Cultura
Pantelleria e i suoi nomi – 2ª parte
Nell’articolo precedente abbiamo introdotto la nostra ricerca sul significato più probabile dell’antico nome di Pantelleria: Kyrnim. Non pienamente convinti della traduzione come “isola degli uccelli starnazzanti” e neppure della descrizione fornita da Erodoto, abbiamo scoperto una possibile somiglianza con l’isola di Kerne descritta da Scilace che ci sembra molto più attinente. Ripartendo dai resoconti di Annone il navigatore, continuiamo la nostra indagine.
Annone il navigatore
Annone il navigatore (VI -V sec. a. C.), seppur discusso e, pare, i suoi testi manipolati più volte nel corso
del tempo, fa un’affermazione a nostro avviso molto importante quando dichiara di aver coniato lui stesso
ed i suoi uomini il nome dell’isola di Kerne.
Egli dice infatti che quest’isola “A giudicare dalla strada che
avevamo fatto doveva essere esattamente di fronte a Cartagine “
Seguendo la descrizione di Silace, ci sembra doveroso ricordare ancora una volta che, prima
dell’innalzamento dei mari nel cosiddetto dryas recente (o Wurm), Pantelleria non si trovava isolata ma
era parte di un arcipelago, come mostrato in questa mappa baltimetrica della Marina Italiana
Ed è altrettanto interessante il particolare notato da Annone che identifica Kerne sulla stessa linea di Cartagine
Un altro particolare, secondo noi non trascurabile, è il nome che Scilace attribuisce alla città costiera dell’isola di Kerne: Pontion. Naturalmente questa è solo una suggestione ma la somiglianza con il nome dell’etnia greco – anatolica dei pontini, romanizzato in P’ont’oeli ci dà l’impressione di poter essere associato all’attuale nome della nostra isola tantopiù se consideriamo che Scilace fu inviato da Dario di Persia nel periplo da cui abbiamo tratto il frammento.
Solo una congettura? E’ probabile, come possono esserlo le suggestive corrispondenze che abbiamo riscontrato in questa breve ricerca. In ultima analisi ci preme di verificare – che poi è quella che ha mosso la nostra curiosità – il nome Kyrnim attribuito all’isola e fatto derivare alla presenza di “uccelli starnazzanti”. Possiamo notare che la radice consonantica di Kyrnim è la stessa di Kerne: KRN.
Tiziana Pompili Casanova, saggista, autrice del libro “Pelasgi stirpe divina – indagine sull’uomo e sulla civiltà delle origini, ci fa notare come“*krn, [ sia n.d.a.]una radice molto antica comune sia alle lingue semitiche che a quelle indoeuropee.
Nell’indoeuropeo è individuabile anche nelle varianti ker, keȓ ə- da cui k̑rā-, k̑erei-, kereu ̑ – che stanno ad indicare “corno”, “testa”, “parte superiore del corpo”. E prosegue: “La radice *krn è collegata al greco kρατος (kratos) = “potere”, “forza”, “robustezza” (letteralmente una forza associata alla stasi). Di conseguenza, secondo Renée Guenon, Crono esprime in essenza le idee di “potenza” e di “elevazione” . […] In sintesi, i motivi ricorrenti connessi al radicale *krn sono “sovranità e regalità associate al potere generativo, necessità di un sacrificio e promessa di una rinascita”. (M. Maculotti) La radice *krn, non solo richiama l’Età aurea attraverso il nome del suo re Kronos (e anche a quello di Cormac, sovrano celtico dell’Età dell’oro), ma rievoca anche il ricongiungimento con la primigenia essenza geografica iperborea, la mitica terra all’estremo Nord dell’Europa, posta sotto la protezione di Apollo Karneios”
Sulle monete rinvenute nell’isola, ree confesse dell’antico nome ivi inscritto, troviamo dei simboli molto eloquenti che sono tutti riconducibili all’Apollo iperboreo: la corona di alloro sul retro e la corona (krn) che porta sul capo che, in questo particolare potrebbe rimandare a raggi solari.
L’incoronazione di Iside
L’incoronazione di Iside da parte di Nike, come ci viene fornita descrizione di tali monete, potrebbe invece rafforzare l’idea dell’antica dea della vittoria che viene poi “soppiantata” dall’Apollo iperboreo e, dunque rappresentare, la moneta, proprio il passaggio del testimone. Del resto era l’alata Nike che aveva il compito di porre sul capo dei vincitori la corona di alloro intrecciata con rami d’ulivo… Se così fosse realmente accaduto allora il nome della “nostra” isola sarebbe la memoria di un momento importante nella storia più arcaica.
