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Cultura

Pantelleria nella storia: il capoluogo dalle origini all’età contemporanea

Redazione

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L’attuale capoluogo dell’isola, il cosiddetto Paese (detto ‘Ncasa tradizionalmente dagli  abitanti delle contrade, per motivi spiegati da precedenti articoli), è oggi l’agglomerato più grande e rilevante di tutto il territorio. In origine esso consisteva nella Medina (tra la piazza e via Manzoni)e poche altre costruzioni intorno al Castello, edificato dai Normanni, dopo la riconquista cristiana, su una precedente fortezza di epoca bizantina. Esso si espanse notevolmente negli anni Trenta del secolo scorso, quando l’isola fu individuata come base aeronavale dal regime di allora per la sua strategica posizione al centro del mar Mediterraneo. Crebbe in quel momento il borgo intorno al Porto Vecchio , denominato Borgo Italia, e crebbe anche l’intero paese, ai cui estremi si trovavano anche delle belle ville residenziali.

Ma non era stato sempre così.
In effetti, vista la pericolosità dell’area strettamente costiera, esposta alle incursioni nemiche, gli antichi, i primi abitanti fenici, nella loro epoca d’oro coloniale, avevano scelto dei colli interni per edificare le loro abitazioni, vuoi per le ragioni di sicurezza, in posizione alta sul mare ma dominante la rada principale, a cui facevano riferimento i navigli per ridosso e traffico delle merci,  vuoi per la migliore salubrità dell’aria, quelle  che oggi sono  chiamate cuddie di Santa Teresa e di San Marco, nonche’ l’avvallamento fra  di esse. furono il sito prescelto, anche perché i pendii consentivano più facilmente la raccolta e il deflusso  dell’acqua piovana.
Probabilmente i Fenici non trovarono nessuno , perlomeno che potesse contrastarli, neanche i discendenti dei Sesioti, forse estintisi, mancando qualsiasi traccia intermedia della loro presenza.
Quella che oggi viene chiamata acropoli e su cui saltuariamente vengono condotti scavi di ricerca archeologica è certamente l’antica Yranim, dai greci chiamata Cossyra, e infine dai Romani Cossura.
Templi, foro (o agorà) e abitazioni, strade e scale, ovviamente circondate e protette da mura possenti, dovevano trovarsi colà, e costituivano la capitale della città stato punica, ricca e potente per esportazioni litiche, ceramiche e agricole oltreché che per traffici marittimi, disponendo di una discreta flotta.
Di quest’ultima non abbiamo molte testimonianze, tranne che per l’esemplare da guerra recuperato tra lo Stagnone (laguna di Marsala) e l’isola di Favignana, affondata mentre partecipava alla determinante battaglia marina delle Egadi,  che nel terzo secolo avanti Cristo tra Romani e Cartaginesi, con i quali ultimi gli Hiranymioti erano alleati.
La nave, perfettamente (o quasi) ricostruita, dal profilo simile al simbolo presente nello stemma comunale, tecnologicamente avanzata per i tempi, venne riconosciuta come pantesca per via dei legni utilizzati e per i frammenti di pietrisco presenti negli interstizi lignei.
Torniamo alla città, che si estendeva pertanto su almeno due colline e pertinenze adiacenti, ospitando anche un teatro antico a emiciclo e gradoni.
Fin qui quel che sappiamo con le riscoperte oggi avvenute, a cui vanno aggiunte le strutture termali ancora da indagare sulla salita della Margana, all’altezza dell’antica villa sette/ottocentesca degli Errera, si tratta quindi -per una piccola città antica- di una, estensione notevole, partendo dal mare e arrivando almeno al santuario della Madonna, pur escludendo i resti ritrovati e seppelliti con la costruzione della strada per l’aeroporto.
Pur non essendoci dati sulla quantità  della popolazione tenendo conto di una serie di fattori, come l’essere città-stato, la zecca autonoma, l’edificio termale,  il teatro. Tutte strutture costitutive di una città, dovevano essere migliaia gli abitanti e c’è ancora sempre molto da scoprire.
Enzo Bonomo Ferrandes
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Cultura

