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Cultura

Paese che vai, Befana che trovi

Nicoletta Natoli

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Come recita il noto adagio, l’Epifania tutte le feste si porta via!

Purtroppo, il periodo appena trascorso non è stato di certo caratterizzato da una grande allegria e da tanti momenti di condivisione. Inutile dire che la colpa è del COVID-19, a cui sicuramente la Befana porterebbe un bel carico di carbone.

Al contrario, tutti noi siamo stati molto bravi a sopportare questo lungo periodo difficile, e quindi ci meritiamo un regalo, seppure virtuale: un bel viaggio insieme alla simpatica vecchina per scoprire come si festeggia l’Epifania in alcuni Paesi europei.

Partiamo dal dire che l’Epifania non si celebra sempre il 6 gennaio, perché ad esempio per molte chiese ortodosse, che festeggiano il Natale il 7 gennaio, questa festa cade più tardi, ovvero il 19 gennaio. Il nome Befana è proprio una storpiatura del termine Epifania, che deriva dal greco e significa “apparizione, manifestazione”.

Nella tradizione cristiana e dunque italiana, secondo una leggenda la storia della simpatica vecchina sarebbe legata a quella dei Re Magi diretti a Betlemme. Si dice che i tre uomini, non riuscendo a trovare la strada, avrebbero chiesto informazioni a un’anziana, che poi rifiutò il loro invito a proseguire il cammino insieme. Successivamente, però, questa si pentì della sua scelta, e partì con un sacco pieno di dolci, bussando a ogni porta in cerca di Gesù Bambino, e regalandone a tutti i bambini che incontrò lungo la strada. Da allora la Befana avrebbe girato per il mondo, donando dolci ai bimbi buoni, e carbone a quelli cattivi.

Nella vicina Francia la festa dell’Epifania cade la domenica antecedente o successiva al 6 gennaio. Nei giorni precedenti si prepara una torta, chiamata la “Galette des Rois”, ovvero la Torta dei Re, al cui interno si mette una fava. I bambini non ricevono in regalo né dolci né carbone, ma partecipano alla ripartizione di questo dolce a tavola, durante la quale si mette da parte una fetta per una persona povera, nell’eventualità che questa si presenti alla porta di casa. Colui o colei che riuscirà a trovare la fava diventerà il Re o la Regina della festa.

In Spagna la celebrazione dell’Epifania è molto più simile a quella italiana. Il 5 gennaio i bimbi mettono davanti alla porta di casa un bicchiere d’acqua e qualcosa da mangiare, nel caso in cui i cammelli dei Magi fossero assetati o affamati al loro arrivo. Il giorno dopo si alzano molto presto per vedere i regali che i Re hanno lasciato loro. Inoltre, in quasi tutte le città spagnole la giornata dell’Epifania viene rallegrata da un suggestivo corteo, la cosiddetta “Cabalgata”, durante la quale sfilano coloratissimi carri allegorici che trasportano i tre saggi.

In Gran Bretagna la festività legata all’Epifania viene chiamata “The Twelth Night”, La Dodicesima Notte, proprio come la commedia di Shakespeare, perché dodici sono le notti che intercorrono tra Natale e il 6 gennaio. In occasione di questa celebrazione, in modo particolare a Londra, si ripropone un’antica festa pagana, che si legava al lavoro nei campi, durante la quale possono succedere prodigi e meraviglie, tra danze, maschere e spiriti che escono a fare scherzi.

Come abbiamo detto, nei Paesi di religione ortodossa come la Russia il 6 gennaio si festeggia il Natale. I bambini attendono con trepidazione di ricevere i loro regali, che secondo la mitologia vengono portati da Babbo Natale, chiamato Padre Gelo, in compagnia di una simpatica vecchietta di nome Babushka, l’equivalente della nostra Befana.

Infine, vi raccontiamo la particolare tradizione con cui si festeggia l’Epifania nella lontana Islanda. Anche qui c’è un riferimento al numero di giorni trascorsi dal Natale, e, infatti, il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo giorno. Si dice che tra l’11 e il 25 dicembre arrivino tredici Babbo Natale, che da Natale in poi vanno via uno al giorno. L’ultimo Babbo Natale riparte proprio il giorno della festa dell’Epifania, dopo aver preso parte, insieme al Re e alla Regina degli elfi, alla tradizionale fiaccolata. L’evento che segna la conclusione delle festività natalizie termina con un falò e dei fuochi artificiali.

Per concludere il nostro articolo con positività, ci avvaliamo di una filastrocca di Gianni Rodari, dal titolo Voglio fare un regalo alla Befana:

La Befana, cara vecchietta, va all’antica, senza fretta.

Non prende mica l’aeroplano per volare dal monte al piano,

si fida soltanto, la cara vecchina, della sua scopa di saggina:

è così che poi succede che la Befana… non si vede!

