Cultura
Pantelleria con il naso all’insù: stasera lo spettacolo della Superluna rosa
Nella notte di stasera (tra il 26 e il 27 aprile) una Superluna rosa splenderà nel nostro cielo. E Pantelleria è un osservatorio astronomico privilegiato per i fenomeni celesti. Solo chi c’è stato almeno una volta si rende conto che in alcuni luoghi dell’isola il cielo sembra talmente vicino da poterlo toccare. E la Luna talmente grande da potercisi specchiare dentro.
Ma vediamo ora insieme perché si chiama così. Il nostro satellite assumerà davvero una tinta rosata?
Per capire bene di cosa si tratta bisogna rispolverare velocemente un concetto, quello di orbita lunare. Essa è ellittica e la sua distanza dalla Terra varia tra circa 407 mila chilometri quando è all’apogeo (punto di massima distanza) e 362 mila chilometri quando è al perigeo (punto di minima distanza). Secondo la definizione, per essere definita “super”, la Luna deve passare ad una distanza minima di circa 360 mila chilometri dalla Terra.
La Luna di stasera ci sembrerà un po’ più grande del solito, e quindi potrà essere definita “super” proprio perché oltre a essere piena si troverà nel punto della sua orbita più vicino alla Terra (cioè il perigeo). Non si tratta tuttavia di una definizione “scientifica”, seppur universalmente accettata, bensì “pseudoscientifica”: essa è stata infatti coniata nel 1979 da un astrologo, Richard Nolle, per motivi che hanno poco a che fare con la grandezza della Luna nel cielo notturno. Vediamo perché. Secondo la definizione di Nolle, riportata in un articolo della rivista Horoscope, la “Superluna” deve essere una Luna piena (o nuova, cioè completamente in ombra) e deve essere almeno al 90% della sua distanza minima dal nostro Pianeta. La scelta di coniare questo neologismo, semplice e immediato, è nato dall’esigenza di far memorizzare un termine difficilmente imprimibile nella mente dei “non esperti” , quello di sizigia. Esso, che risale all’antica Grecia, si riferisce a un concetto molto importante in astrologia (e astronomia), cioè all’allineamento di tre corpi celesti che, per chi ci crede, ha effetti decisivi sulle sorti umane. Sia la Luna piena che la Luna nuova sono esempi di sizigia in quanto si verificano quando Terra-Sole-Luna sono allineati. E trattandosi dell’allineamento del corpo celeste più vicino al nostro Pianeta, i suoi effetti sono decisamente significativi (almeno per gli astrologi) sia per la vita dell’uomo che per la stessa Terra.
Secondo Nolle, infatti, durante questi particolari allineamenti si possono verificare eventi disastrosi, come terremoti e maremoti, e perturbazioni meteorologiche estreme. Insomma, sebbene la scienza non abbia mai correlato direttamente la sismicità del nostro Pianeta con la sizigia, per Nolle si tratta di un fenomeno molto reale: alcuni tra i più devastanti terremoti e maremoti dell’ultimo secolo sarebbero infatti avvenuti proprio nei giorni di Superluna. Ma la realtà dice che, avvenendo questi allineamenti almeno sei volte l’anno, le probabilità che si possano verificare anche contemporaneamente a eventi più o meno catastrofici sono abbastanza comuni. Per il citato astrologo, comunque, proprio questa capacità distruttiva rende le Superlune tanto interessanti. E, a pensarci bene, è stata proprio una coincidenza a rendere famoso il termine. Esso è diventato infatti celebre con il disastro nucleare di Fukushima, di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario (è avvenuto l’11 marzo 2011): l’evento si è infatti verificato proprio nella settimana della Luna piena al perigeo. E immediatamente il termine è diventato celebre, lasciandoci in eredità l’idea di un nuovo fenomeno astronomico.
E vogliamo ancora ricordare che la Scienza non ha mai usato questo neologismo e che gli astronomi non considerano nemmeno il fenomeno granché interessante. Ed ecco il motivo: le Superlune non sono tanto diverse da qualunque altra Luna piena e, se le osserviamo a occhio nudo, non possiamo apprezzare la differenza tra una Luna piena all’apogeo e una Luna piena al perigeo. La differenza di distanza è di appena 50 mila chilometri: la Superluna quindi ci può apparire sì più grande e brillante per via della minore distanza, ma tale differenza è veramente minima e non apprezzabile se non con l’immaginazione.
Per finire alleggeriamo il discorso capendo perché è definita “rosa” pur non assumendo questa simpatica colorazione. L’appellativo, dato dai nativi d’America, non sta a indicare il colore della Luna bensì il colore che caratterizza il periodo dell’anno in cui si verifica, cioè la primavera. In tale periodo, infatti, i territori americani si tingono di rosa grazie alla fioritura dello splendido Phlox selvatico (o Phlox subulata, o creeping phlox moss phlox, moss pink o ancora mountain phlox). Si tratta di un fiore della famiglia delle Polemoniaceae molto simile alle ortensie e dallo spiccato colore rosato che anticipa la fioritura di tutte le altre piante primaverili.
