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Cultura

Pantelleria, Andrea e Ludovica oggi sposi: “Ni maritammo”

Direttore

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Con la straordinaria partecipazione a sorpresa del Vespa Club di Pantelleria

A Pantelleria è tutto fuori dall’ordinario, dal tempo, e anche vivere il giorno più bello della propria vita ha un sapore tutto particolare.
Così, oggi, Andrea e Ludovica Lo Rillo sono sposi.

La celebrazione solenne dell’unione è stata nella Chiesa San Gaetano di Scauri, elegantemente agghindata per accogliere una moltitudine di ospiti che gremiva la grande dimora sacra.

A termine dei rituali religiosi, all’uscire degli sposi, uno scenario divertente, colorato e anche un pò rumoroso si è appalesato agli occhi di tutti: il Vespa Club al completo era in corteo per accompagnare gli sposi a bordo di una due ruote, tanto insolita quanto dolcissima, targata “Ni maritammo”.

Andrea Culoma, socio dinamico e creativo del club, è stato così salutato dai suoi colleghi centauri, tutti emozionati e commossi per il grande passo compiuto.
Organizzare tutto non sarà stato facile, ma con il presidente Giovanni Pavia tutto poi risulta una passeggiata.

E quando sei in giro per l’isola e vedi già due o tre vespe muoversi insieme, di sicuro qualcosa sta accadendo.
Così è accaduto a noi, a Scauri per un servizio e poi al parcheggio, come api, anzi vespe, all’alveare arrivavano i vespisti con abiti elegantissimi e i loro caschi sgargianti a bordo dei mezzi che hanno fatto la storia dell’Italia e che rappresentano nella loro associazione una realtà importante, concreta, con un carnet pieno di iniziative, per il territorio, non solo come promozione per i turisti, ma anche per i panteschi stessi.

Ora li rincontreremo il 6 maggio, presso il Distaccamento Aeroportuale dell’Aeronautica Militare di Pantelleria, in occasione dell’open day che, tra gli eventi, porterà le Frecce Tricolore.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Cultura

“Pantelleria l’isola maestra”, l’ultimo libro scritto da Franca Zona

Giada Zona

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Franca Zona, autrice pantesca, dedica un’opera alla sua amata terra

È da poco disponibile presso la libreria Maccotta la nuova opera di Franca Zona, intitolata “Pantelleria l’isola maestra”, con la prefazione di Marina Cozzo. Ma non si tratta del primo libro dell’autrice pantesca, infatti quest’opera si aggiunge ad altre già presenti in commercio: Il dammuso del nibbio (coautore Ruggeri Stefano), Schena Editore, 2015; Gli specchi di Vera, Book Sprint 2015; L’ombra del mare, Schena Editore 2020.

Rispetto agli altri, però, “Pantelleria l’isola maestra” rivela l’animo selvaggio della nostra terra, come spesso ripete l’autrice nelle pagine della sua opera. Questo libro racconta un viaggio che inizia con una riflessione letteraria, seguita dalla presentazione dell’isola a partire dai popoli che nei secoli l’hanno abitata, modificata e colonizzata, lasciando tracce che ancora oggi fanno parte di noi panteschi. L’altra parte dell’opera, invece, è dedicata all’economia, all’enogastronomia e alla valorizzazione del patrimonio naturalistico di Pantelleria

È interessante notare che il primo capitolo inizia con le parole di Gabriel Garcia Marquez, uno dei più celebri scrittori che aveva dedicato alcune riflessioni a Pantelleria, quasi come se l’autrice volesse suggerire l’importanza di questo luogo. Dopo un breve accenno letterario, l’autrice continua il suo racconto, presentando la natura e la geodiversità che caratterizza la nostra isola. Spesso Pantelleria è conosciuta per il mare e per il lago di Venere e, talvolta, ci dimentichiamo che si tratta di un’isola vulcanica, portatrice di un’energia che percepiamo fin dal primo momento in cui la visitiamo.

Poi l’autrice fa un passo indietro nella storia, riportandoci ai Sesioti, ai Fenici e ai Romani, i quali hanno avuto un ruolo fondamentale sull’evoluzione di Pantelleria. Basti pensare ai Fenici che hanno introdotto le pratiche agricole sull’isola, una delle attività più caratterizzanti e importanti della nostra terra. Anche i bizantini hanno avuto un ruolo centrale nello sviluppo di Pantelleria, i quali sono intervenuti alla costruzione del Castello, definito dall’autrice come “scrigno prezioso dei tesori di Pantelleria”. E non manca, ovviamente, l’arrivo degli arabi; dal cambio del nome, da “Patelarèas” a “Bent a- Ryon”, ai dammusi e ai muretti a secco, essi hanno dato inizio alla cosiddetta “svolta culturale” a Pantelleria.

