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Pantelleria, coltivare la bellezza: la Bocconi svolgerà il piano socio economico

Direttore

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Le aziende agricole dell’isola saranno accompagnate  nei modelli di gestione finanziaria e nel mercato

Il Parco Nazionale di Pantelleria accoglierà domani il professore Vitaliano Fiorillo, docente presso SDA Bocconi School of Management, dove è anche coordinatore del Bio Management Lab, Osservatorio sul prodotto agroalimentare biologico. La sua presenza prevista nell’ambito della convenzione che il Parco ha stipulato con l’Università Bocconi, sarà finalizzata a tracciare un piano socio economico e la predisposizione di modelli di business finalizzati allo sviluppo delle potenzialità dell’agricoltura pantesca.

          Il professor Fiorillo terrà una lectio magistralis sul tema “coltivare la bellezza”, lo slogan che il Parco ha scelto per mirare le sue attività alla tutela dell’unicità del paesaggio di Pantelleria, modellato dall’uomo, che vanta ben due patrimoni Unesco (pratica della vite ad alberello e muretti a secco) e il riconoscimento come paesaggio rurale storico italiano.

          Con l’obiettivo di pianificare una gestione attenta del territorio, garantire ed incrementare il reddito degli agricoltori, auspicare il ritorno dei giovani in agricoltura, creare un modello di agribusiness, di agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico, Fiorillo parlerà agli studenti delle classi 4° e 5° dell’Istituto Omnicomprensivo di Istruzione secondaria di Pantelleria nell’incontro che si terrà domani alle 11,00 nella sala dell’Oratorio Punto Luce Don Bosco.

          L’esperienza professionale di Fiorillo, particolarmente dedicata al supply chain management e logistica, alla sostenibilità e al settore agroalimentare, sarà alla portata di tutti i produttori e imprenditori dell’isola che vorranno partecipare all’incontro, a loro dedicato nella serata di giovedì. Lo scopo vuole essere quello di coniugare al meglio il rapporto tra natura, sviluppo locale e turismo, per consentire ai produttori di fare sistema sul mercato locale per avere la forza di guardare ad un orizzonte più ampio, dotandosi di una strategia valida, per comprendere meglio gli aspetti legati al marketing, organizzare un business plan, e interloquire alla pari con i partner commerciali.

          L’operatività del Parco di Pantelleria è arricchita da una rete di relazioni extraterritoriali che danno supporto e nuovi stimoli, anche dal punto di vista commerciale, seguendo il più recente cambio di rotta, dove gli agricoltori non subiscono il mercato ma lo creano attraverso investimenti, formazione manageriale e tecnologia.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Ambiente

Nuovo DDL sulla caccia, le riflessioni di Anselmp Consolo dell’Associazione L’Avamposto di Pantelleria

Redazione

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Care della redazione del “Il Giornale di Pantelleria” e cari lettori, continuo a
scrivervi come annunciato nel precedente articolo, per condividere con voi
alcune riflessioni a proposito del nuovo disegno di legge del Governo sulla
caccia.
Comprendo che non a tutti possa interessare tale argomento, magari pensando
che ci siano problemi ben più gravi e che l’aria che respiriamo non sia la stessa
che respirano tutti gli animali che vivono sulla Terra.
Comprendo anche che nell’arco di una vita non tutti sviluppino le stesse
sensibilità, modi di pensare, di agire.
Ed è un bene che sia così.
Certe volte le vie del destino paiono dispiegare percorsi casuali e privi di
significato.
A volte sono gli eventi traumatici a segnare il resto della nostra esistenza, altre
ancora invece sono i più impercettibili avvenimenti a condizionare
maggiormente le vite di ognuno.
Come se certe tracce poste sul proprio cammino rimanessero nascoste e
insondabili, affinché non si svelino spontaneamente a chiunque sappia prestare
la dovuta attenzione.
Ricordo come fosse ieri, quando da ragazzino lessi il discorso che in un freddo
giorno d’inverno del 1854 fece Capo Seattle Capriolo Zoppo, della tribù
Duwamish al presidente bianco Franklin Pirce, che intendeva “comprare” la sua
terra, divenendo in seguito il “Manifesto dei Diritti della Terra”, simbolo dello
spirito del Popolo degli Indiani D’America.
Eccone qui una piccola parte:
“Mi hanno raccontato di migliaia di bisonti lasciati a imputridire nelle
praterie dagli uomini bianchi che avevano sparato loro da treni in corsa.
Io sono un selvaggio e non capisco.
Per noi gli animali sono nostri fratelli, e noi uccidiamo solo per
sopravvivere.
Se noi venderemo all”uomo bianco questa terra, egli deve fare la stessa
cosa.
Perché gli animali sono nostri fratelli.
Che cos’è l’uomo senza gli animali?
Persino il lombrico mantiene soffice la terra perché l’uomo possa
camminarci.
Se tutti gli animali scomparissero, gli uomini morirebbero a causa della
grande solitudine.
Perché tutto ciò che succede agli animali, succede all’uomo perché noi
tutti partecipiamo dello stesso respiro.”

