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Cronaca

Palermo – Uil chiede verifica su presunto danno erariale dell’Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale

Redazione

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Una segnalazione ufficiale alla Procura della Corte dei Conti  relativa a un presunto danno erariale derivante da un’ordinanza del giudice del lavoro, nella causa per condotta antisindacale promossa dalla  Uil Pubblica Amministrazione di Palermo contro l’Ufficio Interdistrettuale dell’Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia.

A trasmetterla è stata l’organizzazione sindacale, rifacendosi al dispositivo dell’ordinanza, emessa dal giudice della Sezione Lavoro del Tribunale di Palermo Cinzia Soffientini  lo scorso 10 luglio 2023.

“Il dispositivo dell’ordinanza – afferma il segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione di Palermo Alfonso Farruggia – ha definito antisindacale il comportamento tenuto dall’Amministrazione, condannata al pagamento delle spese processuali”.

Ovvero, duemila euro a cui si aggiungono quelle generali di IVA e Cassa Previdenza Avvocati.

Durata nove mesi, la vertenza legale si è finalmente conclusa con il riconoscimento da parte del Ministero della Giustizia di quanto stabilito dal dispositivo di ordinanza, con un aumento delle spese legali pari a euro 3.125,43, somma saldata dal Ministero della Giustizia lo scorso 10 maggio dell’anno in corso.

È stato il segretario generale nazionale della Uil Pubblica Amministrazione Giustizia Domenico Amoroso, nello specifico, a comunicare ai vertici del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità che la condanna alle spese processuali dell’Amministrazione potrebbe costituire un danno erariale.

Successivamente, la UIL Pubblica Amministrazione di Palermo ha inviato una segnalazione alla Procura della Corte dei Conti della Regione Siciliana, evidenziando l’identificazione del presunto danno erariale causato dall’Ufficio Interdistrettuale dell’ Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia.

La segnalazione inviata alla Procura della Corte dei Conti è stata inoltrata, come precisa lo stesso sindacato, dopo un’attenta analisi dei documenti e delle informazioni a disposizione del segretario generale Alfonso Farruggia.

Secondo quest’ultimo, il comportamento dell’Ufficio Interdistrettuale può costituire un danno per le finanze pubbliche.

“La condanna per condotta antisindacale da parte di un dirigente pubblico – precisa Alfonso Farruggia – implica la responsabilità finanziaria dell’ente, come stabilito dalla decisione della Corte dei Conti con la sentenza  377 depositata il 27 aprile 2018: nonostante le azioni intraprese, il pagamento delle spese processuali è avvenuto solo dopo un’azione legale volta al recupero del credito dovuto per sentenza, sollevando il sospetto di un ritardo ingiustificato e di un possibile danno alle finanze pubbliche”.

 

“Auspico – conclude il segretario generale – che sia fatta giustizia fino in fondo, riconoscendo anche in questo caso il principio che a pagare  per gli errori commessi siano i dirigenti con le proprie risorse economiche, e non, come spesso accade, solo i contribuenti”.

Cronaca

Liberty Lines, sequestro da 100milioni alla società che collega Sicilia con Pantelleria Egadi Eolie e Pelagie

Direttore

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Terremoto nei trasporti marittimi: la società degli aliscafi indagata per reati di truffa ai danni dello stato, corruzione e frode nell’esecuzione di un servizio pubblico

La Guardia di Finanza del Comando Provinciale Trapani ha eseguito il decreto di sequestro preventivo disposto dalla Procura della Repubblica di Trapani per oltre 100 milioni di euro alla Liberty Lines S.p.A..

La società di collegamenti marittimi veloci dalla Sicilia alle isole minori (Eolie, Egadi, Pelagie, Pantelleria, Ustica),  è indagata per:  truffa ai danni dello stato, corruzione e frode nell’esecuzione di un servizio pubblico ipotizzati nei confronti di soggetti riconducibili alla governance della società, alla sua compagine sociale e ai suoi manager e dirigenti.

Con il predetto sequestro, la Procura della Repubblica di Trapani ha nominato un collegio di amministratori giudiziari, per assicurare la continuità aziendale e il collegamento alle isole minori.

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Salute

ASP Trapani, ancora allerta massima per i messaggi truffa aventi oggetti il CUP

Redazione

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Azienda Sanitaria Provinciale Trapani mette in guardia i pazienti e utenti 
 
 
Si susseguono le segnalazioni di messaggi truffa aventi per oggetto il Centro Unico Prenotazioni dell’ASP Trapani.
Arrivano SMS a ignari utenti con scritto: “Si prega di 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘵𝘢𝘳𝘦 con urgenza 𝘪 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘪 𝘜𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪 𝘊𝘜𝘗 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥ano”, da numeri con prefisso 899 o 893, che identificano numeri a tariffa a pagamento, utilizzati per servizi di intrattenimento. Si raccomanda quindi, in particolare le persone anziane, di non rispondere o chiamare questi sms, e in ogni caso a verificare i numeri sulla home page del sito aziendale www.asptrapani.it al link “Sportelli CUP”.

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Cronaca

Trapani, spaccio casalingo casa mentre è ai domiciliari. Arrestato 24enne

Redazione

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TRAPANI: SPACCIA NONOSTANTE GLI ARRESTI DOMICILIARI.

IN CARCERE 24ENNE TRAPANESE

I Carabinieri della Compagnia di Trapani coadiuvati dai Carabinieri del Nucleo Cinofili di
Palermo Villagrazia, al termine di un servizio finalizzato alla repressione del fenomeno
dello spaccio di sostanze stupefacenti hanno tratto in arresto un 24enne del posto.
Una mirata perquisizione condotta presso l’abitazione del quartiere Sant’Alberto in cui
l’uomo viveva sottoposto agli arresti domiciliari, permetteva di rinvenire e porre sotto
sequestro, 101,66 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish suddivisa in due
panetti, la somma contante di euro 760,00 “ritenuto provento di attività illecita” oltre a
vario materiale per il confezionamento in dosi dello stupefacente e un impianto di
videosorveglianza utilizzato per monitorare il perimetro dell’abitazione, dopo l’arresto
l’uomo veniva tradotto presso il Carcere di Trapani a disposizione dell’Autorità Giudiziari.
Il giorno seguente i Carabinieri della stazione Borgo Annunziata, presso il Carcere di
Trapani, eseguivano nei sui confronti un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare
emessa dalla Corte di Appello di Palermo, che disponeva la detenzione in carcere in
sostituzione degli arresti domiciliari alla quale era precedentemente sottoposto.

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