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Economia

Pantelleria, 22,6 milioni di euro per riqualificazione alloggi popolari

Redazione

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IL SINDACO CAMPO: “RAGGIUNTO UNO DEGLI OBIETTIVI DI QUESTA AMMINISTRAZIONE. PECCATO CHE INVECE LO IACP SI SIA DIMENTICATO DI PANTELLERIA”

 

Il Comune di Pantelleria ha ottenuto finanziamenti per circa 22,6 milioni di euro per interventi di adeguamento sismico, riqualificazione energetica e ristrutturazione di 100 alloggi popolari di proprietà dell’Ente comunale.

Si tratta dei finanziamenti ottenuti attraverso il programma del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile denominato “Sicuro, verde e sociale” con il quale sono stati stanziati 2 miliardi di euro del Fondo Complementare al PNRR per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica. Le risorse destinate alla Regione Siciliana sono state pari a circa 233 milioni di euro.

I destinatari dei finanziamenti sono gli IACP per il 70% delle risorse disponibili e i Comuni per il restante 30%.

Il Comune di Pantelleria ha partecipato all’avviso diramato dalla Regione Siciliana lo scorso mese di novembre presentando 14 progetti relativi ad altrettante palazzine di proprietà comunale.

In realtà, per la ristrutturazione degli alloggi di edilizia pubblica di proprietà comunale, comprese le 14 palazzine in questione, era già stato ottenuto un finanziamento nel 2019, a seguito di un avviso del 2018, ma ad oggi dalla Regione sono arrivati solo 2 decreti di finanziamento sui 20 previsti. Dalla Regione hanno fatto sapere che il motivo del ritardo è da imputare al mancato trasferimento delle risorse da parte del Ministero, mentre da Roma hanno risposto che tutte le risorse sono a disposizione delle Regioni che possono così impegnarle e destinarle agli Enti beneficiari a prescindere dalle annualità.

Per superare tale impasse e, soprattutto, per non perdere l’opportunità fornita dal nuovo programma legato al PNRR, l’Amministrazione ha deciso di partecipare comunque con i progetti relativi agli alloggi che rispondevano ai requisiti richiesti. Delle 18 palazzine in attesa di decreto di finanziamento da parte della Regione, 14 possedevano le caratteristiche richieste dal bando.

Lo scorso 30 marzo, il Dirigente Generale della Direzione Generale per l’Edilizia Statale, le Politiche Abitative, la Riqualificazione Urbana e gli Interventi Speciali del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ha firmato il decreto con il quale è stato approvato il piano degli interventi di ogni regione. Tra quelli siciliani sono stati finanziati i 14 progetti presentati dal Comune di Pantelleria.

Complessivamente per la Sicilia sono stati finanziati 150 interventi di cui 35 presentati dai Comuni, 14 dei quali dal Comune di Pantelleria.

“Ringrazio ancora una volta l’Ufficio Tecnico per il lavoro che è riuscito a svolgere in pochissimo tempo dimostrando grande capacità di elaborare progetti di qualità che consentono al Comune di ricevere le risorse necessarie a porre rimedio alle varie problematiche che interessano il territorio,” dichiara soddisfatto l’Assessore ai Lavori Pubblici, Angelo Parisi.

“Il fatto che il Comune di Pantelleria abbia ottenuto 22,6 milioni di euro sui complessivi 233 regionali, pari ad oltre il 10% di tutte le risorse stanziate, è un motivo di orgoglio che dimostra ancora di più il modo corretto in cui dovrebbe operare la Pubblica Amministrazione nel pianificare gli interventi infrastrutturali. Con tali risorse non solo sarà possibile ristrutturare 100 alloggi popolari, ma anche adeguarli sismicamente. A differenza dei finanziamenti ottenuti nel 2019, stavolta i tempi saranno certi perché si tratta di risorse provenienti dal Fondo complementare al PNRR e, quindi, i lavori dovranno essere ultimati entro il 2026.”

