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Pantelleria, è morto Tommasino D’Aietti, detto “u’ papà”. Ai funerali tutta Khamma l’ha pianto

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Nei giorni scorsi è venuto a mancare Tommasino D’Aietti, detto “‘ù papà”.

All’età di 83 anni, si è spento nella sua casa dove, alla notizia, tutta la contrada di Khamma è accorsa.

Due giorni fa i funerali erano ossequiati da un lunghissimo corteo di persone che hanno accompagnato la salma fino alla Chiesa di San Francesco.

Era un agricoltore infaticabile e gli piaceva ritrovarsi con i suoi amici per una giocata a carte, un ballo al Circolo Trieste o una bevuta di vino.

Uomo di grande generosità e amabilità non lesinava in gentilezza e cortesia, con il suo sorriso dolce immancabile.

Probabilmente, il soprannome “u’ papà” da questo deriva: il fare paterno e benevolo che aveva con la gente.

Ecco come una persona può lasciare la sua traccia sulla terra.

 

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Guardia Costiera, Cardinale Zuppi in visita al Comando Generale

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l Cardinale Matteo Zuppi in visita al Comando Generale della Guardia Costiera

 

Oggi, il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ha fatto visita al Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera accolto dal Comandante Generale, l’Ammiraglio Ispettore Capo Nicola CARLONE.

Dopo il tradizionale saluto di benvenuto, il Cardinale ha potuto assistere a una presentazione dei diversi scenari in cui opera la Guardia Costiera italiana, con un particolare focus sulle attività operative di ricerca e soccorso in mare, di tutela dell’ambiente marino e di sicurezza della navigazione.

L’incontro è quindi proseguito presso il Centro Operativo Nazionale della Guardia Costiera, dove sono stati illustrati i sofisticati sistemi tecnologici di controllo del traffico marittimo attraverso i quali la Guardia Costiera assolve i diversi compiti istituzionali.

Al termine della visita, il Cardinale ha ringraziato il Comandante Generale per l’accoglienza ricevuta ed ha rivolto un pensiero alle donne e agli uomini del Corpo per l’instancabile impegno e la grande umanità e professionalità che dimostrano quotidianamente nel loro lavoro.

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“IO SONO NEMO” è il progetto avviato in Sicilia con iniziative per il contrasto alle solitudini involontarie

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. Coinvolti i territori delle 9 province e di 15 comuni
 
“IO SONO NEMO” è il progetto avviato in Sicilia con iniziative per il contrasto alle solitudini involontarie

ed il potenziamento delle interazioni sociali. Sono coinvolti i territori delle 9 province e di 15 comuni

 

“IO SONO NEMO” è il progetto di MCL Sicilia e MCL Mineo (Circolo “Don Rosario Pepe”) che vede coinvolte tutte e nove le province siciliane e ben quindici territori comunali, dove si svolgeranno  svariate iniziative per il contrasto alle solitudini involontarie a favore di almeno 250 destinatari over 65, con attività di animazione socioculturale, che prevedano il loro diretto coinvolgimento.

Nei territori “bersaglio” saranno attuate le iniziative coprogettate dirette al contrasto  alle solitudini involontarie, in particolar modo quella degli over 65, ponendo in essere  una serie di attività che prevedono il coinvolgimento diretto degli anziani e che possano favorirne la socializzazione, contestualmente allo sviluppo di reti sociali reali e  virtuali e di vicinato ed alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla tematica.

Il progetto “IO SONO NEMO” – finanziato dal Ministero del Lavoro e dall’Assessorato della Famiglia e delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Siciliana (Dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali) – prevede iniziative per la valorizzazione di beni comuni ai fini della promozione delle relazioni sociali, delle attività culturali fra gli abitanti dei quartieri; iniziative sociali di contrasto alle solitudini involontarie, specie nella popolazione anziana, attraverso laboratori, la promozione del volontariato, lo sviluppo di relazioni fra gruppi diversi della popolazione locale (es. anziani e migranti); eventi e laboratori: in relazione alle specificità locali potranno essere organizzati laboratori di socializzazione, escursioni cittadine, cene, un orto sociale.

Le iniziative saranno attuate favorendo le sinergie con le realtà attive del territorio, e mantenendo il collegamento con le attività analoghe realizzate negli altri territori della regione.

 

Per aderire all’iniziativa ci si può rivolgere a tutte le “Antenne Territoriali” presenti in Sicilia, composte dai Circoli MCL, dai CAF e dai Patronati SIAS.
Per maggiori informazioni:
Contattare il numero 0933.981792 o inviare una mail a sicilia@mcl.it
www.sicilia.mcl.it

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Codici: dagli annunci sentimentali ai ricatti, in 16 a processo per truffa

Matteo Ferrandes

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Passavano al setaccio siti di annunci a caccia di messaggi di utenti alla ricerca di un partner o di un’avventura sentimentale. Una volta individuata la vittima, la contattavano fingendosi agenti della Polizia Postale, iniziando un ricatto fatto di richieste di denaro in cambio della promessa di non denunciare fantomatici reati. Questo lo schema adottato da 16 persone, finite a processo a Torino con l’accusa di aver truffato decine di vittime per un bottino di migliaia di euro. Una vicenda su cui l’associazione Codici interviene per sottolineare due aspetti.

 

“La prima questione che ci preme evidenziare – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è l’azione della Procura. Altre volte abbiamo stigmatizzato il comportamento di PM che hanno preferito archiviare truffe invece di andare fino in fondo, come invece è accaduto in questo caso. Sedici persone sono finite a processo e ci auguriamo che venga fatta giustizia, considerando quanto accaduto alle vittime. E qui si inserisce la seconda questione. Il ricatto orchestrato dai finti agenti non ha prodotto solo un bottino da migliaia di euro, ma ha generato negli utenti contattati ansie e paure. Di fronte alla minaccia di rivelare tutto ai familiari o addirittura di essere arrestati, c’è chi è stato assalito dalla paura di vedere andare in frantumi la propria vita. È così che si spiegano i pagamenti, fatti per evitare di incorrere nella denuncia, di vedersi sequestrare dei beni, insomma per evitare guai. Anche in queste situazioni, è importante mantenere la calma. Non è facile, lo comprendiamo, ma la paura di presunte ritorsioni o il senso di vergogna non devono portare a scelte affrettate, come pagare multe non meglio precisate a fantomatici rappresentanti delle forze dell’ordine, che certamente non agiscono così. In questi casi bisogna denunciare. È così che si può arrivare al processo, a portare i truffatori in aula e ad avere giustizia, contando sull’attività di Procure determinate e volenterose, come quella protagonista di questa brutta storia”.

 

L’associazione Codici è impegnata a fornire assistenza ai consumatori anche di fronte alle truffe. In questi casi è possibile segnalare il proprio caso e richiedere assistenza telefonando al numero 065571996 o scrivendo a segreteria.sportello@codici.org.

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