Cronaca
Pantelleria, chiusi I Curnutazzi, il 3° locale in pochi giorni. Le dichiarazioni del proprietario Massa

Continuano i controlli dei Carabinieri nei locali di Pantelleria. Dopo la chiusura, al porto di Scauri, del bar KayàKayà e del ristorante Altamarea, nella notte del 9 agosto è stata la volta del bar I Curnutazzi.
I primi due locali sono stati chiusi perché una dipendente del bar, durante l’orario di lavoro, non indossava la mascherina. Questa volta le infrazioni contestate sono due: 1) musica oltre le ore 1.30; 2) assembramento.
Da quanto ci è stato riferito da Umberto Massa, proprietario dei Curnutazzi, questo è avvenuto all’1.48. Sembra inoltre che non ci fosse assembramento nel locale, ma solo nella strada che dalla riva sale al borghetto: ma la strada è suolo pubblico. E tutti i ragazzi indossavano le mascherine. “Io e Adriano Turco (socio di minoranza del bar, ndr) abbiamo vissuto questa chiusura come un vero e proprio accanimento nei confronti dei locali di Scauri che, non solo negli ultimi 4-5 anni hanno tolto gran parte della movida al paese e ad altre calette dell’isola, ma che sono gestiti da «non panteschi». Io vivo qui dal 1976 e sono più vecchio di tanti panteschi che sono nati dopo questa data e che hanno a loro volta aperto attività. E non ci vedono di buon occhio. Per loro noi siamo e saremo sempre gli oriundi, imprenditori oriundi (e questo sarà il nome che darò alla mia prossima associazione)” sottolinea con grande rammarico Umberto Massa.
I Curnutazzi sono un bar notturno e lavora soprattutto dall’una e trenta alle tre di notte, orario oltre il quale non è più possibile vendere alcool (in base alla legge n. 125/2001 – Legge quadro in materia di alcool). E queste due ore garantiscono l’incasso al locale.
Umberto Massa, continua a sottolineare il suo disappunto per l’accaduto. “La politica dovrebbe essere di aiuto al turismo. E quello dei giovani non può essere ostacolato da posizioni così dure da parte delle forze dell’ordine. Noi abbiamo realmente solo 20 giorni di lavoro. A questo punto conviene chiudere. Pantelleria economicamente è un disastro. Spendiamo tantissimi soldi per arrivare, partire e portare avanti le attività. Ma lo facciamo per amore di quest’isola. Sarebbe stato molto importante, prima dell’estate, che l’Amministrazione comunale e le Forze dell’ordine avessero deciso di fare un incontro con chi ha i locali per pianificare insieme le modalità per affrontare l’estate. Ma questo non è stato fatto.
“Esiste infatti una Associazione di Ristoratori composta da 73 persone (di cui facevo parte anche io fino a tre giorni fa, giorno in cui mi sono dissociato per mancanza di solidarietà da parte degli altri componenti per la chiusura del mio locale, solidarietà che io ho sempre dimostrato a tutti in passato) che dovrebbe venire coinvolta nelle decisioni. Io ho avvertito il gesto del 9 sera come una “aggressione”. Se mi avessero fatto la multa solo per la musica dopo l’una e mezza non mi avrebbero dato 5 giorni di chiusura. Ma ci hanno aggiunto l’assembramento, che nel mio locale non c’era (ma solo in strada, ribadisco). E questo ci affossa economicamente in un momento già difficilissimo per tutti. Non c’è stata nemmeno possibilità di un confronto. É sembrato un vero e proprio accanimento. Io ho votato questa Amministrazione perché credevo davvero in un miglioramento, ma mi rendo conto che non c’è stato. E ne sono molto amareggiato. Siamo messi così.
“In questo momento ci sentiamo veramente inermi, ci sembra che possiamo solo subire. E’ inutile impegnarsi, perché nulla accade. Ci hanno fatto chiudere proprio nei giorni più “potenti” dell’estate. Quelli fino al 14 agosto, che è poi la serata clou. Trovo che sia stata una azione inutile che non porta vantaggio a coloro che hanno verbalizzato. No, non lo porta. Non lo porta proprio. Il problema dell’isola non è la musica alta. I problemi dell’isola sono altri.
“Se invece di punire si facesse un lavoro di sinergia e di prevenzione, mettendoci intorno a un tavolo con i Comandanti delle Forze dell’ordine (che hanno il potere di vigilare su tutto, giorno e notte) sarebbe molto diverso. Perché non ci date possibilità di dialogo? Perché noi, che siamo gli operatori del settore e potremmo dare un grosso aiuto, non veniamo coinvolti nelle programmazioni? Se in un momento come questo, con tutte le difficoltà legate al Covid, abbatti quei pochi che ci hanno voluto scommettere, che hanno aperto le attività (è quasi un miracolo che siamo riusciti ad aprire) mettendo a rischio la propria vita, la propria famiglia e il proprio futuro allora… Perché proprio questo dialogo non me lo devi dare? Perché devo subire questa ferocia senza potermi confrontare?
