Cultura
Pantelleria, 1943: la storia dei volantini di resa
Pillole di storia pantesca
Giugno 1943 / La storia dei volantini di resa
di Orazio Ferrara
Nella giornata del 9 giugno 1943 vi fu una pausa di circa tre ore nella serie dei terrificanti bombardamenti degli Alleati, che quotidianamente, giorno e notte, squassavano l’isola di Pantelleria fin dall’inizio del mese. La guarnigione e gli abitanti dell’isola, ancora increduli, guardavano allibiti il cielo finalmente sgombro dalle minacciose sagome d’acciaio degli aerei nemici. Ma cosa era successo? E’ presto detto, semplicemente nel non lontano aeroporto di Sousse in Tunisia, tra i piloti del 33rd Fighter Group dell’USAAF, il gruppo di caccia americano che solitamente scortava le ondate dei bombardieri su Pantelleria, si stavano cercando tre volontari al fine di portare dei messaggi di resa ai vertici militari dell’isola. I tre piloti, che si erano offerti, poi presero posto sui rispettivi caccia Curtiss P-40 Warhawk e si diressero alla volta della vicina Pantelleria (una manciata di minuti di volo), qui, volando a bassa quota, lasciarono cadere i messaggi su obiettivi già prefissati: sul campo d’aviazione di Margana, sulle strutture portuali e sulla residenza del governatore militare dell’isola, il vice ammiraglio Gino Pavesi, in via Salibi. Nell’ultimatum, a firma del tenente generale Carl Andrew Spaatz, si richiedeva: “an immediate cessation of hostilities, unconditional surrender of all armed forces, who would become prisoners of war, and the abandonment of all military installations, which were to be left intact. In case the garrison wished to capitulate, it was directed to display a white cross on the airfield and fly a white flag in the harbor area”. (la cessazione immediata delle ostilità, la resa incondizionata di tutte le forze armate, che sarebbero diventate prigioniere di guerra e l’abbandono di tutte le installazioni militari, che dovevano essere lasciate intatte. Nel caso in cui il presidio desiderasse capitolare, doveva mostrare una croce bianca sull’aerodromo e sventolare una bandiera bianca nell’area del porto). Quest’ultimatum fu sdegnosamente respinto, così i velivoli nemici ripresero con ancora più accanimento, se possibile, i bombardamenti momentaneamente sospesi. Il giorno successivo, 10 giugno, un’ondata di bombardieri Martin B-26 Marauder (Predone) lasciò cadere sull’isola una pioggia di migliaia e migliaia di volantini in cui s’informava la popolazione che la richiesta di resa era già stata consegnata all’ammiraglio Pavesi e si invitava tutti ad accettarla, sottolineando l’inutilità del proseguimento della resistenza e di ulteriore spargimento di sangue. Anche di questo secondo ultimatum non si tenne alcun conto. Anzi, come annota uno storico americano: “that the surrender leaflets were welcomed as the island inhabitants were critically short of toilet paper” (che i volantini di resa furono ben accetti poiché gli abitanti dell’isola erano a corto di carta igienica). A questo punto nasce quello che io ho definito in diversi libri e scritti “l’enigma della resa di Pantelleria”. Per ben due volte Pavesi respinge le richieste di resa, anzi nel pomeriggio del 10 fa un fonogramma a Roma assicurando la ferma volontà di resistere, e poi, dopo appena una manciata di ore, nella notte cambia idea e l’indomani fa esporre i segnali di resa al campo d’aviazione e al porto, come da espressa richiesta degli anglo-americani, trovando peraltro la puerile scusa della mancanza d’acqua. Questo comportamento contradditorio e apparentemente inspiegabile nel dopoguerra esporrà Pavesi a gravissime e infamanti accuse. Ancora oggi rimane una grossa ombra sul suo operato. In quelle poche ore nulla era cambiato, la situazione sull’isola, seppure drammatica, era restata sostanzialmente invariata. E allora? Cosa o chi ha fatto cambiare repentinamente opinione all’ammiraglio? Una volta occupata l’isola, l’aeroporto di Margana viene prontamente ripristinato e già il 19 giugno 1943 diviene la base operativa proprio del 33rd Fighter Group che, con i suoi 58th, 59th e 60th Fighter Squadron, sarà in prima linea e giocherà un ruolo importante nell’invasione della Sicilia, causando altri morti e distruzioni. Ciò è la prova provata che le strutture del campo di Margana erano rimaste essenzialmente integre, se bastano pochi giorni per riattarle e renderle funzionanti. Non averle distrutte al momento della resa e averle lasciate quasi intatte al nemico già questo, per il responsabile o i responsabili, poteva comportare (e comporta ancora oggi nel vigente codice militare) l’accusa di alto tradimento, punito, in quel tempo, con la pena di morte mediante fucilazione.