Ciccio, la Taccola storica dell’avamposto

Queste parole mi si scolpirono dentro come fa il fuoco sul ferro battuto.
Le parole di un guerriero ormai vecchio che non voleva veder distrutta la Terra
che amava, non voleva veder perire il suo Popolo.
Le parole di un uomo tra i più saggi che hanno camminato su questa Terra.
Animali, etimologicamente “Anima in movimento”.
Sono loro il mio primo amore.
Sono loro che mi accompagnano costantemente da quando ricordo d’esser vivo.
Nella precedente lettera, dicevo che avrei dovuto gioire insieme a voi delle
bellissime esperienze a stretto contatto con la natura che ci regala
quotidianamente la meravigliosa Isola di Pantelleria, ricordando come non
possa esserci luce senza ombra e come il male non dorma mai.
Purtroppo infatti mi tocca informarvi appunto, di come il male spesso operi in
silenzio prima di colpire, come uno sgherro in agguato nell’ombra di un vicolo
buio.
Mi riferisco infatti al nuovo devastante disegno di legge sulla caccia,
evidentemente elaborato sotto dettatura dalle lobby delle armi, dalle frange più
estreme del reparto venatorio governativo e del suo elettorato e come parrebbe,
addirittura voluto fortemente dal ministro dell’agricoltura Francesco
Lollobrigida e che oltre ad essere propinato in un momento storico in cui la
biodiversità è messa a dura prova dall’inquinamento e dall’invadenza umana,
presenta chiari elementi di incostituzionalità.
Già, infatti il Governo dopo aver varato in sordina il cosiddetto “decreto
sicurezza”, D.L. n. 48/2025 e facendolo passare seppur con estremo ritardo alla
Camera e che tra l’altro con la sicurezza non ha nulla a che vedere, dato che si
tratta per la maggiore di un coacervo di ingiunzioni e di un apparato che mira
più al controllo dei cittadini che alla loro sicurezza e che per buona parte viola e
offende ancora una volta i diritti e le libertà inviolabili della popolazione, ha
adesso partorito l’ennesimo spudorato attacco alla vita e al benessere della
natura, spacciandolo per cultura delle tradizioni e tutela della biodiversità.
Considerando anche che i cosiddetti “Decreti Legge”, cosi in voga nella politica
della mala fede tipica dei nostri tempi, che dovrebbero essere utilizzati
esclusivamente in casi del tutto straordinari per far fronte a calamità ed
emergenze, di fatto divengono un collaudato strumento per far si che i
provvedimenti autoritari non vengano discussi e approvati dal Parlamento, il
quale dovrebbe essere espressione della volontà popolare.
L’utilizzo consuetudinario di tali strumenti legislativi per regolamentare delle
materie che nulla hanno a che vedere con lo stato di emergenza, tradiscono la
loro volontà coercitiva e antidemocratica, tipica dei regimi totalitari.
Nel caso di questa nuova (de)regolamentazione dell’attività venatoria,
nonostante la forma di attuazione legislativa sia quella del disegno di legge
(D.D.L) il governo Meloni sarebbe intenzionato a favorire la caccia
indiscriminata e la legalizzazione del bracconaggio, una riforma devastante di

