Sociale
Mirabella (CT), M.llo Melluso dopo 26 anni di servizio conclude la sua carriera. Il saluto del sindaco e della cittadinanza
“La sua presenza è stata un punto di riferimento per tutti noi. Per più di due decenni, lei ha incarnato i valori della legalità, del senso del dovere e della vicinanza alle persone. Le auguriamo di cuore una pensione serena e piena di soddisfazioni, circondata dall’affetto della sua famiglia e di tutti coloro che le vogliono bene”.

Con queste parole il sindaco Giovanni Ferro, a nome della cittadinanza di Mirabella Imbaccari, ha voluto salutare il luogotenente Comandante della Stazione dei Carabinieri Alessandro Melluso in un cordiale incontro realizzato nei locali del Museo del Tombolo, alla presenza del Capitano, della Giunta comunale e dei consiglieri, il Parroco della comunità Marco Casella, il segretario comunale, i dirigenti del comune e le associazione locali. «In questi anni, il suo lavoro non si è limitato alla repressione dei reati, ma ha contribuito a creare un tessuto sociale più coeso e sicuro. Ha stretto un legame forte con le istituzioni locali e con tutte le realtà associative del nostro paese, dimostrando come il ruolo dell’Arma dei Carabinieri vada ben oltre la divisa che si indossa».
«Il maresciallo Alessandro Melluso devoto alla comunità mirabellese ha sempre operato con grande umanità e in modo impeccabile – dicono nei loro interventi i consiglieri comunali, i capigruppo, presidente del consiglio e il presidente della Pro Loco Daniele Aranzulla». «Ha guidato la stazione dei Carabinieri di Mirabella Imbaccari con fermezza e umanità, garantendo sicurezza e tranquillità a tutti i cittadini – hanno espresso il capitano e il maresciallo Angelo Grasso».
«Non possiamo dimenticare il suo impegno quotidiano, la sua capacità di ascoltare, la sua disponibilità ad affrontare con equilibrio e dedizione ogni situazione, anche le più difficili. Lei non è stato solo un tutore della legge, ma anche un mediatore, un confidente e spesso un sostegno prezioso per chi si trovava in difficoltà».
Con un misto di emozione e gratitudine, il maresciallo lascia la comunità mirabellese senza mai separarsi dalla persona e dall’uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di questa cittadinanza. «A nome dell’amministrazione comunale, di tutte le istituzioni e dell’intera cittadinanza, le esprimiamo un profondo grazie. Grazie per il suo servizio, per la sua dedizione e per aver reso Mirabella Imbaccari un luogo migliore in cui vivere. Questa non è una fine, ma l’inizio di una nuova fase della vita, che siamo certi saprà vivere con la stessa passione e determinazione che l’hanno sempre contraddistinta. Grazie di tutto, Maresciallo. Mirabella Imbaccari non la dimenticherà mai».
Sociale
Io sono Elisa: due giorni di memoria e responsabilità chiudono il mese contro la violenza di genere
Canicattini Bagni / Avola – Le due giornate dell’iniziativa “Io sono Elisa”, svoltesi il 28 novembre a Canicattini Bagni e il 29 novembre ad Avola, hanno rappresentato un momento di intensa partecipazione collettiva, chiudendo simbolicamente il mese dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne. 
Un percorso che ha lasciato nei territori tre segni concreti: tre targhe commemorative destinate a custodire nel tempo la memoria di Elisa Claps e a trasformarla in un messaggio permanente di non violenza.
L’evento è stato organizzato dalla Galleria EtnoAntropologica, in collaborazione con il Presidio HONOS di Canicattini Bagni, il Comune di Avola, con il sostegno diretto dei Centri antiviolenza Work in Progress (Canicattini Bagni) e Doride (Avola)e le comunità scolastiche canicattinesi che hanno dimostrato una grande partecipazione ed operatività nell’accoglienza e nel risultato conoscitivo del caso Claps.