Ha fatto tardi fra i nuvoloni, e molti restano senza doni!

Io quasi, nel mio buon cuore, vorrei regalarle un micromotore,

perché arrivi dappertutto col tempo bello o col tempo brutto…

Un po’ di progresso e di velocità per dare a tutti la felicità!

 

 

 

 

 

 

 

Mi chiamo Nicoletta Natoli e sono nata a Palermo il 22 gennaio del 1982. Ho sempre sognato di lavorare nel campo delle lingue straniere, e ho avuto la fortuna di riuscirci diventando una traduttrice, anche grazie ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta in tutte le mie scelte. Le mie più grandi passioni sono la musica, il calcio, i viaggi, la lettura, le serie TV e tutto ciò che riguarda la Spagna. Poco tempo fa la frequentazione di un corso di scrittura ha fatto nascere dentro di me la voglia di raccontarmi e di raccontare agli altri, e sono molto grata di avere l’opportunità di poterlo fare.

Cultura

Tradizione e innovazione: i Pizzicotti di melanzane portano la Sicilia al Campionato Italiano

Barbara Conti

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Dal Gran Galà delle Lady Chef a Palermo alla sfida nazionale di Rimini: la Sicilia protagonista. “Un piatto che intreccia memoria contadina e visione contemporanea, simbolo di sostenibilità e passione”

Palermo, 27 novembre 2025 – La Sicilia al femminile conquista la ribalta nazionale. Nelle cucine di Casena dei Colli, a Palermo, martedì 26 novembre, si è svolta la selezione regionale del Trofeo Migliore Lady Chef Professionista. Lo stesso è inserito per la prima volta, per volere della coordinatrice regionale del comparto delle Lady chef Rosi Napoli, nel contesto del Gran Galà delle Lady Chef, evento che ha riunito oltre quaranta professioniste provenienti da sette province siciliane.

La competizione, giunta alla sua quinta edizione e organizzata dall’ Unione Regionale Cuochi Siciliani, ha visto tre province contendersi il titolo, interpretando il tema “Il pomodoro nel piatto tra sostenibilità e innovazione”.

Palermo: Chef Raffaella Nastro con Uovo al pomodoro, piatto dalle radici napoletane ma dal cuore siciliano.
Enna: Tosca Piemonte Benedetta, appena ventenne, con cappellacci al basilico ripieni di mozzarella di bufala, chips di suino nero dei Nebrodi e pomodorini gialli.
Ragusa: Salvina Scottino con i Pizzicotti di melanzane, rivisitazione contemporanea della parmigiana, arricchita da fonduta di Ragusano DOP e riduzione di basilico.

La vittoria di Salvina Scottino
A conquistare la giuria è stata Salvina Scottino, Lady Chef ragusana, con un piatto che ha saputo fondere la forza della tradizione contadina con la freschezza dell’innovazione. I suoi pizzicotti di melanzane e pomodoro hanno esaltato il pomodoro come simbolo di italianità e sostenibilità. Con questa vittoria, Salvina rappresenterà la Sicilia alla fase nazionale del Campionato della Cucina Italiana 2025, in programma a Rimini nel mese di febbraio.

La giuria
La valutazione è stata affidata a una giuria d’eccezione, voluta dal presidente regionale Rosario Seidita, composta da:

Maestro Giuseppe Giuliano (Presidente), Mario Puccio, Fabio Armanno

Un trofeo che racconta le donne
Il Trofeo Migliore Lady Chef Professionista, nato nel 2021 e dedicato esclusivamente alle donne chef, prevede un’unica categoria: Cucina calda. L’inserimento nel Gran Galà delle Lady Chef ha dato alla selezione regionale un valore speciale, trasformando la competizione in un palcoscenico di professionalità, passione e condivisione.

Sicilia tra memoria e futuro
La Sicilia dimostra ancora una volta che la sua cucina è fatta di memoria e futuro, di gesti antichi e nuove visioni. Con i suoi pizzicotti di melanzane e pomodoro, Salvina Scottino porta a Rimini non solo un piatto, ma un racconto di territorio, sostenibilità e passione.

Dichiarazioni della coordinatrice regionale Rosi Napoli e del presidente Rosario Seidita

“Dire di essere orgogliosa forse è riduttivo. Vedere le Lady Chef tutte insieme, in un momento di condivisione e di riflessione così importante è stato meraviglioso. E anche il Concorso Cirio, contestualizzato all’interno del Gran Galà, ha assunto un valore ancora più grande. Posso solo dire GRAZIE e al prossimo Gran Galà “.