Orazio Ferrara
Foto: la guarnigione di Pantelleria respinge la resa in un giornale del tempo
Spettacolo
“Frankenstein” e “Pluribus” continuano a guidare lo streaming in Italia – Classifica JustWatch
L’ultima classifica inerente a top film e serie TV più gettonate in Italia nell’ultima settimana: https://www.justwatch.com/it/streaming-charts
I Film
Per i film, stabile in vetta per la seconda settimana consecutiva Frankenstein, presentato al Festival di Venezia e firmato da Guillermo del Toro. Il regista premio Oscar torna al gotico con una nuova versione del celebre romanzo di Mary Shelley. Victor Frankenstein (Oscar Isaac), ossessionato dall’idea di riportare in vita i morti, sfida i limiti della scienza fino a dare forma a un essere mostruoso e mai visto prima. Una pellicola che coniuga horror, poesia visiva e riflessione sull’umanità, con grande cura estetica e narrativa.
Al secondo posto debutta Now You See Me – I maghi del crimine. I migliori illusionisti del mondo vengono reclutati da un misterioso benefattore per mettere in scena rapine straordinarie, regalando il bottino agli spettatori come se fossero parte dello spettacolo. Sulle loro tracce si mettono un agente dell’FBI e un detective dell’Interpol, determinati a smascherare il trucco dietro ai colpi impossibili del gruppo.
Chiude il podio al terzo posto Playdate. Dopo essere stato licenziato, Brian intraprende una nuova vita come padre casalingo, ma tutto cambia quando accetta l’invito a una festa organizzata da un altro papà. Convinto di portare suo figlio semplicemente a giocare con quello di Jeff, Brian si ritrova invece coinvolto in un evento che prenderà una piega del tutto inaspettata. Una storia che mescola commedia, tensione e sorprese, trasformando una semplice playdate in qualcosa di molto più complesso.
Serie TV
Per le serie TV, stabile in vetta per la seconda settimana consecutiva Pluribus. La persona più disperata del pianeta riceve l’assurda missione di salvare il mondo dalla felicità, in una satira filosofica che esplora la tristezza necessaria e il potere di chi non ha più nulla da perdere.
Al secondo posto debutta Robin Hood: mentre l’Inghilterra è dominata dall’invasione normanna, prende forma la storia d’amore e ribellione tra Rob, sassone a capo di una banda di fuorilegge, e Marian, figlia di un nobile normanno. Nonostante le differenze, i due condividono la stessa sete di giustizia e il desiderio di combattere le ingiustizie che affliggono il loro popolo.
Chiude il podio The Pitt, stabile al terzo posto. Ambientata nel frenetico Trauma Medical Center di Pittsburgh, la serie mostra il personale medico alle prese con carenza di fondi, reparti sovraffollati e burocrazia, tra scelte etiche e drammi personali. Un racconto realistico che bilancia tensione ospedaliera e fragilità umane.
A questa pagina è presente la tabella contenente la classifica completa aggiornata in tempo reale e riferita agli ultimi 7 giorni anche oltre la 10ma posizione.