violenza inaudita e senza limiti contro tutti gli animali selvatici presenti sul
nostro territorio e in beffa alla stessa sicurezza pubblica.
Ci sarebbe da ridere, se la situazione non fosse tragica.
La verità è invece che questo folle e scriteriato “disegno di legge”, intende
azzerare e cancellare con un sol colpo di mano, ogni legge nazionale e
internazionale in materia di protezione ambientale, vanificando il lavoro degli
ultimi 60 anni e gli enormi sforzi fatti dalle associazioni e da tutti quanti lottano
quotidianamente per proteggere quanto rimasto della natura, trasformando
l’intero territorio italiano e gli ultimi paradisi naturali in un tiro a segno e campo
di sterminio degli animali selvatici.
Tra l’altro cestinando impunemente l’art. 9 dei Principi Fondamentali della
nostra Costituzione che recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della
cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio
storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli
ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato
disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”
Voglio elencare qui di seguito cosa comporterebbe se malauguratamente
passasse tale obbrobrio al Consiglio dei Ministri e nel caso fatto regolarmente
passare per il Parlamento, visti i precedenti storici, teatro grottesco in cui
recitano indistintamente tutte le fazioni, a rappresentare le giullaresche
maggioranze e opposizioni che si susseguono ridicolmente sul palcoscenico
della politica italiana.
Cosi come riportano le massime associazioni per la protezione ambientale e
animale, venute a conoscenza dei contenuti del testo; ENPA, LAC, LAV. Lipu,
WWF, ecc, dato che il D.D.L non è ancora stato ufficializzato e reso pubblico.
– La caccia, da attività ludica e mero sport, verrebbe ridefinita come pratica che
per legge “tutela la biodiversità”.
Incredibile vero? Ma non è tutto, la fiera degli orrori così prosegue.
– Si estenderebbero enormemente le aree cacciabili, riducendo o azzerando le
regole e i divieti.
– Consentirebbe la caccia nelle aree demaniali, spiagge, zone dunali, zone
umide, foreste, praterie, parchi ecc. con enormi rischi anche per
escursionisti, villeggianti, ciclisti.
– Le regioni sarebbero obbligate a ridurre le aree protette se ritenute
”Eccessive”, secondo un interpretazione della legge ritenuta errata dal
Consiglio di Stato.
– Riaprirebbero gli impianti di cattura dei richiami vivi (Milioni di animali oggi
liberi finiranno all’ergastolo senza processo) e le specie catturabili
passerebbero da 7 a 47.
– Cancellerebbe ogni limite alla costruzione di nuovi appostamenti fissi di
caccia, con enormi impatti sul turismo e sull’inquinamento da piombo.
– Le gare di caccia con cani e fucili sarebbero consentite anche di notte e