“Il presidente Rosario Seidita soddisfatto per come si è svolta la selezione regionale all’insegna degli standard federativi e della worldchef e ringrazia la coordinatrice regionale Rosi Napoli per aver organizzato un raduno delle lady, molto partecipato, che sicuramente crea aggregazione e rafforza lo spirito di appartenenza verso la nostra Associazione”.

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Sociale

Pantelleria, successo per lo spettacolo “Figlio non sei più giglio” con Daniela Poggi e Mariella Nava

Redazione

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“Figlio non sei più giglio” uno spettacolo che induce ad una riflessione da un altro punto di vista

Ieri sera, in occasione del 25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – al Cineteatro San Gaetano di Scauri è andato in scena “Figlio non sei più giglio”, scritto da Stefania Porrino e interpretato da Mariella Nava e Daniela Poggi.
La serata è stata aperta dall’Assessore Benedetta Culoma, che nelle sue deleghe segue anche le Pari Opportunità. Nel suo intervento ha ricordato che la violenza sulle donne non riguarda soltanto i casi più eclatanti, ma anche ciò che accade nel quotidiano, nelle relazioni familiari e nei legami più vicini. Ha richiamato l’importanza di riconoscere i segnali e di non abituarsi a forme di controllo, dipendenza o sopraffazione che, purtroppo, spesso vengono normalizzate.


L’Assessore ha sottolineato che questo spettacolo invita a osservare con maggiore attenzione ciò che accade intorno a noi, a non voltarsi dall’altra parte e a domandarsi quale ruolo ciascuno possa avere nel prevenire la violenza, sostenendo chi vive situazioni di difficoltà e rafforzando una cultura del rispetto.
Lo spettacolo ha approfondito proprio queste dinamiche: il peso dei legami, le fragilità, le radici di comportamenti che possono trasformarsi in abuso e il percorso di chi trova la forza di rompere il silenzio.
Un racconto che parla di sofferenza e fragilità.
Un racconto che mette al centro anche il riscatto e la consapevolezza, necessari per provare a interrompere cicli che spesso sembrano senza fine.

Lo spettacolo ha offerto inoltre un punto di vista raro e complesso: quello delle madri degli uomini che commettono femminicidi. Donne che si interrogano su ciò che non hanno visto, su cosa avrebbero potuto fare, su quali segnali, oggi così evidenti, allora erano stati ignorati o minimizzati.
L’attrice ha interpretato questo ruolo con grande intensità, dando voce a una madre che si strugge e ripercorre i meandri della propria memoria alla ricerca di quei momenti in cui avrebbe potuto intuire l’indole violenta del figlio. Le volte in cui si è detta “è solo un ragazzo”, le risposte date per sminuire, i dubbi soffocati, le domande che tornano con forza: se solo avessi… se solo non avessi lasciato…

La componente musicale ha accompagnato la scena in modo delicato, sostenendo un’interpretazione che ha saputo creare un silenzio attento in sala. Un monologo intenso, capace di tenere il pubblico sospeso e di spingere alla riflessione anche dopo la conclusione dello spettacolo.

Il pubblico ha seguito con grande partecipazione. Al termine, Don Salvatore, il Vicesindaco Adele Pineda e l’Assessore Culoma si sono intrattenuti insieme alle artiste per un breve confronto, evidenziando quanto sia fondamentale continuare a sensibilizzare soprattutto i più giovani. Famiglia e scuola svolgono un ruolo importante, ma non sempre bastano: servono strumenti aggiuntivi, momenti di ascolto e linguaggi capaci di raggiungere davvero le nuove generazioni. In questo senso, il teatro può offrire un contributo decisivo.
Un ringraziamento va alle artiste, alla produzione e a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa.

La lotta contro la violenza sulle donne riguarda l’intera comunità e ogni occasione di riflessione condivisa è un passo in avanti verso un cambiamento reale.

Foto a cura di Clara Garsia
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Cultura

Pantelleria – Ripristino campanile, Comunità di Tracino-Khamma ringraziano amministrazione e Cons. Maddalena

Direttore

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La comunità di Khamma – Tracino ringrazia il sindaco Fabrizio D’Ancona e l’amministrazione tutta per il ripristino del campanile della Chiesa Madonna della Pace.
L’ apparecchio delle vecchie campane era stato installato nel 2006/2007 ,con le offerte fatte da diverse famiglie locali. Da qualche anno il dispositivo che governa il tutto si era danneggiato e purtroppo non è stato possibile ripararlo.

In tutto questo il Consigliere Comunale Giuseppe Maddalena si è fatto portavoce di un gruppo di parrocchiani, che ha fortemente voluto che le campane tornassero a suonare dopo qualche anno di silenzio.
Grazie a quest’ultimo e a questa amministrazione, la contrada può svegliarsi e scandire le ore del giorno con il tocco delle campane.

Gli abitanti di Khamma- Tracino

Foto a cura di Simone Raffaele

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