In seguito a questo percorso storico e introduttivo della nostra isola, la scrittrice si sofferma sulle tradizioni economiche pantesche, dal cappero al Moscato e al Passito di Pantelleria. Sfogliando le pagine del libro, emerge una ricostruzione storica accompagnata da alcune foto scattate dall’autrice. 

Un’attenzione particolare è dedicata al Passitaly e altri eventi enogastronomici che hanno permesso di diffondere i nostri prodotti, anche oltre i confini isolani. Ultimo, ma non per importanza, è il capitolo dedicato al nostro ambiente, dove la scrittrice racconta la storia del parco naturale e del Museo del Mare di Pantelleria.

Giungiamo così alla conclusione di quest’opera, dove l’autrice riporta alcune questioni che richiedono un certo riconoscimento, come gli interventi urbanistici. Non ci resta, quindi, che approfondire queste tematiche riguardanti la nostra terra e la nostra vita, descritte in maniera approfondita da Franca Zona nel suo ultimo libro “Pantelleria l’isola maestra”.

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Cultura

Proverbi marinareschi a Pantelleria / 14 – Varca ch’addimura, veni carrica

Orazio Ferrara

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U pisci fete ra tiesta
Il pesce puzza dalla testa.
Fa il paio col napoletano “O pesce fete ra capa”. In siciliano c’è anche il rafforzativo “U pisci fete siempre ra tiesta”. Quel “siempre” non ammette attenuanti. In natura un pesce morto infatti comincia ad imputridire, e quindi a puzzare, sempre dalla testa. È generalmente citato quando si ha a che fare con persone, poltrone e corrotte, delle basse gerarchie della burocrazia e si sa che, in alto, la poltroneria e la corruzione dei vertici è ancora maggiore. Quindi il cattivo esempio viene inevitabilmente e sempre dai capi.

U ventu ‘i tramuntàana ti scippi ‘i pisci ‘nt’ ‘u panaru
Il vento di tramontana ti strappa i pesci da dentro il paniere.
La tramontana ovvero il maestrale non è altro che il vento proveniente da nord-est, che si caratterizza per la sua forza e la sua freddezza, che tagliuzzano come tante lamette il volto e le mani. Nel proverbio in esame è esaltata la sua forza, da “rubare” nientemeno i pesci perfino da dentro il paniere del malcapitato pescatore.

Ventu ‘nterra fatti ‘nterra, ventu ‘i fora fatti fora
Vento di terra fatti a terra, vento di fuori fatti fuori.
È scaturito dall’esperienza marinaresca. Infatti il vento di terra (offshore wind), ossia masse di aria che dalla costa si dirigono verso il largo, permette alle imbarcazioni di rientrare, essendo il mare calmo sotto costa. Mentre il vento di fuori agita il mare proprio sotto costa e quindi fa bene l’imbarcazione ad andare o restare al largo.

Varca rutta, attaccala u molu
Barca rotta, ormeggiala al molo.
Con una barca rotta non si può andare da nessuna parte e quindi deve forzatamente restare attraccata al molo. Si dice anche di persona vecchia e malandata, che non può più intraprendere alcuna impresa o viaggio.

Varca ch’addimura, veni carrica
Barca (veliero, peschereccio) che ritarda, torna carica.
È un’espressione ottimistica augurale e scaramantica. Si pronunciava, per rinfrancare, i familiari che aspettavano, con ansia, di vedere all’orizzonte l’imbarcazione su cui erano imbarcati i propri cari e che stava facendo ritardo. Niente paura, il ritardo era dovuto soltanto al pesante carico (pescato o merci in abbondanza).

Varca rutta, marinaru a spassu
Barca rotta, marinaio a spasso.
Inevitabilmente, quando la barca è ferma per un guasto serio o irreparabile, al marinaio imbarcato su quella non resta altro che gironzolare per il porto in attesa di un altro imbarco. Più incisivo e drammatico quello della Sicilia orientale: “Varca rutta, marinaru

persu” (Barca rotta, marinaio perduto”, infatti quasi sempre il marinaio e la sua barca diventano come un unico e indissolubile corpo, per cui il male di uno si riflette nell’altro.

Varca rutta, rumpila tutta
Barca rotta, rompila tutta.
Così facendo si toglie l’occasione di farsi tentare di navigare con una barca malandata e insicura, che può mettere a rischio la vita dello stesso marinaio. Fa il paio con “Jurnata rutta, rumpila tutta” (Giornata rotta, rompila tutta”. Si dice di una giornata cominciata male e, per non continuare nella negatività, conviene non intraprendere nessun’altra azione o impresa in quel giorno, meglio aspettare il domani.

Varca senza timuni si perdi
Barca senza timone si perde.
Non c’è bisogno di commento. Un’imbarcazione senza timone, essendo ingovernabile, è da considerarsi perduta sia in mare aperto che sotto costa. Allude anche ad una famiglia squinternata.

