Connect with us

Cultura

Pantelleria, Rossella Policardo vince al Bruges Festival 2018

Direttore

Published

-

Rossella Policardo ha vinto al Burges Festival 2018, l’8 agosto scorso! In verità una serie di premi, sono stati conferiti alla bella pantesca, musicista di clavicembalo, che è stata lei stessa a spiegare in una intervista. “La settimana scorsa si è concluso il Concorso Internazionale di Clavicembalo a Bruges, la più importante competizione per la musica antica e barocca. “Eravamo una sessantina di partecipanti provenienti da tutto il mondo (quest’anno per la prima volta anche dal Messico e dalla Cina) e io ho avuto il piacere di arrivare in finale e di ottenere la Menzione speciale della Giuria ma soprattutto il prestigiosissimo Premio del Pubblico, su decisione unanime. “Sono davvero felice di poter rappresentare la nostra Italia e soprattutto fare onore alla nostra casa, Pantelleria. “Infatti, nei dieci giorni della Competizione il nome “Pantelleria” veniva più e più volte pronunciato sul palcoscenico che mi ha vista protagonista. Tanto orgoglio per un’ isola piena di talenti!”. 38821994_1801260423290946_8681708516878057472_n.jpg   Infatti, il M° Policardo, nata a Palermo nel 1990, ha studiato pianoforte presso il Conservatorio di Musica della sua città sotto la guida del M° Marzia Manno, conseguendo il Diploma accademico di I e II livello in pianoforte con lode e menzione. Si è poi perfezionata, in qualità di studente Erasmus, presso l’Accademia di Musica di Cracovia (Polonia). Ha frequentato diverse Master Classes per pianisti e formazioni di Musica da Camera tenute dai Maestri Canino, Marvulli, Pastorino e An Li Pang. Come pianista ha partecipato a diversi Concorsi Musicali, ottenendo sempre prestigiosi riconoscimenti e si è esibita sia da solista che in formazioni cameristiche in numerose Stagioni e Rassegne di musica di importanti Associazioni ed Enti musicali. Ha successivamente intrapreso gli studi di clavicembalo e di basso continuo sotto la guida del M° Basilio Timpanaro, conseguendo il diploma con lode e menzione. La sua straordinaria attitudine e talento dimostrati per questo strumento l’hanno rapidamente portata a esibirsi in concerto in Italia e all’estero (Polonia, Francia, Germania), sia da solista che in gruppo. Nel Maggio 2011 si è esibita da solista (concerti per cembalo e orchestra di Mozart e di W. Fr. Bach), con l’Orchestra Harmonices Mundi, al 60° Mozartfestival di Augsburg (Germania). Ha preso parte a importanti festival di musica antica, tra cui “Associazione per la Musica antica Antonio il Verso” di Palermo, “Settimane Barocche” di Brescia, Settimana di Musica Sacra di Monreale, “Musica antica a Villa Reale” di Monza, “Pavia Barocca” e Fondazione Royaumont (Francia). Si è esibita in concerto con alcuni degli strumentisti e cantanti barocchi più affermati, tra cui Enrico Onofri,Sonia Prina, Maria Grazia Schiavo, Luca Dordolo. Vincitrice di una Borsa di studio, da tre anni è Maestro al cembalo delle classi del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Palermo. Ha seguito Master Classes di Clavicembalo e Fortepiano tenute dai Maestri Mark Kroll, Claudio Astronio, Emilia Fadini, Antonio Florio. E’ risultata vincitrice in diversi concorsi, tra cui il Concorso europeo di Clavicembalo e Basso Continuo “Gianni Gambi” (Pesaro, marzo 2011 – tra i membri della giuria, Emilia Fadini e Blandine Rannou; oltre ad essere premiata sia nella sezione Clavicembalo solista che nella sezione Basso Continuo, si è qui aggiudicata i due Premi Speciali in palio, uno per la migliore esecuzione di un brano del Seicento e l’altro di un brano del Settecento italiano) e recentemente – marzo 2013 – il Concorso “Amelia Bianchi” di La Spezia, presieduto da Bob van Asperen. E’ stata membro dell’Orchestra Barocca Europea (EUBO), per il tour 2011, con concerti in Francia, Germania, Belgio, Ungheria, Spagna, Lussemburgo, Italia, diretti dal M° Enrico Onofri ed è stata nuovamente chiamata a farne parte per il tour 2013 diretto dal M° Stefano Montanari, con concerti in Polonia, Lussemburgo, Gran Bretagna, Italia. E’ membro dell’ orchestra barocca giovanile presso la Pietà dei Turchini di Napoli. 23380158_1502462039837454_2038371040536285982_n Le nostre più vive congratulazioni alla giovane artista che con le sue parole e certamente anche con la sua musica riesce ad essere toccante e coinvolgente. Marina Cozzo