Questa settimana JustWatch mette in evidenza la sua nuova guida ai migliori film e serie TV con Jacob Elordi, parte del cast di Frankenstein che anche questa settimana si conferma al primo posto della streaming chart italiana. Asceso alla ribalta come vera e propria rivelazione in Euphoria e The Kissing Booth, Elordi offre in Frankenstein un’interpretazione intensa che aggiunge nuova profondità a questa moderna rivisitazione. La lista completa dei titoli con Jacob Elordi disponibili in streaming può essere consultata a questa pagina: https://guides.justwatch.com/it/jacob-elordi-migliori-film-serie-tv
Cultura
Pantelleria, concluso il Corso “Agricoltura Bio Naturale” 4 giorni intensi senza perdere partecipanti
La soddisfazione di Giovanni Bonomo e del Presidente del Giamporcaro, Anna Rita Gabriele
Si è concluso ieri, 16 novembre, il Corso “Agricoltura Bio Naturale”, organizzato dal Centro Culturale Giamporcaro di Pantelleria.
La soddisfazione degli organizzatori, Giovanni Bonomo e Anna Rita Gabriele, è stata grande e il loro entusiasmo si percepisce nei loro occhi e attraverso le loro parole: vedere quel gruppo di uomini e donne che rimaneva colpito e interessato durante tutti e quattro i giorni dedicati al workshop.
Ma il centro del successo è nella modulazione del calendario, ma, non di meno, nelle capacità di Luigi Rotondo, ormai definito mattatore di quel teatro che aveva come copione l’agricoltura pantesca, quella difficile, quella eroica,
L’esperto per ben quattordici ore ha tenuto banco con passione verso l’argomento e verso l’attento auditorio, facendo sfiorare le menti dal ricordo del lavoro degli antenati panteschi, la riconoscenza e l’orgoglio di una comunità fiera del proprio lavoro e delle eccellenze che con sacrifici tenta di mantenere vivo.

Il corso si è articolato in una parte teorica conoscitiva dell’ambiente in generale, delle caratteristiche dei terreni panteschi, per poi passare alla pratica. In questa fase, il conferenziere palermitano ha mostrato praticamente come realizzare prodotti fertilizzanti ovvero antiparassitari, con quanto si ha in casa o nell’orto.
In buona sostanza ha dimostrato come l’orto possa aiutare l’orto stesso.
Nella giornata finale, cioè domenica scorsa, la platea è stata condotta presso diversi campi agricoli, tra cui uno presso il Lago, il cui proprietario ha dato mostra della sua maestria e attenzione nelle sue produzioni.
Ora, di quanto si è appreso, bisogna fare tesoro e mettere a disposizione quella preziosa conoscenza del resto della comunità che non è potuta essere presente e, infine, trovare la chiave per avvicinare i ragazzi verso una attività così importante per l’umanità,
Il successo delle cose, spesso è nel lavoro di squadra, anche solo come supporto e quindi tutti i partners dell’evento sono stati grandi sostenitori e si parla, oltre che del Comune, rappresentato per l’occasione dall’Assessore all’Agricoltura Massimo Bonì, e dell’Ente Parco rappresentato dal suo direttore Carmine Vitale e Andrea Biddittu, anche di: aziende Donnafugata, con Baiata, Pellegrino con Poma, Emanuela Bonomo, per il Consorzio Vini Doc il vicepresidente Salvatore Murana e Fabrizio Basile, ma anche dell‘Autonoleggio Policardo, Stel Mond e Steri Gess.
Il Video
Cultura
Buscemi: Un Borgo da Riscoprire dagli Iblei a Pantelleria
Nell’antico borgo i ruderi del Castello Requesenz, il casato del principe di Pantelleria
Buscemi, piccolo borgo montano nel cuore della Sicilia, non è solo un luogo ricco di tradizioni e bellezze naturali, ma un crocevia di storia, economia e nobiltà, che affonda le sue radici nell’influenza della potente famiglia dei Requesens. Questo paese, che conserva intatto il fascino di un tempo, è stato la culla di una delle famiglie nobili più significative della Sicilia.