addirittura nei periodi di nidificazione, nelle aree private la caccia sarebbe
esercitata senza alcuna regola.
– Verrebbe riconosciuta la licenza di caccia ai cittadini stranieri e non
sarebbe prevista alcuna formazione sulle regole italiane, dato che di fatto
non esisterebbero più.
– Aumenterebbero i periodi di caccia, estesi oltre febbraio e sarà probabile
l’aumento delle specie cacciabili senza alcuna verifica scientifica.
– La caccia sarebbe permessa anche dopo il tramonto e sarebbero consentite le
braccate su terreni innevati seguendo le tracce degli animali.
E dulcis in fundo, saranno addirittura previste sanzioni fino a 900 euro per
chi protesta contro le uccisioni di animali, mentre non si prevederebbe alcuna
modifica all’impianto sanzionatorio penale e amministrativo per reprimere il
bracconaggio e il traffico di animali selvatici.
Arrivati a questo punto mancherebbero solo i mitra e i carri armati per servire al
meglio la programmata carneficina, tuttavia a questa “carenza” pare che gran
parte dei governanti europei, come i cosiddetti “volenterosi” stiano ampiamente
rimediando, visto come stanno spingendo alacremente l’umanità sulla soglia
della terza guerra mondiale.
Già, in questo stato sempre più dispotico il problema non sarebbe chi uccide ma
chi si indigna e non sta al loro sporco gioco, con evidente e sfacciato intento di
chi è già pronto a deresponsabilizzarsi preventivamente rispetto a tutto quello
che potrà succedere, come ad esempio i gravi incidenti che inevitabilmente si
verificherebbero a causa di tale inaudita e barbara riforma.
Un D.L che si prende anche beffa oltre che degli innocenti animali, perfino
della tanto decantata sicurezza pubblica, in maniera del tutto dissennata.
Sappiamo come certi politicanti si riempono la bocca di parole quali;
“Biodiversità”, “Green Deal”, “Protocolli Sanitari”, “Paese Democratico”,
“Sicurezza Pubblica”, mentre firmano leggi intrise di sangue e ipocrisia e
contando il denaro che finisce nelle bramose tasche.
Ma cosa ci si può aspettare in un mondo in cui la bituminosa propaganda al
servizio del potere e delle barbarie, sovverte e distorce la stessa storia vissuta,
rovesciando nel loro contrario i concetti più elementari?
Dove le armi di distruzione di massa diventano armi intelligenti; le guerre
missioni di pace; le perdite di vite umane effetti collaterali; i neo nazisti
dell’esercito ucraino lettori di Kant; la pace giusta sprecare 800 miliardi di
denaro pubblico per il riarmo europeo; il genocidio di migliaia di bambini
inermi a Gaza guerra al terrorismo; la salute pubblica ricatti obblighi sanitari e
green pass; gli esseri umani che si pongono dubbi complottisti; la caccia
indiscriminata e il bracconaggio tutela della biodiversità.
Sembra assurdo che ciò che sia ovvio e sacrosanto sì debba proteggere e
custodire con tutte le forze, vada difeso dalla sconsideratezza e avida
incompetenza delle stesse massime istituzioni, che invece dovrebbero essere

preposte e predisposte alla tutela e al bene collettivo, oltre che a lasciare in pace
quel che della Natura rimane.
E in tutto questo ciò che forse rattrista e sconforta di più è vedere l’inedia e
l’indifferenza sistemica e generalizzata delle masse, che restano inerti come
zombi ormai privi di anima, assuefatti dall’accidia e dalla più degradante e
regressiva influenza dei cosiddetti “professionisti dell’informazione” e delle
“democrazie occidentali”.
E non importa se voti destra, centro, sinistra, il partito o movimento di tal dei
tali, che servono solo a dividere e imperare, le promesse disattese sono tutte
uguali e contrarie, ragion per la quale la degradante e meschina classe politica
attuale va costantemente monitorata e smascherata, insieme ai suoi progetti di
legge scellerati, al fine di risvegliare le coscienze della popolazione.
Di fronte alle barbarie, come intimava il filosofo tedesco T. W. Adorno,
facciamo nostro il suo imperativo di dover “Imporre un Alt all’estremo del
male”.
Se i buoni restano a guardare e lasciano fare, al male gratuito non ci sarà mai
fine.
Faremo tutto quanto è in nostro potere per non permettere tale scempio e per
fare abortire sul nascere questa ennesima proposta di legge indecente e
inammissibile.
Concludo questa lettera con le parole di un altro grande, immenso uomo e
artista, l’intramontabile Bob Marley:
“Non troverai mai giustizia in un mondo in cui i criminali fanno le regole”.

