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Pantelleria a Venezia per il “Wave 2021 Island and the Architecture of Water”

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Pantelleria a Venezia. L’isola è stata scelta per partecipare al ‘Wave 2021 ISLANDS and the Architecture of Water’ organizzato da UNISCAPE

Il Progetto, volto alla promozione e valorizzazione dell’isola esaminandone l’insularità rispetto a contesti urbanistici e architettonici, è promosso dal Comitato Preziosa Pantelleria con la collaborazione di Sara Perniciaro e il Patrocinio del Comune di Pantelleria

Pantelleria diventa ancora una volta tema di studio e sperimentazione progettuale, stavolta grazie all’edizione 2021 del WAVE – ISLANDS and the Architecture of Water.

Dal 28 giugno al 16 luglio, a Venezia, l’UNISCAPE, Rete Europea di Università per l’Attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio, organizza l’annuale workshop di Architettura. Quest’anno il workshop W.A.Ve ha per oggetto le isole e intende indagare la simbiosi necessaria tra Architettura e Paesaggio, dalla costruzione culturale del Progetto e dei suoi processi creativi alle risposte tecniche e tecnologiche: “Le ISOLE sono sempre state una particolare attrazione per i progetti di Architettura e Paesaggio. Hanno ospitato la sperimentazione sul futuro di molti territori e oggi, da contesti insulari, stanno emergendo situazioni specifiche capaci di alimentare visioni e scenari avveniristici. In molti casi i luoghi confinati dall’acqua costituiscono o potrebbero costituire dei veri e propri laboratori per la sostenibilità̀ ambientale e l’attuazione di pratiche e processi finalizzati all’autonomia idrica ed energetica, verso un’economia e una società̀ sostenibili.

Nei progetti architettonici e paesaggistici, il futuro delle ISOLE coinvolge la tutela e la conservazione del patrimonio e dei valori paesaggistici, presenta però anche l’innegabile esigenza di far fronte a specifiche condizioni formali e ambientali che questi territori attualmente richiedono, la consapevolezza e le competenze integrate al fine di gestire la trasformazione operando su scale differenti. Lo scopo è soddisfare le esigenze di tali territori sviluppando scenari futuri attraverso soluzioni progettuali architettoniche sperimentali che affrontano i problemi odierni di trasformazione, valorizzazione, ma anche conformazione e coproduzione dei paesaggi abitati.”

La giovane laureanda pantesca, Sara Perniciaro, consigliata e sostenuta dal Comitato Preziosa Pantelleria e dal Comune di Pantelleria, ha candidato Pantelleria al workshop, individuando nel paesaggio urbano ed architettonico la chiave per valorizzare e promuovere l’isola.

Così spiega l’idea progettuale Sara: “L’idea progettuale è la riqualificazione sostenibile delle aree marginali dell’isola, ponendo l’attenzione sulle zone limitrofe al centro storico, in particolar modo l’Arenella “Punta Croce”, area in stato di abbandono e degrado, ma con un forte potenziale urbanistico, architettonico e sociale. L’area ha un’importante rilevanza paesaggistica, in quanto, si pone a chiusura della rada dell’isola. Negli anni si sono susseguiti dei lavori di bonifica e rifacimento dell’area provando ad inserire edifici culturali, sportivi per la comunità locale; ma con scarsi risultati, in quanto, il tutto è in stato di abbandono e degrado. L’obbiettivo è quello di riattivare il polo proponendo interventi sostenibili socialmente e culturalmente utili alla comunità pantesca, facendo sì che le persone si riapproprino di questi spazi collettivi.”

Il progetto è stato subito accolto con entusiasmo dal Sindaco, Vincenzo Campo e dall’Amministrazione Comunale, che ha Patrocinato l’evento e sostenuto le spese di iscrizione. Gli Assessori Francesca Marrucci e Angelo Parisi stanno seguendo passo passo con Sara Perniciaro e con le Architette Rosalia Silvia e Vita Angela Accardi del Comitato Promotore Preziosa Pantelleria, l’iter dei lavori.

“Si tratta di una importante opportunità per l’isola,” ha dichiarato l’Assessore Parisi, “che sarà oggetto di studio e laboratorio progettuale. Un lavoro che rimarrà all’Amministrazione Comunale e potrà costituire una base notevole per la riqualificazione della Pantelleria di domani.”

“Dobbiamo dire grazie a Sara e al Comitato Promotore Preziosa Pantelleria per questa opportunità che permette all’isola di farsi conoscere per le sue potenzialità e non solo per il suo patrimonio,” ha affermato l’Assessore Marrucci. “Pantelleria oggetto di studi internazionali, che però partono proprio dal progetto di una pantesca, è il segno di una generazione che pensa a riportare nell’isola le competenze e le esperienze acquisite altrove. Dobbiamo sostenere questi progetti e i giovani talenti come Sara, perché da loro dipende il futuro dell’isola.”

