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Ambiente

Pantelleria e sud Italia investite da sabbia del Sahara, fonte naturale di inquinamento atmosferico

Giuliana Raffaelli

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Il satellite Sentinel-3 del progetto europeo Copernicus ha scattato ieri la sua foto del giorno (15 settembre 2021) nel Mar Tirreno. L’immagine mostra Pantelleria, isole maggiori e sud Italia investite da una fitta nube di polvere proveniente dal deserto del Sahara.

La nube, al momento dello scatto, copriva un’area di circa 40 mila km quadrati. Partita dalla Tunisia, sta attualmente attraversando il Mediterraneo, investendo in pieno l’Italia meridionale. Secondo le previsioni del Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), questo fenomeno durerà diversi giorni e arriverà a interessare, nel fine settimana, anche la Grecia.

Basta guardare il cielo di Pantelleria, oggi, per accorgerci che c’è qualcosa di diverso nell’aria. Il colore blu-azzurro che caratterizza sempre il nostro cielo, perfetta cornice al color zaffiro del mare, oggi è stato sostituito da strane nubi cerulee e beige, segnalatrici di aria carica di particelle fini.

Queste nuvole, piene di polvere sahariana, influiscono negativamente anche sulla qualità dell’aria che respiriamo. Uno degli obiettivi del progetto Copernicus, e in dettaglio del CAMS, è proprio quello di monitorare la qualità dell’aria su scala globale e di valutare la concentrazione di particolato atmosferico, modellandone il trasporto e la dispersione. Lo scopo è fornire informazioni relative all’inquinamento atmosferico e alla relativa salute umana.

Giornate come queste mostrano una qualità dell’aria piuttosto bassa che possono minacciare la nostra salute.

La minaccia alla qualità dell’aria da polveri sottili naturali.

La qualità dell’aria è minacciata tutti i giorni da molte variabili e da fattori di varia natura. Non solo fabbriche, auto e riscaldamento ne peggiorano le caratteristiche. Anche se le attività umane restano la causa principale della cattiva qualità dell’aria, esistono anche fonti naturali di inquinamento atmosferico che possono arrivare a rivestire un ruolo molto importante in questo contesto.

L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) redige periodicamente relazioni che mirano a valutare il modo in cui le polveri fini (dette PM10) provenienti da fonti naturali vanno a incidere sulla qualità complessiva dell’aria che respiriamo. Capire quale sia il contributo naturale dell’inquinamento di ogni Stato europeo è tutt’altro che secondario. Ogni Stato può infatti sottrarre la “fetta” di inquinamento che deriva dalle fonti naturali nel bilancio dell’inquinamento totale prodotto. Gli Stati sono, infatti, tenuti a ridurre solo le emissioni inquinanti atmosferiche che derivano dalle loro attività antropiche, delle quali sono riconosciuti responsabili. Solo quelle.

I rapporti tecnici dell’UE includono la documentazione dettagliata dei contributi naturali che in ogni Stato causano le eccedenze rispetto ai valori limite per la qualità dell’aria fissati dalla legislazione. Nei report viene specificato che può risultare molto complesso calcolare l’esatta quantità di tutti gli inquinanti emessi da fonti naturali, anche se il contributo ai livelli di particolato nell’aria di questi ultimi, in molti Paesi, può essere decisamente significativo.

Tra le principali fonti di inquinamento dovute a fenomeni naturali (che in alcuni possono essere addirittura un terzo del totale) sono innanzitutto la sabbia del Sahara sollevata e trasportata dal vento, seguita dagli incendi boschivi e dal sale disperso nell’aria dagli spruzzi delle onde frangenti.

Tutte fonti di inquinamento che Pantelleria conosce molto bene, soprattutto dopo questa lunga estate di calore, incendi e improvviso mal tempo. Alle quali si aggiunge, in più, l’inquinamento dell’intenso traffico navale che ci circonda. Ma questa è tutta un’altra storia.

(Credit immagine: European Union, Copernicus Sentinel-3 imagery)

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

Ambiente

Aggiornamento – Guardia Costiera: collisione a largo delle coste siciliane

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Le unità che nella mattinata odierna sono entrate in collisione a largo di Capo Passero stanno dirigendo in queste ore verso il porto di Augusta, dove arriveranno in serata. Dal monitoraggio dell’area in cui è avvenuto l’incidente non si sono registrati inquinamenti marini. Non risultano inoltre criticità per i membri degli equipaggi.

Una delle due unità mercantili coinvolte nel sinistro ha riportato una estesa falla allo scafo che però non ne ha compromesso al momento la navigazione per il rientro in porto. 

Le due unità – sotto il coordinamento della Sala Operativa della Direzione marittima di Catania – sono monitorate nella navigazione da mezzi aerei e navali della Guardia Costiera.

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Ambiente

Studenti da tutta Italia ospiti di Necton per studiare cetacei, tartarughe e microplastiche nei mari Siciliani

Redazione

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Quest’anno le attività di ricerca della Necton Marine Research Society, società con sedi a Catania e Messina, che opera da oltre 25 anni nell’ambito di studi e ricerche legate alla biologia dei cetacei in diverse aree della Sicilia e della Calabria, e con particolare riferimento allo Stretto di Messina ed al Golfo di Catania, saranno dedicate principalmente alle tematiche connesse alla devastazione ambientale legata alla possibile costruzione del Ponte.

Quest’anno la Necton ospiterà circa 230 studenti provenienti da tutti gli Atenei nazionali e che collaboreranno alla raccolta dei dati sullo stato dell’ambiente e dei cetacei lungo le due sponde dello Stretto di Messina, i cui risultati saranno inviati alla Commissione Europea al fine di bloccare quest’opera che oltre ad essere inutile dal punto di vista economico, è estremamente dannosa per un ecosistema assolutamente unico dal punto di vista ambientale e storico-culturale

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Ambiente

Pantelleria – Giornata Mondiale Terra, III meeting associazione guide ufficiali del Parco: “Educare alla terra”

Direttore

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“Educare alla terra”, questo il tema del III meeting dell’Associazione Guide Ufficiali Parco Nazionale Isola di Pantelleria

 

 

Mai come oggi il tema della protezione ambientale è di cosi estrema attualità. In previsione dell’odierna “Giornata Mondiale della Terra” l’Associazione Guide Ufficiali Parco Nazionale Isola di Pantelleria ha organizzato, lo scorso fine settimana, sull’isola, il III meeting il cui tema è stato “Educazione alla terra” tenuto dal dirigente del servizio 3 della regione Sicilia, “Aree naturali protette, Rete natura 2000 e sviluppo sostenibile, Francesco Picciotto.

 

“ I più piccoli – spiega Giuseppe Di Giorgio presidente dell’Associazione –  sono il futuro per la protezione degli ambienti naturali e le guide naturalistiche e del Parco Nazionale Isola di Pantelleria, in particolare, oltre ad essere ambasciatori del territorio rappresentano il “ gancio” per sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della tutela ambientale.”

 

Il meeting è stato anche l’occasione di un confronto, tra le guide, in vista dell’imminente stagione turistica ormai alle porte e per il consueto refresh sulle tecniche di primo soccorso e BLSD

 

 

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