Pantelleria 31 maggio 2025

il Presidente dell’Associazione Culturale L’Avamposto
Anselmo Consolo
Per informazioni e segnalazioni di animali feriti o in difficolta puoi contattare i
seguenti numeri:
Pantelleria 331 7405287 Anselmo Consolo; 339 1627347 Linda Russo;
366 2784148 Fleur Chetwind;
Palermo 351 9753080 Giuseppe Santangelo; 347 3774613 Ignazio Pedone;
Cefalù e Madonie 3341362149 Alessandro Morello
Mail: avampostoumano@gmail.com

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Ambiente

2 Giugno, WWF: “l’Italia non è una Repubblica fondata sulla caccia” Come sarebbe la nostra bandiera senza il verde?

Redazione

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2 Giugno, WWF: “l’Italia non è una Repubblica fondata sulla caccia”
Come sarebbe la nostra bandiera senza il verde?
di Filomena Fotia da Meteoweb.eu
1 Giu 2025 | 10:54

In occasione della festa nazionale del 2 Giugno il WWF “lancia un piccolo promemoria al Governo e in particolare al ministro dell’Agricoltura Lollobrigida che in queste settimane sta lavorando ad un DdL che cancellerebbe alcune tra le principali norme che tutelano gli animali selvatici, dopo quelle già demolite nel corso dell’attuale Legislatura“.

Il WWF “ricorda a chi oggi, anche nelle istituzioni, continua a spingere per una modifica normativa che ci riporta indietro di 30 anni, che l’Italia NON è una Repubblica fondata sulla caccia. Ma, invece, come recita l’art.9 della Costituzione, così come modificato dalla riforma del 2022 ‘tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni’“.
“Un principio scolpito nei valori fondamentali della nostra Repubblica e al quale nessuna legge che ‘disciplina i modi e le forme di tutela degli animali’ (sempre art.9) dovrebbe venir meno. Principio da cui si allontana fortemente il DdL di riforma sostenuto dal ministro Lollobrigida e che introduce una drastica deregulation dell’attività venatoria, legalizzando alcuni aspetti, e pratiche che oggi sono considerate attività di bracconaggio
“, prosegue l’associazione ambientalista.

“Una riforma – sottolinea il WWF – che moltiplicherebbe i rischi per l’incolumità pubblica, anche per chi vive, lavora o fa escursioni in natura, per la salute di tutti, a causa dell’aumento dell’inquinamento da piombo, e per gli animali, soprattutto per le specie già vulnerabili. Una riforma che renderebbe i controlli più difficili a tutto vantaggio di bracconieri e trafficanti, criminali che si arricchiscono usando gli animali come merce di scambio nei mercati illegali. Una riforma che espone tutti i cittadini al rischio concreto di una nuova procedura d’infrazione europea, dopo le due già aperte nel corso di questa legislatura. Una sanzione pesante che per gli interessi di pochi graverà sulle tasche di tutti i contribuenti“.

“Come sarebbe la nostra bandiera senza il verde? Impossibile immaginarla, così come è impossibile immaginare il nostro Paese senza la sua biodiversità che, insieme alla cultura e al paesaggio la rendono quello che è. Ossia, secondo il Report WWF ‘Biodiversità Fragile, maneggiare con cura: Status, tendenze, minacce e soluzioni’, il Paese europeo più ricco di biodiversità in Europa con circa 60 mila specie animali e 10 mila specie di piante vascolari“. Per l’associazione ambientalista “amare il nostro paese significa difendere la sua natura. Per questa ragione il WWF Italia rinnova al governo l’appello a non giocare all’apprendista stregone con le norme che regolano la tutela della nostra natura, che è un patrimonio di tutti, anche di chi non è ancora nato. Per impedire che questa proposta di legge sia presentata in un prossimo Consiglio dei ministri e poi mandata al Parlamento, è necessario agire subito“, conclude il WWF.

