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Sociale

Pantelleria, al via “L’isola che c’è”: progetto per ragazzi autistici

Redazione

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Dalla stretta collaborazione tra l’Associazione Albero Azzurro di Pantelleria e la Cooperativa Sociale Agorà di Castelfranco Veneto, Treviso, dopo mesi di incontri con le famiglie e le istituzioni, in questi giorni abbiamo dato vita al progetto L’ISOLA CHE … C’E’ “ utilizzando, il Baby Parking di via Dante Alighieri.

Oggi, i ragazzi che partecipano sono 7, adulti compresi tra i 20 e i 30 anni, per la maggior parte con diagnosi di Disturbo Pervasivo dello Sviluppo e dello Spettro Autistico.

Un’iniziativa che risponde ai bisogni delle famiglie che sempre di più riscontrano la necessità di avere un progetto che sia continuo, duraturo, che accompagni i figli nel loro processo di crescita non solo fisica ma anche nello sviluppo di competenze ed autonomie per dare dignità al loro futuro di vita. Essere minimamente autonomi, capaci di occupare in modo utile il tempo con competenze spendibili in attività occupazionale e lavorative, vuol dire pensare a progetti di vita in gruppi appartamento e non in comunità residenziali. Il bisogno è tale che le famiglie partecipano in modo diretto anche pagando una retta mensile, purché non ci sia più la parola “fine” come nei tanti progetti a cui hanno partecipato finora.

Gli obiettivi che ci siamo prefissati sono anzitutto di portare gli interessati ad uscire dal nucleo famigliare e di cominciare a vivere secondo le proprie caratteristiche e propensioni incontrando persone diverse dalla stretta cerchia famigliare, per fare nuove esperienze con nuovi amici.

Le attività proposte in questa fase iniziale sono: Il laboratorio di ceramica. Alla difficoltà iniziale di manipolare la creta e l’impaccio per abilità fini-motorie, poco esercitate, è subentrato il piacere di vedere concretizzato il proprio lavoro realizzando oggetti utili quale una ciotola, un portamestoli, un porta penne, … L’area agricola. A giorni cominceremo con il preparare il terreno per la fresatura, eliminando le sterpaglie, pronto a ricevere le prime piantine. In questo primo anno coltiveremo ortaggi per il consumo interno. Abbiamo abbozzato il recinto per allevare le galline, animale facile da tenere e utile per le uova, che però necessitano di un impegno continuo per la loro cura e accudimento. Attenzione e costanza negli impegni, che sono fra gli obiettivi che vogliamo perseguire in questa nuova esperienza. Stiamo perfezionando l’acquisto di una casa che, oltre ad essere sede e base della cooperativa per il nostro progetto nell’isola, ci consentirà di proporre esperienze su argomenti sempre più dibattuti quali: “Dopo di Noi” e “Vita Indipendente”

La casa è un “Gruppo Appartamento” che accoglie persone con disabilità. “Prove di volo” per avviarli alla gestione autonoma della vita quotidiana e alla cura della persona, attraverso la vita di gruppo, il supporto lavorativo e l’integrazione con la comunità locale. il Presidente Cooperativa Sociale Agorà Associazione L’Albero Azzurro Prof. Franco Bizzotto Signora Angela Rizzo

Cultura

Pantelleria, Vescovo Giurdanella visita di Pasqua nei ritrovi vitali dell’isola – F O T O

Direttore

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Lo scorso lunedì 25 marzo, come annunciato, il Vescovo della nostra diocesi, Mons. Angelo Giurdanella, è tornato in visita a Pantelleria, per consacrare il periodo pasquale.
L’alto prelato, ricevuto dal Sindaco Fabrizio D’Ancona e dopo ave incontrato una parte dell’amministrazione comunale, ha compiuto un vero tour tra le contrade principali dell’isola, si è soffermato nei ritrovi essenziali di una cittadinanza: la Casa Comunale, appunto,  l’Ospedale Nagar, Chiesa Madre Ss. Salvatore.

In ogni dove sia stato, oltre a portare la benedizione riturali, Monsignore ha anche lasciato una scia di luce e vitalità, elargendo con generosità paterna sorrisi magnanimi, rincuoranti e giusti.

