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Cultura

Palermo, al Pedro Arrupe GenerAzioni per “cultura che generi cambiamento nel Paese”

Redazione

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Quali strade percorrere per una cultura che generi un cambiamento nel Paese?

A parlarne, ieri al Pedro Arrupe per GenerAzioni, Giorgio De Rita del Censis e l’ex europarlamentare Silvia Costa

PALERMO – In che modo oggi possono essere favoriti dei processi culturali creativi di tipo partecipativo che generano cambiamento e sviluppo delle comunità? Come si può avere una politica culturale che sia coerente ed inclusiva?

A rispondere, nel corso dell’VIII workshop di GenerAzioni, sono stati, questa mattina, all’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe, Giorgio De Rita del Censis e l’ex-europarlamentare Silvia Costa.

“Anche un contadino è un uomo di cultura e non soltanto l’intellettuale – ha detto nella sua introduzione p. Gianni Notari, direttore del Pedro Arrupe -. Ogni persona ha un patrimonio culturale che andrebbe ascoltato e valorizzato per essere messo a servizio di una partecipazione più responsabile per la società. Il cambiamento sociale passa anche da questo perché ci aiuta a cogliere e a dare maggiore senso alle domande profonde delle persone che possono essere generatrici di prospettive nuove”.

“Il mio mestiere è quello di provare ed ascoltare il Paese per poi cercare di raccontarlo – ha affermato Giorgio De Rita,segretario generale del Censis -. Il nostro Paese ha, in questo momento, una crisi profonda dettata dalla incapacità di immaginare un futuro. Questo dipende, in parte, dall’avere abbandonato, negli ultimi anni, tutte quelle lotte di appartenenza, di senso di comunità e di voglia di miglioramento delle condizioni economiche e sociali. Il Paese ha, pertanto, necessità di rimettere in gioco la fantasia e l’immaginazione. Una strada è quella di investire del tempo, delle risorse e delle energie per capire che la cultura, la creatività, la fantasia e l’immaginazione non sono semplicemente fattori estetici ma sono un motore profondo del cambiamento sociale ed economico. La creatività può appartenere a tutti ed il punto e quello di accompagnarla per capire come può generare scenari nuovi e cambiamenti possibili. Occorre ritornare ad avere la capacità di desiderare perchè quello diventa il motore per sognare e poi per trovare un modo per realizzare le cose. Parliamo di un sogno che può essere riconducibile ad una concretezza. Abbiamo bisogno di capire che il nostro è un Paese straordinario pieno di belle risorse in termini di competenze, di giovani e di territorio. E’ un Paese straordinario che deve ritrovare la consapevolezza di capire dove può andare e cosa può essere”.

 

“Ci sono almeno tre strade che dobbiamo intraprendere – ha sottolineato la giornalista Silvia Costa, esperta in politiche culturali e già europarlamentare -. La prima è quella dell’importante novità che si sta realizzando in molte scuole italiane con i patti educativi di comunità. In particolare, di fronte alle diseguaglianze sociali e alla povertà educativa, si cerca di intervenire creando dei patti educativi tra scuola, ente locale e terzo settore che supportino in vario modo i processi educativi e cognitivi dei nostri giovani. La seconda è quella che, con la modifica nel 2016 del codice degli appalti, consente la sussidiarietà orizzontale per un nuovo protagonismo delle comunità e dei soggetti sociali. Questo significa che oggi ci sono tre tipi di partenariati che si possono configurare: quello classico istituzionale, quello sociale e quello speciale che riguarda soprattutto i soggetti del terzo settore che vengono chiamati nella programmazione e nella progettazione. La terza strada può essere il racconto dell’esperienza di Europa InCanto che promuove progetti artistici e iniziative culturali, volte ad avvicinare ed appassionare un nuovo pubblico alla musica e all’opera lirica. Due musicisti hanno inventato dei moduli di educazione all’opera lirica per bambini (da 3 ai 15 anni) coinvolgendo anche le famiglie. In Italia sono stati già coinvolti 25mila bambini e l’esperienza sta diventando europea”.

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Cultura

Pantelleria nel romanzo di Giusy Andaloro “La porta dimensionale”, ora su Amazon

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“La porta dimensionale”, la seconda opera letteraria di Giusy Andaloro, che dopo l’esordio come autrice con le poesie, approda nel romanzo. Anche questo ultimo libro è dedicato a Pantelleria, ma qui l’autrice compie una narrazione seducente, fatta di misteri, passioni, scirocco e mare.

Un’isola.
Un amore impossibile.
Una maledizione che attraversa i secoli.
Quando il passato torna a reclamare il suo prezzo, l’amore diventa l’unica via di salvezza. . .

