Cultura
Pantelleria, lavori al Castello dopo trasferimento reperti archeologici

CASTELLO DI PANTELLERIA: IL COMUNE IN ATTESA DEL TRASFERIMENTO DEI REPERTI PER PROCEDERE AI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE
Dopo le interminabili interlocuzioni e le promesse da parte della Regione, il Comune ha trovato i fondi per riaprire l’edificio, ma non si possono iniziare i lavori senza mettere in sicurezza i reperti archeologici
Il 4 febbraio scorso, il Sindaco Vincenzo Campo ha inviato al Parco Archeologico, alle Soprintendenze dei Beni Culturali e Ambientali e del Mare una lettera ufficiale in cui si sollecita ancora una volta il trasferimento dei reperti esistenti per poter avviare i lavori urgentissimi di ristrutturazione interna dell’edificio.
L’Amministrazione Comunale ha atteso invano per più di un anno i promessi 200.000€ dalla Regione per ristrutturare il monumento pantesco, finanziamenti che che non sono mai arrivati.
Nonostante diversi invii del progetto all’Ente regionale, diverse interlocuzioni e l’impegno dell’on. Eleonora Lo Curto, sempre attenta alle esigenze di Pantelleria, dal governo regionale abbiamo ricevuto solo promesse, sfociate in un’ennesima nota del 18-10-2021 con la quale si prometteva la ‘riprogrammazione dell’intervento’.
Inutile dire che dopo altri 4 mesi, non se n’è saputo più nulla e vista l’importanza del Castello per l’immagine dell’isola, l’Amministrazione è comunque riuscita a reperire i fondi per procedere autonomamente e li ha impegnati, il problema ora è che non si può procedere ad iniziare i lavori per la presenza dei reperti archeologici all’interno del sito.
I reperti devono essere presi in carico dal Parco Archeologico che, usando le dovute precauzioni e cautele, dovrà spostarli altrove. Senza questo passaggio, il Castello rischia di rimanere chiuso ancora a lungo, con un danno di immagine e fruizione per l’isola.
“Il Castello necessita di interventi urgenti,” si legge nella missiva del Sindaco, “per renderlo fruibile alla cittadinanza ed ai tanti visitatori che giungono sull’isola di Pantelleria e continuare ad aspettare potrebbe comportare un aggravio dei costi necessari per la fruibilità.”
“Speriamo davvero che i vari enti competenti sui reperti si attivino immediatamente per spostare in maniera sicura i reperti,” aggiunge l’Assessore al Patrimonio, Francesca Marrucci. “Non è più accettabile la chiusura di un edificio simbolo per l’isola a causa di iter amministrativi kafkiani e ora che l’Amministrazione ha fatto uno sforzo notevole per trovare i fondi per provvedere autonomamente alla ristrutturazione dopo le belle parole, ma vane, della Regione Siciliana, perdere questa ulteriore opportunità sarebbe un’offesa per l’isola e per l’intera popolazione pantesca.”
Ambiente
Pantelleria, liberata la poiana del Gadir, nella valle incantata di Giovanni Bonomo – VIDEO

Torna a volare la regina del vento e del cielo, grazie a tante persone che si sono prese cura di lei – V I D E O
Lo scorso lunedì primo settembre 2025 è stata liberata la poiana rinvenuta nelle acque del golfo di Gadir, qualche settimana fa da Eddy Famularo.
Video del salvataggio a Gadir
Il rapace, letteralmente in fin di vita, è stato affidato dal titolare del noto diving di Gadir alla Forestale, come ci racconta Anselmo Consolo, presidente dell’Associazione L’Avamposto di Pantelleria, nel video che segue
I “passaggi di mano” di quello che poi sarebbe tornato ad essere uno splendido esemplare di poiana, sono avvenuti grazie all’Ispettore Superiore e Reggente del Distaccamento del Corpo Forestale di Pantelleria Camillo Matera e l’Agente Domenico Benigno. Ma anche grazie anche alla Sovrintendente Capo ed esperta di recupero fauna selvatica Silvia Muratore del Corpo Forestale della Regione Sicilia e alla consultazione del Dott, Gianni Giardina del Centro di Recupero Fauna Selvatica della Lipu di Ficuzza.
Ecco cosa è accaduto alla poiana – Video
E il coronamento di tutta questa straordinaria avventura, per la poiana fortunata e i suoi salvatori è stato il momento della liberazione, anzi la location deputata a riportare in libertà questo meraviglioso uccello: la valle incantata, nella tenuta di Giovanni Bonomo, a Buggeber con vista lago-mare mozzafiato.
La liberazione del del rapace – VIDEO
Ivi silenzio, bellezza e vita regnano sovrani.
La natura è perfettamente rispettata al punto di sembrare un luogo non contaminato più di tanto dalla presenza dell’uomo.
Fortunata, chiamerei la nostra poiana che è stata accudita da persone sensibili e tornata in libertà attraverso un volo spettacolare e toccante, accarezzato dal vento lungo la valle incantata.
Ecco uno dei privilegi di vivere a Pantelleria: conservare con cura e “gelosia” il proprio territorio, per molte persone diventa uno stile di vita, una missione, affinchè perseverino dinamiche ancestrali di madre natura.
A tutti gli attori di questa nuova avventura a lieto fine, un plauso, per l’impegno e la volontà che ogni giorno coltivano per l’ambiente, la cultura e la vita di una singolare isola come la nostra Figlia del Vento. Essi hanno reso possibile, ora come in passato decine e decine di volte, possibile il volo liberatorio di uccelli feriti o a rischio di morte.
Così il monito viene da sè: stiamo più attenti e sensibili al nostro microcosmo, ponendo ciotole di acqua in zone d’ombra, evitando rumori molesti prolungati, e quanto altro ci venga in mente per favorire la convivenza tra noi e gli altri esseri viventi preziosi che la natura ci ha offerto come compagni di vita sulla Terra.
Cultura
“Pantelleria Isola Maestra”, sul libro di Franca Zona note di Angelo Fumuso

In un tempo in cui si parla di sviluppi sostenibili, di nuove strade da percorrere per l’isola, questo libro di Franca Zona giunge a fagiolo. Mi ha dato spunto a riflessioni e ragionamenti che ho voluto bloccare scrivendo.
Pantelleria, l’isola Maestra, gia’ il titolo e’ molto eloquente: il termine Maestra e’ azzecatissimo. Maestro e’ colui che insegna e allora poniamoci il quesito, : ma cosa ci insegna la nostra isola? Quali saperi ci trasmette ?
“Pantelleria luogo antropologico che non si lascia affascinare dal nuovo che avanza”, troviamo a a pagina otto. In un vecchio biglietto di auguri, che qualche anno fa ricevetti, cera una dedica che ancora ricordo. “Non sei vecchio, sei solo antico”. Due sinonimi che sinonimi non sono, vecchio si addice ad una cosa obsoleta che non si adopera piu’ caduta in disuso in quanto il suo uso e’ stato superato. Antico e’ una cosa il cui valore e uso si continua nel tempo ed e’ valido sempre. Scusatemi l’ardire di paragonarmi alla mia isola, ma sono convinto che io e la mia isola, siamo antichi !
Il sapere che ci trasmette e’ un sapere antico fatto di adattamento, di sopravvivenza, di usi e costumi atti a superare e domare le difficoltà che vivere e sopravivere in un isola ha posto ai nostri antenati.
Parliamo sempre di bellezza
“Insula una,facies mille “. Mai definizione e’ stata cosi’ calzante per definire l di qualche decennio fa.a nostra isola, ” lo scoglio nero” come lo chiamo io. Nei varia anni, parlando con gli amici che sono venuti nell’isola , che sentendo il perimetro dell’isola mi dicevano apertamente , ma e’ un isola che si puo’ girare tranquillamente a piedi. Che si possa girare a piedi, volendo, e’ cosa fattibile! basta essere dei buoni maratoneti! Ma venendo sull’isola e toccando con mano l’orografia dell’isola si capisce bene che questa, nel suo piccolo, e’ un continente! Ci si rende conto subito che ci vuole un’auto o magari uno scooter, anche considerando la brevità delle vacanze ( una settimana ) rispetto ad una volta ( un mese).
La natura unica e indomabile si presenta con innumerevoli ” facies’, ora calma statica , ora impetuosa con un vento travolgente di Maestrale ed una costante di Scirocco. Pensiamo sempre di poterla domare, ma Lei strappa le redini e si alza prepotente e impietosa, carattere indomito.
Ricordo nell’unica e irrepetibile conferenza dell’amico e Archeologo Nicolinaffigura il pantesco come un contadino che da’ le spalle al mare e guardai in tal senso ilaffigura il racconto di una nave da guerra inglese che attracco davanti all’isola convinta di essere al sicuro e se ne dovette scappare di corsa di corsa per non finire sugli scogli della lanterna. Osa che ancora oggi accade: pensiamo al peschereccio e allo jacth cronaca di qualche decennio fa.
Il pantesco rappresenta una pecularieta’ piu’ importante: Abitante di un isola posta al centro del Mediterraneo, tra le coste africane e siciliane, sempreAGRICOLTURA. terra di conquista contesa tra i popoli africani e i popoli europei, non e’ amante del mare ! Preferisce sempre l’AGRICOLTURA.oggetiva
Nel suo libro, raffigura il pantesco come un contadino che da’ le spalle al mare, per rivolgere il suo sguardo all’interno dell’Isola. Se non e’ questa la piu’ grandeari Dammusi i e delle contrade in un primo periodo, ari contraddizione e pecularieta’ del mondo !