A che ora possiamo osservare questa la Luna nel suo massimo splendore? In Italia il plenilunio (cioè la fase in cui la Luna si trova in opposizione rispetto al Sole e la Terra si trova fra la Luna e il Sole) verrà raggiunto alle 5.31 del 27 aprile, ma possiamo comunque osservarla tutta la notte, condizioni meteorologiche permettendo.
(Credit immagine: Leonardo Puleo)
Giuliana Raffaelli
Spettacolo
L’Arte di Essere sé Stessi: a Palermo presentazione del corto “Chi sono quando mi vesto”
Il 21 novembre nella Sala Teatro del Convitto, una giornata sui temi del rispetto di genere e dell’inclusività giovanile
Si concluderanno lunedì 17 novembre nelle aule del Convitto Nazionale di piazza Sett’Angeli, a Palermo, i laboratori tematici che hanno visto per tre giornate decine di ragazzi al lavoro insieme a docenti ed esperti di moda e immagine per il progetto “L’ Arte di Essere sé Stessi: corpo, moda e immagine”, proposto dalla associazione Significa Palermo, su idea de I Segni di Venere e del centro commerciale naturale Piazza Marina & Dintorni. L’iniziativa, sostenuta dall’assessorato regionale alla Famiglia, politiche sociali e lavoro della Regione Siciliana, si è avvalsa di un panel di esperti e docenti ed ha utilizzato i linguaggi di moda e immagine come strumenti per promuovere autenticità, rispetto e inclusione.
Ad essere coinvolti sono gli studenti della scuola secondaria e del liceo classico con indirizzo specialistico cinematografico del Convitto Nazionale e gli studenti dell’Accademia di Belle Arti. Grazie a Zonta International Palermo Zyz, l’iniziativa rientra nell’ambito della campagna internazionale “Zonta Says No” di sensibilizzazione contro la violenza di genere. A documentare i laboratori creativi sarà un cortometraggio realizzato da due giovani videomaker formatisi all’Accademia di Belle Arti di Palermo, Alessia Caruso e Vincenzo Marturana, con il contributo del professore Sergio Daricello dell’Accademia e del professore Giovanni Melazzo che cura le classi di produzione cinematografica del Convitto.
La presentazione del corto “Chi sono quando mi vesto?”
La giornata conclusiva, dal titolo “Chi sono quando mi vesto?”, si terrà il 21 novembre nella sala teatro, a partire dalle 9 e sino alle 14, e sarà aperta a studenti, famiglie e scuole della rete cittadina Al Qsar. Interverranno all’incontro la professoressa Cettina Giannino, rettrice del Convitto Nazionale “Giovanni Falcone”, Angela Galvano, consigliera di Parità per la Regione Siciliana, Giovanna Perricone, garante comunale per l’adolescenza e l’infanzia, Giulio Pirrotta, presidente dell’associazione Significa Palermo ETS, Giuseppe Veniero, presidente del CCN Piazza Marina & Dintorni e Maria Giambruno, giornalista, ideatrice del progetto “L’Arte di Essere sé Stessi”.
In programma, a seguire, Angela Chisena, psicologa, Sergio Daricello, docente di fashion design e storia della moda dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, Daniela Ferrara, avvocata e presidente di Zonta International Palermo Zyz, Sofia La Porta, merchandiser, fashion coach e creatrice del metodo fashion-up, Anna Laurà, docente, counselor che ha coordinato i laboratori e Tiziana Schiavo, coordinatrice del progetto per il Convitto Nazionale. Modera la giornalista Maristella Panepinto.
Sarà anche inaugurata la “Biblioteca del Rispetto”, una raccolta di testi dedicati a i temi centrali dell’autostima, ricerca del sé, empatia, rispetto e libertà espressiva.
Cultura
Pantelleria – Corso Agricoltura Bio Naturale, grande partecipazione al primo incontro del Centro Giamporcaro
Oggi, 14 novembre, il secondo appuntamento: ecco il programma
Si è tenuto ieri, presso il Centro Giamporcaro di Pantelleria, il primo appuntamento del Corso di Agricoltura Bio Naturale.
I locali colmi di libri, cultura e socialità, erano gremiti di “addetti ai lavori” nel settore: agricoltori professionisti e per diletto, enologi, accolti dagli organizzatori, il presidente del Centro Giamporcaro, Anna Rita Raffaele, e Giovanni Bonomo.
Lo stesso presidente ci ha fatto rilevare un interessante dato: su 25 corsisti, 15 sono donne. Una quota rosa intensa e interessante in un settore assolutamente democratico, come l’agricoltura aperta a tutte le età e ai generi. L’unico elemento richiesto e distintivo è l’amore verso la terra, i suoi prodotti e quanto partecipi al successo di una raccolta, come a lungo spiegato anche tacitamente durante il workshop.
Tutti i presenti erano catturati dalle interessanti dissertazioni del mattatore dell’incontro, Luigi Rotondo.