La sede di Apollo incoronato
Non un’isola di uccelli starnazzanti bensì la sede dell’Apollo incoronato, il luogo elevato che richiama alla potenza dell’Età dell’Oro degli Dei. Forse quello stesso Apollo della leggenda di cui Tanit si innamorò e al quale offerse, anziché l’ambrosia, il nettare di Pantelleria: quel passito che ci rende unici i panteschi nel pianeta e che, al pari della nostra bella isola, fece innamorare anche il padre degli dei.
Monica Benedetti ed Elia Fiume
Spettacolo
“Pluribus” e il ritorno di “Now You See Me” guidano lo streaming in Italia – Classifica JustWatch
L’ultima classifica inerente a top film e serie TV più gettonate in Italia nell’ultima settimana: https://www.justwatch.com/it/streaming-charts

Per i film, questa settimana Now You See Me – I maghi del crimine sale di una posizione e conquista il primo posto probabilmente spinto dalla recente uscita nelle sale di Now You See Me 3. I migliori illusionisti del mondo vengono reclutati da un misterioso benefattore per mettere in scena rapine straordinarie, regalando il bottino agli spettatori come se fossero parte dello spettacolo. Sulle loro tracce si mettono un agente dell’FBI e un detective dell’Interpol, determinati a smascherare il trucco dietro ai colpi impossibili del gruppo.
Al secondo posto debutta After the Hunt – Dopo la caccia, nuova entrata firmata da Luca Guadagnino e presentata all’ultimo Festival di Venezia. Julia Roberts interpreta una professoressa universitaria alle prese con una studentessa modello (Ayo Edebiri) che muove delle accuse verso un suo collega (Andrew Garfield). Quando un segreto del passato della docente riaffiora, la sua vita privata e professionale rischia di crollare. Un dramma psicologico sull’etica, il potere e la verità, con un cast di alto livello e una tensione crescente.
Al terzo posto scende Frankenstein, che perde due posizioni dopo due settimane consecutive in vetta. Diretto da Guillermo del Toro e presentato al Festival di Venezia, il film segna il ritorno del regista premio Oscar al gotico, con una nuova versione del celebre romanzo di Mary Shelley. Victor Frankenstein (Oscar Isaac), ossessionato dall’idea di riportare in vita i morti, sfida i limiti della scienza fino a dare forma a un essere mostruoso e mai visto prima.
Per le serie TV, stabile in vetta per la terza settimana consecutiva Pluribus. La persona più disperata del pianeta riceve l’assurda missione di salvare il mondo dalla felicità, in una satira filosofica che esplora la tristezza necessaria e il potere di chi non ha più nulla da perdere.
Al secondo posto sale The Beast in Me, che guadagna due posizioni. Una scrittrice famosa si ritrova coinvolta in un gioco manipolativo con il suo potente vicino: un uomo ricco e misterioso, avvolto dal sospetto di un omicidio, che trasforma la sua vita in un intricato gioco psicologico fatto di sotterfugi e tensione.
Guadagna due posizioni anche Welcome to Derry, che si piazza al terzo posto. Prequel di It, la serie è ambientata negli anni ’60 nella cittadina più inquietante del Maine e racconta le origini di Pennywise, il clown simbolo della paura. Un viaggio nel passato che unisce nostalgia e terrore, destinato a conquistare gli amanti dell’horror.
A questa pagina è presente la tabella contenente la classifica completa aggiornata in tempo reale e riferita agli ultimi 7 giorni anche oltre la 10ma posizione.
Questa settimana JustWatch mette in evidenza la sua nuova guida ai migliori adattamenti cinematografici di musical di Broadway, con Wicked (2024), che nell’ultima settimana si è classificato al quarto posto della streaming chart italiana, al centro dell’attenzione. La lista include classici come Cabaret, Chicago e, naturalmente, Wicked, offrendo indicazioni su dove poterli vedere in streaming in Italia. La lista completa dei titoli può essere consultata a questa pagina: https://guides.justwatch.com/it/migliori-film-tratti-da-musical
Cultura
Santo Stefano Quisquina da Comunita’ HONOS 2024 a candidata al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa
SANTO STEFANO QUISQUINA
Tra le pieghe morbide dei Monti Sicani, dove i profili delle colline si inseguono come onde di terra e il vento porta con sé l’eco di antichi mestieri, Santo Stefano Quisquina affida al proprio paesaggio la narrazione di un’identità collettiva che ancora oggi resiste, si rinnova e dialoga con il mondo contemporaneo.
È da questo intreccio di natura, memoria e comunità che nasce la candidatura al Premio Nazionale del Paesaggio, promosso dal Ministero della Cultura nel solco della Convenzione Europea del Paesaggio.
Il paese, immerso in un ambiente che alterna boschi, pascoli e antiche vie di transumanza, conserva un tessuto umano fatto di gesti lenti e consapevoli: il lavoro dei pastori all’alba, il ritorno dei contadini lungo i terreni terrazzati, le donne anziane che raccontano proverbi legati alle stagioni.