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Cultura

Gianni Bernardo porta “La casa dei silenzi” in Liguria ed è sold out. Ecco l’arte di Pantelleria

Redazione

Published

on

Gianni Bernardo, attore narrante, incontra un nuovo pubblico. Due nuove tappe, 7 e 9 giugno, in due speciali piccoli habitat teatrali, nel centro storico di Genova e a Chiavari, al centro del golfo del Tigullio.

Gianni torna a raccontare “La casa dei silenzi”, pièce da lui scritta e liberamente ispirata a “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello, rappresentata in molte città italiane per oltre 150 repliche.

Una performance suggestiva che racconta “una storia fatta di tante piccole storie” legata al filo fascinoso e incantante della memoria.

Sold out nelle due date.

Continue Reading

Cultura

2 giugno festa della repubblica 2025: il Presidente Mattarella ricorda il voto del 2 giugno 1946

Redazione

Published

on

La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1947, mentre nel 1948 si ebbe la prima parata militare in via dei Fori Imperiali a Roma; il 2 giugno fu definitivamente dichiarato festa nazionale nel 1949.

Il presidente Sergio Mattarella ricorda il referendum del 2 giugno 1946, la nascita della Repubblica italiana e l’importanza della Costituzione, sottolineando il ruolo chiave dei prefetti per sicurezza e coesione sociale. Il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la festa del 2 giugno richiama un momento chiave della storia italiana: il referendum che sancì l’inizio della Repubblica italiana, con la partecipazione delle donne al voto. Quel passaggio ha segnato una svolta fondamentale nella costruzione democratica e sociale del Paese, gettando le basi della Costituzione che guida ancora oggi la convivenza civile.

Nel 2025, Mattarella sottolinea l’importanza di continuare a tradurre quei principi in azioni concrete, a partire dalle funzioni svolte dai prefetti, figura centrale per l’ordine pubblico e la coesione nel territorio.

Il referendum del 2 giugno 1946 e la nascita della repubblica italiana
Il 2 giugno 1946 rappresenta una data storica per l’Italia: per la prima volta le donne poterono votare in modo libero e diretto, scegliendo tra monarchia e repubblica. Questo referendum, seguito dagli elettori italiani dopo la Seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo, trasformò profondamente il destino del Paese. L
’esito segnò la nascita della Repubblica, che si fonda su libertà, democrazia e solidarietà.

Un voto di libertà e rinascita
Quel voto fu il coronamento di anni di lotta per la liberazione dall’occupazione nazifascista. La scelta popolare non solo scelse la forma di governo, ma dette l’impulso per la redazione di una Costituzione che mira a tutelare la dignità umana, la centralità del lavoro e il confronto tra diverse culture e idee politiche. Nel messaggio ufficiale Mattarella ricorda che quello fu un patto tra istituzioni e cittadini per costruire una società più giusta e per rilanciare il Paese dal punto di vista sociale ed economico. Ancora oggi, a ottant’anni da quei fatti, il ricordo di quella data serve a ribadire l’importanza di quei valori e l’impegno permanente necessario per mantenerli vivi. Il presidente parla di una eredità di unità e pluralismo, che ha consentito di avviare la ricostruzione dopo la guerra e di affrontare sfide nel tempo, attraverso il rispetto delle regole e il confronto civile.

Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi

Continue Reading

Cultura

A Pantelleria primo ospedale Aeronautica Militare americana. Benemeriti della Sanità al tempo della Resa / 1

Orazio Ferrara

Published

on

Al momento del fatidico sbarco dell’11 giugno 1943 nell’isola da parte del corpo d’invasione alleato, al commando del maggiore generale inglese Walter Edmond Clutterbuck, un’unità sanitaria britannica sbarcò al seguito del 1° Battaglione del The Duke of Wellington’s Regiment.