All’alba, Victoria approda a Pantelleria, un’isola selvaggia e magnetica, dove le scogliere di ossidiana si tuffano in un mare profondo e misterioso.
L’aria è carica di presagi e ogni ombra sembra sussurrare storie perdute.
Fin dal primo istante, Victoria percepisce un richiamo impossibile da ignorare: frammenti di ricordi sepolti,
volti dimenticati, emozioni sopite da secoli.
Ma chi o cosa la sta aspettando davvero su quest’isola sospesa tra realtà e leggenda?
Il destino si manifesta negli occhi di Battista, un uomo dal passato tormentato e dal fascino selvaggio, il cui sguardo nasconde segreti che attraversano i secoli.
Tra Victoria e Battista scatta un legame inspiegabile, un’attrazione ancestrale, che sfida ogni logica e ogni ragione.
Ma l’ombra di un’antica maledizione incombe sulle loro vite:
“Tutto ciò che hai conquistato lo perderai, come è sempre stato e sempre sarà per la tua famiglia.”
Il vento di Scirocco porta con sé il peso di queste parole, e Victoria sente il brivido del destino percorrerle la schiena.
Mentre esplorano l’isola, il confine tra passato e presente si assottiglia.
I dammusi silenziosi, le viuzze scoscese, le scogliere nere e il mare profondo diventano testimoni di enigmi che aspettano di essere risolti.
Antiche voci risuonano tra le mura, ombre invisibili li osservano dall’acqua, e un portale dimenticato tra le dimensioni attende di essere riaperto, celando un amore antico e una colpa che reclama giustizia.
Ogni scoperta è un colpo di scena, ogni passo un rischio mortale, e ogni scelta potrebbe cambiare il corso delle loro vite per sempre.
Victoria e Battista devono affrontare enigmi che sfidano la logica e le leggi del tempo, mentre il passato minaccia di risucchiarli in un ciclo di dolore eterno.
Riusciranno a spezzare la catena del destino, o la maledizione li separerà per sempre?
In questo romanzo, suspense, mistero e passione si intrecciano alla magia primordiale di Pantelleria: il vento scuote le rocce, il mare custodisce verità sommerse e il cielo al tramonto si tinge di rosso come un presagio ineluttabile.
Ogni pagina è un viaggio tra emozioni profonde, pericoli nascosti e rivelazioni che cambiano la vita.
I lettori saranno catturati da un mondo dove l’amore e il destino si confrontano in un duello senza tempo.
L’isola di Pantelleria diventa protagonista, magnetica e incantata, avvolgendo i personaggi in un’avventura mozzafiato tra passione, mistero e segreti secolari.

“La Porta Dimensionale: Amore e Mistero Oltre il Confine” è il romanzo perfetto per chi ama thriller romantici, storie misteriose, segreti sepolti dal tempo, portali dimenticati e avventure che tengono il cuore in sospeso fino all’ultima pagina.
Ogni momento, ogni sguardo, ogni segreto potrebbe cambiare tutto, e ogni lettore sarà trascinato in un mondo dove la realtà e il mistero si fondono in un’unica esperienza indimenticabile.
Victoria e Battista scopriranno che l’amore può essere più potente di ogni maledizione…ma il destino non si arrende facilmente, e solo chi ha il coraggio di affrontarlo fino in fondo potrà decidere il proprio futuro.
Alcuni segreti non dovrebbero mai essere risvegliati.
Alcuni amori, però, sono disposti a rischiare tutto.

Immergiti nel mistero e scopri il segreto che attraversa i secoli. 

Disponibile in formato ebook su Amazon.

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Cultura

Pantelleria, il Centro Giamporcaro omaggia il Vescovo de “Le poesie di Lillo”

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Il Centro Giamporcaro, per mani del suo Presidente Anna Rita Gabriele, fa omaggio del libro di poesie di Lillo di Bonsulton  al Vescovo Giurdanella

Il Giamporcaro partecipa attivamente al Villaggio di Natale, messo in scena presso Piazza Cavour di Pantelleria. Scopo essenziale per il Centro Culturale è la vendita di due libri, il cui provento verrà utilizzato per la realizzazione della statua dedicata all’asino pantesco: un modo per esaudire il desiderio di un uomo particolare, pantesco di adozione, che tanto si è speso per la cultura e la società di Pantelleria.

Tra animazioni, artigianato, e altro ancora si è creata un’atmosfera singolare, accogliente, nel pieno centro del Capoluogo, nonostante il meteo un pò ballerino.