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Ambiente

Pantelleria, liberazione della Nitticora avvenuta con successo. Salvato esemplare di Falco della Regina – V I D E O

Redazione

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Care e cari del “Il Giornale di Pantelleria”, vi scrivo per comunicarvi che la
liberazione della Nitticora del 17 maggio è avvenuta con successo.
E’ stato un momento emozionante a cui hanno assistito un gruppo di amici e
appassionati naturalisti, oltre che Davide Davì Agronomo del Parco di
Pantelleria, che l’aveva recuperata.
La liberazione è avvenuta grazie alla supervisione dell’Associazione
L’Avamposto, oltre che dell’Ispettore Superiore Camillo Matera, la
Sovrintendente Capo Silvia Muratore e il Commissario Superiore Luca Ferlito
del Corpo Forestale della Regione Sicilia.

Il sorvolo del Lago

 

Tutti abbiamo potuto assistere al suo vigoroso e perfetto volo, tanto da poterlo
considerare di buon auspicio per il migliore proseguimento della sua
migrazione verso le zone umide del nord Italia ed Europa.
Evidentemente le cure con iniziali vitamine e acqua fresca e gli abbondanti
pasti, (alici e latterini) sono bastate per rimetterla in sesto.
Ma come sappiamo, la meravigliosa natura di Pantelleria non smette mai di
riservarci incontri e momenti straordinari, che spesso ci lasciano l’animo colmo
di gioia, mista al reverenziale stupore.

Il falco della regina nel cimitero di Scauri

Infatti pochi giorni dopo la liberazione della Nitticora, ho ricevuto un altra
telefonata, questa volta da Alice Bernardo e Virginia Zanoli, che richiedeva da
parte mia un particolare intervento, per aiutare un falco rimasto incastrato in
una fessura di un muro all’interno del cimitero di Scauri.

Accorso immediatamente sul posto, trovandovi Vittoria che era riuscita ad
individuarlo nonostante il mimetismo e a tenerlo sottocchio, ho potuto
constatare che effettivamente il falco era bloccato nella fessura del muro, non
potendo andare né in avanti né all’indietro.
E appena liberato dalla difficile situazione, con grande meraviglia capii in
seguito che si trattava di uno splendido esemplare femmina di Falco della
Regina, (Falco eleonorae).
Effettuato un primo controllo sul posto dello stato di salute generale, ho potuto
verificare che la bellissima creatura non presentava nessuna evidente ferita e le
ali parevano perfette per il volo, ma come si può vedere nel video, il primo
tentativo di volo avvenuto durante il recupero non è andato bene.
Cosi decisi di portarla a casa per tenerla meglio sotto osservazione e accertarmi
che non avesse qualche problema più serio, come ad esempio, sintomi di
intossicazione o peggio di avvelenamento.
Trascorsa la notte in tutta tranquillità, dato che “la Regina” ha gradito solo un 
po d’acqua e tanto riposo, già al mattino scalpitava e strideva per dirmi che era
pronta per riconquistare il suo regno, il cielo.
Non prima però di aver effettuato un primo piccolo volo all’interno delle pareti
protette del dammuso, posandosi regalmente sul mio letto ho potuto appurare
che aveva ragione, la Regina stava benissimo ed era bella e fiera e da li mi
guardava con il suo sguardo profondo e penetrante.
Il giorno prima evidentemente aveva solo le ali un po anchilosate e assoluto
bisogno di riposo.

Lo stesso pomeriggio infatti, sotto la mia supervisione, dell’Ispettore Sergio
Gallo e dell’Agente Benigno Domenico del Corpo Forestale e in presenza di
Vittoria Zanoli e l’amico Giuseppe Casano, è stata liberata nello stesso luogo
del ritrovamento.
Fin dal primo contatto, sembrava proprio che la magnifica creatura non avesse
alcun timore della nostra presenza, come avesse ben compreso che eravamo
tutti li per aiutarla.
Ed è’ stata davvero un esperienza unica e irripetibile vederla volare libera tra i
suggestivi e mistici paesaggi del cimitero di Scauri, facendoci restare tutti con il
fiato sospeso, vedendola attardarsi prima di spiccare il volo, prolungando
l’incanto del magico momento e donando a tutti il tempo di ringraziarla e chissà,
lei che senza dubbio è una regina, di ringraziare noi.

