Cultura
Pantelleria e gli eroi della terra. Operazione raccolta capperi notturna con lampade sulla fronte

L’agricoltura a Pantelleria è riconosciuta unanimemente “eroica” per le difficoltà che porta l’isola nella gestione dei terreni, delle piantagioni e del raccolto dei loro frutti.
Le condizioni climatiche costringono ad una coltura bassa, il più vicina possibile alla terra, richiedendo sforzi fisici superiori rispetto ad altre realtà.
Ma questo fa parte del pacchetto e, dalla notte dei tempi, si continua la tradizione, anche se con meno partecipazione e “braccia”.
La raccolta dei capperi, la cui stagione è da poco avviata, non è da meno e, forse, rappresenta tra le pratiche, sulla nostra isola, più impegnative.
Essa si svolge, per circa due mesi o poco più, nelle prime ore del mattino: verso le 4 si è già sulle piante, per sgranarle delle loro preziose gemme. L’abbigliamento deve essere adeguato e molto coprente. E quando già comincia a farsi giorno e il caldo comincia a picchiare, i raccoglitori smontano dal lavoro, per darsi appuntamento all’aurora successiva, quella fase iniziale del crepuscolo mattutino, con quel chiarore purpureo/rosa nel cielo prima del sorgere del sole, momento che definire poesia a Pantelleria è riduttivo.
Ma poi abbiamo altri tipi di operatori, raccoglitori, quelli che prediligono svolgere il raccolto in piena notte sia perchè è più fresco, sia perchè i capperi stipati restano più integri.
Impossibile, senza luce, ma i sistemi si trovano.
Così gli ingegnosi Giuseppe e Davide Belvisi, partendo dalle 2 di notte, procedono con lampade collocate sul capo, illuminando a giorno l’intero cespuglio di capperi.
I fratelli, che ringraziamo per le immagini spettacolari, hanno dichiarato che svolgere quel lavoro durante la notte è di gran lunga preferibile, non foss’altro che per gli scenari che l’isola offre e la frescura della notte che, con l’imminente ondata di calore prevista, sarà di grande sollievo e renderà piacevole un mestiere che sempre meno panteschi svolgono.
Una volta raccolta i capperi, ecco i procedimenti prima che arrivino a tavola
Ricordando gli insegnamenti di Giovanni Bonomo, la procedura che si seguirà sarà la seguente: dopo la raccolta i capperi vengono posti in grandi contenitori, con il sale marino, preferibilmente delle saline puniche di Trapani, perchè ha proprietà particolari. Poi, portati al capperificio, saranno selezionati per dimensioni, attraverso setacci (i “crivi”) e, una volta dunque divisi per calibro, impacchettati e pronti, per essere al top devono passare circa 50 giorni per essere consumati.
Il passaggio in salamoia è importante, sia perchè si ammorbidiscono, sia perchè perdono quella nota un pò aspra che li caratterizza senza trattamento. Quest’ultimo serve a trasformare l’acido malico in acido lattico, che conferisce un gusto più gradevole alle piccole gemme.
Il tempo di conservazione degli stessi, in condizioni ottimali, può essere per legge di tre anni, ma se conservati bene arrivano anche a quattro.
La mosca dei capperi: capparimya savastonoi
Prima dell'”avvento” della mosca dei capperi, la capparimya savastonoi, nel 1982 Pantelleria aveva raggiunto una produzione di 12.600 quintali di capperi. Al giorno d’oggi il peso è poco più di 1000 quintali.
La raccolta dei capperi, prima dell’arrivo di questo insetto si protraeva fino a fine agosto, adesso si termina molto prima.
Cultura
Il Giornale di Pantelleria oggi compie 7 anni. Dedichiamo ad Enzo Bonomo la ricorrenza

Enzo il giornale non è più lo stesso senza te, ma abbiamo ereditato il tuo sorriso che non dimenticheremo mai
Sono ben 7 anni che fondavamo Il Giornale di Pantelleria: 26 luglio 2018.
Tante le persone che hanno collaborato con noi e dalle quali non ci siamo mai staccati, se non per impegni complicati: Nicoletta Natoli e Maria Chiara Conticello.
Persone di altissima sensibilità, che, seppur distanti dalla redazione, ne fanno sempre parte perchè hanno agito con leggerezza, senza ambizione o giudizio… Tutte o quasi, ma le eccezioni ci devono essere perchè ti fanno impattare con la realtà mentre tu vivi il sogno che fa tutt’uno con te: la scrittura.