Mazara del V., in catttedrale successo per “Via Matris”

caterina murana

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MAZARA DEL VALLO, IN CATTEDRALE SUCCESSO PER “VIA MATRIS”
I testi lirici che incontrano la musica di Bach e poi, infine, una preghiera per la Palestina. Successo ieri sera in Cattedrale a Mazara del Vallo per “Via Matris: i sette dolori di Maria, preghiera per la Palestina”. L’iniziativa è stata del centro diocesano “Operatori di pace” e della Scuola diocesana di musica liturgica “Jobel”. I sette dolori di Maria sono stati commentati dalla poesia e dalla musica di Johann Sebastian Bach. All’organo Leonardo Nicotra, mentre i testi lirici sono stati scritti da don Leo Di Simone, voci recitanti: Giovanna Busterna e Corrado Tumminello. «Il dolore di Maria lo abbiamo voluto mettere in parallelo col dolore delle madri di Palestina – ha detto don Leo Di Simone – che piangono i loro figli, a causa dell’odio, del rancore. Una guerra terribile». Alla messa in scena ha assistito, tra il pubblico, anche il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella.

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Personaggi

Pantelleria e i suoi talenti, Clara Greco debutta a Mediaset con “Se potessi dirti addio”, 29 marzo

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E’ un talento tutto pantesco quello di Clara Greco, la giovane attrice che, venerdì 29 marzo esordisce su Mediaset con “Se potessi dirti addio”.
La miniserie  vede la regia di Simona Izzo e Ricky Tognazzi e rappresenta il grande ritorno  di Gabriel Garko, insieme ad Anna Safroncik, protagonisti del nuovo progetto televisivo targato Mediaset.
Dalla puntata di venerdì 29 marzo alle ore 21.00, potremo assistere al talento di Clara Greco, che già in molte occasioni ha dimostrato le sue capacità artistiche attoriali e di autrice, la sua grazia e la sua bellezza.

Clara Greco nel ruolo di Giovanna

L’attrice interpreterà il ruolo di Giovanna, È una donna spiritosa in cerca di un uomo da amare che forse potrebbe trovare proprio all’interno dell’ospedale. Ha sempre la battuta pronta e sa dare buoni consigli: per Elena è una vera spalla su cui ridere e su cui piangere.

La miniserie, che vede nel cast anche Francesco Venditti, è un’idea di Maurizio Momi e Stefano Ceccarelli, prodotta da Jeky Production per RTI, e si compone di sei episodi per tre prime serate, ma si potrà vedere anche in Mediaset streaming.

Trama e puntate

Marcello (Gabriel Garko) è un uomo a cui è venuta a mancare la memoria e per cercare di recuperarla inizia a farsi seguire dalla dottoressa e neuropsichiatra Elena Astolfi (Anna Safroncik), la quale vuole vendicarsi e consegnare alla giustizia l’assassino del marito Lorenzo, il quale lo ha investito lasciandolo morente. Marcello una volta che inizia a ricordare qualcosa, si rende conto di avere un legame sconosciuto e un passato in comune con Elena.

Le puntate sono così calendarizzate

Allora, appuntamento alla tv, sintonizzati con Mediaset dalle ore 21.00, per Clara Greco, segni particolari: talento di Pantelleria.

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Cultura

Pantelleria, Vescovo Giurdanella visita di Pasqua nei ritrovi vitali dell’isola – F O T O

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Lo scorso lunedì 25 marzo, come annunciato, il Vescovo della nostra diocesi, Mons. Angelo Giurdanella, è tornato in visita a Pantelleria, per consacrare il periodo pasquale.
L’alto prelato, ricevuto dal Sindaco Fabrizio D’Ancona e dopo ave incontrato una parte dell’amministrazione comunale, ha compiuto un vero tour tra le contrade principali dell’isola, si è soffermato nei ritrovi essenziali di una cittadinanza: la Casa Comunale, appunto,  l’Ospedale Nagar, Chiesa Madre Ss. Salvatore.

In ogni dove sia stato, oltre a portare la benedizione riturali, Monsignore ha anche lasciato una scia di luce e vitalità, elargendo con generosità paterna sorrisi magnanimi, rincuoranti e giusti.

Una buona dose di energia, quella ricevuta, da questa visita di sua eminenza, per una collettività sempre un pò in emergenza, sempre un pò in difficoltà sotto ogni profilo, ma sempre tenace e volitiva.

Foto di proprietà di ©chiesamadresssalvatore, che ringraziamo per averle concesse.

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