 

“Continueremo a fare pressioni sulla Regione, affinché arrivino anche i finanziamenti delle restanti 4 palazzine in modo da completare il programma di riqualificazione dell’intero patrimonio edilizio residenziale di proprietà comunale, avviato da questa l’Amministrazione nel 2018,” dichiara il Sindaco, Vincenzo Campo. “Resta il rammarico per il fatto che lo IACP di Trapani non abbia candidato nessun edificio di sua proprietà del territorio di Pantelleria, restando sordo ai numerosi appelli fatti sia dai cittadini che da questa stessa Amministrazione più volte.”

 

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Ambiente

Pantelleria, Unipant organizza conferenza su Comunità Energetica Rinnovabile

Redazione

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Cos’è una CER, a chi può interessare, cosa ci guadagna chi partecipa e come si crea: queste alcune delle domande a cui daranno risposta l’Ing. Angelo Parisi e l’Avv. Marcello Sparacio
 
L’Università Popolare di Pantelleria (UNIPANT) è lieta di annunciare un importante evento formativo e informativo intitolato “La Transizione Energetica Inizia dalla Comunità”, che si terrà sabato 8 Novembre alle ore 17:30 presso la sede operativa di Via San Nicola, 42abcd. L’ingresso è libero e aperto a tutta la cittadinanza.

L’iniziativa, promossa dal Dipartimento Energia e Ambiente dell’Unipant, si inserisce nell’ambizioso progetto “Pantelleria, Isola Modello”, che mira a informare, sensibilizzare e formare gli isolani sulle opportunità offerte dalle energie rinnovabili e che ha preso il via non appena l’Unipant si è costituita, nel 2023, con i primi seminari pubblici. Il Dipartimento ha lavorato attivamente su questo progetto dalla scorsa primavera e, dopo il fermo estivo, avvia ora la cruciale fase di consultazione con soci e isolani interessati.

L’obiettivo primario dell’incontro è infatti quello di avviare il percorso per la costituzione di una prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER) a carattere sociale a Pantelleria. Una CER è un soggetto giuridico i cui membri (cittadini, piccole imprese, enti locali) si uniscono volontariamente per produrre, consumare e gestire localmente energia pulita, portando vantaggi ambientali, economici e sociali alla comunità.

L’incontro approfondirà i temi cruciali per la realizzazione della CER pantesca, tra cui:

Il ruolo strategico delle CER nella Transizione Energetica e l’analisi del contesto insulare di Pantelleria.
La Progettazione e la realizzazione degli impianti di Produzione.
Il Quadro Giuridico e Normativo di riferimento.
La Fattibilità Economico-Finanziaria del progetto.
Saranno relatori dell’evento l’Ing. Angelo Parisi e l’Avv. Marcello Sparacio, esperti sia dal punto di vista tecnico e teorico che legislativo, che spiegheranno al pubblico come si può arrivare alla costituzione di una CER sociale sull’isola e quali benefici porterà a chi ne farà parte.

Il progetto “Pantelleria, Isola Modello” e la promozione delle CER fanno parte degli obiettivi principali che UNIPANT persegue nell’ambito dei progetti europei Erasmus+ e Solidarity Corps, e rinnovano l’impegno dell’Università nel promuovere la sostenibilità e l’innovazione a livello locale con una visione europea.

L’invito a partecipare è rivolto a commercianti, imprenditori, cittadini, associazioni, professionisti e quanti interessati a capire di cosa si tratta, come possono beneficiare di una CER sociale e come contribuire attivamente a questa iniziativa comunitaria.

Per qualsiasi info: 331 490 5245 – info@unipant.it

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Ambiente

Ora solare 2025, stanotte si cambia. La storia nella Prima Guerra Mondiale

Redazione

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Le lancette andranno spostate indietro di un’ora, dalle ore 3 di notte andranno posizionate alle ore 2. Si avrà un’ora in più di luce al mattino e si dormirà un’ora in più. Nei sette mesi di ora legale che stanno per chiudersi, secondo Terna, c’è stato un risparmio economico di oltre 90 milioni di euro.

