITO

Redazione

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DENUNCIATI PER AVER CACCIATO SPECIE PROTETTE E
SEQUESTRATE LE ARMI. SALVATO DA MORTE CERTA ANCHE UN

BARBAGIANNI FERITO

I Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo – Nucleo Cites –
Distaccamento di Trapani, nell’ambito di controlli mirati alla vigilanza sul corretto esercizio
del prelievo venatorio sul territorio provinciale, hanno denunciato due cacciatori per
l’abbattimento di specie protette.
I militari, durante i controlli svolti nei comuni di Mazara del Vallo, Castelvetrano e Marsala,
hanno sanzionato una persona per il mancato aggiornamento del proprio tesserino e
denunciato altre due persone – ai quali venivano sequestrati 2 fucili calibro 12 e relativo
munizionamento – per aver cacciato specie protette appartenenti al Columba livia
(piccione selvatico) e Streptoelia treptopelia decaocto (tortora dal collare orientale).
Nel corso dell’attività i militari hanno inoltre dato assistenza ad un esemplare di Tyto alba
(barbagianni) che, denutrito e con un’ala rotta da giorni, è stato portato presso il Centro di
Recupero Fauna Selvatica di Ficuzza (PA), ove è stato visitato e alimentato.

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