Ci sarà una parte importante ‘sul campo’ curata direttamente dal Comitato Promotore Preziosa Pantelleria. Vita Angela Accardi, Presidente del Comitato Preziosa Pantelleria, aggiunge: “Quando Sara ci ha contattato, abbiamo accolto il progetto di partecipazione al Wa.V.e. 2021 con entusiasmo in quanto può rappresentare un’occasione di confronto con i giovani progettisti che affronteranno le problematiche dell’abbandono. Infatti, questo sarà il tema di fondo del Workshop che sarà discusso a Pantelleria a settembre, nella settimana di incontri che sarà organizzata dal Comitato con il Patrocinio del Comune e la collaborazione della giovane laureanda Sara Perniciaro. Il Comitato coglie l’occasione fornita da Sara, per sostenere insieme al Comune, le iniziative dei giovani panteschi e non solo.”

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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In arrivo l’eclissi lunare totale a Pantelleria

Giada Zona

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Il 7 settembre sarà visibile l’eclissi lunare totale da Pantelleria. I dettagli: orari ed effetti


Tutti gli occhi al cielo il 7 settembre.
Uno spettacolo a cielo aperto, letteralmente, sarà visibile dalla nostra isola; si tratta dell’ultima eclissi lunare totale del 2025, un evento fortemente suggestivo che si verifica quando la Terra si colloca a metà tra la Luna piena e il Sole, riflettendo così la sua ombra sul satellite.

Una meraviglia naturale che sarà osservabile da Pantelleria dalle 19:28 alle 22:55, con un picco previsto alle 20:11.
La Luna si colorerà di rosso perché le particelle dell’atmosfera terrestre riflettono le radiazioni luminose di colore blu e mentre quelle rosse, di lunghezza d’onda più lunga, riescono a raggiungere la nostra vista.

Il 7 settembre
la Luna non sarà solo rossa ma anche più grande perché tre giorni dopo ci sarà il perigeo, il punto in cui la Luna è più vicina alla terra, favorendo l’impressione che essa sia più grande del solito. Intorno alle 21 la Luna lascerà l’ombra per raggiungere la penombra verso le 22 con una fine prevista alle 23 o poco prima. 

A partire dalle 19:30, con una durata di circa tre ore, prende dunque il via l’eclissi lunare totale visibile dall’Italia, mentre gran parte del continente americano non riuscirà a godersi questo spettacolo.
Dobbiamo attendere marzo 2026 per la prossima eclissi lunare totale.

In copertina, foto di Leonardo Puleo che ringraziamo per averci segnalato il fenomeno.

Giada Zona

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Ambiente

Stufe di Khazzén, il luogo dove rilanciare l’agricoltura. Intervista all’Assessore Bonì

Giada Zona

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in foto l'Assessore Massimo Bonì

Massimo Bonì, Assessore all’Agricoltura, ci ha spiegato il suo progetto: Pantelleria è un’isola di agricoltori. Ma cosa c’entrano con questo le Stufe di Khazzèn?

Da anni e anni si discute sul destino delle Stufe di Khazzén, antiche e affascinanti sorgenti di vapore situate in un piccolo angolo della nostra isola.
Oggi siamo infatti di fronte ad una deturpazione dell’ambiente, visibile agli occhi dei turisti e di coloro che abitano lì vicino, poiché le stufe di Khazzén si collocano in una zona di passaggio tra il centro e Madonna delle Grazie, offrendo anche un panorama mozzafiato che non può, certamente, passare inosservato. Anni fa una nostra segnalazione ha portato alla luce questo scempio ambientale, ma da allora nulla sembra cambiato, finché non abbiamo intervistato Massimo Bonì, assessore all’agricoltura che, con il suo racconto e impegno, ci conduce verso la scoperta di un progetto che dona una nuova luce a questo luogo apparentemente abbandonato.

Ci può raccontare il passato delle stufe di Khazzén? “Ricordo che da ragazzo andavo spesso, c’era il vapore che usciva in una piccola grotta, poi negli anni ‘80 c’è stato il tentativo di costruire una sauna, riprendendo un po’ la visione dei paesi arabi. Sempre negli anni ‘80, nel momento in cui hanno iniziato a fare lavori qualcosa è andato storto e negli anni ‘90, quando diventai assessore riuscì ad occuparmi di questa struttura. Per molti anni dovevamo fare la sauna perché i fondi erano destinati a questo e non potevamo fare altrimenti, mentre adesso ho in mente un nuovo progetto.”

Cosa può anticipare sul suo progetto, Assessore?
“Il mio progetto ha l’obiettivo di rilanciare l’agricoltura pantesca e le stufe di Khazzén sembrano ottime candidate. Il GAL è un gruppo d’azione locale che con finanziamenti europei può dare il via alla creazione di strutture per riqualificare l’economia rurale. Due anni fa iniziai a fare l’assessore e cercai una collaborazione con il presidente del GAL che si è dimostrato sensibile e ha coinvolto consulenti che potessero supportare i comuni soci per lo sviluppo rurale. Con il GAL ho pensato di costituire progetti per opere che potessero rilanciare l’agricoltura, un settore in netto calo rispetto a 50 anni fa, in una struttura come le stufe di Khazzén, baricentrica rispetto alle contrade dell’isola e con un doppio parcheggio.”

