Salute
Palermo, Teatro Massimo si illumina di blu per la Giornata Mondiale del FIsioterapista

Domenica 8 settembre alle 19, evento speciale in piazza Verdi, organizzato dall’Ordine dei Fisioterapisti di Palermo e Trapani, insieme alla sezione territoriale dell’Aifi, Associazione Italiana di Fisioterapia
PALERMO, 6 settembre 2024 – Il blu che infonde fiducia, calma e professionalità. È il colore simbolo della Giornata Mondiale della Fisioterapia, che si celebra l’8 settembre di ogni anno. Per l’occasione, l’Ordine dei Fisioterapisti di Palermo e Trapani, insieme alla sezione territoriale dell’Aifi, Associazione Italiana di Fisioterapia, organizzano domenica 8 settembre dalle 19, un evento speciale in piazza Verdi a Palermo, durante il quale la facciata del Teatro Massimo sarà illuminata di blu. Un’occasione d’incontro della comunità dei fisioterapisti del territorio, con indosso braccialetti blu al polso, per celebrare la Giornata che nel 2024 è dedicata alla lombalgia e al ruolo della fisioterapia nella sua gestione e prevenzione.
Istituita 28 anni fa, l’8 settembre del 1996, in onore della data di fondazione della World Physiotherapy, la Confederazione mondiale di Fisioterapia, nata l’8 settembre del 1951, la Giornata segna l’unità e la solidarietà della comunità fisioterapica del mondo. È un’opportunità per riconoscere il lavoro che i fisioterapisti svolgono per i loro pazienti e la comunità. Una ricorrenza che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della fisioterapia e del suo ruolo cruciale nella promozione della salute, del benessere e del recupero funzionale. In tutto il mondo, fisioterapisti, pazienti e professionisti della salute si uniscono per evidenziare il valore di questa disciplina nella prevenzione e nel trattamento di patologie muscoloscheletriche, neurologiche e respiratorie.
“È un momento importante che oltre ad essere celebrativo – afferma il presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di Palermo e Trapani, Rosario Fiolo – vuole portare un contributo per rilanciare il ruolo della fisioterapia, fondamentale nella prevenzione e per superare i bisogni di salute della popolazione, che è sempre più anziana e con problemi legati alla cronicità”.
L’evento di Palermo precede l’incontro formativo che si svolgerà sabato 14 settembre nell’Aula “Maurizio Ascoli” del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, dal titolo “Il profilo professionale del Fisioterapista 1994-2024: le regole, la formazione, l’esercizio, la responsabilità”, organizzato dall’Ordine dei Fisioterapisti di Palermo e Trapani, dalla sezione territoriale dell’Associazione Italiana di Fisioterapia e dalla Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, col Dipartimento Bind e il Corso di Laurea in Fisioterapia.
La fisioterapia si basa su evidenze scientifiche consolidate e offre un approccio personalizzato che risponde alle specifiche esigenze di ogni paziente. Intervenendo in modo multidisciplinare, i fisioterapisti collaborano con medici, infermieri e altri professionisti sanitari per garantire un percorso di cura integrato, volto al pieno recupero e alla riabilitazione. Una disciplina che non si limita al trattamento degli infortuni, ma ha un ruolo preventivo fondamentale. Soprattutto in un’epoca in cui gli stili di vita sedentari sono in aumento, il lavoro del fisioterapista è essenziale per aiutare le persone a vivere in modo attivo, evitando complicazioni di salute che possono insorgere nel tempo.
Salute
Sanità, Giuliano (UGL): “OSS, figura confinata in un angolo. Non esistono lavoratori di serie B, la politica deve intervenire”

