cronaca
Pantelleria, lettera degli studenti dell'Almanza a Regione e Provincia: "Questa scuola s'ha da fare!"

Gli studenti dell’istituto “Vincenzo Almanza” di Pantelleria, hanno mandato nella giornata del 22/11/2018 delle lettere indirizzate al Libero Consorzio di Trapani e alla Regione Sicilia, per cercare di velocizzare il processo di chiusura del bilancio pluriennale. Questo, infatti, porterebbe al Comune di Pantelleria la possibilità di riscattare il finanziamento per il progetto del nuovo istituto superiore. Gli studenti frequentano in effetti uno stabile ad uso promiscuo, in virtù di una deroga dei Vigili del Fuoco che comporta non pochi disagi. Per questo motivo, tra l’altro, i ragazzi dell’Almanza sono costretti a fare una prova di evacuazione al mese. Il progetto del nuovo edificio scolastico, prevede un finanziamento di 4.600.000 euro, che venne concesso dal Ministero della Pubblica Istruzione con Decreto n. 607 dell’8 agosto 2017 e approvato lo scorso 2 agosto dall’architetto Antonino Gandolfo, responsabile per l’edilizia scolastica nella Provincia di Trapani. Il problema è che se la somma non dovesse essere messa a bilancio, il progetto non potrà essere inviato all’ U.R.E.G.A. L’iter ha ovviamente una scadenza, che è fissata per il 13 maggio 2019, se non fosse completato per quella data, il rischio è di perdere il finanziamento. Perderlo comporterebbe l’impossibilità di costruire un luogo dove i giovani di Pantelleria possano studiare in sicurezza. Sono ormai anni che gli studenti aspettano un nuovo istituto, una telenovela che sembrava essere finita, dopo aver superato non pochi problemi di carattere burocratico, tecnico ed economico. Ma appunto sembrava… Nella lettera di protesta scrivono: “Siamo consapevoli che molti di noi non riusciranno a vedere questa scuola prima del conseguimento del diploma, ma questo non vuol dire che non dobbiamo lottare per garantire a coloro che verranno dopo di noi un posto sicuro e funzionale dove poter crescere, studiare e formarsi. Un luogo dove non dover più eseguire mensilmente prove di evacuazione, dove i nostri docenti e il personale non siano più obbligati a frequentare costantemente corsi di aggiornamento per la sicurezza antincendio per poter affrontare qualsiasi situazione di rischio possa presentarsi in una struttura non conforme, dove gli studenti non trascorrano più le ore di lezione stipati in aule piccole e inadeguate, senza una palestra e senza tutti i laboratori indispensabili per una formazione completa.” Con queste parole gli studenti dell’istituto “Almanza” si dicono pronti a tutto per frequentare in sicurezza l’interno degli edifici scolastici e promettono battaglia a chiunque si interponga tra loro e il loro obbiettivo. Promettono battaglia ad un sistema che da sempre mette all’ultimo posto la sicurezza degli edifici scolastici e la sicurezza dei giovani, in particolare quelli di Pantelleria, che da anni vivono molti disagi, a cui si aggiungono quelli scolastici. I ragazzi aspettano una svolta, fanno appello alle istituzioni in una disperata richiesta d’aiuto. Risponderà qualcuno? O come sempre gireranno le spalle ai giovani panteschi? Flavio Silvia Il presente articolo è redatto in paternariato con : Punto a Capo Onlus
Ambiente
Forte terremoto registrato nello sciame sismico a sud di Malta

No dà tregua lo sciame sismico che interessa il Mediterraneo da giorni: oggi terremoto di magnitudo 4.2 a sud di Malta.
L’isola dei Cavalieri dista a soli 247 chilometri da Pantelleria e 172 chilometri da Lampedusa.
La forte scossa di terremoto si è verificata alle 18:38 di oggi, venerdì 27 gennaio, nell’ambito dello sciame sismico in corso da giorni a sud di Malta.
Immagine di copertina da Meteoweb.eu
Sanità
Richiami, pianta velenosa e allucinogena invece di spinaci. Ministero della Salute allerta tutti i supermercati

Il Ministero della salute, oggi, ha compiuto il richiamo di un prodotto nocivo perchè risultante velenoso e allucinogeno.
In confezioni di spinaci sono state rinvenute pianta di stramonio, ovvero una pianta a fiore della famiglia delle Solanacee.
Essa è un’erba altamente velenosa perchè contenente potenti alcaloidi, in particolare la scopolamina.
Il prodotto, a marchio Decò, è confezionato dall’azienda GIAS a Mongrassano Scalo (CS).
Parliamo di “Spinaci italiani con mozzarella e condimento ai formaggi“, in confezioni da 450 grammi – Lotto n° LL2299C, con data di scadenza 04/2024.
Il documento di richiamo ministeriale riporta: “Si raccomanda di non consumare il prodotto e restituire al punto vendita“.
Economia
Democrazia partecipata: bonus di 1,3 milioni per 207 Comuni siciliani

