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Cultura

Modica, “Atmosfere cromatiche” alla Fondazione Grimaldi la collettiva da domani

Redazione

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“Atmosfere cromatiche” è la mostra collettiva promossa dal Gruppo “ARS Iblea” e curata da Salvatore Parlagreco (critico d’arte), in collaborazione con la Fondazione Grimaldi e il Comune di Modica, la cui inaugurazione si terrà mercoledì 18 dicembre (ore 17.30) presso i locali della Fondazione Grimaldi (Corso Umberto I, 106 – Modica). Dopo i saluti istituzionali del sindaco (Maria Monisteri) e del presidente Fondazione Grimaldi (Salvatore Campanella), seguiranno gli interventi di Salvatore Parlagreco e Ludovica Arcieri. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 30 dicembre (dalle ore 16 alle 20).

Al Gruppo ARS Iblea, alla sua seconda collettiva, si aggiungono due nuove personalità del panorama artistico ibleo, Giuseppe Gianì (ispicese, reduce dal successo avuto alla sua personale a Noto) e la più giovane del gruppo, Rita Albergamo, ragusana. Il gruppo di artisti, pertanto, si fa più nutrito considerata la presenza di Emanuele Bellio, Giovanni Bellio, Giuseppe Fratantonio e Agostino Viviani che hanno già esposto a Ragusa. Tutti appartengono a diversi generi pittorici (dal figurativo, all’informale, all’astratto). Si tratta di un’altra importante tappa per gli artisti coinvolti, che permette loro di raggiungere un pubblico più ampio e valorizzare il proprio lavoro in un contesto prestigioso come quello dello spazio espositivo della Fondazione “Grimaldi” a Modica.

“L’esposizione – spiega Parlagreco – propone opere che si caratterizzano per la loro capacità di adattarsi e rispondere ai mutevoli contesti del mondo attraverso tecniche e linguaggi interdipendenti, come pittura, scultura, fotografia e disegno. In una società liquida, come la nostra, l’artista contemporaneo riflette sulla complessità della vita moderna, esortando lo spettatore alla contemplazione dell’arte”. Dunque, un intreccio di diverse personalità alla ricerca di una rigenerazione artistica che possa coinvolgere le loro vite da un punto di vista non solamente estetico ma anche morale e spirituale. “L’obiettivo della mostra è quello di volersi addentrare nel vivo del panorama artistico e creativo locale contemporaneo, le cui opere sono caratterizzate soprattutto dal conteso geografico in cui sono nati e cresciuti, i paesaggi del territorio ragusano e degli altipiani iblei, e non solo”, sottolinea Ludovica Arcieri.

Le opere di Rita Albergamo, caratterizzate da un tratto pastoso e sottile, da linee curve e armoniche, riescono a creare una trama tale da accogliere in maniera avvolgente i soggetti della sua arte figurativa, come se essi fossero avvolti da un manto. L’immediatezza del tratto che lo spatolato può trasmetterci, è la tecnica pittorica che predilige Giovanni Bellio, che più si adatta alla sua tempra, dietro ogni sua opera ci sta un attento studio tecnico e cromatico e l’utilizzo di piccole e grandi spatole artigianali. Un viaggio sulle ali del ritratto è l’epifania artistica di Emanuele Bellio (già ospitato nello spazio del Centro studi Rossitto a Ragusa, lo scorso aprile). Solo pochi, sei in tutto, le opere tutti ritratti, che Bellio, presenta in questa collettiva, volti di uomini, donne e di bambini che racchiudono i sentimenti e si celano le più disparate emozioni: dall’intensità alla curiosità, passando per la malinconia e l’ansia. Giuseppe Gianì ritorna a esporre a Modica, in questa collettiva con sei opere, che hanno sancito con la recente mostra di Noto l’ingresso in questa nuova fase della sua vita artistica, come ad esempio la bambina con l’orologio senza lancette che testimonia la forza simbolica ed iconica che possiedono le immagini: il tempo non si vede e non si sente, non lo si tocca neppure, ma, sebbene invisibile, è sempre presente in ogni cosa. I dipinti di Giuseppe Fratantonio (2020-2024) sono caratterizzate da una matrice astratto-lirica, attraverso cui l’artista rilegge tratti di paesaggi della memoria, ripercorrendo una linea che lo riporta ai territori della sua giovinezza, gli altipiani modicani, il colore caldo delle rocce. La pittura di Agostino Viviani è modulata da una fantasia creatrice capace di formulare le sue variegate intuizioni in un tracciato composto da figure o da grandi e piccoli spazi geometrici, nei quali linee e colori si intersecano astraendo dalla realtà oggettiva, per riflettere le urgenze dell’interiorità.