Una sinergia fortemente radicata nel territorio, che ha unito istituzioni, scuole, forze dell’ordine e realtà sociali in un percorso comune di memoria, responsabilità e cittadinanza attiva. A Canicattini Bagni, due targhe sono state posate presso il Liceo “Leonardo Da Vinci” e l’Istituto Comprensivo “Verga”, luoghi centrali della formazione giovanile. La loro collocazione all’interno delle scuole è un gesto che supera la dimensione commemorativa: è un invito quotidiano alla riflessione, al rispetto e alla consapevolezza civile.
Le dirigenti Rita Spada e Clorinda Coppa hanno sostenuto con convinzione questo percorso, inserendo la memoria di Elisa nel cuore dei progetti educativi.
Fondamentale è stata la partecipazione delle forze dell’ordine – Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri – e di tutte le istituzioni sociali operative nel territorio, che con la loro presenza hanno testimoniato una collaborazione solida e determinata. Una rete che rappresenta la forza della comunità quando sceglie di agire insieme, con responsabilità e fermezza, nel contrasto al femminicidio e nella costruzione di un’autentica cittadinanza attiva. 
Il 29 novembre, ad Avola, la terza targa è stata posata presso il Centro antiviolenza Doride, luogo in cui la memoria trova una collocazione profondamente simbolica.
Qui, la targa dedicata a Elisa diventa luce e testimonianza proprio lì dove la violenza viene affrontata quotidianamente con professionalità e cura.
Un gesto voluto dal Comune di Avola e dalla sua Sindaca Rossana Cannata, che hanno scelto di intrecciare la memoria di Elisa con il lavoro prezioso svolto dal Centro Doride.
Il Centro antiviolenza Work in Progress di Canicattini Bagni ha ugualmente contribuito alla realizzazione dell’iniziativa, rafforzando il messaggio delle due giornate e ampliando la rete territoriale di protezione e sostegno.
La Presidente della Galleria EtnoAntropologica, Laura Liistro, ha ricordato come le targhe non siano semplici simboli, ma punti di riflessione permanente, capaci di mantenere viva la memoria di Elisa nel tempo e di trasformarla in un faro per la costruzione di una cultura della non violenza. La presenza della famiglia Claps, di Mariagrazia Zaccagnino, del giornalista Angelo Barraco e della forza luminosa di mamma Filomena ha dato alle due giornate una profondità emotiva intensa, trasformando il ricordo in un abbraccio collettivo.
Tre targhe. Tre luoghi.
Due giorni di memoria e responsabilità chiudono il mese contro la violenza di genere responsabilità condivisa:
fare in modo che il nome di Elisa continui a illuminare il cammino contro la violenza sulle donne perché la memoria non si posa: cammina.
E finché cammineremo insieme, la luce di Elisa continuerà a guidarci.
Sociale
Pantelleria – Violenza donne, tra Cinema e Circolo San Gaetano “3 panchine del rispetto”
Il 25 novembre 2025, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stato completato il progetto “Le panchine del rispetto”.
Una collaborazione nata dall’impegno condiviso dell’ASD Scauri, del consigliere Valenza e dell’assessore Culoma, che hanno scelto di unire energie per lasciare alla comunità un segno chiaro di sensibilizzazione.
Davanti al cine-teatro San Gaetano e al Circolo sono state rinnovate tre panchine. Due sono diventate rosse, colore che richiama il contrasto alla violenza sulle donne; la terza è stata dipinta di bianco, a rappresentare la pace e il rifiuto di ogni forma di violenza.
Su ognuna è stata collocata una frase dedicata ai valori del rispetto, della dignità e della parità tra le persone.
Un gesto semplice, condiviso e visibile, che invita a fermarsi e riflettere.
Foto a cura di Clara Garsia
Sociale
Pantelleria sede di incontro tra Caritas diocesana Fonsdzione San Vito e animatori parrocchiali
Nei giorni scorsi si è tenuta una reunion tra Caritas diocesana con la sua direttrice, suor Chiara Seno, il presidente della Fondazione San Vito Onlus,, Vito Puccio, e gli animatori della Caritas parrocchiale di Pantelleria.

Negli accoglienti ambienti della parrocchia della Chiesa Madre Ss Salvatore, l’incontro verteva sulla conoscenza degli stessi animatori e delle esigenze della comunità da parte di Suor Chiara.
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