Buscemi
I Requesens, di origini catalane, hanno avuto un impatto profondo sulla storia del borgo e dell’isola, e la loro presenza a Buscemi risale almeno al XV secolo. Il Castello Requesenz, i cui ruderi ancora svettano sulle colline circostanti, testimoniano la grandezza del passato di Buscemi, quando il borgo era al centro della vita politica, culturale ed economica dell’isola. La dinastia dei Requesens, attraverso le sue numerose generazioni, ha contribuito a fare di Buscemi un centro di cultura e arte, influenzando anche le tradizioni artigianali locali. Buscemi è infatti da sempre nota per la sua tradizione di lavorazione del cuoio, del legno e della ceramica, che ha avuto un’importanza fondamentale non solo per l’economia locale, ma anche per il legame stretto con territori vicini come Pantelleria e Solarino.
Quest’ultimo, insieme a Buscemi, faceva parte dei domini dei Requesens, unendo la Sicilia interna alla costa e alle isole. Il commercio tra Buscemi, Pantelleria e Solarino ha alimentato un florido scambio di beni artigianali e risorse naturali, rafforzando la coesione sociale e culturale tra questi territori. La ceramica di Pantelleria, celebre per la sua qualità, si univa a quella di Buscemi, mentre le produzioni agricole e artigianali dei due territori si integravano, creando una rete di scambi che ha reso questi luoghi particolarmente ricchi di tradizioni.
Il legame tra Buscemi e Pantelleria è rafforzato dalla figura del Principe di Pantelleria, che era anche Conte di Buscemi e Barone di San Paolo Solarino, una figura nobiliare che ha unito questi territori sotto un’unica egemonia.
Il Principe di Pantelleria, con la sua influenza, ha giocato un ruolo fondamentale nel consolidamento dei legami tra questi luoghi, creando una rete che non solo ha promosso gli scambi commerciali, ma ha anche contribuito a un forte intreccio culturale e sociale. La sua posizione di prestigio ha contribuito a favorire l’integrazione delle risorse naturali e dei prodotti artigianali dei diversi territori, dando vita a un’unica area prospera, in cui la nobiltà dei Requesens aveva un ruolo determinante.
Oggi, la riscoperta di questo legame storico rappresenta una grande opportunità di sviluppo.

Il borgo di Buscemi, con la sua storia nobiliare, può diventare un centro di attrazione per il turismo culturale e per la valorizzazione del patrimonio artigianale che ha forgiato nel corso dei secoli. Il legame con Pantelleria e Solarino, un tempo consolidato dalla figura del Principe di Pantelleria e dai suoi domini, può essere riproposto come un modello di sviluppo sostenibile, che coniuga la conservazione del patrimonio con l’innovazione. Il Comune di Buscemi, riconosciuto dal premio Honos come Comunità Honos 2025, sta puntando sulla valorizzazione della propria eredità storica per creare nuove opportunità di crescita economica e culturale.
La storia dei Requesens, la cultura artigianale e i legami storici tra Buscemi, Pantelleria e Solarino sono risorse preziose per un nuovo rinascimento del borgo, che sa restare fedele alla propria identità e tradizione mentre guarda al futuro con ottimismo. In questo contesto, Buscemi non è solo un luogo geografico, ma una comunità che si fa carico del suo passato, che cresce e si rinnova nel segno della sua tradizione storica, restando sempre fedele a se stessa e ai suoi valori. Un borgo che, attraverso la riscoperta delle proprie radici, ha tutte le potenzialità per diventare un punto di riferimento per il turismo, l’artigianato e lo sviluppo economico in Sicilia.
Come afferma il sindaco Michele Carbè: “A Buscemi fare impresa non è un’impresa. Qui, ogni iniziativa che nasce è un’opportunità di crescita collettiva, perché il nostro passato ci insegna che solo unendo le forze e valorizzando la nostra storia, possiamo costruire un futuro prospero.” Un messaggio che racchiude la speranza e la determinazione di un borgo che guarda al futuro con fiducia, portando avanti un cammino che unisce tradizione e innovazione.
Laura Liistro Tutte le immagini sono di gentile concessione di Rosario Acquaviva
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Sandro
17:07 - Agosto 21, 2020 at 17:07
Mi sembra di capire che, secondo lo scrittore, sarebbe stato meglio “resistere” fino alla distruzione dell’isola e alla morte degli abitanti.
Mi spiegherebbe a che scopo?