Le premialità sono destinate a chi ha speso tutti i fondi disponibili nel 2019 e derivano dalle sanzioni comminate agli enti locali inadempienti
1 milione e 300 mila euro extra (precisamente € 1.287.090,45) per i Comuni “virtuosi” che hanno speso fino all’ultimo euro dei fondi regionali 2019 per la democrazia partecipata. È quanto stabilisce il decreto dell’Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica della Regione Siciliana, pubblicato lo scorso 29 dicembre.
Il documento contiene la ripartizione di queste premialità, che vanno a rimpinguare le casse di 207 Comuni: 24 nell’Agrigentino, 11 nel Nisseno, 26 nel Catanese, 10 nell’Ennese, 79 nel Messinese, 35 nel Palermitano, 3 nel Ragusano, 10 nel Siracusano e 9 nel Trapanese. Le somme oscillano dai 2.245,85 per Frazzanò, 615 anime nel Messinese, ai 29.593,70 euro del capoluogo Siracusa, seguito da Ragusa (22.231,25 euro), Lipari (19.937,82 euro), Acireale (17.455,22 euro), Piraino (16.072,64 euro), Caltabellotta (15.513,43 euro) e Siculiana (€13.125,02). “Va subito detto – sottolinea Parliament Watch Italia, l’associazione che ha lanciato il progetto “Spendiamoli Insieme”, sul monitoraggio civico dei fondi per la democrazia partecipata in Sicilia – che queste cifre non hanno alcun vincolo di destinazione. Le amministrazioni comunali potranno impiegarle come ritengono più opportuno. Dal nostro punto di vista sarebbe utile, oltre che giusto, che servano per migliorare e ampliare i processi di democrazia partecipata previsti dalla legge.
In ogni caso, a prescindere dalla cifra e dalla destinazione, i fondi extra costituiscono comunque un ulteriore incentivo per i Comuni a spendere, ci auguriamo bene e davvero insieme ai cittadini, le risorse della democrazia partecipata. Nelle prossime settimane proveremo a verificare se i 207 Comuni individuati dalla Regione per le premialità siano o meno davvero virtuosi”. Le premialità derivano dalle sanzioni ai Comuni inadempienti a valere sui fondi 2019. Secondo la legge regionale siciliana 5/2014 (art. 6, comma 1), ogni anno i Comuni Siciliani sono tenuti a spendere il 2% dei fondi che ricevono dalla Regione (meno le cosiddette “quote complementari” destinate alla stabilizzazione dei lavoratori precari) con forme di democrazia partecipata, quindi coinvolgendo i cittadini nella scelta dei progetti da realizzare con queste risorse. Dal 2015 (L.R. n.9/2015 art.6 comma 2) è stata introdotta una sanzione per i Comuni inadempienti, che devono restituire la somma non spesa alla Regione. Dal 2020 (L.R. n. 9/2020) è prevista la ripartizione delle somme restituite tra i Comuni virtuosi.
Il computo dei bonus arriva a fine 2022, dopo l’aggiornamento del conteggio delle sanzioni 2019, pubblicato nell’ottobre scorso, al termine di un procedimento burocratico lungo e complesso. Secondo Giovanni Mazzone, avvocato cassazionista, autore del volume “La Democrazia partecipata: da Porto Alegre a Solarino – Analisi delle vigenti normative primarie e secondarie e in particolare di quella della Regione Siciliana” (Edizioni Gepas), le ragioni dei ritardi nel calcolo di sanzioni e premialità legate all’uso dei fondi della democrazia partecipata in Sicilia sarebbero dovute al “carattere ordinatorio e non perentorio” dei termini di autocertificazione indicati nelle circolari rivolte agli enti locali, secondo una tollerante interpretazione dello stesso Assessorato regionale alle Autonomie Locali e alla Funzione Pubblica. «I Comuni interessati al conseguimento della premialità – sottolinea l’avvocato Mazzone nel libro – saranno in futuro costretti a investire in democrazia partecipata importi superiori al prescritto 2%, così da assicurarsi di aver speso “almeno il 2 per cento delle somme loro trasferite”; il mancato raggiungimento dell’obiettivo per pochi euro, infatti, oltre alla penale, poco rilevante essendo pari ai pochi euro non spesi, comporterà anche la mancata partecipazione al riparto della premialità che, stante le penalizzazioni sinora inflitte, potrebbe essere interessante».
Da www.spendiamolinsieme.it, per i dettagli e l’elenco completo dei fondi per ciascuno dei 207 Comuni, si può fare riferimento alla pubblicazione online: https://www.spendiamolinsieme.it/2023/01/27/bonus-democrazia- partecipata-13-milioni-di-euro-extra-per-207-comuni-siciliani-virtuosi/ Per informazioni e chiarimenti: Giuseppe D’Avella, tel. 348 958 4581
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