“E’ passato del tempo da quando, era il 2021, la senatrice Paola Boldrini cercò attraverso un DDL di far ottenere agli OSS quei diritti e quella dignità ancora oggi negati. Non essendo schiavi di alcun pregiudizio politico salutammo con soddisfazione quello che immaginavamo potesse essere l’inizio di un cammino che portasse alla luce, garantendo definizione e valorizzazione del ruolo che prevedesse anche una formazione continua e di alta qualità, una figura essenziale ed insostituibile della piramide della sanità italiana. Tante buone intenzioni, si parlava anche della possibilità di dichiarare usurante la professione, a cui però non è stato dato alcun riscontro. Così che ad oggi la figura dell’operatore sociosanitario rimane confinata in un angolo, quasi dimenticata, senza ottenere i riconoscimenti, giuridici e materiali, che sarebbero dovuti. Anzi con la creazione della figura dell’assistente infermiere, su cui confermiamo la nostra assoluta contrarietà, si è data una violenta spallata a quella crescita professionale che da tempo viene giustamente reclamata dalla categoria. Così, oggi, gli emolumenti degli OSS continuano a non garantire loro una vita dignitosa a fronte di carichi di lavoro spesso insostenibili cui si sommano da tempo aggressioni fisiche e verbali che sono tra le cause scatenanti dei sempre maggiori casi di burn-out. Discutere di un futuro migliore della sanità italiana rimane una missione impossibile se si continueranno ad avere lavoratori di serie B, messi al margine del sistema. Per questo chiediamo alla politica di intervenire per riprendere il filo di quanto la senatrice Boldrini aveva pensato. Per garantire agli oss di uscire dal limbo reclamando quella dignità che meritano” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.
Salute
Pantelleria e Egadi nella telemedicina dell’ASP di Trapani con Tunisia, progetto da 900mila euro

L’UE finanzia un progetto di telemedicina dell’Asp Trapani con la #Tunisia. E’ stato infatti approvato dal Dipartimento regionale della Programmazione il progetto di cooperazione, con capofila l’ASP Trapani, nell’ambito del Programma “Interreg VI-A Next Italia Tunisia 2021-2027” per iniziative di Telemedicina, denominato “TÉLÉ-MÉD-ISOLÉS – Services innovants de télémédecine a impact euroméditerranéen pour les sujets en conditions d’isolement”.
Il progetto, in partenariato con enti e istituzioni italiane e tunisine, prevede azioni di cooperazione transfrontaliera per promuovere la parità di accesso all’assistenza sanitaria e la resilienza dei sistemi sanitari. Mira a fornire servizi innovativi di telemedicina “di prossimità”, a impatto #euromediterraneo, a favore di un target di beneficiari, comprensivo di soggetti in condizione di “isolamento” sia per lontananza, sia per status sociale, migliorando significativamente la gestione delle malattie croniche e promuovendo la prevenzione in Sicilia e Tunisia, sfruttando le tecnologie di telemedicina per superare le barriere geografiche e socioeconomiche all’accesso alle cure, e riducendo gli spostamenti per raggiungere i luoghi di cura.
Il contributo comunitario per la realizzazione del progetto è pari a 907 mila euro, per un biennio di attività.
Sei i partner: tre italiani, ASP Trapani (capofila), Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Giurisprudenza e Consorzio Sisifo, e tre tunisini, DACIMA Consulting, Association pour l’Education sanitarie en Médicine d’urgence e ABSHORE Tunisie. La convenzione tra gli enti partner sarà siglata il prossimo 5 maggio.
I partner tunisini individueranno di contro le località del territorio caratterizzate da difficoltà di accesso in cui implementare il progetto, aventi come target di riferimento i pazienti affetti da malattie croniche, con particolare riferimento al #diabete mellito. Il diabete comporta anche costi molto elevati: il 6,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata è assorbita dalla popolazione diabetica
Salute
Prevenzione neonatale, presentato in ARS disegno di legge per diagnosi su immunodeficienze primitive

E’ stato presentato disegno di legge a firma di Giuseppe Pace, capogruppo di Democrazia Cristiana presso l’ARS, su “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle immunodeficienze primitive”.
Lo scopo di tale atto è quello di inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) lo screening neonatale obbligatorio per la diagnosi precoce delle immunodeficienze primitive.
Tali malattie sarebbero tanto rare quanto gravissime con possibili conseguenze fatali. La diagnosi precoce potrebbe evitare tutto ciò.
In buona sostanza diagnosticare un sistema immunitario carente può rappresentare un salvavita per il neonato.
Il disegno di legge farebbe realizzare un Centro di coordinamento per gli screening neonatali dedicato alle immunodeficienze primitive, presso i presìdi ospedalieri dotati di Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica.
In questo modo anche lo stile di vita del neonato migliorerebbe, evitandone la migrazione sanitaria, per viaggi della speranza.
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