Nella mattinata di ieri, 22 dicembre 2025, lo stand riservato al Giamporcaro ha ricevuto l’inaspettata visita del nuovo parroco, Don Ramesh, e del Vescovo Angelo Giurdanella, con quel suo fare accogliente e luminoso. L’alto prelato in questi giorni è a Pantelleria per una serie di eventi, come l’anniversario delle Suore delle Poverelle, e per portare la propria parola nella comunità tra messe ed incontri e visitando associazioni come l’Albero Azzurro.

Il Presidente Anna Rita Gabriele ha colto l’occasione per fare un dono a sua eminenza: il libro “Le poesie di Lillo”.
Un gesto che rimarrà nella memoria del Centro Culturale ma, sicuramente, anche dello stesso alto prelato.

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Cultura

I dolci siciliani delle feste: un viaggio tra riti, profumi e memoria che unisce Pantelleria al resto dell’isola

Barbara Conti

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I dolci siciliani che non possono mancare sulle tavole delle feste Un viaggio tra riti, profumi e memoria che unisce Pantelleria al resto dell’isola

In Sicilia, il Natale non è solo una festa: è un rito collettivo che passa dalle mani alle cucine, dai ricordi alle tavole imbandite. Ogni provincia custodisce un patrimonio di dolci che raccontano storie antiche, influenze arabe, creatività contadina e un amore profondo per la condivisione. Pantelleria, con la sua identità forte e mediterranea, partecipa a questo mosaico portando in tavola sapori unici, ma accogliendo anche i grandi classici della tradizione siciliana. Di seguito, ho fatto una selezione dei dolci che non possono mancare nelle case siciliane durante le feste.

Buccellato: il re delle feste
Il buccellato è forse il dolce natalizio più rappresentativo dell’isola. Un anello di pasta frolla ripieno di fichi secchi, mandorle, noci, uva passa e scorze d’arancia. Ogni famiglia ha la sua versione, ogni provincia la sua sfumatura. È un dolce che profuma di casa, di pazienza e di mani che impastano insieme. Cubbaita e torrone alle mandorle La Sicilia non rinuncia mai ai suoi torroni: mandorle di Avola, miele, zucchero e la magia del caramello. La cubbaita, di origine araba, è una lastra croccante di sesamo e miele: semplice, essenziale, irresistibile.

Pignolata o Pagnuccata
Piccole palline di pasta fritta, ricoperte di miele e decorate con zuccherini colorati. È il dolce della festa, del gioco, dei bambini che rubano i pezzetti con le dita. In molte case si prepara ancora in grandi teglie da condividere con vicini e parenti.
Biscotti di mandorla Ricci, morbidi, profumati: i biscotti di mandorla sono un simbolo della pasticceria siciliana. 
A Natale diventano un dono prezioso, spesso preparati in casa e offerti come gesto di affetto.

Scorzette d’arancia candite e glassate
Le arance siciliane, regine dell’inverno, diventano protagoniste anche nei dolci.
Le scorzette candite o immerse nel cioccolato fondente sono un classico elegante e profumato, perfetto per chiudere un pranzo importante. I geli: agrumi, cannella e tradizione Il gelo di arancia, di limone, di mandarino o di cannella è un dessert leggero, digestivo e profondamente identitario. È il modo più semplice per portare in tavola il profumo degli agrumeti siciliani.

I dolci di Pantelleria: un’identità che profuma di isola Pantelleria aggiunge alla tavola delle feste la sua anima unica:

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Mustazzola pantesca Un dolce antico, speziato, spesso preparato per le grandi occasioni. La sua forma e il suo impasto raccontano la storia dell’isola e delle sue contaminazioni mediterranee.
Il cous cous dolce (nelle famiglie che lo tramandano)
Una preparazione rara, ma ancora viva in alcune case: semola lavorata a mano, frutta secca, miele, agrumi. Un ponte tra Sicilia e Nord Africa che trova a Pantelleria la sua naturale dimora.

Biscotti al passito
Il passito di Pantelleria, oro liquido dell’isola, diventa ingrediente per biscotti aromatici e intensi, perfetti per accompagnare un brindisi di fine pasto. Perché questi dolci resistono al tempo Ogni dolce siciliano è un racconto: parla di famiglie, di stagioni, di ingredienti poveri trasformati in tesori.

A Natale, più che in ogni altro momento dell’anno, questi sapori diventano un ponte tra generazioni, un modo per ritrovarsi e riconoscersi. Pantelleria, con la sua identità forte e il suo spirito comunitario, continua a custodire e reinterpretare queste tradizioni, mantenendo vivo un patrimonio che appartiene a tutta la Sicilia.

Barbara Conti

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