Cultura
Modica – Violenza sulle donne, con “Bianco” gli alunni della scuola R. Margherita coinvolti nel corto dalla maestra Cerruto
La partecipazione attiva degli studenti è una vera e propria forza di cambiamento capace di incidere sul benessere della scuola e della comunità. Quando il coinvolgimento passa anche attraverso il cuoricino dei bambini il tutto si illumina d’immenso percorrendo solchi che portano anche all’arte della scenografia, del video e della fotografia. Un mix, questo, che in questi giorni ha fatto il giro delle aule della Scuola dell’infanzia e primaria paritaria “Regina Margherita” di Modica, iniziando proprio dalla sensibilizzazione dei suoi alunni. L’occasione è data dalla delicata tematica della violenza di genere e gli sforzi per contrastare la violenza sulle donne; questione sulla quale bisogna ancora fare tanto rumore. La proposta è stata quella di predisporre un cortometraggio fotografico musicato coinvolgendo proprio i bambini della quarta primaria.
L’idea è stata portata avanti dall’insegnante Annamaria Cerruto che è riuscita, in maniera brillante, a coinvolgere i bambini in una scenografia semplice, ma abbastanza emblematica, realizzando un cortometraggio (di circa cinque minuti), reso possibile grazie alla maestria di Elio Scollo (fotografia) e di Salvo Gallo (montaggio e registrazione audio).
Protagonisti ineccepibili sono stati i volti dei bambini accompagnati dalle note e dalle parole della splendida canzone di Mia Martini “Gli uomini non cambiano” (tratta dall’album “Lacrime”, con cui la cantante calabrese partecipò, nel 1992, al Festival di Sanremo piazzandosi al secondo posto nella classifica finale), interpretata dalla splendida voce della maestra Anna Cerruto cui è stata affidata la regia. “Bianco” è il titolo emblematico dato al cortometraggio.
Bianco come il candore dei bambini, bianco come le nuvole, bianco come il foglio della vita da riscrivere. Bianco come il viso dei bambini, novelli attori con maschera da mimo (che evoca quella del nostalgico Pierrot), che ricalca i tratti essenziali di un viso che si presenta malinconico, timido, ingenuo, nostalgico e triste.
Il racconto musicale tocca il difficile rapporto uomo-donna sottolineato dall’interpretazione canora di Annamaria che risulta carica di pathos, voce graffiante e capacità di rendere viva ogni nota musicale. Una canzone che tocca un tema sempre attuale e che fa molto riflettere e, ovviamente, mette in evidenza anche il talento artistico di una maestra. Ci puoi parlare del cortometraggio? «In classe abbiamo parlato della cronaca attuale, di Mia Martini donna e cantante che ha subito violenza psicologica. Siamo partiti dall’analisi del testo della canzone “Gli uomini non cambiano” per studiare i vari frame e sentire anche il parere dei ragazzi. Poi li ho seguiti e guidati nella realizzazione di pose plastiche, che sono state catturate dagli scatti fotografici di Elio Scollo.
Il titolo del corto è “Bianco”, bianco come il candore dei bambini, bianco come un foglio da riscrivere non con i nomi delle donne uccise ma con sogni e progetti da realizzare insieme, perché i bambini di oggi sono le donne e gli uomini di domani. La fase di assemblaggio e di montaggio conclusiva è stata realizzata da Salvo Gallo. Penso sia doveroso come donna e come insegnante sensibilizzare i bambini su questo argomento così importante e così vicino a noi, anche perché educare la mente senza educare il cuore non è educare».
Giuseppe Nativo
Cultura
Pantelleria, Ministero di Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi: 21 dicembre con il Vescovo
In Chiesa Matrice Ss Salvatore, domenica 21 dicembre sarò una giornata particolare per la comunità strettamente religiosa di Pantelleria.
Se, infatti, da una parte avremo l’anniversario dell’arrivo sull’isola delle Suore delle Poverelle, dall’atro durante la stessa celebrazione Eucaristica di ringraziamento delle ore 11:00, il nostro Vescovo Angelo Giurdanella conferirà il Ministero dell’Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi.
Per saperne di più: Suore delle Poverelle, 80 anni di professione a Pantelleria. Messa con il Vescovo Giurdanella
Cultura
Pantelleria, Sold out per Antonino Maggiore e il suo libro “Le note stonate”
Presentazione con mini spettacolo per un pubblico di ogni età
Sold out al Circolo Ogigia, sempre magistralmente capitanato da Florinda Valenzain occasione della presentazione del libro di Antonino Maggiore “Le note stonate”.
Il pomeriggio culturale Centro ha ottenuto un tale successo da superare le previsioni degli organizzatori.
Un pubblico così nutrito, sfidando il vento e il gelo, ha totalmente gremito la sala dello storico circolo di Pantelleria Centro. Persone di ogni età è accorsa a conoscere la nuova opera del musicista pantesco.
Moderata da Franca Zona, esperta e raffinata scrittrice, e da Giovanna Drago, insegnante sensibile e preparata, la presentazione ha alternato momenti di pura e intimistica commozione a quelli di leggerezza e sobrietà, esattamente come lo stesso libro, “Le note stonate” (Casa Editrice Menna – Avellino) fa e induce a fare durante la lettura.