Una buona dose di energia, quella ricevuta, da questa visita di sua eminenza, per una collettività sempre un pò in emergenza, sempre un pò in difficoltà sotto ogni profilo, ma sempre tenace e volitiva.

Foto di proprietà di ©chiesamadresssalvatore, che ringraziamo per averle concesse.

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Sociale

Castelvetrano, ai detenuti del carcere i doni dei bambini del catechismo

Marilu Giacalone

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AI DETENUTI DI CASTELVETRANO I DONI DEI BAMBINI DEL CATECHISMO
In questo tempo di Quaresima i ragazzi del catechismo della parrocchia Santa Maria di Gesù di Mazara del Vallo hanno messo in pratica diverse iniziative, tra le quali raccolte speciali, coinvolgendo i ragazzi e le famiglie. I ragazzi del catechismo hanno organizzato una raccolta per i detenuti della casa circondariale di Castelvetrano: ovetti di cioccolato, colombe pasquali, ramoscelli d’ulivo e biglietti di auguri per augurare una serena Pasqua. «È stato un modo simbolico da parte dei ragazzi per far visita ai detenuti, facendo arrivare la luce di Cristo Risorto ai fratelli presso l’istituto penitenziario di Castelvetrano», ha detto la catechista Marianna Mulone. «Un grazie di cuore va al nostro parroco don Giuseppe Lupo che ci sostiene e ci incoraggia sempre in queste belle iniziative. Ma grazie anche a don Vincenzo Aloisi, cappellano del carcere», ha aggiunto la Mulone.
 
 
 

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Sociale

Palermo – Antimafia: presentato in aula il bilancio dell’attività della commissione a un anno dal suo insediamento

caterina murana

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Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti 

 

Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali

 
Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in aula, all’Ars, della relazione sull’attività della commissione a un anno dal suo insediamento e che restituisce uno spaccato drammatico della Sicilia. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali, due le risoluzioni approvate e la stipula di un protocollo d’intesa con la Cesi.

L’intervento del presidente Cracolici si è svolto in aula alla presenza del presidente della Regione, Renato Schifani, del presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno, dei parlamentari, dei prefetti dell’Isola, del commissario dello Stato per la Regione e di una cinquantina di studenti del liceo linguistico Ninni Cassarà di Palermo.

 

“In settanta sedute la commissione ha affrontato singole questioni come i casi di corruzione alla Motorizzazione civile di Palermo, la gestione del 118 e lo scandalo delle invalidità civili e il Consorzio autostrade siciliane – ha aggiunto Cracolici – su questo la commissione ha suggerito una serie di provvedimenti per spersonalizzare il più possibile la gestione delle pratiche e garantire la tracciabilità degli interventi. Abbiamo anche promosso dei confronti tesi a rafforzare il ruolo della Regione Siciliana in materia di appalti e del contrasto alla diffusione del crack”.

L’altro dato allarmante è quello che riguarda le aziende confiscate: “In Sicilia c’è una mortalità delle imprese confiscate alla mafia – ha detto il presidente Cracolici – che è pari al 98%: un dato inaccettabile. Il modello organizzativo dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati non funziona. La gran parte del territorio siciliano è gestito dagli uffici che hanno sede in Calabria, mentre Palermo, Trapani e Agrigento fanno riferimento alla sede dell’Agenzia che è a Palermo, con modelli amministrativi che in alcuni casi differiscono l’uno dall’altro. E’ un tema da affrontare, occorre sistematizzare e affrontare i nodi di difficoltà amministrativa”.

 

“La mafia sa tutto, sa per esempio quando e dove si svolgono le gare d’appalto – ha proseguito Cracolici – Allora la creazione di un Osservatorio per monitorare  il pericolo di infiltrazioni nei subappalti è necessaria, non è tempo di arretrare, è tempo di rilanciare la lotta alla mafia. La nostra sfida è far sentire il fiato sul collo alla mafia, far sapere che siamo attenti, che non cediamo alla rassegnazione. Abbiamo bisogno di rafforzare il tessuto associativo nel territorio: entro fine anno faremo una sorta di Stati generali dell’antiracket siciliano, anche per superare divisioni e lacerazioni che ci sono anche in quel mondo”.

 

In allegato la relazione integrale in pdf della commissione.

 

Sul sito dell’assemblea regionale Siciliana il video integrale dell’intervento in aula del presidente Cracolici.

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