(14 – continua) Orazio Ferrara

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Cultura

Heroes: dagli antichi miti ai supereroi moderni Una straordinaria mostra del Trapani Comix&Games 2025

Matteo Ferrandes

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Trapani, 2 maggio 2025 – Trapani, città intrisa di storia e leggende, si appresta a diventare palcoscenico di un evento culturale di grande fascino: la mostra “Heroes: dagli antichi miti ai super eroi moderni”, che si inserisce nel ricco programma di attività collaterali del Trapani Comix&Games 2025, il festival mediterraneo della Pop Culture che si terrà dal 23 al 25 maggio, alla Villa Margherita.
Curata dal giornalista e fumettista Marco Rizzo e dal collezionista ed esperto di fumetti Matteo Belfiore, aprirà le sue porte al pubblico sabato 3 maggio, alle ore 18:00, presso il Museo d’Arte Contemporanea San Rocco, in Via Turretta 12 a Trapani. L’accesso avverrà attraverso l’ingresso di Via Nunzio Nasi n.1, permettendo ai visitatori di immergersi immediatamente nell’atmosfera suggestiva del museo.
L’iniziativa nasce dalla constatazione, ormai condivisa da studiosi ed esperti, di come le figure dei super eroi contemporanei non siano semplici icone pop, ma veri e propri “miti moderni”. La loro presenza pervasiva in svariati media e la loro capacità di trascendere confini nazionali e generazionali li consacrano come personaggi profondamente radicati nell’immaginario collettivo.
Ciò che rende ancora più affascinante questo fenomeno è il legame sotterraneo, ma potente, che unisce questi eroi mascherati alle narrazioni fondanti della cultura occidentale.

I super eroi, in particolare quelli nati dalla fertile immaginazione delle case editrici americane Marvel e DC, custodiscono nel loro DNA narrativo elementi che affondano le radici nella mitologia greco-romana. “Heroes” si propone di rendere visibile questo profondo legame tra i super eroi americani e il ricco patrimonio della mitologia classica.

Il percorso espositivo si snoderà attraverso una preziosa collezione privata, composta da opere edite e inedite di fumettisti contemporanei a livello internazionale, con un occhio di riguardo per i maestri italiani del settore.
Ogni sezione della mostra sarà dedicata a un singolo super eroe e al suo corrispettivo mitologico: Batman verrà accostato alla figura di Ulisse; Superman sarà messo in parallelo con l’eroe Ercole; Capitan America evocherà la figura di Ettore. Non mancheranno riferimenti più diretti a personaggi come Thanos, Wonder Woman o Medusa, oltre a una sezione speciale dedicata al dio norreno Thor.
Tra gli artisti le cui opere saranno esposte, spiccano nomi di rilievo del panorama fumettistico italiano come Simone Bianchi, Gabriele dell’Otto, Claudio Castellini e il siciliano Davide Paratore (autore del manifesto), affiancati da giganti internazionali come Frank Miller, John Romita Jr., Bill Sienkiewicz, John Buscema, Esad Ribic e Alex Maleev. Proprio Maleev e Paratore, inoltre, saranno ospiti del Trapani Comix nelle giornate del festival.
“Heroes: dagli antichi miti ai super eroi moderni” è organizzata da Nerd Attack, in collaborazione con Mad Collectors, gode del patrocinio del Comune di Trapani, del supporto del Luglio Musicale Trapanese e del Museo San Rocco, ed è stata realizzata con il contributo dell’Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo.
L’esposizione sarà visitabile il martedì e il venerdì dalle 16:30 alle 19:30, il giovedì dalle 16:30 alle 18:30, mentre nel fine settimana gli orari saranno il sabato dalle 16:30 alle 19:30 e la domenica dalle 17:30 alle 19:30. Sono inoltre previste aperture straordinarie durante le tre giornate del Trapani Comix & Games (23-25 maggio). Per accedere, i visitatori dovranno utilizzare l’ingresso situato in Via Nunzio Nasi n.1. Per concordare visite guidate e appuntamenti con le scuole scrivere una mail a: comics@trapanicomix.com
La mostra resterà aperta fino al 25 maggio 2025.

TRAPANI COMIX&GAMES 2025
Il Festival Mediterraneo della Pop Culture si terrà a Trapani dal 23 al 25 maggio 2025. La musica, le mostre, le attività ludiche con i giochi da tavolo e i videogames animeranno Villa Margherita. Il main stage dell’evento sarà il Teatro “Giuseppe Di Stefano” che ospiterà l’intero programma degli artisti.
L’evento, ideato e organizzato dai Nerd Attack in collaborazione con il Luglio Musicale Trapanese e il Comune di Trapani, è tra gli appuntamenti più attesi dell’anno. Il Trapani Comix & Games fa parte di RIFF, la rete nazionale di cui fanno parte tutti i più importanti festival italiani del fumetto che hanno come obiettivo la promozione e la valorizzazione del fumetto, definita secondo un’antica definizione la nona arte.

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