Nello stesso giorno sbarcava da un mezzo anfibio, il landing craft n° 242, il personale, i mezzi e il materiale medico della 34th Station Hospital americana. Quest’ultima nella sua interezza era imbarcata sul landing 242, alla stessa peraltro completamente riservato.

Pantelleria la 34th Station Hospital 

La 34th Station Hospital era un’emanazione della 12a Forza Aerea americana (12th Air Force) ed ebbe il privilegio di essere il primo ospedale dell’Aeronautica Militare americana (USAAF) in terra d’Europa. Dipendeva direttamente dal brigadiere generale statunitense Auby Casey Strickland, in quei giorni governatore con pieni poteri sull’isola. Era stato il comandante in capo degli Alleati, generale Dwight D. Eisenhower, a volere fermamente tale stazione sanitaria in quanto considerava Pantelleria, una volta conquistata, decisamente strategica per la successiva invasione della Sicilia, in cui l’impiego in massa della forza aerea anglo- americana era considerato determinante per la conquista.
Pantelleria, posta tra la Sicilia e la Tunisia, avrebbe abbreviato di molto il percorso di ritorno per eventuali personale ferito degli equipaggi dei velivoli. Inoltre quest’ultimi, eventualmente danneggiati e quindi abbisognevoli di riparazioni, avrebbero trovato un’attrezzata officina nel campo di Margana, rimesso in pochi giorni in completa efficienza.

I giorni successivi alla resa

Nei giorni immediatamente successivi la Resa, mentre l’unità sanitaria inglese si reimbarcava col grosso delle truppe d’invasione alla volta della Tunisia, la 34th Station Hospital s’installava in pianta stabile nell’isola, tanto da essere in piena funzionalità e operatività già a far data dal 18 giugno. La capacità di ricezione di questa stazione era di tutto rispetto, potendo disporre di ben 250 posti letto, però ad esclusivo uso dei militari alleati in quanto essenziale supporto logistico alla già programmata invasione della Sicilia.

In quegli stessi giorni gli americani procedettero, con incredibile alacrità e determinazione, degni di miglior causa, al sistematico smantellamento di tutti i presidi sanitari militari italiani nell’isola, a cominciare da quello attrezzatissimo della Regia Marina per finire agli ospedali da campo del Regio Esercito. Si poteva, come fatto peraltro per altri militari italiani nell’isola, soprassedere all’avvio indiscriminato di tutti i medici italiani, quali POW (Prisoner Of War), nei duri campi di prigionia in Tunisia e trattenerne benissimo una parte per le esigenze della popolazione civile.
Ma l’ottusa

burocrazia militare (anche quella degli Alleati non scherzava affatto!) ritenne la cosa non praticabile, probabilmente per motivi di sicurezza, ritrovandosi Pantelleria immediata retrovia nell’apertura del prossimo fronte siciliano, i cui sviluppi si profilavano ancora del tutto incerti e perigliosi.

A Khamma il 139° Ospedale Militare

Dunque praticamente si lasciò, con colpevole incoscienza e leggerezza, tutti i panteschi senza alcun presidio medico, considerato che i precedenti presidi sanitari e ospedali italiani, benché in linea di principio riservati esclusivamente ai militari, di fatto erano stati largamente utilizzati dalla popolazione civile durante tutto il precedente periodo di guerra.

Per la storia annotiamo alcuni di quei medici militari italiani ancora cari, nell’immediato dopoguerra, nei ricordi della gente che aveva vissuto quei cupi tempi di guerra: capitano medico Enzo Girone, direttore del 139° Ospedale Militare da campo a Khamma.

Il Girone di ritorno dalla prigionia scrisse poi un bellissimo libro di memorie “L’isola disperata” su quei giorni da tregenda a Pantelleria. Tenenti medici Olivo Bernardis, Antonio Cappello e Consuelo Tonso tutti in forza al 139° Ospedale Militare da campo a Khamma. Tenente medico Carlo Falaschi anch’egli aggregato al 139°, però con l’incarico di interessarsi in modo prevalente delle esigenze sanitarie della popolazione civile.

Orazio Ferrara
(1-continua)

Continue Reading

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza