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Ambiente

Pantelleria, la delegazione LIPU non esiste più. Ecco cos’è successo: le parole di Anselmo Consolo

Marilu Giacalone

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Riceviamo e pubblichiamo

Lettera sulla revoca della delegazione Lipu di Pantelleria  a firma di Anselmo Consolo

Cari della redazione e cari lettori, vi scrivo poiché ho il dovere di rendere pubblico e di comunicare che dopo quasi due anni di attività, in data 23 gennaio 2022 la mia nomina di delegato Lipu non è stata rinnovata. Ad oggi infatti, qui a Pantelleria non esiste più nessuna delegazione della Lipu, perciò visto la delicatezza della questione, per fare chiarezza e dare maggiore trasparenza provo qui di seguito a esporre nei dettagli la sequenza dei fatti che hanno prodotto tale risultato. Premetto che ai giorni nostri, forse nulla vale di più per un essere dotato di coscienza di restare in pace con essa e di rimanere coerente con se stesso. E vista l’enorme mole di studi e testimonianze di ordine giuridico, scientifico, sociale e spirituale acquisite e raccolte negli ultimi anni, faccio presente che tutto quanto riporto e scrivo pubblicamente, può essere facilmente verificato e provato in ogni sede.

Le motivazioni della decisione del gov della Lipu di disattivare la delegazione di Pantelleria si riferiscono al mio netto disaccordo con le cosiddette “misure di emergenza” che ho più volte manifestato con la dirigenza Lipu e alla mia negazione nel firmare la direttiva interna sul “green pass”. Infatti da quando scrissi una lettera al direttore della Lipu, nel quale nutrivo i miei dubbi su quelli che ritenevo assurdi “protocolli”, esprimendo motivazioni e domande che rimanevano e rimangono tuttora senza responso, avevo potuto notare un radicale cambiamento dell’atteggiamento della dirigenza nei miei confronti. Tanto che l’ultima risposta dalla direzione datata nell’ottobre 2021 mi perveniva con frasi di circostanza atte a giustificare i motivi per cui io abbia dovuto firmare la direttiva sanitaria, senza peraltro rispondere alle mie domande, poiché ritenute aldilà delle proprie competenze.

Da allora non ho ricevuto più nessuna risposta, anche su istanze molto importanti che con i cosiddetti protocolli sanitari non c’entravano nulla. Questo mi ha fatto riflettere su quanto possano essere sottili e precarie le relazioni in una società così complessa come la nostra. Per ulteriore chiarezza e trasparenza, vi pubblico qui di seguito la mia lettera di riferimento indirizzata nell’ottobre 2021 al direttore generale della Lipu Danilo Selvaggi, che con tutta probabilità avrebbe successivamente portato alla revoca della mia delega firmata dal presidente Aldo Marco Venier, che tra l’altro definisce i miei scritti addirittura censurabili. Evidentemente anche se con largo ritardo e con manifesta incompetenza alle tematiche che avevo espresso, credo che il sopracitato gov abbia ritenuto di penalizzare la delegazione solo in virtù del mio disaccordo con ciò che ritenevo e ritengo tuttora non aver nulla a che fare con il bene della salute psico fisica dell’essere umano.

A prescindere dal fatto che mi si chiedeva di improvvisarmi “poliziotto ospedaliero” e controllare durante le nostre attività chi fosse in possesso del cosiddetto “green pass”, (tra l’altro tale pretesa non rientrava nei termini di contratto della delega) mi si proponeva implicitamente di adempiere persino io stesso alla cosiddetta “vaccinazione anti covid”. Immagino che in un mondo alla rovescia come il nostro, tale pretesa ad alcuni possa apparire “normale amministrazione”, ma fortunatamente chiunque come me si fosse

soffermato nella riflessione, (più di quindici milioni di italiani secondo i dati ufficiali) tra l’altro per nulla tanto celato, ne ha potuto comprendere il grande inganno. Un inganno tanto inaccettabile che qui sull’isola, come in tutta Italia a rigor di logica, lo stesso “pass” che senza il quale i propri diritti e libertà venivano negati e lesi, era stato propedeuticamente ritenuto frutto di una vera e propria tirannia.