“Non è giusto. Perché non vi avvicinate al popolo? Siamo così pochi a Pantelleria. Non siamo a New York o Tokyo. Basta un fischio e ci raduni tutti! Collaboriamo. Apriamo il dialogo. Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo per mettere in sicurezza il nostro locale. Abbiamo assunto personale di sicurezza per controllare gli accessi. Abbiamo assunto una nuova barlady e creato una seconda postazione per tenere i clienti più distanti ed evitare assembramenti. Che altro dobbiamo fare? Siamo persone per bene, siamo lavoratori. Non trattateci come delinquenti!”
Se è vero che una legge impone ai locali di munirsi di autorizzazione per poter tenere la musica oltre l’una e mezza di notte, è anche vero che a Pantelleria molti non ce l’hanno: ne’ i locali in banchina, ne’ quelli in altre zone dell’isola. Tranne le discoteche.
La musica è un piacevole collante per i giovani. E nei giorni più caldi dell’estate, quelli che abbracciano ferragosto, dopo un inverno molto duro per tutti, sembra davvero quasi una follia privare i giovani anche di questo.
Giuliana Raffaelli
Ambiente
Trapani, conclusi due Corsi di Formazione per “Operatori di Sala Operativa 115 e Tecniche di Comunicazioni”

TRAPANI: Conclusi due Corsi di Formazione per “Operatori di Sala Operativa 115 e Tecniche di Comunicazioni”. Si sono conclusi il 1° dicembre 2023 i due Corsi di Formazione per “Operatori di Sala Operativa 115 e Tecniche di Comunicazioni”, che hanno qualificato complessivamente 18 unità VF del Comando di Trapani, che andranno a ricoprire il prestigioso ed importante ruolo in materia di gestione del soccorso tecnico urgente in ambito provinciale, cosi come previsto nel Regolamento di Servizio del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco di cui al D.P.R. n. 64/2012.
Il primo Corso è iniziato il 6 novembre; subito a seguire, il secondo, ha avuto inizio il 20 novembre; ciascun Corso, della durata di due settimane, ha visto impegnato i discenti in un programma teorico-pratico molto articolato, costituito da lezioni teoriche ed esercitazioni, vertenti su argomenti quali: aspetti normativi: ruoli, responsabilità e competenze dell’addetto alla sala operativa, il ruolo delle competenze “non-tecniche”, delle competenze emotive e sociali, la gestione della richiesta di soccorso con le relative implicazioni emotive, istituzionali e giuridiche, i rapporti con le altre Istituzioni e con i mezzi d’informazione e la funzione di Comunicazione in Emergenza, gli applicativi di Sala Operativa quali Supreme, Bottone Rosso, S.O. 115, Geoloc, Archgis, Capviewer, Sistema di coordinate, Sigem-Simma, Sigem Simma, VigiliA; inoltre è stata simulata l’attivazione della Sala Crisi in caso di escalation dell’emergenza, l’attivazione e l’impiego dell’U.C.L. con l’attivazione dei Sistemi e delle procedure Check; sono stati illustrati i Cruscotti di reportistica (Interventi real-time GacWeb – Logbook di sala Consegne on-line cambio turno); infine, la visita alla C.U.R. (Centrale Unica di Risposta) del N.U.E. 112 della Sicilia occidentale di Palermo, è stata molto utile ed ha rappresentato un momento significativo di incontro e di scambio di informazioni ed esperienze professionali nel campo della gestione del soccorso tecnico urgente. Al termine di ciascun percorso formativo, molto impegnativo, i 18 discenti hanno sostenuto gli esami di verifica dell’apprendimento, affrontando un test di 35 domande, alla presenza di una Commissione di esami nominata dalla Direzione Regionale VVF Sicilia.
I due Corsi di Formazione, i primi in Sicilia, hanno avuto la finalità di qualificare 18 Operatori di Sala Operativa 115, al fine di consentire una più efficace risposta alle esigenze primarie di gestione del dispositivo di soccorso provinciale, sia in condizioni ordinarie che in situazioni di crisi e di emergenze di protezione civile, che possono manifestarsi, interessando l’intero territorio provinciale di Trapani.
Al termine dei due Corsi, il Comandante provinciale di Trapani ing. Michele Burgio, si è complimentato con i partecipanti per l’impegno profuso e la professionalità dimostrata; inoltre, il Comandante Burgio ha espresso un sentito ringraziamento allo staff didattico per l’organizzazione del Corso.