Abbiamo avuto la fortuna di trovare scrittori, nel nostro cammino, fedeli, amorevoli, gentili e disponibili.
La redazione resta sempre viva e vivacizzata, oltre che dal nostro direttore, Marina Cozzo, anche dall’inestimabile penna di Franca Zona, dai pregiati racconti storici di Orazio Ferrara, dalle delizie di Barbara Conti e dalla giovanissima Giada Zona e altri collaboratori sporadici.
La nostra colonna
Purtroppo, una delle colonne più solide, che rappresentava per noi tutti il fratello maggiore, il mentore, la voce pacata ed elegante, ci ha lasciati nello sgomento di una perdita insostituibile e di cui ancora piangiamo lacrime copiose e infuocate di rammarico per non aver carpito ancor più insegnamenti. Parliamo di Enzo Bonomo, scomparso prematuramente e inaspettatamente lo scorso 29 maggio 2024, lasciando la redazione sguarnita di un faro.
Era il giorno di Sant’Anna del 2018, quando un pomeriggio afoso come pochi, il direttore per gioco apriva un blog che poi è stato regolarizzato di ogni incombenza burocratica per trasformare un gioco in una realtà seria e concreta.
Due anni fa, il nostro amico khammiota così scriveva:
Anni fa cominciava la grande avventura de il Giornale di Pantelleria, tutti vissuto intensamente, fra cronaca, fatti, venture e – a volte- sventure della nostra terra, alla quale abitanti, oriundi ed estimatori siamo legatissimi.
Dopo la grande epopea de il Panteco, siamo venuti (io personalmente non da subito)
a contribuire con grande intensità a dare informazione continua sull’isola più isola d’Italia.
In omaggio ai confratelli che si sono adoperati per il radicamento della testata e alla guida e pilota della navigazione.
Parafrasando un detto siciliano, si può essere lontani ma è l’isola che non ti lascia mai.
Da Erodoto a Shakespeare.
E c’è ne saranno altri.
Una lunga storia.
Enzo Bonomo Ferrandes
Dedichiamo ad Enzo e alla sua amata compagna Fernanda questo settimo anno, portandoli sempre nel nostro cuore.
Cultura
“Forme d’Arte Pantesche”, tutti gli artisti, quadro per quadro. Si parte con Luigina Gabriele

Ancora fino al 20 di agosto per visitare la mostra “Forme d’Arte Pantesche” organizzata dal Centro Culturale Giamporcaro. Conosciamo gli artisti
C’è tempo fino al 20 di agosto per visitare la mostra allestita al Castello Medievale di Pantelleria, su organizzazione del Centro Giamporcaro, per ben quattro artisti squisitamente panteschi.
Il Presidente dell’associazione, Anna Rita Gabriele invita alla conoscenza delle “Forme d’Arte Pantesche”, per la quale hanno espresso compiacimento anche istituzioni, oltre che specialisti, come il M° Michele Cossyro.
Ordunque ben quattro espressioni d’arte, che noi analizzeremo singolarmente, per dare il meritato spazio.
Iniziamo con una donna molto sensibile, delicata ed empatica: Luigina Gabriele.
La conosciamo come poetessa e all’esposizione abbiamo potuto ammirare delle opere realizzate con i suoi alunni, ragazzini di scuola elementare.
L’intento era dare loro una forma di espressione da svolgere in gruppo, così il pensiero è ricorso al collage.
Nell’allestimento vediamo infatti, simpaticamente, fogli di quaderno ritagliati, il che conferisce ancora più freschezza e leggerezza a quelle piccole opere compiute con precisione e tanta fantasia fanciullesca (le farfalle sono rappresentate con le corone).
Chi è Luigina Gabriele
Luigina Gabriele, nata e vissuta a Pantelleria, insegnante nella scuola primaria per 30 anni. Attualmente in pensione, ha frequentato l’Accademia di belle arti del Kandiskij. Ora dedicata alla poesia e ai metodi di pittura e applicazione artistica.
Charles Bukowski ha detto “La bellezza salverà il mondo.”
Far osservare ai bambini i vari “volti” che assumono o le stagioni perché se ne possano memorizzare le caratteristiche e, sulle riflessioni che ne scaturiscono, si senta il bisogno di esprimersi secondo quanto c’ispirano dentro.
Osservare il bello che ci circonda, nelle sue forme, è una ricchezza che alimenta il nostro dire il nostro sentire, volerlo ricercare e realizzare, in vari modi.