Mentre è caduta nell’oblio da sette anni, come un orologio fermo, la proposta della Commissione europea di abolire l’avvicendamento, era stata presentata nel 2018. Un po’ di storia Se l’invenzione dell’ora legale risale al Settecento e porta la firma di Benjamin Franklin, in Italia l’ora legale è stata istituita nel 1916 nel corso della Prima Guerra Mondiale proprio per un risparmio in termini energetici fino al 1920, tornando in occasione del Secondo conflitto mondiale tra il 1940 e il 1948. Dopo un primo passaggio nel 1965, è nel 1966 che viene introdotta ufficialmente nel nostro Paese per i mesi compresi tra maggio e settembre. Nel 1980 un accordo tra 14 Paesi, Italia compresa, anticipa il cambio che, da allora viene anticipato in concomitanza con la Pasqua.
Il doppio cambio dell’ora durante l’anno, da legale a solare, potrebbe però avere delle ricadute sull’alternanza sonno-veglia e da tempo è causa di dibattito non solo in Italia ma anche nell’Unione europea. Al centro la difficoltà di coniugare risparmio economico e le abitudini sociali e personali di ognuno di noi.

Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi

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Cronaca

La “guerra” dell’Ora Legale in Europa: Commissione UE vuole abolizione. Domani lancette indietro

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Tra risparmio energetico nullo e impatti sulla salute, la Commissione Europea dichiara l’ora legale una “assurdità”, ma la necessaria maggioranza degli Stati membri continua a mancare
di Filomena Fotia da Meteoweb.eu

Il conto alla rovescia per l’abolizione del cambio stagionale dell’ora sembra essersi interrotto a metà strada, bloccato da un muro di veti incrociati nel Consiglio dell’Unione Europea. Nonostante la volontà popolare e la spinta della Commissione, l’alternanza tra ora solare e legale, nata negli anni ’70 per ragioni di risparmio energetico, continua a scandire le nostre vite 2 volte l’anno. La Commissione Europea, forte di un parere schiacciante espresso da 4,6 milioni di cittadini – un record per una consultazione pubblica UE – che si sono dichiarati a favore della fine di questa pratica, ha da tempo avanzato la proposta di abolizione. Il Parlamento Europeo ha fatto la sua parte, votando a favore nel 2019 e stabilendo il 2021 come anno limite per il cambiamento.

“Un ritmo che non conviene più”
Eppure, a diversi anni di distanza, nulla è cambiato. Il commissario UE per i Trasporti e il Turismo Sostenibili, Apostolos Tzitzikostas, ha ribadito a Strasburgo la posizione della Commissione: lo spostamento delle lancette “non ha più alcun fine“. “L’iniziativa nacque in risposta alla crisi energetica, ma oggi non produce più alcun risparmio energetico per nessun settore, ma anzi porta complicazioni inutili“, ha dichiarato il commissario, annunciando un’ulteriore “analisi più approfondita con uno studio dettagliato” per superare l’attuale stallo.

Le motivazioni della Commissione non sono solo economiche: l’attenzione si sposta sempre più sugli impatti sulla salute e sull’umore, in particolare per bambini e anziani, che “patiscono le conseguenze maggiori” di questo “mini-jet lag” semestrale. Recenti studi, infatti, suggeriscono un impatto negativo sui ritmi circadiani, che in alcuni Paesi del Sud Europa vengono mitigati dalla scelta di rimanere con l’ora legale permanente.

Il blocco degli Stati Membri
Nonostante il chiaro segnale dei cittadini, con Tzitzikostas che sottolinea come “i cittadini europei vogliono la fine di questa assurdità“, il processo decisionale si è incagliato. “Gli Stati membri al Consiglio non hanno ancora raggiunto una posizione univoca” ha concluso il commissario.

Il nodo cruciale risiede nel Consiglio, dove per definire una posizione è necessaria una maggioranza qualificata di Stati membri, consenso che al momento non esiste. L’assenza di tale maggioranza stoppa l’iter legislativo, nonostante la Spagna abbia recentemente riaperto la discussione a livello europeo, con il premier Pedro Sanchez, secondo cui il cambio d’ora “francamente non ha senso“.

In sostanza, per adottare la legislazione che porrebbe fine ai cambi stagionali è necessario l’accordo sia del Parlamento Europeo che del Consiglio. Fino a quando gli Stati membri non troveranno un terreno comune, la “battaglia” per un orario stabile è destinata a rimanere sospesa. L’orologio biologico e quello dell’economia europea continueranno a disallinearsi 2 volte l’anno, in attesa di una decisione che l’Europa, per ora, non riesce a prendere.

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