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Economia

Palermo, al Molo trapezoidale apre Citysea, città della ristorazione sul mare, dello chef Natale Giunta

Redazione

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Al taglio del nastro, con lo chef Giunta e il presidente dell’Autorità Portuale, Pasqualino Monti, anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla

A meno di due mesi dall’inaugurazione del Palermo Marina Yachting, al Porto, apre Citysea che svetta con la sua palazzina al nuovo molo trapezoidale, davanti all’iconica fontana.

Una vera e propria città della ristorazione, con 2500 metri quadri di estensione, su due piani, un rooftop, un anfiteatro vista mare, quattro bar e una modernissima sala congressi. Un luogo con due finestre simboliche, una sul mare e l’altra sui tetti e sulle cupole della città, da cui la vista panoramica si spinge fino a Termini Imerese.

E, Termini Imerese, è proprio il luogo dove è nato e ha mosso i primi passi lo chef Natale Giunta, che firma il progetto Citysea.

Il taglio del nastro avverrà sabato 2 dicembre alle ore 20.00, con il presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti, alla presenza del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani e del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.

Alla conferenza stampa, prevista per le ore 18.00, al primo piano di Citysea, ci saranno oltre allo chef Natale Giunta anche l’architetto Niuta Garretto dello Studio Provenzano architetti associati che ha seguito il progetto e Carla De Savelli, del Maac, Marina Convention Center, la sala congressi da 200 posti con due sale attigue da 50 e 20 posti per ospitare conferenze, congressi ed eventi in uno dei porti più importanti del Mediterraneo. Organizzazione a cura di Pucci Scafidi Events.

L’ufficio stampa

Ambiente

Pantelleria, nuovo Consiglio Comunale su: incendi e bilancio

Direttore

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Il 24 settembre dalle ore 12, si terrà Consiglio Comunale sui seguenti punti all’ordine del giorno

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Economia

Apicoltura, Regione dà il via libera a bando da oltre un milione e trecentomila euro

Matteo Ferrandes

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Formazione, scambi di buone pratiche, lotta a parassiti e malattie, prevenzione delle avversità climatiche, ripopolamento del patrimonio apistico, acquisto di sciami. Sono questi alcuni degli obiettivi del bando “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele” per la Campagna apistica 2025-2026, pubblicato dall’assessorato dell’Agricoltura. Si tratta di un finanziamento europeo (fondo Feaga) e statale, che l’Ue e il Ministero dell’agricoltura assegnano annualmente alle Regioni per sostenere gli investimenti sulla produzione, la commercializzazione del miele e per incrementare i livelli produttivi.
Nel dettaglio, l’azione A del bando, rivolto agli apicoltori e alle organizzazioni del settore, riguarda i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti.

L’azione B, invece, è relativa agli ivestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e ad altre iniziative più specifiche come la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi; la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico nell’Unione, incluso l’allevamento delle api e la razionalizzazione della transumanza; l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware e software) per il miglioramento qualitativo e la valorizzazione delle produzioni dell’alveare destinate al commercio. 

Infine, l’azione F si concentra sulla promozione, comunicazione e commercializzazione, e sulle attività del mercato, con particolare attenzione al tema della sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
Il bando é consultabile a questo link
 
 
In copertina Denny Almanza noto apicultore di Pantelleria

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Economia

Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Marilu Giacalone

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Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.

«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».

Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it. 
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo

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