Come ben dice l’Archeologo Thomas Scifer, l’isola e’ ben visibile dall’ Africa che tra l’altro e piu’ vicina, rispetto alla Sicilia. L’isola di origine vulcanica, e’ stata abitata per prima dagli uccelli nel loro processo di migrazione dall’Europa all’Africa e viceversa., , infatti fu chiamata ” Iranim” L’isola degli struzzi”. Cosi’ fu colonizzata da Cartagine ed entro a fare parte della loro federazione. Era un isola Stato con la sua moneta, il suo esercito e il suo governo.
Ripeto il pantesco non guarda il mare, guarda l’ierno dell’isola, infatti lui e’ prettamente contadino piuttosto che marinaio.
Il pescatore lo fa solo per diletto specialmente quando lavora nei terreni, Da piccolo di dietro isola, stanco di nutrirsi di zibibbo e dei prodotti del suo orto. Infatti i pescatori professionisti si sono contati sempre sulle dita di una mano.
Lo spirito unitario e di collaborazione reciproca, cosa rara per il pantesco che come contadino ha sempre una visione sempre una visione sogg” vinni in “casa”. Casa ettiva, si vede solamente quando nacquero le contrade che unitariamente costruirono chiesa e Circolo
CIRCOLO – quando nella presentazione avete nominato i Circoli Panteschi, mi sono ritornati alla mente alcuni discorsi. L’isola per molti secoli e’ stata riserva di caccia del Re. Quando questo vincolo cadde, i Panteschi cominciarono a colonizzare di terreni per l’Agricoltura l’isola, oltre i terreni vicino il capoluogo.
Costruirono dei piccoli Dammusi monocamera e la stalla per lo Sceccu. Quando i terreni erano confinanti, si crearono le contrade. Unitariamente gli abitanti delle contrade, costruirono Chiesa e Circolo.
E per me il termine Circolo riechceggia questo significato di unitarieta’ di eguaglianza tra gli abitanti. Un po’ come la tavola rotonda di Re Artu’, presieduta da lui con i cavalieri in una posizione egualitaria con tutti. Il presidente era ed e’ eletto dai soci e le cariche sociali, ruotano come nella Repubblica di Atene. Da piccolo sentivo sempre dire agli anziani ” turnamu ‘casa” . Casa era il paese , il capoluogo dell’Isola, cioe’ Pantelleria centro. E questo per avvolorare la precarieta’ del vari Dammusi i, sparsi sull’isola e l’attaccamento al centro dell’Isola, cioe’ Pantelleria Centro.
Sicuramente usero’ il libro di Franca come una bussola, un Bignami che mi fara’ guida nel mio cammino alla scoperta della mia isola.
Angelo Fumuso
Cultura
A Pantelleria inizio scuola 15 settembre. Ancodis: “cara” scuola, ma quanto mi costi?

Una manciata di giorni e a Pantelleria si riapriranno i cancelli delle scuole, come in tutta la Regione Siciliana.
Questo rappresenta un momento di gioia, di cambiamento e di speranza, ma anche un grande impegno di energie e di denaro da parte delle famiglie dei nostri studenti, a partire dai più giovani ai livelli degli istituti superiori.
Qui la domanda dell’Ancodis
Con la riapertura dell’anno scolastico le famiglie sanno bene che dovranno affrontare la
gravosa questione delle spese scolastiche: costi per l’iscrizione e la frequenza, per
l’acquisto di libri, zaini, astucci e altri materiali, per le attività extradidattiche, per le gite e i
viaggi di istruzione.
Si tratta dell’annuale “silenziosa” stangata che metterà a dura prova i bilanci familiari
specialmente nei nuclei con più figli in età scolastica.
Il caro scuola determina una vera “questione sociale” che pone alle forze parlamentari, al
governo e alla società civile una domanda: come garantire davvero il pieno diritto allo
studio?
Secondo le stime fornite dal Codacons, la spesa per l’anno scolastico 2025/2026 supererà
ogni soglia critica, arrivando anche a superare i 700 euro per studente.
La spesa per i libri scolastici rappresenta un carico significativo e rilevante per le famiglie
italiane che può arrivare ad assorbire circa un terzo della retribuzione di un lavoratore
medio.
I dati diffusi inducono a prevedere un rialzo complessivo del 2,8%, superiore al tasso di in
azione programmata pari all’1,8% valido per i testi della secondaria di primo grado, ma
ampiamente superato per le scuole superiori, considerando anche dizionari e libri
facoltativi.