Giuseppe Nativo

Cultura

C’è un nuovo parroco a Pantelleria: don Easu Kuzhanthai

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Non abbiamo molte notizie e quel poco che sappiamo lo apprendiamo da un post della Chiesa Forania di Pantelleria, ma la cosa certa è che abbiamo un  nuovo Parroco Don Easu Kuzhanthai Magimaidoss.

Ha studiato Teologia Morale presso l’Università Alfonsiana di Roma negli anni 2010-2012
Diversi luoghi di ministero:
Mumbai 9 anni
Goa: 3 anni
Kolar Gold Field: 4 anni
Tamil Nadu: 2 anni.

Adesso, con questo Natale inizierà il suo percorso tra la comunità pantesca.
In attesa di conoscerlo personalmente, auguriamo un ben venuto a Don Easu sulla nostra isola e un . Natale in pace e serenità
 
 
 
 
 
 
 
 

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Cultura

Domani a Pantelleria arriva Atlas: non c’è Natale senza Cometa

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19 dicembre si potrà fare l’avvistamento di Atlas la cometa interstellare. Ecco a che ora

Un regalo natalizio per gli appassionati di astronomia e chiunque apprezzi rivolgere lo sguarda alla volta celeste, apprezzandone i misteri e l’immensità.
Domani, venerdì 19 dicembre, sarà il momento del passaggio della cometa interstellare 3I/ATLAS, che raggiungerà la minima distanza dalla Terra. La notizia straordinaria sta nel fatto che la cometa è nata al di fuori del nostro Sistema Solare. E’ stata scoperta l’1 luglio dai telescopi del progetto ATLAS in Cile, 3I/ATLAS ed è il terzo oggetto interstellare mai osservato nel nostro Sistema Solare, dopo 1I/‘Oumuamua nel 2017 e la cometa 2I/Borisov nel 2019.

Il passaggio si compirà a circa 270 milioni di chilometri dalla Terra, quasi il doppio della distanza che separa il nostro pianeta dal Sole. Studiando la traiettoria si è compreso  che attraverserà il nostro quartiere cosmico e proseguirà il suo viaggio nello spazio interstellare, per non fare più ritorno.

Pantelleria osservatorio astronomico indiscusso

Da quanto appreso, per l’avvistamento basterà  anche con un normale binocolo, certo in condizioni meteo favorevoli e scegliendo luoghi lontani dalle luci artificiali, cosa che a Pantelleria è molto facile. 
La sera dopo il tramonto, dunque, si potrà assistere al fenomeno.


Infatti, nell’elenco delle località migliori per vivere l’esperienza è proprio Pantelleria, dopo 

Come osservatorio naturale, così viene descritta la Perla Nera del Mediterraneo:

“Lontana dalle luci della terraferma, Pantelleria è uno dei luoghi italiani con il cielo notturno più scuro. Il mare tutt’intorno riduce drasticamente l’inquinamento luminoso e nelle notti serene la volta celeste appare profonda e tridimensionale. Osservare una cometa interstellare da un’isola vulcanica nel cuore del Mediterraneo aggiunge una dimensione quasi primordiale all’esperienza.” (Priscilla Piazza – Si viaggia).