L’esperto in agricoltura bionaturale, supportato dalla sua assistente Lisa Albanese, ha spiegato con maniere semplici ma efficaci, cosa si osserva per conoscere lo stato della pianta, il significato del il patogeno che è sintomo di uno squilibrio, capire la causa per procedere alla cura a livello eco-sistemico.
In sintesi, l’ecosistema è naturale, ma nel momento che lo affianchiamo all’agricoltura, diventa artificiale perchè andiamo ad alterare l’ecosistema, come per esempio quando estirpiamo le piante spontanee noi alteriamo quell’ambiente.
Così, avvalendosi anche di interventi online di altri professionisti ha spiegato come prendersi cura dell’agro-ecosistema, lo studio del suolo, che deve nutrire le piante, e dell’acqua e come realizzare un prodotto anti-patogeno di qualità ed efficace nel rispetto dell’ecosistema.

L’evento ha visto la partecipazione anche delle istituzioni che lo hanno patrocinato e sostenuto da subito con slancio. Erano così anche presenti, oltre rappresentanti delle aziende Donnafugata, con Baiata, Pellegrino con Poma, Emanuela Bonomo, per il Consorzio Vini Doc il vicepresidente Salvatore Murana e Fabrizio Basile, anche il direttore dell’Ente Parco, con Carmine Vitale e Andrea Biddittu, e l’Assessore all’Agricoltura del Comune di Pantelleria, Massimo Bonì.
Il programma di oggi
Spettacolo
Pantelleria, UNIPANT lancia il “Laboratorio Sperimentale Teatrale per Tutti”, un Progetto di Cultura e Aggregazione Sociale
Un progetto sociale e culturale che coniuga arte e aggregazione, aperto a tutta la comunità e alle associazioni del territorio
L’Università Popolare di Pantelleria (UNIPANT) presenta alla comunità pantesca una nuova e importante iniziativa sociale: il Laboratorio Sperimentale Teatrale per Tutti, intitolato “TeatralMente”.
Non si tratta di un corso teatrale, ma piuttosto è concepito come un’officina di persone che si uniscono con l’obiettivo primario di creare aggregazione e azione sociale sul territorio. Aperto alla collaborazione con le altre associazioni locali, il Laboratorio mira a costruire un forte senso di comunità, mettendo insieme persone di ogni età, abilità e cultura, anche di diversa estrazione, che in altri contesti non avrebbero occasione di incontrarsi e collaborare.
Un Lavoro di Gruppo: Auto-Organizzazione e Creatività Libera
Il cuore di “TeatralMente” risiede nella capacità di auto-organizzarsi dei partecipanti. Sotto delle linee guida condivise, ogni membro è incoraggiato a contribuire con le proprie disponibilità, capacità e interessi per dare vita a svariati format culturali. Questi possono spaziare da reading, spettacoli teatrali e seminari artistici a forme miste, tutte da sperimentare.
Non ci sono esami, non c’è stress: si può leggere, recitare, cantare, suonare, ballare, mimare, occuparsi della parte tecnica, degli allestimenti, trovare i costumi, pulire, e molto altro. Il principio è che tutti possono fare tutto, purché l’impegno sia sincero e il divertimento garantito. UNIPANT si impegna a trovare un ruolo adatto a tutti, senza alcuna preclusione.
Il Laboratorio ospiterà occasionalmente anche attori professionisti per dare consigli e supporto, ma resterà focalizzato sull’energia e la creatività che i partecipanti sapranno mettere in campo con le proprie forze.
Partecipazione Gratuita e Sostegno alla Comunità
La partecipazione al Laboratorio Sperimentale Teatrale è completamente gratuita per tutti.
In linea con la missione sociale dell’UNIPANT, il progetto prevede un meccanismo virtuoso di autosostegno: se si riuscirà a produrre uno spettacolo, i proventi saranno interamente destinati a finanziare altre attività e servizi che l’Università Popolare offre gratuitamente alla comunità. In alternativa, si spera anche in un finanziamento del progetto, magari con il bando di Democrazia Partecipata o altri.
Primo Appuntamento: Omaggio a Dalla e Concato
L’avventura di “TeatralMente” inizierà con un incontro dedicato a delineare i primi Reading-spettacolo su Lucio Dalla e Fabio Concato, sabato 22 novembre, alle ore 17.30-19.30 presso la sede UNIPANT di Via San Nicola, 42abcd, Pantelleria.
Gli appuntamenti si terranno ogni 3-4 settimane, garantendo la massima compatibilità con gli impegni di ognuno.
L’Università Popolare di Pantelleria invita caldamente tutti i cittadini e anche le associazioni del territorio a cogliere questa opportunità e a partecipare per creare qualcosa insieme, mettersi in gioco, divertirsi e contribuire attivamente alla crescita culturale e sociale del territorio.
Contatti per Informazioni: INFO@UNIPANT.IT – WWW.UNIPANT.IT – 331 490 5245
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