Va senz’altro ricordato che il nome “Falco della Regina” è un omaggio alla
famosa Giudicessa Eleonora D’Arborea del regno indipendente D’Arborea,
vissuta nel XIV secolo e da tutti considerata Regina di Sardegna.
Eleonora D’Arborea fu una grande donna, che stabilì alleanze e regnò con
lungimiranza e saggezza, resistendo alle pressioni e alle pretese territoriali degli
aragonesi, mantenendo a lungo e saldamente l’ultimo regno autoctono e
autonomo di Sardegna.
Inoltre, al di là di essere diventata simbolo della resistenza e della volontà di
indipendenza del Popolo sardo, oggi la Regina è anche nota per aver
promulgato le prime leggi in Europa e forse nel mondo in materia di protezione
della natura e in difesa degli uccelli rapaci, aggiornando la Carta de Logu,
vietando di fatto la caccia dei rapaci adulti e le razzie dei nidiacei frequenti
nell’epoca.
Per questo quattro secoli dopo, il Generale dell’esercito sabauda e naturalista
Alberto della Marmora, propose il nome scientifico del falconide (eleonorae),
appunto Falco della regina, in onore di Eleonora D’Arborea, Regina di
Sardegna, essendo in vita particolarmente legata a questa specie.
Naturalmente ispirato da tale femminea regalità, seguendone il filo conduttore
non posso esimermi dal dedicare queste lettere a tutte le donne protagoniste di
questa storia e come questa di tante altre simili, che costellano le importanti
azioni di salvaguardia della natura avvenute per mano delle donne.
A Virginia che con occhio attento osserva il mondo della natura e ascoltandone

il suo richiamo può accorgersi delle meraviglie che possono celarvisi, e in
questo caso ha fatto la differenza tra la vita e la morte di una così bella creatura.
A Silvia Muratore del Corpo Forestale e ad’Annamaria del Centro di Recupero
Fauna di Ficuzza della Lipu che da vere Maestre della Terra, esercitano
quotidianamente la loro professione con passione e sincero amore per la Natura,
in sinergia salvando e curando migliaia di animali ogni anno.

A tutte le donne che grazie alla loro sensibilità e dedizione tipica delle madri,
forse pur senza saperlo, tengono ancora in mano quel filo che la Regina
Eleonora ha tessuto più di 600 anni or sono, cercando di garantire e custodire
l’integrità e la bellezza del mondo e le sue meraviglie alle generazioni future.
Il Falco della regina raro sia in Italia che in Europa, predilige le scogliere a
picco sul mare durante la nidificazione ed essendo un grande aviatore, riesce a
percorrere più di 10.000 Km. per svernare in Madagascar e sulle Isole
Mascarene nell’Oceano Indiano, riunendosi in grandi colonie.
E’ sulla lista rossa delle specie da proteggere con uno stato di conservazione
cattivo, la specie risulta vulnerabile, in Italia si contano circa 700 coppie e i
fattori della cattiva conservazione, dipendono principalmente del crescente
disturbo delle masse turistiche che si riversano nelle isole e nelle regioni
peninsulari dell’Europa proprio nei mesi in cui la specie nidifica, luglio – agosto.
Dovrei essere qui a gioire di queste bellissime esperienze, ma come sappiamo il
male non dorme mai, ma noi lo teniamo attenzionato e presto usciremo con nuovo
articolo dedicato al disegno di legge sulla caccia del Governo.

Il Presidente dell’Associazione Culturale L’Avamposto
Anselmo Consolo

Per informazioni e segnalazioni di animali feriti o in difficoltà puoi chiamare i seguenti numeri:

  • Pantelleria 331 7405287 Anselmo Consolo; 339 1627347 Linda Russo; 366 2784148 Fleur Chetwind;
  •  Palermo 351 9753080 Giuseppe Santangelo; 347 3774613 Ignazio Pedone;
  • Cefalù e Madonie 3341362149 Alessandro Morello

Mail: avampostoumano@gmail.com

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