Tutte le immagini sono opera dell’astrofilo sofisticato pantesco, Leonardo Puleo, che con grande generosità condivide con noi le proprie piccole ma incredibili opere e noi gliene siamo sempre grati. Da anni il nostro osservatore svolge attività di osservazione che poi mette a disposizione di tutti, attraverso foto ben spiegate nei dettagli. Il suo contributo alla conoscenza dell’isola è grande, anche attraverso l’osservazione di un cielo straordinario e, ai tempi odierni, di raro reperimento. Insieme alle narrazioni brillanti, leggere e accattivanti del professor Sergio Minoli, illustre e onnisciente personaggio di cultura, ha creato sipari sull’osservazione del cielo di grande fascino ed interesse.

E con la foto della nebulosa Anima (che se si osserva bene assomiglia ad un feto umano) nella costellazione Casssiopea, auguriamo ai nostri lettori una buona visione della Cometa Atos


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Attualità

Pantelleria – Chiusura Castello, due coppie di sposi risarcite perchè costrette a cambiare location celebrazione matrimonio

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La chiusura del Castello medievale resta un atto mal digerito per l’intera comunità pantesca, che si domanda se vi sia una strada per acquisirne la proprietà.
Intanto, sull’Albo Pretorio del Comune si legge: 

Premesso

che nel mese di ottobre si sarebbero dovuti celebrare due matrimoni civili presso il Castello Barbacane di Pantelleria, giusta prenotazione avvenuta all’atto delle pubblicazioni di matrimonio avvenute nei mesi di maggio e giugno;
che in data 31/07/2025 la struttura del Castello Barbacane è stata chiusa, a seguito di un sopralluogo del Demanio Regionale, che ne ha disposto l’immediata indisponibilità per eventi privati, inclusi i matrimoni civili;
che alla data della comunicazione della chiusura del Castello le due coppie di sposi avevano già provveduto alla stampa delle partecipazioni di nozze, riportanti come luogo della cerimonia proprio il Castello di Pantelleria, così come si evince dalla note prot. 22582 e 22586 del 22/09/2025, sostenendo delle spese inutili rispettivamente di € 425,00 e di € 200,00;
che, a causa del cambio location per la celebrazione dei due matrimoni civili, le coppie di sposi hanno dovuto predisporre nuovamente le partecipazioni di matrimonio indicando il nuovo luogo di celebrazione e sostenendo ulteriori spese non previste;
che nelle suddette note ricevute le coppie di sposi chiedono il rimborso totale delle spese sostenute per la stampa delle pubblicazioni con l’errata indicazione del luogo di celebrazione individuato nel Castello Barbacane, ammontanti come sopra indicato rispettivamente in € 425,00 ed € 200,00, per un totale complessivo di € 625,00;
considerato che questa Amministrazione Comunale si è subito prodigata per collaborare con le coppie di sposi nella ricerca di una nuova location per la celebrazione dei due matrimoni civili, consapevoli che un cambio location all’ultimo minuto crea non poche difficoltà nell’organizzazione dell’evento; che è indubbio il danno causato ai cittadini interessati, anche se non dovuto a volontà diretta di questo Ente, che non può non riconoscere il ristoro, pur se parziale, stante che è mancata agli interessati una location di prestigio quale è quella del Castello di Pantelleria; che per tale ulteriore danno non è stato richiesto alcun ristoro e pertanto si ritiene conveniente per l’Ente riconoscere quanto richiesto, che tra l’altro risulta essere debitamente documentato;
che pertanto si ritiene opportuno rimborsare a tutti gli interessati le spese sostenute con un contributo una tantum rispettivamente di € 425,00 e di € 200,00, così come specificato nelle richieste suddette e allegate alla presente proposta…”.

Questi sono solo due degli molteplici eventi importanti saltati per la chiusura repentina, inattesa e impensabile, del Castello. Ma diciamo che ci può stare, se si sono ravvisati crolli della struttura tali da intervenire con simili provvedimenti. L’incolumità e la sicurezza della popolazione è al primo posto.

Infatti, questo articolo vuole essere un mero spunto, una occasione per tornare a parlare del Forte, affinchè si faccia il possibile e quanto prima per riappropriarci di una nostra proprietà, con tutti gli oneri e onori. Il maniero medievale soggiace sul nostro suolo da secoli e secoli e rappresenta un fiore all’occhiello della nostra cultura, della nostra ricca storia.

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