Antonino Maggiore, presentato come uomo e come scrittore da Franca Zona, è definito “maestro per passione”. “Le note stonate” viene scritto in quattro giorni, o meglio notti. La stesura è nata come un “viaggio segreto” da condividere con poche persone. E così, inizialmente è stato: l’autore aveva mandato ciò che egli stesso ha definito un opuscolo, a Giovanna Drago la quale immediatamente inizia un’opera di convincimento alla pubblicazione che svolta quando la collega lo invita a riflettere sul ruolo degli insegnanti che devono essere anche degli educatori, in un contesto storico dove spicca la fragilità degli alunni.
Da qui, l’invio alla casa editrice e parte tutta questa nuova avventura da cui si appalesa la personalità di Antonino Maggiore.
L’entusiastico approccio non solo alla lettura, ma all’ascolto del libro “Le note stonate” era palese ancor più pensando alle ondate di sentimenti e percezioni che da esso scaturiscono.

Per sorpresa del protagonista del pomeriggio letterario, un capannello di suoi alunni, ad un certo punto, lo ha circondato in un coro canoro, o meglio, in abbraccio canoro, affettuoso e leggiadro per la tenera età.
Un sipario, un piccolo ma dolce spettacolo che ha reso ancora più apprezzato l’evento de “Le note stonate”.

Cultura
Suore delle Poverelle, 80 anni di professione a Pantelleria. Messa con il Vescovo Giurdanella
80° di Professione Religiosa sull’isola
Per gli 80 anni di professione religiosa sull’isola, sono previsti grandi festeggiamenti.
Sabato 20 dicembre ore 20.00 VEGLIA DI PREGHIERA “MENDICANTI DI LUCE” in Chiesa Madre SS Salvatore;
Domenica 21 dicembre ore 11.00 Chiesa Madre CELEBRAZIONE EUCARISTICA DI RINGRAZIAMENTO presieduta dal nostro Vescovo Angelo Giurdanella a cui seguirà un rinfresco in oratorio.
Suore delle Poverelle a Pantelleria
La presenza delle Suore Poverelle a Pantelleria risale al lontano 1945, quando il primo gruppo di sei suore fu destinato all’ospedale di Khamma. Da allora si sono susseguiti anni di servizio operoso, di dono gratuito verso i malati, gli anziani, i bambini e la comunità tutta. Una presenza silenziosa ma attiva, fatta di dedizione, disponibilità, ascolto, accoglienza, attenzione ai più deboli e ai più bisognosi ma anche di gioia e di affetto, di entusiasmo e di vitalità.
Fondazione della congregazione
La congregazione ha origine nel 1864 a Bergamo, per opera di Don Luigi Maria Palazzolo.
Il sacerdote realizzò un’associazione di volontarie, per curare la gestione di un oratorio destinato alle ragazze povere del rione popolare di San Bernardino. Le donne si occupavano dell’insegnamento del catechismo e di varie attività caritatevoli a vantaggio della gioventù derelitta.
Le suore, dette delle Poverelle, da allora continuano a dedicarsi alle opere a favore della gioventù, aggiungendo tra le loro finalità la visita ai poveri e agli ammalati a domicilio, la cura degli orfani e, più tardi, l’insegnamento. Nel 1875 aprirono la prima filiale a Vicenza e l’anno successivo a Brescia e a Breganze.
Vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede il 5 gennaio 1919.
Le religiose dell’istituto ampliarono rapidamente il loro ambito di azione.
Infatti, nel 1919 fondarono una casa a Roma, dove vennero loro affidati i servizi domestici presso il pontificio collegio Urbano di Propaganda Fide. Nel 1922 aprirono a Grumello del Monte un centro per la cura e la riabilitazione dei disabili gravi. Poi, nel 1926 presero ad assistere le detenute del carcere di Bergamo e a partire dal 1931 si dedicarono all’assistenza delle comunità di emigrati italiani in Francia, Belgio e Lussemburgo. Nel 1952, fondando una casa in Congo, si aprirono all’apostolato missionario. In occasione dell’epidemia di ebola verificatasi nel maggio 1995 a Kikwit (Congo), alcuni ammalati furono ospitati presso un ospedale diretto dalle suore. Le religiose continuarono la loro opera di assistenza anche quando si capì che il contagio era quasi inevitabile.
Sei di loro, tutte provenienti dalla Lombardia, contrassero la malattia e morirono.
Le Suore delle Poverelle si dedicano all’istruzione, alla gestione di orfanotrofi e case famiglia, all’assistenza agli emarginati e agli ammalati.
Oltre che in Italia, le suore sono presenti in Brasile, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Kenya, Malawi, Perù e Svizzera; la sede generalizia è a Bergamo.
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