Ambiente
Pantelleria, comunicato del Sindaco D’Ancona su ripristino ritiro rifiuti elettrici

Carissimi cittadini,
desidero tranquillizzare la comunità in merito all’avviso di sospensione del servizio di ritiro presso il centro di raccolta CCR del materiale elettrico (Cucine, lavatrici, forni, lavastoviglie, tv, decoder, pc ect) che sta circolando.
La situazione attuale è dovuta a una temporanea saturazione dei Cassoni Scarrabili in dotazione. Il problema è di natura temporanea e il servizio di ritiro verrà ripristinato nel giro di pochi giorni. Presumibilmente già mercoledì 6 dicembre.
Per martedì 5 dicembre, condizioni meteo permettendo, è previsto infatti, l’arrivo della ditta incaricata del ritiro di questo tipo di rifiuti e il servizio tornerà alla normalità.
Siamo spiacenti per l’inconveniente e vi ringrazio per la comprensione e la pazienza dimostrate. Siamo impegnati a risolvere prontamente la situazione per garantire il normale svolgimento delle attività di raccolta rifiuti.
Grazie per la collaborazione.
Fabrizio D’Ancona
Sindaco di Pantelleria
Ecco dove trovare l’avviso di sospensione: Pantelleria, sospeso servizio raccolta materiali elettrici
Economia
Pubblicato l’avviso “Fare Impresa”. Tamajo e Amata: «Risorse per giovani e donne»

Presidenza della Regione
Agevolazioni a fondo perduto fino al 90 per cento per neo imprenditori, giovani e donne, che vogliono fare impresa nell’Isola. Pubblicato il tanto atteso avviso “Fare Impresa in Sicilia” le cui somme saranno curate dall’Irfis in qualità di soggetto gestore. La misura da 26 milioni di euro rientra all’interno del pacchetto “Competitività Sicilia” messo a punto dal governo Schifani per la crescita e sviluppo della regione. Le linee di intervento previste, oltre a “Fare Impresa” includono “Ripresa Sicilia”, “Connessioni”, attuate dall’assessorato alle Attività produttive nel corso del 2023, e infine “Cluster Sicilia”.
«La mission di questo bando è lo sviluppo di nuove imprese formate da donne e giovani – afferma l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo – Per accedere all’avviso pubblico, i proponenti devono essere giovani dai 18 ai 46 anni o donne di qualsiasi età che, alla stessa data, risultino residenti in Sicilia. Il governo Schifani ha fortemente voluto che le donne siano inserite come priorità in tutte le azioni di politica comunitaria destinata alla crescita delle imprese in Sicilia».
«Uno strumento davvero strategico – sottolinea l’assessore al Turismo, Elvira Amata – frutto dell’impegno comune tra l’assessorato Attività produttive e l’assessorato del Turismo, che consentirà alle imprese di accrescere la propria competitività grazie alle agevolazioni previste nei diversi campi d’intervento. Un’ulteriore significativa opportunità per implementare concrete azioni volte a rafforzare ancor di più il comparto turistico nel suo complesso. Sono certa che i relativi investimenti ottimizzeranno positivi risultati sul territorio».
Sono ammissibili progetti imprenditoriali con una nuova attività in tutti i settori, compreso appunto quello turistico, ad esclusione della produzione primaria (pesca, agricoltura e attività correlate). Il bando consultabile sul sito del dipartimento regionale delle Attività produttive a questo link (https://www.regione.sicilia.it/istituzioni/servizi-informativi/decreti-e-direttive/ddg-n-26153s-30112023) è aperto alle piccole e micro imprese che hanno un’unità operativa in Sicilia. Il progetto da presentare deve avere un costo che va dai 50 ai 300 mila euro e deve essere attuato entro 24 mesi dal finanziamento. Le agevolazioni sono concesse a fondo perduto fino a un massimo del 90 per cento.
«Siamo pronti a valutare le domande che arriveranno grazie alla misura. Irfis come istituto della Regione è al servizio di quanti vogliono fare impresa» assicura Iolanda Riolo, presidente dell’Irfis.
Chi vorrà usufruire della misura dovrà accedere al link https://incentivisicilia.irfis.it/ registrarsi sulla piattaforma elettronica a partire dalle ore 12 del 16 gennaio 2024 e fino alle ore 17 del 19 febbraio 2024.
Le istanze dovranno essere presentate, sempre per via telematica, dal 20 febbraio 2024 alle ore 10 e fino al 27 febbraio 2024 entro le ore 17.
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Graziano Veratti
10:06 - Agosto 14, 2020 at 10:06
Come al solito le regole che sono state decise non sono ad appannaggio di tutti, l’Italia è così…l’ italiano è così…si contesta tutto e tutti, vogliamo una buona volta cominciare a rispettarle anche per rispetto degl’altri che sarebbe la cosa più importante.