Qui il paesaggio non è solo sfondo: è protagonista, compagno quotidiano, matrice culturale che continua a modellare comportamenti, relazioni e linguaggi.
La candidatura si inserisce dunque in una visione ampia, che considera il territorio come eredità viva. Negli ultimi anni Santo Stefano Quisquina ha promosso pratiche di tutela e progetti di valorizzazione che hanno dato nuovo senso a luoghi storici e spazi rurali, mettendo al centro la sostenibilità, la partecipazione e la continuità delle tradizioni. La comunità ha fatto del proprio legame con la terra un principio guida, trasformando antichi saperi in strumenti contemporanei di gestione e cura.
Il dossier presentato — un documento che unisce rigore tecnico e profondità culturale — raccoglie questa lunga relazione tra gli abitanti e il territorio.
Le descrizioni del paesaggio sono punteggiate da fotografie, mappe, testimonianze orali e racconti che restituiscono un mosaico complesso e affascinante: la Quisquina come luogo di incontro tra storia e natura, ma anche come spazio affettivo in cui ciascuno riconosce un frammento della propria identità.
L’Amministrazione Comunale, rappresentata dal sindaco Francesco Cacciatore (nella foto) e dall’assessore al Turismo Anna Chillura, ha espresso profonda gratitudine a chi ha contribuito in modo volontario alla redazione del documento.
La Prof.ssa V. Scavone e le architette E. Lo Sardo, D. Toscano e J. Moscatello hanno intrecciato competenze tecniche e sensibilità territoriale, mentre la Consigliera Comunale Lucia Leto Barone e numerosi cittadini hanno offerto conoscenze, memorie e tempo, trasformando la candidatura in un vero progetto collettivo. L’esito del concorso sarà noto nei prossimi mesi. Tuttavia, per Santo Stefano Quisquina, il senso profondo di questo percorso è già evidente: la consapevolezza di abitare un paesaggio non solo da ammirare, ma da raccontare, custodire e tramandare. In un’epoca di cambiamenti rapidi, il paese rinnova così il suo impegno nel riconoscere il territorio come patrimonio culturale vissuto, luogo di appartenenza e promessa di futuro.
E così, da Comunità Honos capace di prendersi cura del proprio patrimonio umano e ambientale, Santo Stefano Quisquina approda oggi alla scena europea come esempio maturo e luminoso di un territorio che ha saputo trasformare la propria identità in valore condiviso.
Laura Liistro
Foto di Francesco Cacciatore
Cultura
Le “sgrappolatrici” di Pantelleria sul Tg Sicilia in un servizio di Laura Spanò – V I D E O
C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e le tre Marie a raccontare Pantelleria nell’operazione dello sgrappolamento
Le preziose e stupende “sgrappolatrici” tornano sotto i riflettori.
Laura Spanò, attenta e sensibile giornalista del Tg Sicilia, ha intercettato una nostra pubblicazione relativa al lavoro delle donne pantesche anche nel campo della vendemmia e della vinificazione. Meglio ancora nella produzione del passito.
Il certosino lavoro, che contribuisce alla produzione di una delle eccellenze eno-gastronomiche dell’isola, non è passato inosservato e così le signore delle contrade di Khamma e Tracino tornano a raccontare il loro compito. Si tratta di una miscela fatta di pazienza, sapienza e amicizia.
C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e tre Marie a tessere l’antica usanza dello sgrappolamento degli acini di zibibbo appassiti.
La Spanò, nel suo mirabile lavoro dedicato a Pantelleria, racconta le fasi di una agricoltura eroica che non ha tempo nè prezzo.
Il servizio
-
Ambiente5 anni agoAMP, a Pantelleria Insieme Live: zonizzazioni e Guardia Costa ausiliario. Gadir e il brillamento de Il Caldo
-
Personaggi4 anni agoStasera 4 Ristoranti a Pantelleria, con Alessandro Borghese. Ecco chi sono
-
Ambiente4 anni agoPantelleria, il PD segnala colorazione anomala e artificiale nella spiaggia del Lago di Venere
-
Pantelleria4 anni agoPantelleria a lutto per Giovanni Maddalena, il galantuomo del Conitro
-
Personaggi4 anni agoPantelleria, è U Runcune il vincitore di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese
-
Cronaca4 anni agoUltima Ora – Pantelleria. Identificata la donna morta per annegamento, il secondo suicidio in un mese
-
Capitaneria di Porto4 anni agoPantelleria, allarmanti condizioni meteo-marine nelle prossime 48/72 ore: onde 6 da metri
-
Pantelleria4 anni agoPantelleria, divieto di balneazione a Punta San Leonardo