Difatti, proprio per le evidenti contraddizioni, peculiari dei sistemi di coercizione usati e l’insita natura altamente discriminatoria e ricattatoria del “green pass” che offendeva e offende chiunque scegliesse semplicemente di pensare con la propria testa e preferito non immolarsi al cosi ben rappresentato nuovo “dio vaccino” e panacea dell’umanità o chiunque optasse semplicemente per un differente approccio sanitario per la propria salute e dei propri cari. E per di più sulla base di un evidente e dichiarata sperimentazione in vivo sugli esseri umani, spacciata per “vaccino” come si evidenzia sullo stesso bugiardino e cosiddetto “consenso informato”, sul quale non si sapeva nulla su possibili eventi avversi a breve, medio e lungo termine, (oggi constatata purtroppo la moltitudine di morti per malori improvvisi e visti i “misteriosi” decessi per non correlazione, si potrebbero conoscere i numeri esatti di quelli a breve termine) e sul quale nessuno, (case farmaceutiche, istituti governativi, medici hub) a parte il soggetto interessato si sarebbe preso le dovute responsabilità. In sostanza mi si chiedeva di firmare una delibera che mi avrebbe reso partecipe di questa farsa senza precedenti, come il fallimento di questa triste storia ha dimostrato.

A cominciare dalla farsa delle mascherine, che oltre a non permettere la corretta respirazione e a contribuire a fare ammalare anche psicologicamente ancor di più la gente, ha evidentemente recato un disastro ambientale senza precedenti e giovato solo alle tasche dei produttori (tra l’altro sfruttando manovalanza del “terzo e quarto mondo”). Per non parlare del famigerato quanto nefasto mantenimento del distanziamento sociale persino tra i bambini, assoggettandoli psicologicamente con coercizione e paure indotte o allo stato di abbandono che hanno subito gli anziani nelle RSA. E per finire con una enorme serie di storture sociali e contraddizioni politiche che non mi premuro qui ad elencare, ma che sono comunque meglio specificate nella mia lettera al dir. della Lipu. Tutto ciò risulta quantomeno grottesco, quanto più si vorrebbe spudoratamente spacciare per scienza.

Naturalmente mi dispiace soprattutto per le tante famiglie e bambini che si sono iscritte alla Lipu di Pantelleria e che credevano di poter continuare a far crescere quella che già era considerata una bella e funzionale realtà per l’isola. Ad ogni modo io stesso credevo che questa neo delegazione, così importante per il territorio di Pantelleria fosse stata accompagnata e sostenuta dalla dirigenza come un genitore si auspica faccia con il proprio figlio. Premesso che considero la decisione del gov della Lipu come semplice conseguenza di problematiche che vanno ben oltre le competenze dell’associazione stessa, di cui risulterebbe solo l’ennesima vittima, ma di fatto, a tutti noi della delegazione ci è parso che la decisione di revocare la mia delega non sia nient’altro che l’ennesima decisione politica contro chiunque dica apertamente ciò che pensa e dissenta dalla narrazione dell’unico ventriloquo globalista che, purtroppo pare propagarsi sempre più a causa di una

metastatica degenerazione del giornalismo e di varie istituzioni, che paiono comportarsi oggi peggio di qualunque altro regime totalitario del passato. D’altronde in un mondo civile in cui si tenga fede ai principi della trasparenza e del pluralismo dove ci si auspica di cercare la verità su questioni così importanti, non si farebbe di tutto pur di dare voce ad un unica narrativa e censurare tutte le altre diverse, ma vigerebbe il coraggio di aprire un accurato dibattito pubblico e prendere seriamente in esame gli studi e le testimonianze, anche medico-scientifiche che divergono. Evidentemente tali comportamenti si attuano solo nelle situazioni dove si insista a fare di tutto pur di non lasciare emergere le verità, in modo da essere messe all’attenzione dell’opinione pubblica o alla stessa stregua nelle questioni in cui ci sia molto da nascondere, a maggior ragione quando si intenda relegare il concetto di scienza, che tra l’altro si è da sempre fondato sui sacrosanti dubbi, in mero dogma politico. Naturalmente mi sono opposto e mi opporrò con tutte le forze a questa iniqua propaganda sul quale ci sarebbe tanto altro da dire e approfondire. Aldilà della mera questione sanitaria, sono sicuro che la Lipu sia un associazione che ha svolto e tuttora svolge un ruolo significativo per la difesa della fauna e dell’ambiente e ho potuto constatare di persona quanta magnifica gente e quanti straordinari volontari ne fanno parte. Sono sicuro di aver fatto del mio meglio, perciò non mi rimane alcun rimpianto.

E’ stata comunque una bella avventura con la meravigliosa popolazione di Pantelleria e natura dell’isola, che di fatto non s’interrompe e che potrò senz’altro continuare con altre organizzazioni come Generazioni Future, di cui sono coordinatore della provincia di Trapani e la storica Associazione Culturale l’Avamposto che presiedo. Pertanto ricordo che le mie competenze che riguardano soprattutto la salvaguardia della natura in tutti i suoi aspetti e l’approccio con gli animali selvatici rimangono tali, se non più accresciute e consolidate in virtù dell’esperienza acquisita, quindi resto al sevizio della popolazione di Pantelleria, anche nel caso di ritrovamenti di animali feriti o in difficoltà. Grazie della cortese attenzione.

Con affetto Anselmo Consolo

In copertina foto di repertorio di Anselmo Consolo con due agenti della forestale

Ambiente

Ora legale, domani alla Camera di discuterà per renderla permanente

Direttore

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Sono state raccolte  352mila firme per rendere permanente l’ora legale

Domani alla Camera dei deputati, su iniziativa della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), Consumerismo No profit e del deputato Andrea Barabotti (Lega), si presenterà la richiesta per avviare un iter parlamentare e dire così addio all’ora solare nel nostro Paese.

Se dovesse passare, si arriverà alla conclusione dei lavori che porterà ad una proposta normativa sull’ora legale permanente, quindi un’ora avanti tutto l’anno.

ANSA riposta che “nel 2018, spiegano i promotori in una nota, la Commissione Europea aveva lanciato una consultazione pubblica alla quale parteciparono 4,6 milioni di cittadini europei: l’84% si espresse a favore dell’abolizione del cambio d’ora. Nel 2019 il Parlamento Europeo approvò una proposta di direttiva per lasciare ai singoli Stati la libertà di scegliere ma il tema è rimasto in sospeso”.

 In base alle analisi, dal 2004 al 2025 l’ora legale ha permesso agli italiani di risparmiare 2,3 miliardi di euro con importanti riduzioni di emissioni di CO2 in atmosfera.
La stima segnalata da ANSA è che, con l’ora legale “per i 12 mesi, si potrebbe arrivare ad un risparmio annuo di circa 720 milioni di kWh con vantaggi in bolletta per 180 milioni di euro”.

Tutto questo porterà benefici al commercio, al turismo perchè dilata il tempo di sole anche nei mesi più bui e freddi, da pensarsi  anche alla stagione turistica.

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Ambiente

Guardia Costiera – Operazione Calypso controlli serrati a Gela, Cefalù, Pelagie, Pantelleria, Egadi e Ustica

Redazione

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Conclusa operazione Calypso: oltre 992 controlli e più di  5.500 kg di prodotto ittico irregolare

Si è appena conclusa la fase finale dell’operazione complessa denominata “Calypso”, coordinata dal 12° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Palermo, avente giurisdizione sul tratto di costa e di mare prospiciente i comuni costieri da Gela a Cefalù, incluse le Isole Pelagie, Pantelleria, le Egadi e Ustica.

L’operazione ha visto impegnate, sia a terra che in mare, le donne e gli uomini della Guardia Costiera di Palermo e degli uffici marittimi dipendenti, in un’intensa attività di controllo dell’intera filiera della pesca, finalizzata a verificare il rispetto delle disposizioni nazionali e internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.

Particolare attenzione è stata riservata alla prevenzione e alla repressione degli illeciti connessi all’impiego di attrezzi da pesca non conformi, alla tutela delle specie oggetto del “fermo biologico”, alla salvaguardia del consumatore dalle frodi alimentari e alla garanzia della qualità e tracciabilità del prodotto ittico destinato ai ristoranti e alle famiglie.

Nel periodo compreso tra il 20 ottobre e il 12 novembre 2025, il dispositivo operativo ha effettuato oltre 990 controlli ispettivi presso mercati ittici e rionali, esercizi di ristorazione, centri di distribuzione all’ingrosso, piattaforme logistiche, vettori stradali, ambulanti abusivi e unità da pesca in attività.
L’attività di vigilanza ha portato all’accertamento di 70 illeciti amministrativi, alla contestazione di sanzioni pecuniarie per un ammontare complessivo di 87.000 euro, al deferimento di un cittadino extracomunitario all’Autorità Giudiziaria per pesca illegale in acque territoriali, nonché al sequestro di 26 attrezzi da pesca irregolari e alla sospensione di un’attività commerciale di vendita al dettaglio.

Complessivamente sono stati sequestrati circa 5.550 chilogrammi di prodotto ittico, giudicato non idoneo al consumo umano dai dirigenti medici dell’ASP competente e successivamente avviato alla distruzione da parte di una ditta specializzata.
Tra le attività più significative, si evidenziano numerosi interventi condotti nella Città Metropolitana di Palermo, presso mercati ittici, esercizi di ristorazione e centri di distribuzione all’ingrosso, nonché attraverso l’attività di monitoraggio delle piattaforme social. In tali contesti sono stati sequestrati complessivamente 1.200 chilogrammi di prodotti ittici, molti dei quali dichiarati non idonei al consumo umano dal personale dell’ASP 6 – Palermo.

Esito ulteriore ispezione

Nel corso di un’ulteriore ispezione congiunta all’interno di una pescheria, a causa delle gravi carenze igienico-sanitarie riscontrate, il personale sanitario dell’ASP ha disposto, in applicazione delle normative del cosiddetto “pacchetto igiene”, la chiusura immediata dell’attività commerciale.

A Mazara del Vallo, nel corso di diverse attività ispettive, i militari hanno proceduto al controllo di uno stabilimento ittico durante le operazioni di scarico delle merci, ispezionando un autoarticolato proveniente da un porto dell’Unione Europea. Le verifiche hanno accertato che il prodotto trasportato — consistente in 2.200 chilogrammi di gambero rosso e viola, per un valore commerciale di circa 120.000 euro — era stato pescato in una zona non consentita dalla vigente normativa comunitaria. Di conseguenza, è stata elevata la relativa sanzione prevista dalle disposizioni di legge.

A Lampedusa, la motovedetta CP 285 della Guardia Costiera ha intercettato un motopeschereccio di nazionalità tunisina intento in attività di pesca all’interno delle acque territoriali italiane. L’equipaggio, accortosi della presenza dell’unità militare, nel tentativo di occultare il pescato ha tagliato la rete, provocando la ricaduta in mare del prodotto. Il motopesca è stato scortato in porto, dove, al termine delle verifiche ispettive, il comandante è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione dell’art. 8, comma 1, del D. Lgs. n. 4/2012, con il sequestro di 900 metri di rete da pesca.

L’operazione “Calypso” conferma l’impegno costante della Guardia Costiera nel contrasto alla pesca illegale e nella salvaguardia delle risorse del mare, a tutela dell’ambiente, della legalità e della sicurezza alimentare dei cittadini.

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Una rarità botanica a Pantelleria

Redazione

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La professoressa Erina Montoleone ci segnala il Myoporum laetum

Da circa due anni la prof.ssa Erina Montoleone, autrice di diverse pubblicazioni sulle piante spontanee di Pantelleria, segue con attenzione l’evoluzione (crescita, fioritura e fruttificazione) di una Scrofulariacea. Si tratta del Myoporum laetum (=Mirioporum lieto), una specie endemica della Nuova Zelanda.

Il Myoporum laetum viene comunemente utilizzato per la formazione di siepi e barriere frangivento, grazie alla sua crescita rapida e alla notevole resistenza alla siccità, caratteristiche che lo rendono adatto a diversi tipi di terreno, anche aridi e poveri.

Nella cultura Maori è considerato un ottimo repellente naturale: le foglie, infatti, vengono strofinate sulla pelle per tenere lontani zanzare e pappataci. In Italia, la presenza di questa specie non era mai stata confermata.

Nel corso degli anni sono emerse alcune presunte segnalazioni in Toscana, Sardegna e Sicilia, ma tutte si sono poi rivelate errate. Due anni fa, durante una delle sue consuete escursioni, la prof.ssa Montoleone ha rinvenuto un esemplare spontaneo sull’isola, lungo la strada Perimetrale, all’incrocio con via Kazen.

L’insediamento spontaneo di questa pianta rende l’esemplare di Pantelleria estremamente significativo, non solo per la flora locale ma anche per l’intero territorio nazionale. Purtroppo, la pianta non è mai riuscita né a fiorire né a fruttificare (eventi che normalmente si verificano da marzo a giugno) poiché cresce accanto a un tombino, in un’area molto ristretta e degradata, simile a una piccola discarica.

La prof.ssa Montoleone si reca spesso a visitarla e, una mattina, ha notato che a pochi centimetri dal tronco erano stati scaricati rifiuti edili. Per evitare che il Myoporum laetum venisse sepolto ha prontamente chiesto l’intervento dell’Ente Parco, affinché fossero adottate misure di salvaguardia per questa specie così rara e preziosa.


L’Ente Parco si è attivato pulendo l’area circostante la pianta e installando una rete di protezione intorno al Myoporum laetum, al quale auguriamo lunga vita. Un sentito ringraziamento alla prof.ssa Erina Montoleone per la sua sensibilità, la dedizione e l’instancabile impegno nella ricerca e nello studio delle piante spontanee della sua amata isola.

Davide Emma

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