Sensibili alla bellezza, per conservarsi entusiasti di quanto la natura ci attornia e ci fa godere.
Le opere esposte saranno date alle suore della nostra Chiesa SS Salvatore.
Spettacolo
Pantelleria – Voci dal Mediterraneo, le interviste ai talenti in gara

Molti artisti sono autori delle proprie canzoni
Ieri grandi performance con grandi talenti.
Oggi inizia la gara
Questa mattina, in Sala Consiliare del Comune di Pantelleria si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della seconda serata del Festival della canzone nel cuore del Mediterraneo.
Il Direttore Artistico dell’intera manifestazione, Massimo Galfano, sempre affiancato da Nathalie Caldonazzo, ha presentato Aleandro Baldi e il nuovo cd dal titolo “La sintonia”, nonchè i talenti che si sono esibiti e che torneranno a cantare questa sera.
Baldi, a cappella, ha improvvisato la sua grande canzone “Passerà”, e il pubblico si è unito in coro in un fori programma creativo, felice e di condivisione dell’amore per la musica e i grandi classici.
Il Patron ha manifestato la propria soddisfazione per la riuscita della serata di ieri, con pubblico che gremiva l’intera Piazza Cavour, in un contesto piacevole con splendidi talenti. Ha spronato gli stessi a proseguire nelle loro passioni, anche quando ricevono un sonoro no.
Dal canto suo, Nathalie Caldonazzo si è spesa in consigli per una crescita artistica di quei ragazzi a tutto tondo. Lei che ha spaziato nel mondo dello spettacolo senza tralasciare nulla, con impegno e dedizione, oltre alla fortuna della sua bellezza, conosce bene l’importanza della preparazione di un personaggio sotto ogni aspetto.
E’ intervenuto il M° Baldi, affermando di essere felice dell’impegno dei ragazzi, nel cammino della musica.
Presidente di giuria Marcello Balestra, presente anche questa mattina.
Tutti gli artisti e i brani
01, Carola 16 anni da Trapani – Autrice “Paranoie” ha cercato di esternare il proprio sentire, l’insicurezza
02. Adamas 26 anni da Novara con origini siciliane – Autore “Girasole” metafora sulla violenza psicologica
03. Agnese 17 anni Sant’Agata di Militello – Autrice “Sabbie e fuoco” storia d’amore
04. Marianna 15 anni Mazara “Iguana” relazione d’amore leggera ma viverla
05. Alina 14 anni Frosinone – Autrice “verità distorte”
06. Flavio Gennaro 22 Sant’Agata – Autore e compositore “Chiara” riconosscere che nel buio c’è una luce e quella luce siamo noi stessi. Ha dato diversi brani ai ragazzi del contest
07. Pablo 19 anni da Mazara – Autore “Fossette”
08. Nadeep 37 anni di origini palermitane “Cenere di noi”
09. Sanfi 19 anni – Autrice “12 novembre” parla di una ferita profonda d’amore, la canzone è un atto di liberazione
10. Roberto Giuca 28 anni da Noto – “Silenzi” i silenzi di quando era bambino per le violenze subite
11. Venere 21 anni da Partanna Autrice – “Ti ricordi di me” dedicata ai nonni con l’Alzheimer
12. Mouez 35 anni da Mazara tunisino “Tu sei importante” perdita del fratello
13. Maria Teresa 25 anni da Pantelleria “Fouri di testa” parla di un conflitto con se stessi specie quando si vive da vittime di bullismo.
14. Claudia 16 anni Caltanissetta – Autrice “Destino a due facce” su una relazione a distanza
15. Leo Rizzuto 38 di origine siciliana – Autore “Senza te non ho parole” esseri umani più disconnessi tra di loro e si dedicano ai social
16. Aurora 16 anni Bagaria “non mi perdo mai” parla della sua storia che da bambina ha subito il bullismo
17. Gabri 14 anni Partinico “Paranoie nella testa”
Balestra testimonia la sensibilità di Galfano con questa manifestazione e quella dei ragazzi che portano sul palco le loro storie personali, specchio di una gioventù impegnata, consapevole e capace.
Domani, 26 luglio 2025, proseguirà il Festival Voci dal Mediterraneo, con gli artisti che si esibiranno con le cover.
Ma intanto l’appuntamento è per stasera, in Piazza Cavour ore 21,00. Si dà inizio alla gara sempre presentata da Massimo Galfano e Nathalie Caldonazzo.
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