L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) ha elaborato i seguenti dati per:
i libri scolastici: +2,8% rispetto al 2024. L’incremento sale al +6,7% rispetto al 2023 e
all’+11,9% rispetto al 2022, con un ritmo superiore all’inflazione generale;
i quadernoni e le risme di carta: +1,5% nell’ultimo anno, ma rispetto al 2021 i prezzi
segnano un balzo complessivo del +20,3%;
le penne, le matite, gli evidenziatori: +6,9% sul 2024, +16,6% sul 2022, +24,2% rispetto al
2021.
L’Antitrust da parte sua ha sollevato la questione della forte concentrazione del mercato
editoriale: quattro grandi editori controllano l’80% del settore, ostacolando la concorrenza
e mantenendo alti i prezzi. A peggiorare le cose, l’adozione di nuove edizioni annuali non
necessarie che rende complicato se non impossibile il riutilizzo dei libri usati, aggravando
ulteriormente la spesa per le famiglie.
Esistono misure e agevolazioni messe in campo da Stato, Regioni e Comuni per garantire
la fruizione dei libri di testo: queste risorse però interessano soltanto una parte delle
famiglie con ISEE basso ma, come è noto, registrano gravi ritardi nella loro erogazione ai
beneficiari.
Il caro scuola non è solo una questione di portafoglio. Ha effetti profondi sul piano sociale,
educativo e culturale. Per tante famiglie, spendere oltre 700 euro per ogni figlio
rappresenta uno sforzo insostenibile.
Allora viene da chiedersi se il diritto allo studio sia davvero un principio costituzionalmente
garantito a tutti!
“Visto il potere di acquisto degli stipendi eroso dall’inflazione, dichiara il Presidente
Rosolino Cicero, Ancodis invita il governo, il Ministro e le forze politiche parlamentari nella
prossima legge di bilancio a fare ogni scelta utile e necessaria per venire incontro alle
famiglie come per esempio prevedere per gli alunni della scuola secondaria di primo grado
la gratuità dei libri, incentivare il servizio del comodato d’uso gratuito da parte delle scuole,
anche delle versioni digitali, finanziare la riduzione dei costi dei libri del 50% dal secondo
figlio in poi nella scuola secondaria di secondo grado.”
“Anche le case editrici e le cartolibrerie – continua Cicero – però devono fare la loro parte
facendo scelte commerciali che vengano concretamente incontro alle difficoltà
economiche delle famiglie. Si riporti al centro del dibattito il vero sostegno alle famiglie con
i figli frequentanti la scuola secondaria e si dia piena attuazione dell’articolo 34 della
Costituzione Italiana riconoscendo l’universalità del diritto allo studio.”
“Sul caro scuola – conclude il Presidente di Ancodis – non possiamo permettere un
sistema scolastico sempre più a diverse velocità – con scuole statali con le ben note e
strutturali criticità e scuole paritarie sempre più economicamente sostenute – dove gli
studenti NON partono dalle stesse condizioni e non godono delle medesime opportunità. È
tempo che Parlamento, Governo ed editori si assumano la responsabilità di rendere meno
“cara” la scuola italiana ma più accessibile anche dal punto di vista economico.”
ANCODIS
L’ANCoDiS sostiene il riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori dei DS e figure di sistema che lavorano nelle autonome Istituzioni scolastiche: i collaboratori del ds individuati ai sensi del comma 5 art. 25 del D. Lgs 165/2001, i responsabili di plesso che consentono alle sedi distaccate di funzionare, le funzioni strumentali individuate ai sensi dell’art.33 del CCNL scuola 2006/2009, i coordinatori didattici, i coordinatori di dipartimento, gli animatori digitali, i docenti tutor per i neoimmessi, i tutor per l’orientamento ai sensi del Decreto MIM 63 del 5/4/2023, i docenti orientatori ai sensi del Decreto MIM 63 del 5/4/2023, i referenti di sistema (Inclusione, PON, ERASMUS, PCTO, Privacy, Intercultura, Bullismo e cyberbullismo, INVALSI, Istruzione parentale, Istruzione ospedaliera, Istruzione carceraria, mobility manager).
Come ogni anno, l’inizio dell’anno scolastico coincide per molte famiglie italiane con la
consueta “stangata” legata all’acquisto di libri e materiale scolastico. A confermarlo è il
Codacons che ha pubblicato le consuete stime relative al “caro-scuola”, mettendo in
evidenza rincari significativi sia per il materiale scolastico che per i libri di testo. Tra
quaderni, zaini, diari, prodotti di cancelleria, materiale da disegno, libri e dizionari
l'esborso complessivo per l'anno scolastico 2025/2026 può arrivare così anche a quota
1.300 euro a studente.
Un aumento medio del 3,8% per i testi scolastici, e i soliti rincari su zaini, diari e
materiale di cancelleria. La ripresa della scuola a settembre pesa sulle tasche
delle famiglie italiane
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