Dunque, dare maggior valore all’agricoltura a Pantelleria? “Si, perché oggi l’agricoltura non va molto bene. Le stufe di Khazzén potrebbero diventare un frantoio di comunità, dove il contadino può guadagnare molto di più e il prezzo sarà fissato dal mercato. Basti pensare al triste futuro di un giovane che lavora molto nell’agricoltura ma poi si rende conto che non è redditizia e magari preferirà occuparsi di altro. Ecco, io spero che con questi investimenti qualcuno possa trovare remunerativo tornare sull’isola e recuperare il rapporto con l’agricoltura, come già sta accadendo in altre aree in Sicilia.”

A quale tipo di agricoltura si riferisce? “Vorremmo garantire un passaggio all’agricoltura biologica perché se abbiamo l’ambizione di esportare i nostri prodotti in Europa dobbiamo considerare che la Germania è primo partner commerciale e non compra più niente che non sia biologico, dunque dobbiamo considerare le esigenze del mercato. Si parla di soldi dedicati all’agricoltura e dobbiamo trovare le condizioni per cui la gente voglia tornare a praticare l’agricoltura. Se a Lampedusa sono pescatori, noi siamo agricoltori, e siamo separati dal mare che intendiamo in modi completamente diversi.”

Da quanto tempo si sta occupando di questo progetto? “Me ne occupo da due anni, ma adesso ci troviamo in un momento decisivo perché a inizio 2026 potrebbero arrivare i finanziamenti. Spero di portare molto avanti questi progetti e Resilea sarà il nostro partner; una scelta che non è casuale perché è conosciuta e ha già acquisito molta fiducia sull’isola e inoltre è strettamente legata all’economia circolare. Nel frantoio utilizzeremo gli scarti della produzione delle olive per estrarre oli essenziali che possono essere venduti anche alla cosmesi; abbiamo incontrato anche un’ex farmacista che ora utilizza questi scarti per realizzare estratti che poi vengono venduti.”

Che cosa si aspetta, in futuro, da questo progetto? “Ha una doppia valenza: creare nuovi posti di lavoro e mettere i contadini nelle condizioni di lavorare. Abbiamo individuato come partner Resilea, qui presente da 10 anni, abbiamo già fatto una delibera e faremo accordi dove stabiliremo i ruoli; il comune realizza la struttura e Resilea la gestirà. Già è stato presentato a Bruxelles un aggregato relativo a tutte le richieste di finanziamento a Pantelleria e a ottobre saranno presentati gli studi di fattibilità per i singoli progetti.”

Ecco come si presenta oggi il luogo


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Multe salate per lancio di sigarette dal finestrino auto. E per chi è a piedi? Pantelleria – Gadir disseminata di mozziconi

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Non ci si provi a scaricare la colpa sugli altri: è questione di inciviltà personale

Per chi getta sigarette o altri oggetti dal finestrino dell’auto, secondo il nuovo Codice della Strada, sono previste multe salate fino a 1.200 euro; fino a 18.000 euro se butti altri rifiuti come lattine e bottiglie e addirittura arresto se in zone sensibili. Non servirà nemmeno essere beccati in flagranza, basterà una foto o video da qualunque telecamera: basta che si veda la mano che getta fuori qualcosa e la targa del veicolo.
Cos’è una zona sensibile? 
Non sappiamo, ma approfondiremo, se le caratteristiche di Gadir rientrino nello schema delle aree sensibili, ma una cosa la dobbiamo sollevare contro gli zozzoni, che non hanno ancora assimilato alcunchè di vivere civile, nemmeno nel 2025, e continuano a insozzare la cala delle vasche termali, delle albe mozzafiato, delle belle case, l’isola e il mondo intero con mozziconi di sigaretta.

CI viene da proporre che anche da pedoni ci si debba prendere le responsabilità come quelle affibiatete agli automobilisti e aggiungere un articolo a qualche legge, per poter procedere con severità e in maniera esemplare avverso le azioni contro il decoro e l’ambiente.

Qualche mattina fa, sempre nel golfo, un uomo ha preso a calci, allo scalo, un pezzo di carta finchè non l’ha gettato in mare. Nonostante gli avessi mo fatto notare l’idiozia del gesto, quello si è girato di spalle e se ne è fregato senza provare vergogna.
L?arroganza dell’essere umano non ha limiti di applicazione e il senso di inadeguatezza su questo fragile mondo non li scolpisce nemmeno un pò.


Uno scenario di quelli visti e rivisti, ma che pensavamo appartenessero al passato, e invece, gli irriducibili, pare che provino una soddisfazione intima ad insozzare quello spettacolo che la natura ci ha regalato a Gadir, con i secchioni dell’immondizia a pochi passi. Poi arriva il vento e riversa tutto in mare.

Speriamo che nessuno si azzardi a dire cose tipo che non passano spazzini e cose simili, perchè la responsabilità è di ciascuno di noi che non pensiamo l’isola e il pianeta come la nostra casa, non li vediamo come qualcosa che ci riguarda. Vorremmo vedere se gettiamo a terra un mozzicone di sigaretta in casa, sul pavimento in parquet, come viene preso da mogli o mamme.

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